1ª
uscita "B & B" 2010
Cantina Endrizzi 1885
Sommario (clicca per accedere direttamente al capitolo):
La prossima uscita di "Bici &
Bicèri" verrà disputata Sabato 20 marzo presso la Cantina
Endrizzi di San Michele all'Adige.
La cantina si trova in località Masetto, a nord del paese. Masetto deriva dal
latino "Mansum", l'appezzamento di terra ottenuto dai legionari di Roma che
decidevano di "rimanere" nelle zone di conquista. S.Michele all'Adige è da
sempre il centro vitivinivcolo più importante del Trentino. Furono i monaci
Agostiniani dell'Abbazia a promuovere la cultura della vite nel Medioevo e a
coltivare gli storici vigneti ora in parte di proprietà Endrizzi. Napoleone, nel
1797, per conquistare il Masetto dovette combattere una cruenta battaglia. Nel
1885 arrivarono gli Endrici (anticamente "de Enrici" oppure "Endrizzi" in
dialetto locale) allora sudditi dell'Impero Austro Ungarico sotto Francesco
Giuseppe. Francesco Endrici, bisnonno degli attuali proprietari, introdusse da
vero pioniere già all'inizio del '900 i vitigni più pregiati del mondo quali il
Cabernet Sauvignon e il Merlot. Naturalmente dedicò le sue cure anche ai vitigni
locali più importanti quali il Teroldego e il Lagrein. Dalla cuvée dei migliori
vini internazionali con quelli locali nacquero il "Masetto bianco" ed il "Masetto
nero", due vini tornati da poco ad essere il simbolo della qualità Endrizzi. A
Francesco succedettero il figlio Romano, che fu anche Presidente della Provinca
di Trento ed il nipote Franco che presiedette il Comitato Vitivinicolo Trentino
con forte personalità per un ventennio. La quarta generazione è rappresentata
dal pronipote Paolo e dalla moglie Christine, architetto di origine tedesca, i
quali arricchiscono la ultracentenaria tradizione con grande impegno ed amore e
con la ricchezza derivante da due diverse matrici culturali.
Clima,
terreno e l’opera dell’uomo sono le tre radici della qualità.
San Michele giace in
zona riparata sul versante sud delle Alpi, dove il dolce clima mediterraneo e
quello più freddo continentale si incontrano. Le escursioni termiche fra il
giorno e la notte ed un vento regolare proveniente dal lago di Garda favoriscono
la sanità dei grappoli e stimolano la formazione degli elementi aromatici, che
stanno alla base della finezza e gradevolezza d’un vino.
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I vigneti Endrizzi si estendono sulla superficie di tre "Masi" interamente dedicati alla vite: Pian di Castello, Masetto e Kinderleit. I terreni sono in zona collinare orientata a sud-ovest.
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Ogni vigneto ha delle
caratteristiche pedologiche diverse.
Il Pian di Castello dispone di terreni calcareo/dolomitici e si trova a ca. 350
m d’altezza. Il Masetto giace su una conoide dove il calcare si mescola a terre
di origine porfirica e carbonatica. Il Maso Kinderleit combina rocce dolomitiche
con detriti di frana interglaciale. La ricchezza di minerali e microelementi nel
terreno, sta alla base della ricchezza di sfumature ed emozioni che un vino può
dare.
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Dopo un’accurata raccolta a
mano in piccoli cassoni, l’uva viene lavorata nel modo più soffice e con la
massima protezione dalle ossidazioni. L’utilizzo del freddo e dell’atmosfera
inerte di azoto e/o anidride carbonica permettono di conservare al meglio tutte
le componenti aromatiche e varietali delle uve.
La pressatura soffice delle uve bianche e la lavorazione con l’utilizzo di
vinificatori tipo Ganimede, che sfruttano l’energia dell’anidride carbonica
prodotta dalla fermentazione per effettuare follature morbide ed efficaci,
preservano le qualità del nuovo vino. In questo ambiente l’estrazione delle
componenti aromatiche, così come lo sfruttamento del colore sono ottimali.
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Il rispetto per l’ambiente ci porta ad utilizzare per l’igiene della cantina solo acqua ozonizzata e non detergenti chimici. Il concetto che ci ispira è quello di utilizzare la più avanzata tecnologia per salvaguardare integralmente le caratteristiche dell’uva,al fine di produrre vini più eleganti, varietali, longevi e soprattutto più salubri: la sensibilità ecologica può finalmente dettare delle regole sia per la produzione in campagna, che per la trasformazione in cantina.
