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				Il 
				16° Taverna-Tour Disputata oggi - fra Valle dei Laghi e alto Garda - la 9ª ed ultima uscita del programma bike 2019: il Taverna-Tour. Solo 9 i presenti in bike (record negativo della manifestazione), diventati 15 ... a pranzo! Dopo la pedalata, infatti, si è tenuto un ricco ristoro alla Cantina PISONI di Pergolese. Ora l'ultima uscita ufficiale della stagione, sabato 16 novembre, Bici & Biceri a Santa Massenza. | 
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				 | i presenti | 
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			 | solo pranzo |  |  |  |  | |||
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				 | la cronaca | 
09/11/2019. Si è concluso oggi, con il tradizionale Taverna-Tour, il programma ordinario bike 2019. La pedalata di fine stagione è giunta quest'anno all'edizione nr.16 e, pur essendo caduta dopo una giornata praticamente invernale, con la prima neve caduta fino ai 1000 metri di quota, è stata caratterizzata da una bella mattinata di sole (tranne all'inizio), con una temperatura più che accettabile nella prima metà del tracciato e decisamente mite nella seconda parte.

Solo 9 i biker presenti (record negativo della manifestazione), ma ormai i grandi numeri del passato (anche oltre 50 presenti per il Taverna-Tour) sono solo un lontano ricordo. In compenso, a pranzo, il numero è lievitato a 15, con l'aggiunta di 6 soci (due dei quali hanno dato vita ad un trekking leggero, alle cave di oolite sopra Arco) che non si sono voluti perdere il ricco ristoro presso l'Azienda Agricola F.lli Pisoni, che ci ha ospitati nel post-pedalata.
Molto bello il percorso, già proposto nel 2014, con tanti passaggi suggestivi (Laghi di S. Massenza e Toblino, il bel sentiero Pietramurata-Dro, gli uliveti, il Ponte Romano, i tanti scorci rurali nei piccoli borghi del Basso Sarca), con un giusto mix di sterrato e piste ciclabili.
Il gruppo - dopo la colazione - è partito da Pergolese attorno alle 9,30, imboccando lo sterrato che costeggia la riva sinistra del canale Rimone, in direzione nord. Dopo il cementificio di Ponte Oliveti, si è proseguito fra i vigneti, imboccando una stradina in salita (con uno strappo cementato dove la pendenza supera il 20%) che ha portato sulla sommità del colle che si trova ad est del lago di Toblino (GPM odierno a quota 325 m.). Da qui si è scesi in località Due Laghi, per poi salire fino al centro di Padergnone, punto più settentrionale del tour di quest'anno.
Da Padergnone si è quindi scesi al Lago di Santa Massenza che riceve - tra le altre - le acque rilasciate dalla centrale idroelettrica nascosta nel ventre del Monte Gazza (il massiccio posto a sud della Paganella). Si tratta di una delle centrali ipogee più grandi d'Europa. La modesta costruzione che si scorge all'esterno, dove si trova l'ingresso, non rende onore alla straordinaria costruzione che si trova invece all'interno della roccia. Una volta varcato il cancello, infatti, si percorre un grande tunnel lungo circa 400 metri e - una volta arrivati in fondo - si apre l'enorme sala delle turbine, il cui vano potrebbe ospitare addirittura il Duomo di Milano!
Dal Lago di Santa Massenza, costeggiato pedalando sulla bella ciclabile fra i pini, si è quindi passati al vicino Lago di Toblino, col quale è collegato da un breve canale. Qui si è imboccato il suggestivo percorso su passerelle in legno, realizzato a sbalzo sull'acqua, costeggiando tutta la sponda ovest del lago, con passaggio per il sempre suggestivo Castel Toblino, uno degli angoli più fotografati del Trentino.
Lasciati alle spalle i due laghi, il gruppo ha quindi raggiunto la località di Sarche, che costituisce un importante crocevia per chi è diretto nelle valli Giudicarie e Rendena. Da qui, dopo essere passati in destra Sarca (che da qui, dopo essere uscito dalla stretta gola del Limarò, inizia il suo percorso finale verso il Lago di Garda), si è puntato verso sud, percorrendo una strada di campagna che corre alle pendici del Monte Casale, fino a raggiungere la località di maso Gobbo. Qui si è tornati su asfalto, imboccando la pista ciclabile che costeggia la sponda sinistra del fiume Sarca, in direzione sud. Raggiunto il paese di Pietramurata, si è saliti verso l'altura del Ciclamino (dove si trova il famoso crossodromo), per poi proseguire su un bellissimo sentiero che corre a monte della statale gardesana, con stupendi scorci sulla valle, fino al Garda settentrionale.
Dopo un divertente saliscendi, si è quindi arrivati alle porte di Dro, dove il tracciato si è lasciato alle spalle il bosco per entrare negli uliveti, i più settentrionali d'Europa visto che oltre queste latitudini la coltivazione dell'olivo - tipica pianta mediterranea - non riesce a resistere. Proseguendo fra gli antichi muretti a secco, si è arrivati quindi a lambire l'abitato di Dro, per poi proseguire, sempre fra gli uliveti, fino alla frazione di Ceniga, dove era previsto il c.d. "giro di boa".

