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NOV

PROGRAMMA TREKKING 2021: 8Ŗ (e ultima) USCITA

GRAN FINALE
sul Sorasąss
Una passeggiata nella storia ...


 
   

Disputato oggi sul pił basso dei c.d. "Monti di Trento" l'ultimo trekking della stagione 2021. Record stagionale di presenze, con quasi 40 fra soci e simpatizzanti al via da Cadine, per affrontare il facile ma interessante tracciato che offre notevoli spunti storici (con le fortificazioni e le opere risalenti alla "Grande Guerra"), oltre che un bellissimo panorama sulla cittą di Trento. E al termine della camminata, il ricco ristoro con la ormai tradizionale castagnata. Ora la chiusura della stagione ufficiale, con la "Ugo & Rino Bike" (la pedalata dedicata ai nostri soci scomparsi nel 2012 e 2020), sabato 27/11 al Lago di Caldaro.


 

i presenti

 

SOCI
OSPITI
         

 

la cronaca

13/11/2021. E' stata disputata oggi, sul piccolo rilievo del Sorasąss, nei pressi di Trento, l'8Ŗ ed ultima uscita del programma trekking 2021. Un "piano B" scattato dopo la nevicata di fine ottobre, che ha imbiancato le cime oltre i 1500 metri, compreso il Palņn, dov'era originariamente prevista l'uscita, spostata prudentemente a quote pił basse.

Il Sorasąss č un piccolo rilievo affacciato sulla valle dell'Adige, situato fra il massiccio della Paganella e quello del Monte Bondone. Verso la fine dell'800, in previsione di un attacco italiano verso il Trentino (che all'epoca faceva parte dell'Impero Austro-Ungarico), gli austriaci iniziarono la costruzione della c.d. Festung Trient, ovvero la "Fortezza di Trento".  Si tratta di un complesso sistema di fortificazioni, trincee, batterie armate e altri manufatti militari che cingevano la cittą di Trento da est a ovest, cioč dalla Valsugana fino alla Valle dei Laghi, con lo scopo di proteggere quella che era la maggiore cittą del Tirolo meridionale. Solo per citare alcune delle numerose opere che vi facevano parte, menzioniamo il forte delle Benne e il forte Tenna, prima barriera nella zona dei laghi di Levico e Caldonazzo, i forti di Civezzano (che sbarravano l'accesso a Trento dalla Valsugana), la batteria armata sulla cima del Monte Calisio, orientata anch'essa verso la Valsugana, il forte Cimirlo per quanto riguarda l'accesso dall'omonimo passo (sotto la Marzola), il forte Brusaferro per quanto riguarda l'accesso da Vigolo Vattaro (fra Marzola e Vigolana), i forti di Mattarello e Ravina, che avevano il compito di presidiare l'accesso dalla Valle dell'Adige.

Per quanto riguarda il settore ovest, in cui si inserisce la fortificazione del Sorasąss, vi erano le postazioni sul Cornetto (a quota 2000, ottimo punto di osservazione sulla sottostante Valle dei Laghi), le caserme delle Viote (oggi purtroppo in stato di abbandono) e numerosi altri manufatti sparsi qua e lą sul Monte Bondone. L'elemento principale di questo settore, perņ, era sicuramente il Forte Vela, che sbarrava l'accesso alla strada (oggi statale Gardesana 45-bis) che dalla Valle dei Laghi conduce in cittą attraverso la stretta gola scavata dal torrente Vela (nota come il "Bus de Vela"). Sopra il forte, sul Castellar della Groa (un piccolo rilievo nella zona di Sopramonte) e sul Sorasąss, vennero realizzate altre fortificazioni che, grazie alla posizione elevata, fungevano da punto di controllo e osservazione, oltre che di difesa.


Cerimonia di decorazione nella piana di Cadine (oggi via Coltura). Sullo sfondo si scorge il Sorasąss, allora privo di vegetazione

L'itinerario č iniziato a quota 500 m. dalla localitą Fer de Cavąl (un toponimo dovuto alla forma ricurva della strada che dall'alto ricorda appunto un ferro di cavallo), poco distante da Cadine. Il gruppo - che oggi era composto da ben 37 unitą (record stagionale!) - č partito attorno alle 9:30, imboccando la stradina che in piano conduce verso le pendici sud-occidentali della Sorasąss.

Una volta oltrepassate le ultime abitazioni, la strada da asfaltata č diventata sterrata ed ha iniziato a risalire in diagonale il rilievo, offrendo fin da subito un bel panorama sulla conca dell'abitato di Cadine (in basso), sulla Paganella (alle spalle del gruppo rispetto alla direzione di marcia) e sul Monte Bondone (di fronte). 

