24
AGO

PROGRAMMA TREKKING 2018: 6ª USCITA

Il "tour dell'acqua"  

 

Disputata oggi la 6ª uscita del programma trekking 2019, in alta Val di Pejo: il Giro dei Laghi del Cevedale. Splendido tour ad anello in alta quota (GPM a m.2780), ai piedi dei ghiacciai del Cevedale e del Careser, caratterizzato dalla grande abbondanza d'acqua: decine di ruscelli e rivoli gorgheggianti, e ben 10 laghi toccati lungo il percorso.

 


 

i presenti

 

SOCI  
ospiti

 

 

la cronaca

24/08/2019. Sempre più in altoooooo! Ricordate lo slogan di Mike Bongiorno, seduto n cima al Cervino mentre degustava una nota grappa? Beh, quello slogan può essere adottato anche dai Rinco Boys che nelle ultime 3 uscite di trekking, M. Roen, Lago Trenta e laghi del Cevedale, sono andati in crescendo, dai 2110 ai 2400, per poi sfiorare - oggi - i 2800. 

Gran bella uscita, la 6ª del programma trekking 2019, andata in scenda quest'oggi in alta Val di Pejo, nel Parco Nazionale dello Stelvio. Un'uscita caratterizzata dall'acqua, presente ovunque, in forma di rivi e ruscelli (quassù nasce il torrente Noce), ma anche in forma di laghi: ben 10 quelli visti lungo il percorso, di cui 9 naturali ed uno, il bacino del Careser, artificiale.

Partenza attorno alle 9:00 dal parcheggio sotto Malga Mare (m.1970), da dove è stato imboccato il sentiero SAT 102, salendo per circa 5 km lungo la Val Venezia, fino ai 2607 m. del Rifugio Larcher, posto proprio di fronte al versante sud del ghiacciaio del Cevedale.

Dopo una sosta al rifugio (caffè e, per qualcuno, pure la torta!), si è ripartiti imboccando il sentiero 104, che punta in direzione est, salendo per altri 100 metri circa, fino ad arrivare alla conca dove si trova il primo dei 10 laghi dell'itinerario, il Lago delle Marmotte, a quota 2710.

Dopo aver ammirato il piccolo specchio d'acqua adagiato alla base di Cima Nera, si è scesi nel vallone sottostante, perdendo circa 80 metri di quota, per poi iniziare la salita verso Le Pozze, sempre sul sentiero 104 (che conduce al Ghiacciaio del Careser). Con un ripido strappo in mezzo al pietrame, si è quindi arrivati alla base di Cima Lago Lungo, dove si trova una conca con 4 piccoli laghetti (più un altro un po' più in basso): Le Pozze, a quota 2780, GPM dell'itinerario.


Qui è stata fatta la sosta pranzo, approfittando della totale assenza di vento e della temperatura fresca ma sopportabile. Dopo la sosta, si è scesi ripercorrendo il medesimo tratto del sentiero 104, fino al bivio precedente, per poi imboccare il sentiero 123, che percorre il versante sinistro della Val Lagolungo, dove si trova il Lago Lungo (m.2550), il 7° dell'itinerario.

Camminando in falsopiano per circa 1 km, si è arrivati in fondo alla valle, trovando - dietro ad una curva - l'8° specchio d'acqua del tour, il bellissimo Lago Nero (m.2630), racchiuso fra le rocce levigate dall'azione dei ghiacci.

Il Lago Nero precede di poco il grande bacino artificiale del Careser  (m.2600), realizzato nel 1931 per sfruttare a fini idroelettrici le acque provenienti dal ghiacciaio del Careser. Il lago è generato da una diga arcuata alta 58 m, collegata alla centrale di Malga Mare che sfrutta un salto di 635 m., per una potenza massima di 12 MW e un produzione annua di 27,7 GWh. Le acque in uscita dalla centrale di Malga Mare vengono poi convogliate insieme a quelle del Torrente Noce verso la centrale situata più a valle, in loc. Pònt a Cogolo di Pejo.