Infatti, dopo aver attraversato nuovamente il Sarca sull'antico ponte romano, il gruppo è entrato nel suggestivo paesino di Ceniga (con passaggio sotto alcuni porticati), per poi tornare verso nord, utilizzando una strada interpoderale che ha condotto nuovamente al capoluogo di Dro, proprio nella piazza centrale del paese. Da qui si è proseguito sulla nuova pista ciclabile, arrivando alla ex Centrale di Fies (riconoscibile per via della sua imponente struttura merlata che la fa assomigliare più ad un castello che ad un ex edificio industriale).

Dalle centrale (la cui struttura è oggi sede di rinomate rappresentazioni teatrali e musicali, una su tutte "Drodesera"), si è quindi proseguito verso nord, in direzione del colle del Gaggio. Oggi questa piccola altura è attraversata da una pista ciclabile asfaltata, ma chi ha partecipato ai primi Taverna-Tour ricorderà certamente il bellissimo sentiero sterrato (vedi la foto sotto) che passava in questi luoghi, oggi in gran parte scomparso.
Una volta raggiunta la sommità del colle del Gaggio, per gran parte ricompreso nell'area protetta del Biotopo delle Marocche di Dro, si è scesi verso il paese di Pietramurata, per poi proseguire sulla pista ciclabile che conduce alla parte settentrionale del lago di Cavedine. Da qui, costeggiando nuovamente il canale Rimone, si è rientrati a Pergolese, dove si è chiuso il tour di circa 38 km.
Presso la Cantina PISONI, dove nel frattempo erano giunti i soci non pedalanti, è stato consumato il ristoro, con pane, affettati, formaggi, verdure e - ovviamente - gli ottimi vini dell'azienda, la Nosiola, il Rebo, il "San Siro" (sia bianco, 50% chardonnay e 50% pinot bianco, affinato 3-4 mesi in fusti d'acciaio e poi maturato 2-3 mesi in bottiglia, sia rosso, 50% cabernet-sauvignon e 50% merlot, affinato per almeno 12 mesi in botti di rovere), il pregiato Reboro (vinificato sullo stile dell'Amarone) e, per finire, il sempre gradito Vino Santo, accompagnato dalla torta di fregoloti.
Sazi e ben rifocillati, i Rinco hanno quindi concluso con un buon caffè, per poi dedicarsi agli acquisti dei "souvenir" ...
Ora il prossimo impegno ufficiale, l'uscita di chiusura della stagione, è previsto per sabato 16 novembre con la tappa d'autunno di Bici & Bicèri, in Valle dei Laghi. Dopo la tranquilla pedalata (19 km), che si svolgerà fra il Lago di S.Massenza e il Lago di Terlago, si farà visita alla Distilleria Francesco, piccola azienda agricola che produce vini e grappe nel borgo di S.Massenza.
						 
						
						
						
						
 
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				 | i dati tecnici | 
Complessivamente sono stati percorsi circa 38 km, mentre il dislivello superato è stato di circa 500 metri. L'altimetria è molto "nervosa", senza lunghe salite ma con un continuo saliscendi fino al punto più basso del tracciato, nella frazione di Ceniga di Dro. Da lì, dopo un tratto in falsopiano fino alla ex centrale di Fies, c'è la salita sul colle del Gaggio, con uno strappo cementato al 20%. Km finali pianeggianti, lungo il canale Rimone, fino a Pergolese.
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				 | le immagini | 
1. Ritrovo e colazione
	
	La Cantina Pisoni, punto di ritrovo
	
	Prima delle 9,00 sono quasi tutti presenti
	
	Prima del via è stata allestita una bella colazione
	
	Crostata, plumcake, biscotti, succo d'arancia e caffè
	
	E allora via ... se magna
	
	Grunch grunch ...
	