Dopo alcuni tornanti (le strade militari si caratterizzano sempre per la pendenza costante e mai troppo elevata) si č giunti dapprima in localitą "Quattro Strade" (cosģ chiamata per la presenza di un quadrivio) e poi alla Pozza dei Pini (m.680), un'ampia radura il cui toponimo (Pozza) č collegato al fatto che qui, sfruttando l'avallamento naturale, veniva raccolta l'acqua piovana (visto che il Sorasąss č un rilievo arido, privo di sorgenti e corsi d'acqua). Presso la Pozza dei Pini, tra l'altro, la strada militare si incrocia con il sentiero che sale da Trento, per la precisione dalla frazione di Vela. In questa radura riparata dagli alberi - in epoca bellica - era stato costruito il caposaldo della fortificazione del Sorasąss, di cui oggi sono rimasti solo alcuni resti come le basi perimetrali degli edifici che ospitavano le cucine e le baracche dei soldati, nonché l'abbeveratoio dei muli, un tempo preziosi mezzi di trasporto, specie sui terreni di montagna.

 

Dopo la breve sosta alla Pozza dei Pini, seguendo l'evidente traccia della vecchia strada militare (i cui muretti in pietra sono ancora ben visibili e perfettamente conservati), il cammino č ripreso in salita, in direzione della sommitą del Sorasąss. Dopo qualche centinaio di metri - perņ - č stata compiuta una deviazione dall'anello per salire alla fuciliera, sicuramente il manufatto pił rappresentativo del Sorasąss, anche perchč č stato oggetto di un restauro (nel 2006) che lo ha riportato quasi allo stato originario. 

La fuciliera, posta a m. 710 sul versante sud del Sorasąss, č composta da una galleria di circa 40 metri orientata verso sud-ovest, al cui interno - dopo il locale che era destinato ad ospitare il corpo di guardia - si trovano 11 postazioni per fucilieri, munite di feritoia e cassettina per le munizioni, con rivestimento in legno. A metą della galleria, ad interrompere la sequenza di postazioni singole, vi č un bunker munito di due feritoie pił ampie, per armi leggere come mitragliatrici e simili. Dall'esterno la fuciliera si presenta ben mimetizzata nella roccia, essendo stata utilizzata per la costruzione la pietra locale, di cui il Sorasąss abbonda.

 
 

Dopo la visita alla fuciliera, la camminata č proseguita sul sentiero che in salita si va a raccordare pił a monte con la strada militare, per poi proseguire sul versante est del Sorasąss, quello affacciato sulla Valle dell'Adige. E' qui che l'itinerario offre il meglio dal punto di vista panoramico, con una vista stupenda su Trento e sulle sue colline, da nord a sud, ma anche sui rilievi che circondano la cittą (Calisio, Marzola, Vigolana). La vista spazia poi all'orizzonte in direzione est, arrivando fino alle vette del Lagorai, con le cime gią imbiancate.

Proseguendo lungo la strada militare sono stati incontrati alcuni stoi, termine dialettale trentino derivante dal tedesco stoll, che significa galleria. In effetti gli stoi sono delle caverne scavate nella montagna, lunghe 20-25 metri, che venivano utilizzate come deposito di materiali e munizioni, ma anche come ricovero per le truppe. Le gallerie venivano scavate nella roccia viva e poi rivestite con una spessa volta di calcestruzzo. Fra il calcestruzzo della volta e la roccia viva veniva interposta una lamiera di zinco, che aveva la funzione di isolare la galleria dalle infiltrazioni d'acqua. Quest'ultima, scivolava sulla lamiera e veniva incanalata fuori dalla galleria, al cui ingresso si notano infatti dei doccioni, una sorta di fontanelle che erano lo sbocco delle canalizzazioni interne. Nel dopoguerra, per recuperare il metallo presente nel calcestruzzo e le lamiere di zinco (materiali preziosissimi in un periodo di scarse risorse), le volte sono state fatte saltare con l'espolosivo e oggi - in alcuni stoi - sono ancora presenti i detriti di quell'opera di distruzione.

Dopo lo Stoll denominata "Baita Laura", una scala in pietra sale sulla sinistra, raggiungendo la sommitą del Sorasąss. Quassł si trovava un osservatorio, nonchč la parte terminale dell'acquedotto che sfruttando il principio dei vasi comunicanti, partiva dal Castellar dela Groa (un rilievo situato nei pressi di Sopramonte), scendeva fino al torrente Vela e poi risaliva sul Sorasąss, rifornendo d'acqua quest'ultima zona che ne era assolutamente priva.

