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OTT

PROGRAMMA BIKE 2021: 7ª USCITA

 
"Due passi" nel
Bleggio & Lomaso

  

DISPUTATA OGGI, NELLE VALLI GIUDICARIE ESTERIORI, LA 7ª USCITA STAGIONALE IN MTB. BELL'ITINERARIO NELL'ALTOPIANO DEL BLEGGIO E DEL LOMASO,  A SUD DELLE DOLOMITI DI BRENTA. QUASI 40 KM IN MEZZO AL VERDE, FRA PASCOLI, CAMPI E PICCOLI BORGHI ANTICHI, CON TAPPA AI PASSI DEL DURON (m.1010) E DEL BALLINO (m.750).

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la cronaca

09/10/2021. E' stata disputata oggi, nelle Valli Giudicarie Interiori, la 7ª uscita del programma MTB 2021. La meta era l'altopiano del Bleggio e del Lomaso, vasta area coltivata ad una quota compresa fra 400 e 1000 m., situata a sud delle Dolomiti di Brenta.

Partenza verso le 9:00 dal Parco delle Terme di Comano. Dopo aver attraversato il Sarca sull'antico ponte in pietra ad archi (in dialetto "le arche", da cui il nome della località, Ponte Arche, ndr), si è saliti dal paese in direzione del Bleggio, arrivando poco dopo alla frazione di Cares. Qui è stata lasciata la strada provinciale, addentrandosi nel bosco, per poi sbucare nei campi, poco prima di Comighello ed iniziare il tour fra i numerosi borghi che caratterizzano questo territorio.

Dapprima si è passati per Biè (un grappolo di case), quindi per Cillà, punto più a nord dell'itinerario. Dopo aver virato a sud, è stato raggiunto il vicino paesello di Tignerone, proseguendo poi fino a Vergonzo. Qui si è saliti fino ai piedi delle rovine di Castel Restor, antico maniero medievale (ridotto a ruderi), risalente al XIII secolo.

Da Castel Restor si è proseguito raggiungendo Duvredo, per poi salire nei prati a monte del paese, con splendida vista sull'Altopiano e sulle montagne circostanti, arrivando fino a Bivedo. Da qui è stata imboccata una ripida stradina a monte del paese, poi divenuta strada forestale, che ha condotto fino al 1° tornante della strada che sale a Passo Duron.

Per un paio di km si è quindi pedalato sulla provinciale, fino a raggiungere il valico che mette in comunicazione il Bleggio con la busa di Tione, GPM dell'itinerario a quota 1010 m. Dal passo, dopo una breve sosta al bar per un caffè, è stata imboccata - in discesa - l'antica strada che saliva da Rango, in alcuni tratti caratterizzata (come altre vecchie strade della zona) dai grossi lastroni di pietra (graniti dell'Adamello) conficcati nel terreno ai bordi della carreggiata, una sorta di guard rail ante litteram.

Giunti a Rango, splendido borgo medievale inserito nel club dei Borghi più belli d'Italia e noto perchè ospita un apprezzato e caratteristico mercatino di Natale, è stata fatta una visita al paese, gironzolando fra le antiche case ed entrando in qualche caratteristico portico (i vòlti) dove a dicembre vengono ospitate le bancarelle.

Dopo la visita a Rango, la pedalata è ripresa lungo la strada a monte del paese, che porta verso la Val Marcia, sotto Cima Sera. Pedalando fra antichi muri a secco, si è giunti fino a loc. Le Cros, così chiamata perchè anticamente vi vennero poste delle croci, al fine di ... fermare le streghe!

LA LEGGENDA DELLE STRIE
Anticamente, la popolazione locale era convinta che dalla Val Marcia scendessero delle streghe (in dialetto, le strìe), dispettose e indisponenti, che lanciavano sassi contro le ruote dei carri dei contadini, colmi di legna, o che causavano i disastri naturali che si abbattevano sulla zona, che ben si presta a questa narrazione per via dei rèfoli e delle improvvise buriane temporalesche che nascono dall’imboccatura della valle. Ecco perché, a circa 1 km dall'inizio della salita, vennero poste cinque croci (attualmente sono in ferro, originariamente erano di legno), disposte a formare una grande croce orientata coi piedi verso la Val Marcia e la punta verso il Bleggio. Furono realizzate, secondo la tradizione popolare tramandata fino ad oggi, proprio per bloccare le strìe, quando scendevano verso il Bleggio per fare danni ...
In ricordo di questa leggenda, a Balbido (paese posto sotto l'imbocco della Val Marcia), è stata realizzata una grande strega in vimini (con la stessa tecnica dei cesti), entrata nel Guinness dei primati con i suoi oltre 6 metri di altezza.