	Foto di gruppo prima di iniziare la pedalata
2. tratto Pergolese-S.Massenza
	
	Verso le 9,30, si parte
	
	Si comincia costeggiando il canale Rimone
	
	La strada arginale, sterrata, procede verso nord
	
	Il canale fuoriesce dal Lago di Toblino e porta acqua 
	al Lago di Cavedine
	
	Dopo le nevicate di ieri, la temperatura è freschina 
	(7-8° C)
	
	Si pedala fra i frutteti
	
	Arriviamo al ponte sul canale
	
	Il Canale Rimone, in loc. Ponte Oliveti
	
	Arriviamo a Ponte Oliveti
	
	Si ripassa il Rimone
	
	Dopo il ponte, imbocchiamo a sinistra un'altra strada 
	sterrata fra vigneti ed uliveti
	
	Dopo un breve tratto pianeggiante, si inizia a salire
	
	Si sale sul colle che sovrasta la sponda orientale del 
	Lago di Toblino
	
	La strada sale graduale fra i vigneti tinti di giallo
	
	Arriva la "rampa malefica"
	
	Un tratto, cementato, dove la pendenza arriva al 25%
	
	Testa bassa e pedalare ...
	
	Sulla sommità del colle
	
	Una sosta al GPM odierno (m.325)
	
	La bella visuale verso nord
	
	Si riparte
	
	Attraversiamo i vigneti, su una stradina asfaltata
	
	Ci dirigiamo verso Padergnone
	
	Arriviamo in vista del Maso ai Ronchi
	
	Qui la strada riprende a salire
	
	Le costruzioni, disabitate, dell'antico sito rurale
	
	Oltrepassiamo Maso ai Ronchi
	
	Dopo lo scollinamento, si prosegue in leggera discesa
	
	Ora si scende più decisi, verso Padergnone
	
	Vigneti
	
	Iniziano i tornanti
	
	La strada scende più decisa, con diverse curve
	
	Curva dopo curva, si perde quota
	
	Altro tornante
	
	La retta conclusiva, che conduce in loc. Due Laghi
	
	Arriviamo alla località Due Laghi, posta fra il lago 
	di S.Massenza e quello di Toblino
	
	Si sale verso Padergnone, sulla ex statale 45-bis 
	"Gardesana occidentale"
	
	Arriviamo al paese
	
	Siamo risaliti quasi a quota 300 m.
	
	La deviazione per S.Massenza
	
	Scendiamo verso il lago
	
	Arriviamo a Santa Massenza
	
	Ecco il lago
	
	Imbocchiamo la ciclabile lungolago
	
	La passeggiata costeggia la sponda settentrionale del 
	lago
	
	Il lago e le costruzioni di servizio della centrale 
	idroelettrica (che è dentro la montagna)
	
	Proseguiamo l'aggiramento del lago da nord
	
	Panorama verso sud
	
	Raggiungiamo la sponda occidentale
	
	Sosta al pontile, per una foto di gruppo
3. tratto S.Massenza-Sarche
	
	Lasciamo Santa Massenza e puntiamo verso sud
	
	Percorriamo la strada che collega il paese con loc. 
	Due laghi
	
	La strada costeggia la sponda occidentale del lago
	
	In loc. Due Laghi si imbocca il sentiero che costeggia 
	il Lago di Toblino
	
	Il sentiero, per lunghi tratti, è realizzato su 
	passerelle in legno
	
	Qui si pedala sopra l'acqua ed il canneto
	
	Arriviamo in vista di Castel Toblino
	
	Visto e fotografato 1000 volte .... conserva sempre il 
	suo fascino
	
	Proseguiamo sul sentiero lungo lago, verso il castello
	
	Giochi di luce, con il sole che va e viene da dietro 
	le nuvole
	
	Nuovo tratto sospeso
	
	In un tratto dove lo spazio fra la statale ed il lago 
	è un po' più largo, ci sono le vigne
	