Proseguendo la camminata si č quindi giunti in localitą Pontesčl (m.780), altro toponimo dialettale che significa balcone. In effetti l'osservatorio militare qui realizzato, ben puņ definirsi come un balcone sulla valle dell'Adige, essendo stato costruito sulla parete di roccia a strapiombo. Spettacolare anche qui il panorama, orientato sulla parte nord della cittą (Gardolo, Spini e tutta la zona collinare di Meano), ma che spazia fino alla Piana Rotaliana. Alle spalle del Pontesčl sono presenti, nella piccola radura che si apre a lato della strada, alcune costruzioni militari in pietra e le basi in calcestruzzo a tronco conico dove erano montati i cannoni anti-aerei.

 

Anche qui vi sono alcuni stoi, ma una visita la merita sicuramente la galleria "a Y" che si apre vicino al sentiero che porta al Pontesčl. Questa galleria, infatti, non era un deposito come le altre, ma una via d'accesso a due postazioni armate realizzate nella montagna. Dopo essere entrati dalla porta d'accesso, si procede infatti in leggera discesa per una ventina di metri, dopodichč la galleria si biforca e ognuno dei bracci termina in un ampio locale dotato di feritoia per le armi, affacciato sulla valle sottostante. Le due finestre si trovano esattamente sotto al Pontesčl, anche se dall'interno ciņ non č visibile.

Dopo la nuova sosta č quindi ripreso il cammino sulla vecchia strada militare, che dopo lo scollinamento (poco sopra quota 800, punto pił elevato dell'itinerario) prosegue sul versante nord-ovest, in discesa. Seguendo il tortuoso sviluppo della carrareccia, si č giunti alla Pozza della Casara, altra ampia radura circondata dal bosco, dove un tempo - al pari della Pozza dei Pini - veniva raccolta l'acqua piovana (č ancora visibile, in mezzo al prato, la cavitą della grande vasca di raccolta, ormai ricoperta d'erba). La discesa č quindi proseguita con diversi tornanti fino alla Calcara, una fornace interrata dove un tempo, attraverso la cottura della pietra calcarea di cui la zona č ricca, si produceva la calce.

Dalla calcara non sono rimasti che gli ultimi 500 metri da percorrere, per arrivare nuovamente - quando era ormai giunta l'ora di pranzo - alla loc. Fer de Cavąl e chiudere l'anello di circa 7 km, davvero ricco di testimonianze storiche.

Dopo la camminata, nell'area pic-nic adiacente ai parcheggi, c'č stato il ristoro con la ormai tradizionale castagnata, "bagnata" da un buon vino novello.

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Ora il prossimo appuntamento ufficiale č con la mtb, sabato 27 novembre, quando si chiuderą ufficialmente la stagione 2021 con la UGO & RINO Bike, la pedalata dedicata ai nostri soci scomparsi nel 2012 (Ugo "il Gaspa") e 2020 (Rino). Si pedalerą nella zona del Lago di Caldaro.



 

 

i dati tecnici.

Complessivamente il giro č di circa 7 km, mentre il dislivello da superare č di circa 450 metri. L'altimetria č a gobba di cammello, con circa 3 km di salita, una parte centrale in falsopiano (sulla sommitą del rilievo), di circa 1 km, ed altri 3 km di discesa.  GPM sul Sorasass (m.807).

L'altimetria
 
La panoramica in 3D
 
La mappa
Puoi vedere il tracciato sulle dettagliate
mappe "OpenCycleMap", grazie al sito:

NB: agendo con il mouse sui comandi +/- puoi ingrandire o ridurre il dettaglio della mappa,
mentre con la "manina" (tenendo cliccato il
mouse) puoi trascinare la mappa stessa.

 

 

Scarica qui la traccia in formato GPX per il tuo navigatore satellitare

.............. scarica qui il file in formato kml
per vedere il tracciato con

 

 

le immagini

 1. da Cadine al Sorasass

 

 2. le opere militari del Sorasass

la fuciliera puntata sulla strada del Bus de Vela

la strada militare a tornanti

gli "stoi" (dal tedesco stoll = galleria)


baraccamenti, depositi e postazioni sulla sommitą del Sorasass


 

 3. discesa a Cadine

ł

 

 4. ristoro e castagnata  

Grazie a tutti e ...
 
alla prossima !
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