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SET

PROGRAMMA TREKKING 2018: 7ª USCITA

 
Il Lagorai non delude mai !


Disputata oggi la 7ª uscita del programma trekking 2019, nel magico gruppo del Lagorai: il Giro dei 3 Laghi. Stupendo itinerario ad anello nella catena più selvaggia e naturale del Trentino, con GPM a m.2397 (Forcella Moregna) e passaggio per Lago Moregna, Lago delle Trote e Lago Brutto.

 


 

i presenti

 

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la cronaca

21/09/2019. Un'estate all'insegna dei laghi. Dopo le belle uscite di Lago Trenta (luglio) e Laghi del Cevedale (agosto), anche la tappa di settembre, la 7ª del programma trekking 2019, andata in scena quest'oggi in Val di Fiemme, nella stupenda catena del Lagorai, ha regalato emozioni e paesaggi da cartolina all'insegna dei laghi alpini. Sono stati 3, in questa occasione: Lago Moregna, Lago delle Trote e Lago Brutto, tutti posti oltre quota 2100.

Partenza attorno alle 8:50, con temperatura di circa 7°C,  dal parcheggio di Malga Valmaggiore (m.1620), da dove è stato imboccato il sentiero SAT n.339, sul versante nord del Dos de le Nore. Un sentiero subito ripido, in mezzo al bosco, lungo la vecchia mulattiera austriaca che da Valmaggiore portava alle postazioni sulla linea del fronte, fra Cima Cadino e Cima Moregna. Dopo un tratto con decine di stretti tornanti, camminando sul rognoso fondo pavimentato in pietre, ormai sconnesse dopo oltre 100 anni, si è arrivati al pianoro erboso di Malga Moregna (m.2080), vicino alla quale - in una conca racchiusa fra i monti - giace il Lago Moregna, il primo dei 3 specchi d'acqua dell'itinerario.

Da qui si è proseguito in salita, sempre su mulattiera militare, aggirando le pendici settentrionali di Cima Moregna (con vista panoramica su Predazzo), fin quasi a quota 2200, per poi scendere leggermente, con una deviazione al bivio fra i sentieri 339 e 349. Percorrendo il sentiero 349 in discesa, si è arrivati fino a quota 2130, proprio sopra il Lago delle Trote, altro meraviglioso specchio d'acqua cristallina, posto alla base di Cima Cadinon. La leggera perdita di quota (con successiva risalita), è comunque valsa la pena, per ammirare da vicino lo spettacolo di questo secondo specchio d'acqua. 

Dal Lago delle Trote si è quindi risaliti fino al bivio precedente, per poi proseguire sul sentiero SAT n.349, che si infila in una stretta gola pietrosa, arrivando fino ai 2207 m. del Lago Brutto, ultimo dei 3 laghi e brutto solo di nome! Anche questo, infatti, è una sorta di gioiello (il più bello dei 3 visti oggi), incastonato nei monti di roccia porfirica, fra il versante sud di Cima Moregna e quello nord di Coltorondo.

Dal terzo lago la salita è quindi proseguita, con un ripidissimo sentiero, nel vallone posto fra le cime Moregna e Coltorondo, arrivando fino al GPM di Forcella Moregna, a quota 2397, dove la vista si è aperta sulla valle del Vanoi, posta oltre la cresta. Quassù, godendosi il tiepido sole di fine estate, è stata fatta la pausa pranzo, stendendosi sull'erba per quasi un'oretta.

Dal GPM, dopo il meritato ristoro, è quindi iniziato il tratto d'alta quota, dapprima in discesa - fino all'intersezione con il sentiero "G. Fifol" (m.2240) - poi in falsopiano, con alcuni saliscendi, camminando sulla vecchia mulattiera militare che passa alla base delle cime Valbona e Valmaggiore, passando per la Forcella di Dos Caligher (m.2190) ed arrivando fino a Forcella Valmaggiore (m.2173), posta fra Cima Valmaggiore e Cima Cece, dove si trova il bivacco "Paolo e Nicola".