	Arriviamo a Castel Toblino
	
	Il portone è aperto: ne approfittiamo per entrare
	
	Il castello ospita un ristorante, per cui si può 
	vedere solo il cortile
	
	Le mura merlate danno direttamente sul lago
	
	Vista verso nord
	
	Dopo la breve visita, lasciamo il castello
	
	Proseguiamo sul sentiero lungolago, stretto fra la 
	statale e la riva
	
	Vista sul lago in direzione sud
	
	Si alternano tratti più ampi a tratti ristretti fra la 
	strada e l'acqua
	
	Incontriamo l'ultimo tratto sulle passerelle in legno
	
	Vista sul castello da sud
	
	La centrale idroelettrica di Toblino
	
	L'acqua rilasciata dalla centrale nel lago
	
	Lasciato il lago, ci dirigiamo verso Sarche
	
	Poco dopo arriviamo nella località posta sul crocevia 
	fra Valle dei Laghi e Giudicarie
	
	Percorriamo un breve tratto lungo la statale
4. tratto Sarche-Ceniga
	
	Sul ponte del Sarca
	
	La forra del Limarò, scavata dal fiume Sarca
	
	Subito dopo il ponte, imbocchiamo la vecchia strada in 
	destra Sarca
	
	Percorriamo un tratto fra antichi muri a secco
	
	Più avanti, la strada attraversa dei vigneti di 
	Nosiola
	
	Fra i colori d'autunno
	
	In loc. Maso Gobbo, riattraversiamo il fiume
	
	Il Sarca
	
	Dopo Maso Gobbo, ci spostiamo sulla pista ciclabile
	
	Il Monte Casale
	
	Pedaliamo in direzione sud, verso Pietramurata
	
	Poco dopo si intravedono le prime case della frazione 
	più settentrionale di Dro
	
	Il centro storico si trova al di là del fiume
	
	Arriviamo al ponte ciclabile
	
	Si cambia nuovamente sponda, tornando in destra Sarca
	
	
	Il fiume scorre placido verso il Lago di Garda
	
	Ci dirigiamo verso la parte nuova di Pietramurata, 
	costruita lungo la statale gardesana
	
	Pedalando fra gli ulivi, ci dirigiamo verso la loc. 
	Ciclamino
	
	Nei pressi del crossodromo imbocchiamo una sterrata a 
	monte della statale
	
	La comoda strada prosegue in falsopiano fra la 
	boscaglia
	
	Nonostante le forti piogge del giorno prima, il 
	terreno ha drenato bene e non c'è fango
	
	Affrontiamo qualche saliscendi
	
	Nel frattempo le nuvole si sono diradate e si pedala 
	con il sole in faccia
	
	Il sentiero alterna tratti con fondo scorrevole e 
	compatto a tratti un po' ghiaiosi
	
	Superato il colle del Ciclamino, si inizia scendere
	
	Vista sulla Valle del Sarca, con un allevamento di 
	trote
	
	Scendiamo sul sentiero con vista sulle pareti 
	rocciose, meta di climbers di tutto il mondo
	
	La segnaletica dei percorsi della zona
	
	Una delle tante falesie prese d'assalto dagli 
	arrampicatori
	
	Il gruppo del Monte Bondone, innevato di fresco
	
	Il Monte Cornetto (m.2180)
	
	Proseguiamo la discesa
	
	Qui la strada è larga e compatta, per cui lasciamo 
	correre le bici
	
	Si scende verso Dro
	
	Ogni tanto si incontrano grossi massi: la zona è 
	storicamente instabile
	
	Alessandra chiude la coda, con prudenza 
	
	Si pedala in pieno sole e la temperatura, ora, è 
	decisamente mite
	
	Al termine di un lungo tratto di discesa, troviamo un 
	cambio di pendenza
	
	Affrontiamo la breve salita fra i massi
	
	Raggiungiamo lo scollinamento
	
	Qui c'è un punto panoramico
	
	In primo piano Dro, poi la Rocca di Arco, il Monte 
	Brione e uno spicchio di Garda
	
	Verso nord, invece, la vetta innevata della Paganella
	
	Dopo la sosta panoramica, si riparte
	
	Si prosegue in discesa
	
	Nei pressi di Dro, il bosco lascia spazio agli ulivi
	
	La strada prosegue ora negli uliveti
	
	Arriviamo in loc. Oltra, poco a nord di Dro
	
	Si prosegue fra gli ulivi, sotto la parete della 
	montagna
	
	Non solo olive: qui si producono anche ottimi vini
	
	Ultimo tratto nella campagne, prima di Dro
	
	A Dro imbocchiamo una nuova strada agricola, prima del 
	ponte che conduce in paese
	
