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GEN

PROGRAMMA CIASPOLE: 1Ŗ USCITA


Partenza spettacolare!

E' INIZIATO OGGI CON IL "GIRO DEL CASTELLAZ", TRA LA VAL DI FIEMME E IL PRIMIERO, IL PROGRAMMA CIASPOLE 2015. BELLISSIMO ITINERARIO AL COSPETTO DEL CIMON DELLA PALA, RESO ANCORA PIU' SUGGESTIVO DALLA COPIOSA NEVICATA DI 3 GIORNI FA, CHE HA TRASFORMATO IL BOSCO IN UN AMBIENTE FIABESCO. POCO VENTO (A DISPETTO DELLE PREVISIONI), MA ANCHE POCO SOLE, CHE HA GIOCATO A NASCONDINO CON ALCUNI GROSSI NUVOLONI CHE ALEGGIAVANO SULLA ZONA DI PASSO ROLLE. PRESENZA EROICA: ALLA PARTENZA IL TERMOMETRO SEGNAVA -10, A BAITA SEGANTINI FACEVA ANCORA PIU' FREDDO!

 

 

i presenti

 

SOCI
Rinco Jr.            
OSPITI    

 

 

la cronaca

25/01/2015. E' partito oggi - con lo spettacolare Giro del Castellaz - il Programma Ciaspole 2015. L'itinerario, che si sviluppa a cavallo fra la Valle di Fiemme ed il Primiero (zona di Passo Rolle), č uno dei pił suggestivi e gettonati del Trentino ed offre dei panorami davvero suggestivi, a cominciare dall'imponente massiccio roccioso del Cimon della pala, il "Cervino delle Dolomiti", che domina il paesaggio con il suo enorme sperone roccioso proteso verso il cielo.

Giornata decisamente fredda (-10° al via, circa -15° al GPM di Baita Segantini), anche se il preannunciato forte vento - che avrebbe fatto percepire ancora di pił il freddo - non si č fortunatamente visto (solo qualche folata qua e lą, in alcune zone del percorso). Poco anche il sole, perla veritą, nascosto dietro ad alcuni grossi nuvoloni, con i quali ha creato dei suggestivi giochi di luce per quasi tutto il tempo della nostra camminata. 

Il gruppo - composto oggi da 20 ciaspolatori - č partito poco dopo le 9:00 da Pian dei Casoni, localitą ubicata a circa 1670 metri di quota, lungo la strada che sale a Passo Valles. Dal parcheggio č stata imboccata la strada della Val Venegia (che parte proprio da qui), ma dopo nemmeno 100 metri si č deviato a destra, attraversando su un piccolo ponte in legno il torrente Travignolo, per imboccare il sentiero nel bosco , in direzione di Malga Juribello.

L'itinerario, infatti, prevedeva l'aggiramento del massiccio del Castellaz in senso anti-orario, cominciando quindi dal versante nord-ovest. La parte iniziale del tracciato si č sviluppata interamente nella fitta foresta del Parco Naturale di Paneveggio-Pale di San Martino, una foresta resa famosa dal liutaio cremonese Antonio Stradivari (1644-1737), universalmente riconosciuto come uno dei migliori mastri artigiani produttori di violini di sempre. Pare, infatti, che fosse Stradivari in persona, dopo aver ascoltato il suono degli abeti battuti con un suo speciale martelletto, ad indicare ai boscaioli quale albero tagliare, per ricavarne il legno pił adatto alla produzione dei suoi preziosi strumenti, richiesti in tutto il Mondo dai pił noti musicisti. Per questo motivo la foresta di Paneveggio č conosciuta anche come la "Foresta dei violini".