L'itinerario prevedeva il passaggio sulla diga (che nel periodo estivo è percorribile a piedi), ma a causa di lavori in corso sul manufatto ciò non è stato possibile, per cui si è dovuto imboccare il sentiero che passa a valle del grande sbarramento di calcestruzzo, perdendo un po' di quota, per poi risalire dal lato opposto. Una deviazione che ha allungato leggermente il tracciato, incrementandone anche il dislivello, arrivato attorno ai 1000 m. complessivi

Dal Lago del Careser è quindi iniziata la discesa finale verso Malga Mare, sul sentiero 123, che con un percorso tortuoso, pieno di curve, fa perdere oltre 600 metri di dislivello, portando dai 2600 m. del lago ai 2000 scarsi del parcheggio di Malga Mare. Lungo la discesa si è potuto ammirare il 10° ed ultimo lago dell'itinerario, Lago della Lama (m. 2280), situato un po' più a sud rispetto al sentiero.

L'itinerario si è quindi concluso, in fondo alla lunga discesa dal Careser, con il rientro al parcheggio di Malga Mare (ubicato poco sopra la centrale elettrica), dopo oltre 14 km di cammino. 

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Ora il prossimo appuntamento ufficiale con il trekking è per Sabato 21 Settembre, quando si salirà nello splendido Lagorai, per il Giro dei 3 laghi ("Brutto", "delle Trote" e "Moregna").

 

i dati tecnici.

Complessivamente il giro è di 14,5 km, mentre il dislivello da superare è di circa 1.000 metri. L'altimetria presenta una lunga salita iniziale (5 km), da Malga Mare al Rif. Larcher, una discesa finale quasi altrettanto lunga (4,5 km), dal Lago Careser a Malga Mare, ed un tratto centrale di circa 6 km in saliscendi. GPM alle Pozze, m.2780.

L'altimetria
 
La panoramica in 3D
 
La mappa
Puoi vedere il tracciato sulle dettagliate
mappe "OpenCycleMap", grazie al sito:

NB: agendo con il mouse sui comandi +/- puoi ingrandire o ridurre il dettaglio della mappa,
mentre con la "manina" (tenendo cliccato il
mouse) puoi trascinare la mappa stessa.

 

 

Scarica qui la traccia in formato GPX per il tuo navigatore satellitare

.............. scarica qui il file in formato kml
per vedere il tracciato con

 

 

il video

 

 

le immagini

 

Salita al Rif. Larcher


Si parte dal parcheggio vicino alla Centrale di Malga Mare, a quota 1970


Le indicazioni de tempi di percorrenza dei vari itinerari


La valle che dovremo risalire


Attorno alle 9,00 ... si parte


In questo primo tratto seguiremo il sentiero 102


Il Torrente Noce, 2° fiume trentino dopo l'Adige (105 km), nasce in questa valle


Il primo tratto, più che un sentiero, è una comoda stradina battuta, che conduce alla malga


Malga mare, poco a monte del parcheggio


La giornata non è soleggiata e, per certi aspetti, è anche un bene. Si suderà di meno!


In breve arriviamo a Malga Mare


Dopo la malga la stradina diventa sentiero e si inizia a salire sul serio


Il primo tratto presenta pendenza impegnative


Il sentiero sale con diversi tornanti


Le conifere sono ancora presenti. Più in alto lasceranno spazio ai prati


Bella rampa ...


Altro tornante


Dobbiamo aggirare il massiccio roccioso alla nostra sinistra


Il sentiero passa proprio alla base delle rocce


Si inizia già a vedere una parte della valle dall'alto


Prosegue l'aggiramento del blocco roccioso, dopo il quale arriveremo al Pian di Venezia


Iniziano gli attraversamenti dei ruscelli. Quassù ce ne sono tantissimi


Per tutta l'uscita, il rumore dell'acqua che scorre è stato costante


Per facilitare i guadi, il Parco dello Stelvio ha posizionato dei comodi ponticelli in legno


Una bella e gorgheggiante cascata


Lasciamo la parte rocciosa ed approdiamo in una zona aperta


Altro bel ruscello che scende verso il Noce


Le nuvole iniziano a diradarsi, scoprendo il ghiacciaio del Cevedale


Proseguiamo la salita verso il Pian Venezia


Abeti e larici stanno lasciando spazio ai rododendri, ai mughi e all'erba


Altro ponticello


Enormi massi punteggiano il pascolo


Il sentiero passa di continuo da una sponda all'altra del ruscello


Manca solo l'audio ...