Dalle Cros si è quindi scesi a Balbido, dove si è potuto ammirare la strega dei Guinnes e dove è stata fatta la pausa ristoro, più o meno a metà dell'itinerario. Dopo mangiato, la discesa è proseguita fino all'antica chiesa di Santa Giustina, situata in un luogo isolato sul versante sinistro del torrente Duina, per poi arrivare nei campi a valle del paese di Cavrasto e da lì al torrente, dove si trovano alcuni antichi mulini. Il corso d'acqua nasce proprio in alta Val Marcia e taglia in due l'altopiano: il Bleggio a nord e il Lomaso a sud. Varcato il Duina, quindi, è stato lasciato il Bleggio e si entrati nel Lomaso, nel comune di Fiavè.

Pedalando su strade di campagna, con passaggio per loc. Cornelle, si è passati a monte della Torbiera di Fiavè, arrivando fino a Passo Ballino, il valico che collega il Lomaso con il Garda, a quota 750 m. Da qui, punto più meridionale dell'itinerario, si è tornati verso nord, arrivando fin quasi a Fiavè, per poi svoltare sulla destra e raggiungere la frazione di Favrio, posta sull'estremità nord della dorsale del Monte Misone. Da Favrio si è scesi a Dasindo, su una bellissima strada nei prati, per poi entrare nella val Lomasona, una zona pianeggiante incuneata fra il Monte Misone e il Monte Brento, caratterizzata dai numerosi campi di mais e di patate, i prodotti tipici del Lomaso.

Percorsi entrambi i versanti della Val Lomasona (prima il versante ovest, pedalando in direzione sud fino alla Torbiera Lomasona, e poi il versante est, rientrando verso nord), è stato raggiunto Vigo Lomaso, con passaggio per l'antica chiesa di San Lorenzo, la più importante chiesa romanica del Trentino, il cui primo nucleo storico risale all'anno 1000. Da Vigo, utilizzando una bella e tortuosa stradina in saliscendi, si è quindi arrivati a Poia, per poi scendere a Ponte Arche e chiudere l'anello di circa 40 km.

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Ora l'appuntamento è con il trekking, Sabato 23 settembre, nuovamente nelle Valli Giudicarie. Si salirà, infatti,  a Cima Sera, partendo da Passo Duron. Una vetta sotto i 2000 m. di quota, ma con splendida vista a 360°, vista l'assenza di altre montagne attorno ad essa.

 

i dati tecnici

Complessivamente sono stati percorsi 40 km, mentre il dislivello superato è stato di quasi 1.000 metri. Altimetria caratterizzata da una lunga salita iniziale, di circa 11 km, da Comano Terme a Passo Duron, con qualche breve tratto in falsopiano lungo l'ascesa. Seguono 3 km di discesa, fino a Rango e un paio in salita, nella val Marcia (fino a loc. Le Cros). Altri 4 km di discesa, fino al ponte sul torrente Duina, dove si lascia il Bleggio per il Lomaso, quindi una ventina di km in saliscendi (con più discesa che salita), fra i campi del Lomaso, fino al rientro a Comano Terme. GPM a Passo Duron, m.1010.

L'altimetria

La panoramica in 3D

 

La mappa
Puoi vedere il tracciato sulle dettagliate mappe "OpenCycleMap", grazie al sito:

NB: agendo con il mouse sui comandi +/- puoi
ingrandire o ridurre il dettaglio della mappa,
mentre con la "manina" (tenendo cliccato il
mouse) puoi trascinare la mappa stessa.

 

 

Scarica qui la traccia in formato GPX per il tuo navigatore satellitare

.............. scarica qui il file in formato kml
per vedere il tracciato con

 

 

il video

 

Ecco il riassunto, in immagini e musica, della giornata ...

 

1ª parte: IL BLEGGIO

2ª parte: IL LOMASO

 

 

 

le immagini

1. BLEGGIO: da Comano Terme a Passo Duron

 

2. BLEGGIO: da Passo Duron al ponte sul Duina

 

Val Marcia: la valle delle streghe

 

3. LOMASO: salita al Passo Ballino e Fiavè

 

4. LOMASO: Val Lomasona, Vigo Lomaso e rientro

 
alla prossima !
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