Dopo questo tratto nel bosco, con i rami degli abeti piegati verso il basso dal peso della neve caduta abbondante nei giorni scorsi, si č sbucati nei pascoli di malga Juribello, alle pendici occidentali dal Castellaz. Da qui si č iniziato a scorgere in lontananza l'inconfondibile figura del Cimon della Pala, che ha poi dominato il panorama per oltre metą dell'itinerario. Da Malga Juribello (m. 1868), si č cominciato a salire negli ampi prati innevati, con alcuni saliscendi, fino ad arrivare nei pressi della Capanna Cervino (m. 2062), ubicata lungo le pista da sci della stazione di Passo Rolle.

Qui si č dovuto attraversare ben due volte le piste, prima di imboccare la breve ma ripida salita che ha portato ad intercettare la strada forestale che sale da Passo Rolle verso il Passo Costazza. Una volta raggiunta la strada, dove la neve č stata battuta dalle migliaia di passaggi dei turisti che prendono d'assalto questo itinerario tanto abbordabile quanto suggestivo, si č proseguito su una salita molto pił leggera che con alcune curve ha portato fino al pianoro di Passo Costazza (m.2180), una sella ubicata fra il Castellaz e Punta Rolle, che immette nella Val Venegia.

E' qui che si trova Baita Segantini, uno dei rifugi pił famosi e fotografati delle Alpi, grazie alla presenza alle sue spalle dello scenografico picco roccioso del Cimon della Pala. Ai tavolini del rifugio, nonostante la temperatura decisamente polare, č stata fatta la sosta pranzo, per poi rinchiudersi all'interno del locale per un caffé o un brulč caldo.

Dopo la sosta a Baita Segantini  il cammino č ripreso lungo la Val Venegia, in direzione nord. Il tratto iniziale č il pił ripido e tortuoso, con la strada forestale che sale l'erto versante grazie ad un  budello di tornanti. Noi qui ci siamo divertiti un po', tagliando le curve e scendendo nei prati con la neve fresca e farinosa fino alle ginocchia, accorciando cosģ di un buon chilometro la lunghezza complessiva dell'itinerario. Dopo il tratto pił ripido, la valle di allarga in ampi pascoli e la pendenza si fa pił moderata, scendendo fino a Malga Venegiota.

Da Malga Venegiota la strada prosegue ancor meno pendente (a tratti quasi pianeggiante), costeggiando il torrente Travignolo che ha le sue sorgenti proprio alle pendici del Cimon della Pala e che quassł č ancora un piccolo ruscello.

Ancora un paio di km di cammino č si č sbucati nuovamente in un ampio pascolo, dove si trova Malga Venegia (m. 1778), adagiata su una collinetta a nord della strada. Da qui č rimasto veramente poco prima di arrivare nuovamente a Pian dei Casoni, dove si trova il parcheggio da cui eravamo partiti circa 5 ore prima.

- - -

Ora l'appuntamento č fra 15 giorni (domenica 8 febbraio) alle Viote del Monte Bondone, con la Ciaspolata by Night, la nostra tradizionale uscita in notturna con la Luna piena, giunta quest'anno alla sua 9Ŗ edizione.

       

 

i dati tecnici

Complessivamente sono stati percorsi circa 12 km, mentre il dislivello superato č stato di circa 510 metri. L'altimetria č il classico triangolo, con circa 5 km di salita nella prima parte (con qualche breve tratto in saliscendi, specie dopo il passaggio per Malga Juribello), seguita da altri 7 km di discesa, lungo la Val Venegia (con il finale praticamente in falsopiano). GPM a Baita Segantini, a quota 2180.

L'altimetria
 
La panoramica in 3D
 
La mappa
Puoi vedere il tracciato sulle dettagliate
mappe "OpenCycleMap", grazie al sito:

NB: agendo con il mouse sui comandi +/- puoi
ingrandire o ridurre il dettaglio della mappa,
mentre con la "manina" (tenendo cliccato il
mouse) puoi trascinare la mappa stessa.