Da qui, dopo una nuova breve pausa (nelle vicinanze del bivacco c'è anche una preziosa fonte d'acqua), è stato imboccato il sentiero SAT n.335 che scende abbastanza ripido, in una valle priva di vegetazione ad alto fusto, fino ai Laghetti, piccolissime pozze d'acqua, appena sopra quota 1900. Da qui si è entrati in un bosco di abeti e larici, proseguendo la discesa con pendenze meno accentuate ed arrivando - dopo circa un km e mezzo - a Malga Valmaggiore, dove si è chiuso il bell'anello di quasi 12 km.

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Ora il prossimo appuntamento ufficiale con il trekking, l'ultimo della stagione 2019, è per il 27 ottobre, quando si salirà sul Monte Ranzo, a sud della Paganella, con splendida vista fino al Lago di Garda. Dopo la camminata, in una bella baita in loc. Bael, ci sarà la castagnata di fine programma.

 

i dati tecnici.

Complessivamente il giro è di quasi 12 km, mentre il dislivello da superare è di circa 900 metri. L'altimetria presenta una salita iniziale di 5 km, da Malga Valmaggiore a Forcella Moregna (GPM), interrotta da una brevissima discesa per visitare Lago delle Trote. Segue poi un tratto di 3 km con alcuni saliscendi, fra Forcella Moregna e Forcella Valmaggiore, seguita da quasi 4 km di discesa. GPM a Forcella Moregna, m.2397.

L'altimetria
 
La panoramica in 3D
 
La mappa
Puoi vedere il tracciato sulle dettagliate
mappe "OpenCycleMap", grazie al sito:

NB: agendo con il mouse sui comandi +/- puoi ingrandire o ridurre il dettaglio della mappa,
mentre con la "manina" (tenendo cliccato il
mouse) puoi trascinare la mappa stessa.

 

 

Scarica qui la traccia in formato GPX per il tuo navigatore satellitare

.............. scarica qui il file in formato kml
per vedere il tracciato con

 

 

il video

 

 

 

le immagini

 

Salita a Malga Moregna


Ritrovo al parcheggio di Malga Valmaggiore, a m.1620


Il sole, per ora, illumina solo le cime, mentre nella valle si sta freschi (+7°C)


I danni di Vaia ...


Alle 8:50 si parte ...


Il sentiero parte proprio dalla malga


Il segnavia dipinto sulla parete della stalla


La malga ospita anche un agritur


Inizia la salita verso Malga Moregna


Il primo tratto è su una comoda strada sterrata


Bosco umido ...


Attraversiamo il Rio di Valbona, che va a confluire nel Rio di Valmaggiore


Si inizia a salire in maniera più decisa


Poco dopo, abbandoniamo la comoda strada forestale, imboccando una vecchia mulattiera


Anche qui si trova qualche albero caduto di traverso ai sentieri e non ancora rimosso


La mulattiera venne realizzata dall'esercito austriaco durante la Grande Guerra


Dopo oltre 100 anni, il fondo in pietre tiene ancora


In questo primo tratto si cammina all'ombra, nel bosco


Altri alberi caduti sul sentiero, in questo caso tagliati


Finalmente arriva il sole e la temperatura si fa più gradevole


Amanita Muscaria. Il fungo più bello e sgargiante ma, ahinoi, velenoso


Prosegue il ripidissimo zig-zag, con il sentiero che compie diversi stretti tornanti


Curva dopo curva, si guadagna quota


Lo splendido manufatto della mulattiera militare, quasi intatta dopo oltre un secolo


La parte centrale è a tratti assai sconnessa, per cui si cammina sui grossi massi laterali


Con queste pendenze ci avviciniamo a tappe forzate verso quota 2000


Altro bel rampone ...


Qui un tempo salivano soldati e muli ...


Un'altra Amanita Muscaria, detta "spiona". Ma di brìse, neanche l'ombra ...