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Dalle uve di Teroldego passite, otteniamo il nostro prodotto di punta. Di colore granato scuro si presenta con profumi caldi di frutta matura, come la prugna e la ciliegia. In bocca ha un attacco deciso per struttura e alcolicità. Decisamente lungo e piacevole nel finale. Vino potente e raffinato, si sposa ai piatti di carne più ricchi, ai formaggi forti e come vino da meditazione. Riconoscimenti ottenuti:
Vigneti delle Dolomiti IGT
Vigneti delle
Dolomiti IGT
Vigneti delle
Dolomiti IGT
I vini della tradizione ![]() TEROLDEGO Rotaliano DOC
Trentino DOC
Trentino DOC
Vino dal tradizionale colore paglierino carico, offre una particolare complessità aromatica con sentori di fiori, frutta e spezie. Il gusto è secco e pieno, ammorbidito dall’alto tenore alcolico. Aperitivo dalla spiccata personalità, si lega ai formaggi e le pietanze saporite, ideale con i crostacei.
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(informazioni e immagini tratte dal sito www.endrizzi.it)
Partenza
da San Michele, in località Masetto, proprio dalla cantina Endrizzi.
Spostandosi verso sud, si entrerà nel centro storico di san Michele all'Adige,
per poi varcare il fiume e portarsi nella frazione di Grumo. Da qui si
imboccherà una strada, inizialmente sterrata poi con fondo erboso, che
costeggiando un canale irriguo si inoltra nei vigneti della Piana Rotaliana.
Percorso qualche chilometro verso nord si arriverà fino all'innesto con una
strada interpoderale che conduce in direzione di Salorno, in provincia di
Bolzano. Percorso un tratto di questa strada, si salirà sull'argine del fiume
Adige e si tornerà verso sud, percorrendo la carrareccia sterrata che si trova
sul lato opposto rispetto a quello della pista ciclabile. Giunti in località "La
Cacciatora", si farà un'inversione ad U, tornando verso nord per circa 1 km
lungo la pista ciclabile, fino alla deviazione a destra che attraverso i vigneti
conduce fino alla SS 12 del Brennero, circa 300 metri a sud dell'abitato di
Cadino. Da qui, dopo aver attraversato la strada, si imboccherà la salita che
conduce al Castello di Monreale (in tedesco Königsberg), dove anticamente
risiedeva il Capitano di Giustizia che aveva giurisdizione sulla zona. La salita
non è lunga (1 km fino al castello, poi altri 800 metri fino al punto di massima
elevazione dell'itinerario), ma presenta pendenze impegnative, specie in un paio
di rampe dove si arriva al 17-18%. Uno strappo breve ma intenso, dunque, che
condurrà sulla collina che sovrasta l'abitato di San Michele, con un bel
panorama sull'intera Piana Rotaliana. Dopo aver attraversato un ponte medievale
all'interno di una stretta gola solcata da un ruscello, si scenderà verso valle
attraverso stradine di campagna, per giungere nuovamente a Masetto, alle spalle
della cantina.
Km complessivi: 20 - dislivello m.240
Alcune immagini del tracciato
Subito dopo il via, il passaggio nel centro storico di San
Michele all'Adige
Il fiume Adige a San Michele, con la frazione di Grumo
Il ponte ad arco attraverso il quale si passa sulla sponda
opposta del fiume
Si prosegue in direzione nord, lungo una comoda strada
bianca
Il passaggio nei pressi di un antico ponte in pietra
L'antico ponte in primo piano
La chiave di volta dell'arco reca inciso l'anno di
costruzione: 1883
Si prosegue verso nord, sulla stradina arginale di una
canale irriguo
La strada arginale termina sulla rete di stradine
interpoderali ad est di Mezzocorona
La pedalata prosegue tra i vigneti al confine tra Trentino
ed Alto Adige
Lasciata la strada asfaltata si pedalerà per un tratto
sulle carrarecce interpoderali
Il ritorno verso sud lungo la sterrata lung'Adige
Il ponte in località Masetto, dove si tornerà sulla sponda
orografica sinistra dell'Adige
La pista ciclabile "Adige", che verrà percorsa per un
breve tratto verso nord
Il Castello di Monreale, costruito sulla collina che
sovrasta questa parte di Val d'Adige
L'inizio della salita (l'unica della giornata!) con il
cartello che indica il castello
La salita, breve ma ripida, che conduce verso la collina
del castello
La salita prosegue, tra il bosco e i vigneti. Sopra di noi
la sagoma del castello
La parte posteriore dell'antico maniero, tutt'ora abitato
da una famiglia di agricoltori del luogo
Il culmine della salita, tra i vigneti a guyot affacciati
sulla Piana Rotaliana
La nuova segnaletica turistica, con il simbolo dell'antico
distretto minerario
Il ponte medievale, costruito sopra un piccolo corso
d'acqua
Ecco il piccolo ruscello che ha scavato questa stretta
gola
Prima del ponte c'è anche una gorgheggiante cascatella
La stradina che risale la gola, dopo il passaggio sul
ponte medievale
In località Villa Piccola inizia la discesa tra i vigneti
Un antico capitello con la segnaletica del castello e del
ponte medievale
La discesa nei vigneti, in direzione di Maso Barco
Niente paura: questa la facciamo in discesa! Ormai il giro
è concluso