 

 

Scarica qui la traccia in formato GPX per il tuo navigatore satellitare

.............. scarica qui il file in formato kml
per vedere il tracciato con

 

le immagini

 

Al parcheggio di Pian dei Casoni, il termometro all'interno dell'auto segna +20°,
mentre quello esterno -10° ! Sono 30 gradi esatti di escursione termica: brrrrrrr ....


Ci prepariamo per il via: almeno se camminiamo ci scaldiamo!


Tutto pronto? Ok, andiamo ...

 

la salita ...


Imbocchiamo la strada della Val Venegia


Neanche 100 metri e deviamo subito a destra, attraversando il Travignolo su un ponticello in legno


Qui il torrente - a pochissimi km dalla sorgente - č poco pił che un rigagnolo


Imbocchiamo il sentiero, in leggera salita


Il cartello semi-coperto dalla neve indica la direzione di Malga Juribello


Il primo tratto č all'interno del bosco, con gli alberi coperti di neve fresca


Un paesaggio da fiaba ...


Gli alberi pił esili sono piegati dal peso della neve


Questa prima parte del percorso alterna tratti in falsopiano a salitelle pił ripide


Un altro ponte in legno, su un ruscello laterale coperto dalla neve


Giusy all'imbocco del ponte


Il sentiero prosegue in leggera salita, nella fitta "foresta dei violini"


Che scorci ...


I segnavia bianco-rossi della SAT sono posti spesso sugli alberi


Il gruppetto di coda avanza nella neve fresca


Primo piano di Mascella & Panzella


Tella & Frank


La colonna dei Rinco nel bosco


Panzella con passo deciso


Poco prima di Malga Juribello, la strada compie alcune curve


Quassł la neve non manca, anche in un inverno cosģ avaro di precipitazioni


Una breve sosta del gruppo


Via, si riparte


I Rinco concentrati sulla marcia ...


La colonna


Il bosco inizia a diradarsi, segno che stiamo arrivando nei pascoli di Malga Juribello


Eccoci fuori dal bosco e subito si scorge la punta del Cimon della Pala, che fa capolino da dietro un colle


Il manto intatto di neve fresca fa da specchio ai continui cambi di luce causati dalle nuvole in movimento


Una baita solitaria in mezzo ai prati


Ora camminiamo con il Cimon della Pala di fronte a noi. Sarą il nostro sfondo per i prossimi km ...


Una breve sosta per ammirare i panorami


Ogni tanto il sole filtra dai nuvoloni che stazionano ad est, creando dei suggestivi giochi di luce


Il Presidente intento ad immortalare lo spettacolo


Procediamo nella neve farinosa, seguendo la traccia lasciata da altri escursionisti


Ora camminiamo in campo aperto, in direzione di Malga Juribello


Briz e lo Schiaccianoci del Terminillo


Dorty in "fuori pista"


Barbara sembra una vedetta in cima alla collina


Ancora suggestivi effetti del sole fra le nuvole, mentre saliamo nei prati innevati


Ora la sagoma del Cimon inizia a vedersi nella sua intera maestositą


Arriviamo a Malga Juribello


Frank in versione norvegese


Mara & Max, presenti anche oggi


Lasciamo la malga e proseguiamo sul  versante sud del Castellaz


Briz seguito da Max


Alle nostre spalle, il Lusia


Le cime che si notano guardando verso sud


Il Cimon della Pala sembra lģ, ma in realtą manca ancora un po' ...


Dorty, seguito dal resto del gruppo


Una sosta per ammirare le vette del circondario


Il Castellaz, visto ora da sud


In lontananza si notano anche gli impianti di risalita del Rolle


Verso ovest il Gruppo del Latemar, dove splende il sole


Riprendiamo il cammino


Il tracciato taglia ora le pendici meridionali del Castellaz


Per un breve tratto, costeggiamo una pista da sci


Dopo aver attraversato un paio di piste, ci dirigiamo verso la Capanna Cervino


Si avanza nel "mare bianco"


Proseguiamo la salita su una comoda traccia poco pendente


Ancora il paesaggio verso sud


Decidiamo di fare una sosta, per bere un po' di the e sgranocchiare qualche snack energetico


Il gruppo intento a rifocillarsi


Panzella e il figlio, ribattezzato Mascella, vanno di panino ! Dorty osserva attento ...