Attraversiamo un'area abbastanza martoriata dalla tempesta Vaia


Si esce dal bosco e ritorna il sole


Poco dopo si ritorna in una zona d'ombra


Ora la mulattiera si fa più stretta


La vegetazione inizia a diradarsi


Cristina e Roberta chiudono la fila


Dopo tanto pietrame, ora si cammina sull'erba


Poco dopo, però, si torna nel bosco e si torna sulla ripida e pietrosa mulattiera


Questo tratto appare più sconnesso di quelli precedenti


Ormai manca poco a Malga Moregna


Si inizia a vedere anche il panorama verso le cime del circondario


Raggiungiamo il pianoro erboso di Malga Moregna


Qualche asinello al pascolo


Salutiamo il simpatico quadrupede e ci dirigiamo verso la malga


Per vedere la malga (ed il lago) bisogna abbandonare il sentiero


Nel frattempo arrivano anche dei cavalli


Ecco Malga Moregna (m.2080)


La stalla


"Buongiorno, cerca qualcuno?"


La piccola casara


A giudicare dalle condizioni, è fresca di restauri

 

Passaggio ai 3 laghi


Qualche decina di metri oltre la malga, in una conca, ecco il 1° lago: Lago Moregna


Panoramica sul laghetto


Il versante nord di Cima Moregna, che sovrasta il lago


Una marmotta che appena ci nota corre a nascondersi


I resti di una vecchia costruzione, di cui è rimasta solo la base dei muri perimetrali


Foto di gruppo al 1° lago del tour odierno


Riflessi


Segnali d'autunno ...


Lasciamo Lago Moregna


Ripassiamo vicino alla malga


Raggiungiamo il sentiero 339 che avevamo lasciato per visitare malga e lago Moregna


I cavalli brucano pacifici


Cheeeeeese


La vecchia mulattiera ricoperta dall'erba


Riprendiamo la salita


Prossima tappa: Lago delle Trote


Guadagniamo subito quota e la malga, dopo un paio di tornanti, si vede dall'alto


Vista sul Gruppo del Latemar


La mulattiera che percorreremo fino al lago successivo


Cartolina da Malga e Lago Moregna


Abete e pino "bonsai naturali"


Si sale verso quota 2200


Arriviamo alla Corona di Moregna, dove c'è un bivio. Noi proseguiamo a destra


Saliamo ancora un po'


Alle nostre spalle, i pratoni sotto Cima Bocche e Cima Iuribrutto, oltre la valle del Travignolo


Zoomata verso il Latemar, con vista sui Campanili


Di fronte, invece, c'è Cima Cadinon


Passiamo su un tratto di mulattiera sorretto da un muro a secco ancora perfetto


Panorama su Predazzo


La grandi costruzioni della Scuola Alpina della Guardia di Finanza


Arriviamo al punto di scollinamento


Si prosegue ora su un prato


Iniziamo la discesa verso il Lago delle Trote


Dopo un tratto su erba, ritroviamo le pietre della mulattiera


Il Camoscio della Sila contribuisce ad innalzare un "omenèt"


Proseguiamo sul sentiero in pietra


Lasciamo il sentiero che sale verso Forcella Moregna, per andare a vedere Lago delle Trote


La deviazione è valsa la pena ...


E' il più piccolo dei 3 laghi che vedremo oggi


Foto di gruppo


La dura vita del reporter :-)


Vista l'ora, facciamo una sosta snack, prima di tornare a salire


Un po' di frutta secca (o una barretta) e dei liquidi, visto che oggi si suda


Zoomata verso il lago


Riflessi


Risaliamo verso il bivio precedente


Con la deviazione eravamo scesi di circa 50 metri di quota


Arriviamo al bivio con il sentiero 349


Il sentiero prosegue alla nostra destra, verso il 3° lago


Imbocchiamo il 349 ...


Si torna a salire in maniera decisa


La mulattiera ci accompagna ancora ...


Lago delle Trote visto dall'alto


Incontriamo alcuno "scaloni" nelle rocce


Scendiamo in una stretta valle, solcata da un ruscelletto


Il ruscello esce dal Lago Brutto (che vedremo fra poco) e scende verso il Lago delle Trote


Percorriamo il versante destro (erboso) della valletta


Poco dopo arriviamo al Lago Brutto


Il lago e dominato dalla vetta di Coltorondo (m.2530)


Cristina contempla le acque verde smeraldo


Il Presidente scatta foto a manetta ...