Dopo il tratto con i tornanti, la salita si è fatta ora più dolce


L'ultimo strappetto che introduce al Pian Venezia


Eccoci nel grande pianoro, di chiara origine glaciale


L'osservatorio del Parco


Ci fermiamo un po' ad osservare questa piccola pianura a 2300 metri di quota


Una piccola baita in legno che, negli inverni nevosi, probabilmente scompare sotto il manto bianco


Riprendiamo il cammino verso il Rifugio Larcher


Il sentiero sale sul versante sinistro della valle


La parte finale del Pian Venezia


Si riprende a salire con pendenze più impegnative


Si comincia a intravedere la parte finale della valle, dove c'è il rifugio Larcher


Ora il Pian Venezia lo vediamo dall'alto


Mucche di razza Messner ...


La parte bassa del Pian Venezia


Si continua a risalire il costone erboso


Il ghiacciaio del Cevedale è sempre più vicino


Superata quota 2500


Più a monte troviamo ancora dei passaggi vicino alle rocce


Il cielo si fa azzurro ... speriamo !


Incontriamo un colatoio pieno di detriti


Attraversiamo la zona pietrosa


Kriminal Bike intento a fotografare il Pian Venezia


I rami del Noce si incontrano proprio nel pianoro


Arriviamo sotto un grosso blocco roccioso


Qui ci sono delle panchine e un pannello descrittivo. Facciamo una breve sosta


Vista sul ghiacciaio


Vista sul rifugio Larcher


Riprendiamo il cammino


Ora il sentiero sale più ripido, con alcuni tornanti


Ci avviciniamo a quota 2600

 
 
Un po' di flora alpina


Quasi in cima alla salita ...


Il rifugio è ormai a 200 metri


La lingua inferiore del ghiacciaio, chiamata "fronte"


La parte alta, che ricopre il Monte Cevedale


Da quassù si ammira la valle nella sua interezza


Rifugio ormai vicinissimo


Prima, però, si devono superare gli ultimi strappi


E' impressionante vedere il costone roccioso alle spalle del rifugio, un tempo tutto bianco ...


Ultimi metri della prima salita di giornata


Arriviamo al pianoro del rifugio


Le indicazioni sui cartelli del Parco Nazionale dello Stelvio


Il Presidente in cima alla salita


La chiesetta alle spalle del rifugio


Visto da qui, il Torrente Noce, è davvero un ruscelletto


Eccoci al rifugio


Sul pennone sventolano le bandiere europea, italiana e del CAI-SAT


Meritato riposo dopo questi primi 5 km di ascesa


Il rifugio è appena sopra quota 2600


Il rifugio visto da ovest (lato ghiacciaio)


Il sentiero 103, parte dal rifugio e va verso il ghiacciaio del Cevedale


Il ghiacciaio visto dal rifugio


Entriamo nel rifugio, fresco di ristrutturazione degli interni


Qualcuno ne approfitta per una seconda colazione !


Gianni & Pinotto!

 

Lago Marmotte e Le Pozze


Dopo la sosta al rifugio, riprendiamo il cammino


Imbocchiamo il sentiero 104


Ci fermiamo ad osservare le pareti del vallone, eroso dai ghiacci


Sopra, le rocce levigate dal ghiaccio, sotto, l'erosione del terreno


Si torna a salire di quota


Ci dirigiamo verso la cresta che separa la Val Venezia dalla Val Lagolungo


Una piccola pozza d'acqua. Sono tantissime le zone umide in questa valle


Dai prati arriviamo alla zona rocciosa


Ora il sentiero sale in mezzo al pietrame


Raggiungiamo la cresta


Ci dirigiamo verso il Lago delle Marmotte


Il lago è adagiato in una conca cinta dalle rocce


Arriviamo in riva al piccolo specchio d'acqua


Ci siamo alzati di circa 100 metri rispetto al rifugio


Sostiamo qualche minuto davanti al primo dei 10 laghi del nostro itinerario oderno


Brücke saggia la temperatura dell'acqua, ma rinuncia ad un nuovo show ...