Riprendiamo il cammino


Avanziamo nei prati innevati a lato delle piste da sci


Il manto candido č ancora intatto, dopo la nevicata di giovedģ


Ora il Cimon č di nuovo nascosto dietro una collina


Riprende la salita ...


Invece di scendere a Capanna Cervino (perdendo quota) e poi salire dalla strada forestale che da Passo
Rolle raggiunge Capanna Segantini, tagliamo per i prati, puntando verso un tornante della strada in alto


Una bella salita ...


Affrontiamo quella che sarą l'unica rampa tosta del nostro tour


Nella neve fresca e farinosa si affonda anche con le ciaspole ai piedi


Si vede la staccionata in legno che delimita la strada. Ci siamo quasi ...


Lo Schiaccianoci, gią arrivato su, saluta


Ora proseguiamo sulla ben pił comoda strada forestale per il Passo Costazza


Non manca molto al GPM di giornata


Karate Kid preceduto dalla moglie Barbara


In basso, nei prati, scorgiamo un altro corposo gruppo che sta salendo da Passo Rolle


Un altro attraversamento (il 3°) di una pista da sci. Passiamo due per volta, onde evitare scontri !


La pista da sci (in primo piano) scende verso il Rolle


La strada, nel tratto finale, č praticamente un falsopiano che taglia il versante orizzontalmente


Non dovrebbe mancare molto ...


Dietro quelle collinette c'č il Passo Costazza, con Baita Segantini


Cinzia ed Enrico, seguiti alla snocciolata dagli ultimi componenti della comitiva


Quassł tira un po' pił di vento e Tella si č infilata il cappuccio


Ora siamo proprio ai piedi del "Cervino delle Dolomiti"


Eccoci arrivati a Baita Segantini


La salita č finita. Ora si mangia

 

la sosta ristoro ...


Il locale - durante l'inverno - č aperto nei fine settimana


Ci sistemiamo ai tavolini fuori dal bar, alla faccia della temperatura polare


Beh, me lo sono meritato no?


Mascella con Salvatore


Bancomat e White


Max "esplora" la confezione di carta- alluminio: che ci sarą qui dentro?


Un bel panozzo farcito, mentre Mara-Bugs Bunny va di carote !


Anche lo Schiaccianoci ha il suo panino farcito


Dopo aver mangiato i panini, entriamo nel locale, al calduccio ...


White abbraccia la stufa a olle


Un bel brulč per scaldare le budella


Dorty č allegro. Alla faccia di qualcuno!!! (chi ha orecchie per intendere, intenda ...)


Ridi, ridi ...


Ah, ma č una moda ...


I resto del gruppo, fuori, č pronto per riprendere il cammino


Bancomat in "versione K2"


E allora ciaspole ai piedi, si riparte


Inizia la discesa ...

 

la discesa ...


Prima di partire, una foto di gruppo con la baita


Cheeeeeeese !

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La prima volta che salimmo quassł (in mtb) era il 3 luglio 2005, quasi 10 anni fa ...

Da sinistra si vedono:
Rinco Starr, Presidente, Walander, Dorty,
il Frą, Givoli, Gigi, Samurai e il Taverna.


Bene, ora iniziamo la discesa in Val Venegia


Imbocchiamo la strada forestale che sale dal Pian dei Casoni


La colonna si allunga


Un ultimo passaggio ai piedi del Cimon della Pala


Vi ho portato o no in un bel posto?