Lago Brutto ... ma chi cacchio li assegna i nomi ???


Foto di gruppo al 3° ed ultimo lago del tour


Che spettacolo ...


Il sentiero costeggia il lago sulla sponda nord


Camminiamo al cospetto di un vero spettacolo naturale


In fondo al lago si nota il canalone che porta a Forcella Moregna


Un gioiello incastonato nelle rocce


Kriminal Bike intento a fotografare


Le alte pareti rocciose che circondano il lago


Il Presidente con il lago visto da sud-est


Il versante a sud è un'enorme pietraia


Le cime di scura roccia porfirica che caratterizza il Lagorai


Lago Brutto (?), valà, valà, valà ...


Imbocchiamo il canalone, ripido e sassoso


Il sentiero sale a zig-zag fra il pietrame


Si scalano i massi, in direzione di Forcella Moregna


Vista verso ovest, con i due corni: Corno Bianco e Corno Nero


Corno Bianco (in roccia chiara, calcarea)


Corno Nero (in scura roccia porfirica)


A metà canalone il lago si vede sempre più piccolo


Un vero "muro"


Una pietra rimasta racchiusa nell'antica lava vulcanica che ha dato origine a questa roccia


La forcella è sempre più vicina ...


... e il lago è sempre più lontano


Ormai siamo arrivati ...


Gli ultimi metri del canalone


Eccoci in cima alla ripidissima salita


Il canalone appena risalito


Dal lato opposto si vede il Vanoi


m. 2397, il GPM del nostro tour odierno

 

Ristoro


E' passato mezzogiorno, c'è un bel sole, un bel panorama ... ci fermiamo a mangiare qui


Chi sull'erba, chi su un sasso, prendiamo posto per il ristoro


Briz e Roby scelgono i pietroni


Da lì, fra l'altro, si vedono due laghi: Brutto (in primo piano) e delle Trote (più a valle)


Tanta sete !


Brücke ha già ingoiato il panino !


Paolo e Alessandra al riparo dall'arietta


Il Camoscio si è messo a tavola !


Il Presidente


Da quassù si vede perfino il Cevedale, con i suoi (sempre più ridotti) ghiacciai


Dallo zaino di Briz spunta l'ennesimo avanza: una colomba pasquale!


Ma i Rinco sono come un C.R.M.: non si butta via niente !


Dopo la colomba, per mandare giù le briciole, ci vuole el resentin ...


Alè, chiudiamo in bellezza questo ristoro !

 

La Traversata
F.lla Moregna-F.lla Valmaggiore


Lasciamo forcella Moregna e iniziamo la discesa


Il sentiero, in questo tratto, passa al di là del crinale, sul versante del Vanoi


Qualche balzo ...


Ci avviciniamo alla sella erbosa


La vecchia mulattiera


La catena con Cima Valbona, Cima Valmaggiore e Cima Cece


Si fotografa la grande bellezza


Il sentiero prosegue verso un pianoro fra Cima Moregna, Coltorondo e Cima valbona


Cima Moregna


Forcella Moregna, appena lasciata, fra Cima Moregna e Coltorondo


I resti delle murature delle trincee, ormai crollate


Arriviamo alla sella erbosa, in fondo al primo tratto di discesa


Dalla sella, scendiamo sul versante fiemmese


In mezzo ai prati, il pietrame caduto dal massiccio di Cima Moregna


Si cammina in un mix di erba e sassi


Dobbiamo perdere un po' di quota per intercettare il sentiero del Fifol


Anche qui i manufatti della Grande Guerra


Arriviamo al sentiero del Fifol


Ora proseguiremo in direzione di Forcella Valmaggiore


Il sentiero, che ripercorre una mulattiera austriaca, passa sotto le cime Valbona e Valmaggiore


Il sentiero poggia sui vecchi muri a secco


Qualche tratto è stato spazzato via dalle frane


Il Rio di valbona, che nasce ai piedi dell'omonima cima e scende verso la piana di Valmaggiore


Ora ci attende un lungo tratto praticamente pianeggiante


Arriviamo alla forcella posta fra Cima Valbona e Cima Valmaggiore


Sembra di camminare nelle Marocche di Dro !


