Uscita "B & B" d'autunno- stagione 2014
Azienda Agricola ZENI


Sommario (clicca per accedere direttamente al capitolo):

PRESENTAZIONE

La prossima uscita di "Bici & Bicèri", l'uscita "B &B" d'autunno 2014, verrà disputata Sabato 22 novembre nella Piana Rotaliana. Meta della visita sarà l'Azienda Agricola Zeni, a Grumo (fraz. di S.Michele all'Adige) 

 

LA CANTINA DA VISITARE

8 DICEMBRE 1882 - La fondazione

Roberto Zeni, dopo lunga fatica, domande e pratiche a non finire, aveva ottenuto dalla autorità rappresentanti nel Sud-Tirolo l’Imperatore d’Austria, Francesco Giuseppe I d’Ausburgo e Lorena, la licenza di aprire un'osteria nei pressi del ponte sull’Adige.

Amici e conoscenti lo festeggiavano e in quella occasione, nonno Roberto Zeni, mesce un vino Teroldego ottenuto dalla prima vendemmia di alcune vigne in località "Pini".

Il Campo Rotaliano, culla del Teroldego, nasce proprio in quel periodo quando l‘imperatrice Lorena d’Asburgo fece eseguire la bonifica idraulica dell’imbrigliamento del fiume Adige e del torrente Noce, creando un terreno ideale alla coltivazione della vigna.

Anche il vigneto Pini, con la bonifica, s’amplia e con il passare degli anni il nonno acquista appezzamenti di terra vitata aggiungendo così le vigne Pinotti, Zaraosti, Broili, Sortì.

1974 - Tradizione e innovazione 

L’attività dell’ultima generazione degli Zeni, nasce circa nel 1973 allorché i due fratelli Roberto e Andrea Zeni, ancora studenti presso la Scuola Enologica di S.Michele all’Adige, misero in bottiglia una piccola partita di Teroldego Rotaliano, circa mille bottiglie, presa in prestito dal padre Romano. Naturalmente queste bottiglie servirono a soddisfare le ugole asciutte dei professori, bidelli e colleghi di studio e qualche giornalista del settore.

Nel 1975, finiti gli studi, l’idea di sviluppare l’attività vitivinicola del padre si concretizza e quindi i due fratelli fondano due nuove società: l’Azienda Agricola R. Zeni e la Distilleria Zeni.

Lo scopo era di creare vini e grappe di qualità partendo sempre e immancabilmente dall’origine: per il vino quindi era fondamentale il vigneto, mentre in distilleria indispensabile la presenza dell’alambicco, per poter distillare le vinacce della propria cantina.

Qualità quindi e non quantità: data la grande concorrenza settoriale, l’unica vera speranza per vendere la propria produzione con onore, era di rivolgere la commercializzazione verso nicchie di mercato orientate al prodotto di grande qualità, al prodotto innovativo o magari da coprire, alla insegna della ricercatezza e finezza; insomma un articolo da boutique.

Un progetto ambizioso, che comportava un grosso impegno in termini di lavoro e di organizzazione: la riconversione agricola, l’ammodernamento della cantina sia come struttura che come attrezzature, l’attivazione degli alambicchi e naturalmente l’organizzazione di vendita.

Nel 1988 l’azienda ha acquistato un maso di circa dodici ettari a vigna denominato Maso Nero, collocato sulla collina di Sorni, lungo la Strada del Vino a un'altitudine di quattrocento metri, con esposizione sudovest e con una pendenza oscillante tra il 40 ed il 50%, terreno calcareo dolomitico.

Il maso, data la situazione precaria ed obsoleta del vigneto, ha subito un grosso miglioramento fondiario, che ha coinvolto sia la sistemazione del territorio che la tipologia del sistema d’allevamento del vigneto. Data la grande pendenza, sono state tolte tutte le terrazze e relative scarpate, creando dei grandi piani obliqui. La coltivazione della vigna é a ritocchino, i filari quindi corrono lungo la linea di massima pendenza, le capezzagne, perfettamente in piano, garantiscono nella manovra la stabilità e la sicurezza passiva al trattore.

Il vigneto si è ispirato ai concetti francesi legati alla produzione di altissima qualità, ma anche ai vigneti esistenti nel Trentino alla fine del secolo scorso. 

Zeni oggi 

All’attualità il contesto famigliare rimane sempre alla base della nostra attività. La produzione si è stabilizzata intorno alle centonovantamila bottiglie, ottenute dalla lavorazione di una superficie vitata di circa venti ettari. Le innovazioni in vigneto, in cantina e in distilleria non mancano grazie ad un continuo ammodernamento degli strumenti di lavoro, oltre che della formazione professionale.