La strada, nel tratto iniziale, scende abbastanza diritta


Il Cimon della Pala visto da nord


Due curiosi speroni rocciosi ai piedi del Cimon


Panzella, Mascella ed Enrico


Chiudono la fila lo Schiaccianoci e la New-Rinco Cristina


Pił in basso la strada si fa tortuosa, con ampi tornanti. Noi tagliamo fra una curva e l'altra, nella neve fresca


Il rientro sulla strada ...


Tella in free-ride


Altro curvone, altro taglio nella neve fresca


Divertimento puro


Chi ha deciso di rimanere sulla strada ci osserva incuriosito


Anche lo Schiaccianoci e Cristina tagliano nei prati


Frank e Tella


Una vista dall'alto dei curvoni che ancora ci attendono pił sotto


Max decide di tagliare anche qui, dove c'č un bel rampone


Eccolo affrontare in bello stile la ripida discesa


Mentre Max č gią arrivato alla strada, Dorty vuole imitarlo

   
Il risultato, perņ non č lo stesso!


Pił in basso si riprende ...


Si avanza facendo "slalom" fra alcuni grossi massi


Siamo ancora oltre quota 2000 e gli alberi sono davvero pochi


Il gruppo prosegue la discesa nella Val Venegia


Una breve sosta per ricompattare le fila


Ancora un taglio in neve fresca


Un enorme masso, segno che anche qui, in epoca glaciale, ci sono state delle belle frane


Salvatore avanza nella neve fresca


Si rientra sulla strada


Lo spettacolo del manto intatto dopo l'ultima nevicata


Ora la valle inizia ad allargarsi


Qui d'estate č un grande pascolo, attraversato dalla parte iniziale del torrente Travignolo


Salvatore, Panzella e lo Schiaccianoci


La colonna prosegue la discesa


Ancora pietre, ricoperte di neve


Il Presidente


Passiamo davanti alla stazione di partenza della teleferica per il Rifugio Mulaz


Un ponticello in legno, su un ruscello che perņ non si vede: č ricoperto di neve!


Ci siamo abbassati di quota e ritornano gli abeti


L'arrivo a Malga Venegiota

 
Qui, d'estate, c'č un apprezzato e frequentato agriturismo


Primo piano della malga


Ci fermiamo al ponte subito dopo l'agritur


E' uscito il sole, e un po' ce lo godiamo!


Il Presidente si vuole abbronzare?


Scusi, lei, si mette in posa?                                                           Ah, ecco ....


Che facce stressate ....


Che cartolina !


Riprendiamo il cammino


Gli alberi sono davvero carichi: giovedģ deve aver nevicato per bene!


Un paesaggio fiabesco


Dura la vita dell'alberello in alta montagna ...


Una suggestiva inquadratura delle cime sopra il bosco


Ancora abeti carichi di neve, che dopo 3 giorni non č ancora caduta dai rami


Questo č il paesaggio che vogliamo vedere l'inverno!


Ora la strada č praticamente pianeggiante


Il Presidente si diverte a fare qualche deviazione nei prati, nella neve ancora intatta


Giusy, Enrico e Frank


Stiamo arrivando nei pascoli di Malga Venegia


Il Travignolo si fa strada nella neve


Eccoci nell'ampia radura di Malga Venegia


La Malga č alla nostra destra, sopra una collinetta


Usciti dal bosco, si alza un po' di vento e il Presidente si trasforma in Diabolik


Un capitello ricoperto di neve


Dorty si ferma ad osservare lo splendido panorama delle vette


Una bella zoomata sulle guglie rocciose


Ora il sole si č alzato sopra le nuvole ed anche i colori sono pił vivi


Cristina si diverte in fuori pista


La parte finale della strada. Ormai manca davvero poco


Baciati dal sole, percorriamo le ultime centinaia di metri per arrivare al parcheggio


Un ambiente davvero unico


Ed eccoci al Pian dei Casoni. Il giro č terminato


Una bella inquadratura invernale del torrente Travignolo


Ecco il parcheggio


Per chiudere, un'altra bella cartolina prima di risalire in macchina

Alla prossima !