Sulla riva del laghetto, degli strani fiori "a piumino"


Si tratta dell'Erioforo, che cresce nelle torbiere


Foto di gruppo


Un po' di foto ...


Uno specchio


Lasciamo il lago delle Marmotte e proseguiamo sul sentiero 104


Perdiamo quota, scendendo nella Val Lagolungo


Qualche nevaio, che ha passato indenne l'estate


Dalla zona rocciosa, torniamo a quella prativa


Anche qui, ruscelli ovunque


Scendiamo fino a quota 2640 metri, perdendone una sessantina


Vediamo la parte terminale del Lago Lungo, che ammireremo meglio successivamente


Zoomata sullo specchio d'acqua


Ora si procede in piano


Superato il bivio con il sentiero 124, si inizia a salire nuovamente


Ora il sentiero 103 si inerpica fra le rocce, verso Cima Lagolungo


Entriamo in un canalone pieno di massi


La nostra meta è la cresta lassù, dove si trovano "Le Pozze"


Immagine mistica di Kriminal Bike


Qualche passaggio "strong"


Qualcuno ci sta spiando ...


Anche noi dobbiamo fare i camosci !


Meglio l'originale


Passiamo vicino alla prima delle 5 Pozze, l'unica fuori dalla conca sotto Cima Lagolungo


Quasi in cresta


Raggiungiamo la conca delle Pozze


L'acqua è verde smeraldo


La pozza più alta, circondata da piccoli nevai


Siamo a quota 2780


Il nevaio si specchia nel laghetto


Una piramide naturale svetta in mezzo all'acqua


Vista dal lago verso la cresta, oltre la quale c'è la Val Lagolungo


La seconda Pozza, che riceve l'acqua dalla prima, più alta


La neve ad agosto ...


Acqua meravigliosamente limpida


I Rinco prendono posto in riva alla terza Pozza


Non fa freddo, non tira vento ... mangiamo qui !


Ottima location per la pausa pranzo


La quarta Pozza, la più bassa


Altro piccolo nevaio


Radler in fresco ... e che fresco !


Preparazione panini


Buon appetito!


Vai di ganasce ...


GigaBike


Alessandra e Paolo


Uguale !!!


Cima Lago Lungo (m. 3165), che sovrasta Le Pozze

   

   
Le meravigliose rocce del Gruppo del Cevedale

 

Lago Lungo, Lago
Nero e Lago Careser


Dopo la sosta pranzo, ci riprendiamo il cammino


Dobbiamo ripercorrere, al contrario, il sentiero fatto per salire


Iniziamo a scendere verso la Val Lagolungo


Passiamo fra i grandi massi caduti dalle pareti sovrastanti


Fiori d'alta quota !


Il passaggio "strong"


L'amico di prima ci osserva anche in discesa!


Stupenda creatura


Superiamo la zona rocciosa


Arriviamo in fondo al sentiero, dove il 104 si incrocia con il 123


Eccoci al bivio


Imbocchiamo il sentiero 123, che si dirige verso sud, nella Val Lagolungo


Perdiamo nuovamente un po' di quota, per aggirare un massiccio roccioso


Il sentiero passa alla base della roccia e poi risale al livello di partenza


Rientriamo sul sentiero pianeggiante, vicino al canale dell'acqua coperto


Ora ci attende un bel tratto in piano


Un gorgheggiante ruscello taglia il sentiero


Si prosegue sul comodo e largo sentiero 123


Alla nostra destra, in basso, si vede una porzione del Lago Lungo, che dà il nome alla valle


Proseguiamo verso sud


Anche qui il versante è tutto un colatoio di rocce da monte


Quasi in fondo al sentiero ...