Il sentiero, dopo essere passato sotto Cima Valbona, svolta sotto Cima Valmaggiore


Inizia l'aggiramento di Cima Valmaggiore


Il costone erboso è interrotto, di tanto in tanto, da qualche colata di pietre


Si cammina con vista sul Latemar


Attraversiamo un'altra colata di pietre


Aggirando la base di Cima Valmaggiore, arriviamo in vista del Dos Caligher


Stiamo per giungere alla Forcella del Dos Caligher, posta fra le forcelle Moregna e Valmaggiore


Un segnavia da 30 chili !


Il "panettone" di Dos Caligher (m.2273)


Arriviamo alla forcella intermedia della nostra traversata


Facciamo una breve sosta


Si riparte, in un paesaggio lunare


Proseguiamo verso Forcella Valmaggiore


Proseguendo l'aggiramento di Cima Valmaggiore, ci appare il Campanile di Cece


Arrivati a delle balze rocciose, il sentiero è costretto a deviare in basso


Scendiamo di qualche metro


Dopo aver perso un po' di quota, il sentiero riprende la direzione originaria


Incontriamo i resti di alcuni baraccamenti militari


Ora il Campanile di Cece e il Dente di Cece si vedono vicinissimi


Alla nostra sinistra, la valle che percorreremo in discesa


I Laghetti, in fondo alla conca erbosa


L'ultimo tratto del sentiero 349, prima dell'intersezione con il 335


Raggiunto il sentiero 335, svoltiamo a destra per Forcella Valmaggiore


Ecco al forcella (fra Cima Cece e Cima Valmaggiore) con il bivacco Paolo e Nicola


Alè, chiudiamo in bellezza questo ristoro !


Raggiungiamo il bivacco, nei cui pressi c'è anche un sorgente d'acqua potabile


Facciamo una sosta al bivacco


L'interno, con il vano cucina


I letti a castello (9 posti letto in tutto)


Trascorriamo un po' di tempo al sole


Una raccolta di residuati bellici


Anche qui, vecchie trincee ormai crollate


Il bivacco, com'è oggi, dopo la ricostruzione del 2011


Il bivacco com'era prima della ricostruzione


 
Dal sito "Predazzoblog.it", alcune foto della ricostruzione (risalente all'estate 2011)

 

Discesa a Malga Valmaggiore


Dopo la sosta al bivacco, si riparte per la discesa conclusiva


Imbocchiamo il sentiero 335, di cui - poco prima - avevamo fatto (in salita) l'ultimo tratto


Il sentiero si infila nella parte alta della Valmaggiore


Vista sulla valle, con la conca dei Laghetti e, più giù, la spianata della malga


La conca erbosa dei Laghetti


Sotto quota 2000 ricompaiono gli alberi


Percorriamo il zig-zag fra le pietre e raggiungiamo la conca erbosa


Dietro a noi, il canalone e la forcella di Valmaggiore, appena lasciata


Attraversiamo il prato


Anche qui ci sono grossi massi, caduti dai ripidi versanti che circondano la conca


Un laghetto


Dopo la conca dei Laghetti, il sentiero si infila nel bosco


Ora rimangono gli ultimi 2 km di discesa


Si cammina fra abeti e larici


La discesa, dopo i ramponi precedenti, è decisamente più morbida


Il sole filtra appena fra gli alberi


Anche questo sentiero segue il tracciato di una vecchia mulattiera


Un sasso con la pettinatura alla moda :-)


La vecchia pavimentazione in pietra è a tratti ricoperta dall'erba


Altro muretto di epoca austro-ungarica


Nel tratto finale, il sentiero attraversa il Rio di Valmaggiore


La sporca dozzina


In contemplazione del ruscello


Le spumeggianti cascatelle


Riprendiamo il cammino, per l'ultimo tratto dell'itinerario


Usciamo dal bosco


Eccoci nella spianata di Valmaggiore


Mucche al pascolo


Arriviamo al parcheggio


L'anello si chiude qui, dopo quasi 12 km

 


Grazie a tutti e ...
 
alla prossima !
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