Nel 1994 la conversione del vigneto Maso Nero inizia a dare i suoi primi frutti, riuscendo a dare un’ulteriore impronta qualitativa a vini come Nosiola, Sauvignon Blanc, Pinot Nero e Moscato Rosa. Sempre nello stesso anno la volontà di credere in un vitigno e nella massima espressione del territorio ci ha portato a valutare le potenzialità dell’uva Nosiola come base di un vino spumante rifermentato in autoclave: nasce così Arlecchino , vino spumante ottimo come aperitivo ma anche da accompagnare ad antipasti e primi piatti a base di molluschi e crostacei.

Negli ultimi anni lo sforzo maggiore si è indirizzato su due fronti; il primo in vigneto, al fine di raggiungere una corretta maturazione dell’uva permettendo così di incantinare una materia prima molto zuccherina e nel caso dei vitigni a bacca rossa con dei tannini morbidi e complessi. 
Secondo e successivo fronte è la lavorazione delle uve con la tecnica dell’appassimento e il miglioramento della conduzione della fermentazione alcolica. L’appassimento è una tecnica molto diffusa nel panorama enologico mondiale ma in Trentino non ha mai preso piede, fatta eccezione per la produzione del Vino Santo Trentino.

Nell’anno 1999 si è deciso di attrezzarsi di un discreto numero di “arele” rivisitate in chiave moderna per poter mettere in appassimento l’uva Pinot Bianco; lo scopo era quello di incrementare i profumi di questo vitigno. Da profumi semplici ma eleganti siamo riusciti ad ottenere un bouquet di profumi incredibili quali ananas, albicocca, sentori di miele millefiori oltre che un’importante gradazione alcolica. Nasce quindi la nuova versione del Sortì, prodotto già dal 1976.

I risultati di questo vino ci hanno fatto guardare lontano e con un'altra azione pionieristica nel 2003 siamo andati a vendemmiare qualche quintale di uva Teroldego per essere adagiata su queste arele moderne. Il risultato è stato sorprendente: il colore si concentra ancora e diventa impenetrabile dalla luce, profumo etereo, intenso di piccoli frutti, ribes nero, lamponi, ciliegia, leggermente speziato. Una tecnica quindi pienamente centrata ed utilizzata a due livelli: il Teroldego dopo solo 30 giorni è unito alla riserva di Teroldego Pini mentre quella parte di uva che viene lasciata in appassimento fino a Natale da alla luce Ororosso, ultimo nato di casa Zeni.

Anche in distilleria le novità non sono mancate. Nel 1994 l’alambicco è stato modificato al fine di ottenere un prodotto ancora più puro, fine e in grado di trasmettere i profumi di una vinaccia fresca. Sempre nello stesso anno è stato ampliato il locale di invecchiamento dove viene affinata e invecchiata la grappa Pini; la prima grappa Pini nasce già nel 1984 con soli sei anni di invecchiamento in rovere per passare a quella di 10 anni. Obiettivo del futuro,magari della nuova generazione, sarà quello di una grappa invecchiata 20 anni.

 

Contatti:
Azienda Agricola ZENI
vignaioli e distillatori
via Stretta nr. 2 - 38010 - Grumo-San Michele a/A (TN)
Tel. 0461/650456 - Email: info@zeni.tn.it


 

 

 

I PRODOTTI DELLA CANTINA

Clicca sui nomi dei vini per accedere alla relativa pagina di presentazione

BIANCHI
Sortì
Nosiola Palustella
Pint Bianco Seipergole
Chardonnay Zaraosti
Pinot Grigio Fontane
Sauvignon Piazzole
Müller Thurgau Lecroci


ROSSI
Terldego Rotaliano Lealbere
Pinot Nero Broili
Pini
Spiazol
Rossara Legiare
Novello di Teroldego


VINI DA DESSERT
Rosa
Ororosso

VINI SPUMANTI
Maso Nero Trento DOC
Maso Nero Rosè Trento DOC
Arlecchino
Maso Nero Dosaggio Zero
 

 

(NB: informazioni e immagini tratte dal sito www.zeni.tn.it)

 