Ora il Lago Lungo si vede nella sua intera estensione


Il sentiero segue l'orografia del versante, con qualche curva nel finale


Il Lago Lungo visto da sud


Zoomata sul lago, anch'esso con le acque verde smeraldo


Le acque del lago scendono  fino al bordo della valle, per poi gettarsi nella valle sottostante


Arriviamo in fondo al lungo tratto pianeggiante


Dietro una curva, ci appare il bellissimo Lago Nero


L'acqua sembra più scura per via del fondo del lago, in torba


Che meraviglia !


Aggiriamo il lago, proseguendo sul sentiero 123


Il sentiero aggira il lago in senso orario


Prospettiva dalla sponda opposta


Ci siamo abbassati leggermente


Dal lago Nero scendiamo al vicino Lago Careser


Si tratta di un grande bacino artificiale, realizzato a mezzo di una diga "ad arco"


Il bacino raccoglie le acque che scendono dal ghiacciaio del Careser


Scendiamo verso la diga


L'acqua, qui, è più limacciosa e non ha il colore verde dei laghetti naturali


Un tratto con le scale


Vista sul bacino, con Cima Campisol (m.3159) e Cima Saent (m. 3101)


Il sentiero utilizza la parte sommitale della diga


Anche qui, fiori d'alta quota


Ci dirigiamo verso il corpo centrale del grande manufatto


Il lago è appena sopra quota 2600


La stazione di rilevamento dati meteo


Vista sulla diga, realizzata nel 1931


La parte sinistra, più bassa


La parte destra, più alta


Le costruzioni di servizio della diga


Poiché il sentiero che passa sulla diga è chiuso per lavori, ci tocca utilizzare quello a valle


Scendiamo in un canalone fra le rocce


Perdiamo quota, così il dislivello complessivo aumenterà ...


Ora la diga si vede da sotto


Dobbiamo risalire sul versante opposto


Inizia la risalita


Di fronte all'imponente muro in cemento armato


"Non aprite quel rubinetto!"


L'ultimo tratto della risalita è un ripido rampone


Praticamente ... un muro !


Dobbiamo tornare a quota 2600, all'altezza del lago


Fusione fra Natura ed opera umana ...


Quasi in cima ...


Raggiunta la sommità, ci spostiamo verso la sponda sud del lago


Un'ultima occhiata al lago, prima di iniziare la discesa


Arrivederci, Careser !


 

Discesa a Malga Mare


Inizia la discesa verso Malga Mare, sempre sul sentiero 123


Il rimo tratto attraversa un grande colatoio di pietre


Il sentiero scende con numerosi tornanti, senza pendenze impegnative


Si perde quota abbastanza velocemente


Scendendo, il panorama passa da roccioso ad erboso


Il Lago della Lama, 10° ed ultimo del nostro tour


Lungo la discesa si notano i tralicci della linea che collega la centrale alla diga


A metà discesa, un tratto in falsopiano


Kriminal Bike e GigaBike chiudono la fila


Arnica, ottima per realizzare ungenti e olii antidolorifici


I tornanti sembrano non finire mai ...


La Natura realizzare composizioni che nemmeno il miglior giardiniere ...


Ci avviciniamo al lago della Lama


Il piccolo laghetto, a quota 2200, circondato dagli Eliofori


La splendida (ma velenosa !) Amanita Muscaria


Il budello di curve vista dall'alto


Altra bella scultura naturale


Scendendo ancora di quota, ritroviamo il bosco di conifere


Qui le pendenze (e il fondo) si fanno più impegnative


Premio Oscar alla tenacia !


Un pino cirmolo davvero temerario !


Proseguiamo la discesa nel bosco


Ormai siamo a meno di 1 km dalla conclusione dell'itinerario


Il rumoroso ramo del Noce, sul versante opposto


Ora il sentiero si è fatto decisamente più comodo


Anche qui un ponticello in legno


Proseguono i tornanti, davvero una sequenza infinita !


Nella parte finale della discesa, il sentiero diventa una comoda stradina


Arrivati nel pianoro di Malga Mare


L'ultimo attraversamento del Noce


Ora non rimane che raggiungere il parcheggio


Giro concluso: 14,5 km davvero intensi e panoramici !

     
E per concludere ... un bel pediluvio nell'acqua fredda !

 


Grazie a tutti e ...
 
alla prossima !
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