	Il paesaggio, a sud del paese, non cambia: ulivi e 
	muri a secco
	
	Un dossetto
	
	Rampetta breve ma malefica
	
	Si vede che ha piovuto tanto: per la prima volta 
	troviamo l'acqua in questo guado
	
	Arriviamo nei pressi di Ceniga, la frazione più 
	meridionale di Dro
	
	Ecco il noto ponte romano
	
	Ceniga
	
	In sosta sul vecchio ponte in pietra, punto più a sud 
	dell'itinerario
5. tratto Ceniga-Pergolese
	
	Dal ponte ci dirigiamo verso il paese
	
	Attraversiamo il centro storico del piccolo borgo
	
	Passiamo nei vicoli, sotto i pòrteghi
	
	La chiesa di Pietramurata
	
	Ancora fra i vicoli
	
	Di portico in portico
	
	
	
	Completiamo il suggestivo tour nel piccolo 
	borgo di Pietramurata
	
	Usciamo da Pietramurata
	
	Imbocchiamo una bella stradina fra i muri a secco, in 
	direzione nord
	
	Proseguiamo verso Dro
	
	Prima del paese passiamo a fianco del magazzino della 
	coop. "Valli del Sarca"
	
	Entriamo in paese
	
	Nella bella piazza di Dro
	
	Anche a Dro passiamo sotto qualche portico
	
	Usciamo da Dro, imboccando la pista ciclabile
	
	Vista sul Castello di Drena
	
	La ciclabile passa sotto la statale, per spostarsi sul 
	lato orientale della valle
	
	Il fiume Sarca
	
	Inizia la risalita verso nord
	
	Arriviamo nella zona della centrale di Fies
	
	Il ponte sopra le condotte forzate che portano acqua 
	alla centrale
	
	La condotta rimasta in funzione (l'altra è stata 
	rimossa)
	
	Singolare "spartitraffico"
	
	Un canale di sfioro del sistema idraulico che alimenta 
	la centrale
	
	Si prosegue alle pendici del Gaggio
	
	Siamo nella zona protetta delle "Marocche di Dro"
	
	I grossi massi contraddistinguono il paesaggio
	
	Enormi pietre, retaggio delle antiche frane che hanno 
	caratterizzato questa valle
	
	Siamo nei pressi della costruzione storica della 
	centrale di Fies
	
	Arriviamo davanti alla centrale
	
	La costruzione ricorda più un castello che un edificio 
	industriale
	
	Ripartiamo dalla centrale, direzione nord
	
	Arriviamo alla rampa ... 
	
	Qui la ciclabile si impenna 
	
	Per circa 150 metri, la salita (cementata) è assai 
	impegnativa
	
	Si arranca ...
	
	Il grosso masso segna la fine del tratto ripido
	
	Eccoci in cima al rampone
	
	Ora si tira il fiato, con un bel tratto in leggera 
	discesa
	
	Riprende la salita, anche se assai più leggera
	
	Si aggira il colle del Gaggio da est
	
	Gli ultimi metri di salita
	
	Ecco lo scollinamento, sulla sommità del colle
	
	Ora inizia la discesa
	
	Si corre veloce verso il fondo valle
	
	La pista scorre ondulata fra i massi
	
	Arriviamo all'estremità settentrionale del colle
	
	A nord svetta il campanile di Pietramurata
	
	Noi deviamo verso il lago di Cavedine, imboccando un 
	altro ramo della ciclabile
	
	Nuovo passaggio sul Canale Rimone, in uscita dal Lago 
	di Cavedine
	
	Proseguiamo verso il lago
	
	Arriviamo al lago, dove incontriamo due ponti 
	ciclabile sui canali
	
	Il primo ponte
	
	Il secondo ponte
	
	Ora costeggiamo la sponda nord del lago
	
	Il Lago di Cavedine
	
	Lasciamo il lago e costeggiando il canale Rimone, ci 
	dirigiamo a nord
	
	Oltrepassato il canale, imbocchiamo la strada sulla 
	sponda opposta
	
	Le prime case di Pergolese, circondate dai vigneti
	
	Arriviamo a Pergolese
	
	Raggiungiamo la parte storica del paese, un tempo 
	chiamata "Masi di Lasino"
	
	Entriamo nel cortile della Cantina Pisoni, dove si 
	chiude la pedalata
	
	Eccoci qui, dopo 38 km. Ora si va mangiare (e bere 
	...)
5. il Taverna-Trek
Passeggiata alle cave di oolite (la "Prea morta") - Massone (Arco)
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			Alla 
prossima, |  |