L'ITINERARIO IN MTB

L'itinerario partirà dalla cantina Zeni, a Grumo, proprio a due passi dal fiume Adige. Da lì si attarverserà la parte vecchia del paese, per pi imboccare l'argine sinistro della "Fossa grande", il canale maestro del sistema irriguo realizzato durante la bonifica atesina dell'800, a servizio dell'agricoltura della Valle dell'Adige. Proseguendo sulla strada arginale, sterrata nel primo tratto ed erbosa nel secondo, si arriverà nella campagna a nord di Mezzocorona, poco prima di imboccare la chiusa di Salorno, punto più settentrionale dell'itinerario. Quindi si raggiungerà il paese di Mezzocorona, passando nei vicoletti della parte vecchia (sotto il monte), per poi proseguire in direzione di Mezzolombardo. Attraversato il torrente Noce si proseguirà sul percorso ciclabile che si trova sulla destra orografica, scendendo poi in riva al corso d'acqua, in un suggestivo paesaggio fluviale. Proseguendo verso sud si arriverà fino al ponte della Rupe, dove si farà una sorta di inversione ed U, passando sulla sponda opposta e rientrando verso nord, percorrendo l'argine opposto. Quindi si scenderà dall'argine per attraversare le campagne fra Mezzolombardo e San Michele, pedalando fra i vigneti fino ad arrivare a Grumo, dove prima di rientrare alla cantina si compirà un breve giro lungo l'Adige. Lunghezza percorso circa 20 km.  

....La mappa
(clicca sull'immagine per accedere al tracciato sulle dettagliate mappe di OpenMTB)

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La panoramica 3D

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L'altimetria

 

 

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................... scarica qui il file in formato kml
per vedere il tracciato con

Alcune immagini del tracciato


Si parte da Grumo, attraversando la parte vecchia del paese


Subito dopo si imboccherà l'argine della "Fossa grande" (su sterrato), in direzione nord


Il ponte in pietra sul canale


Il ponte risale al 1883, epoca austro-ungarica, quando venne iniziata la bonifica atesina


La seconda parte dell'argine sarà in erba


Dopo aver raggiunto la parte più settentrionale del giro, si virerà verso Mezzocorona


Anche qui si passerà fra i suggestivi vicoli della parte vecchia del paese


La chiesa, con il campanile a cipolla


La casa di riposo, adagiata sulla sommità di un piccolo rilievo. sarà il punto più alto del nostro giro


Uscendo da Mezzocorona si passerà sotto Castel San Gottardo, la vecchia residenza dei Conti Firmian


Il vecchio castello, la cui data di costruzione non è nota, ma è sicuramente antecedente al 1181 (data
in cui vi è la prima menzione scritta), era stato realizzato sfruttando una fenditura della roccia


Uno stile costruttivo che ricorda i pueblos, gli antichi insediamenti abitativi dei nativi americani


Sotto Castel San Gottardo si trova Castel Firmian, la più comoda residenza fatta realizzare da Nicolò I
Firmian nel 1480, dove la famiglia si trasferì, abbandonando l'impervio maniero sulla parete rocciosa


Usciti da Mezzocorona si percorrerà un tratto della ciclabile lungo l'argine sinistro del Noce


Utilizzando il ponte ciclabile della Posina, si passerà nel territorio di Mezzolombardo


Percorrendo l'argine opposto (destra Noce), si pedalerà verso sud-est


Dalla strada arginale si passerà in riva al torrente, in un suggestivo ambiente fluviale


Siamo nella terra del Teroldego e queste installazioni metalliche ricordano il Principe dei vini trentini


Poco dopo si tornerà sulla strada arginale, con fondo erboso, in direzione sud


Vista sui vigneti di Teroldego, con Mezzolombardo sullo sfondo


Il ponte della Rupe, dove si farà una sorta di inversione ad U, tornando indietro sull'argine opposto


La strada in sinistra Noce è sterrata


Anche da questo lato, in direzione di San Michele, ordinate pergole di Teroldego in veste autunnale


E' la stagione dei colori


Scesi dall'argine, si percorreranno le stradine interpoderali


Parte di questo tratto sarà su asfalto, parte su sterrato


Il rientro verso Grumo, lungo la "Fossa Grande"


Pria di tornare alla cantina, altro breve tour fra i vigneti a sud del paese


Si percorrerà anche un breve tratto della pista ciclabile Adige,  in direzione sud, fino all'idrovora


All'idrovora si farà inversione di marcia, imboccando la stradina sterrata lungo il fiume


Si percorrerà un tratto a ridosso dell'acqua


Arrivati a Grumo, si passerà sotto il ponte ciclo-pedonale


Nel tratto finale, si pedalerà sul lungo Adige, con vista su San Michele, dall'altro lato


L'insegna della cantina, che si trova a pochi metri dal fiume


La Cantina Zeni, dove si chiuderà l'itinerario di 20 km

 

LINK

SITO WEB DELLA
CANTINA

SITO WEB DELLE
STRADE DEL VINO
DEL TRENTINO


  

SITO WEB DELLA
ASSOCIAZIONE VIGNAIOLI
DEL TRENTINO

IL PORTALE TURISTICO
DELLA PIANA ROTALIANA