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GEN

PROGRAMMA CIASPOLE: 1ª USCITA

Che partenza!

 

 

 

 

 

 

IN UNA SPLENDIDA GIORNATA DI SOLE HA PRESO IL VIA OGGI LA STAGIONE INVERNALE 2014 DEI RINCO BOYS. BELLISSIMA (E TOSTA!) ESCURSIONE SUL MONTE STIVO, UN VERO E PROPRIO "BALCONE" SULL'ALTO GARDA. OLTRE 30 I PRESENTI, AD AFFRONTARE I 9 KM DEL TRACCIATO CON VISTA LAGO. 

 

i presenti

 

SOCI
     
OSPITI
   
       

 

 

la cronaca

26/01/2014. Dopo la falsa partenza del 18 gennaio scorso, con il maltempo a farla da padrona per l'intero fine settimana e il conseguente rinvio di un mese (alla prossima luna piena, il 15 febbraio) della notturna sul Monte Bondone, i Rinco Boys hanno dato oggi il via alla stagione invernale 2014, con la ciaspolata sul Monte Stivo. E guardando le fotografie scattate durante l'uscita, viene da dire che quello che il meteo aveva tolto la scorsa settimana, l'ha restituito oggi ... con gli interessi! Già, perchè la giornata era davvero splendida, con il cielo azzurro e terso, l'ideale per godere a pieno dello splendido panorama che questa vetta della Vallagarina offre agli escursionisti.

Il gruppo - con ben 30 ciaspolatori al via, oltre a 3 sci-alpinisti - è partito attorno alle 9:30 dalla località Sant'Antonio (m.1260), posta poco a monte del Passo di Santa Barbara (il valico che collega la Val di Gresta con l'Alto Garda).  Da qui è stata imboccata una comoda strada (contrassegnata dal segnavia SAT 308bis) che con diversi tornanti ha fatto guadagnare quota fino ai piedi del versante ovest del Monte Stivo, in località Le Prese (m.1480). Questo primo tratto, vuoi per la quota bassa, vuoi per il bosco che fa da copertura, vuoi per il sole, era praticamente privo di neve e si è camminato tranquillamente con i soli scarponi.

Dalle Prese il sentiero si biforca, con la traccia a sinistra (segnata con il n. 608) che sale più dolce tagliando i pratoni in diagonale, e quella a destra (priva di numero) che sale invece ripida sulla dorsale sud dello Stivo. Il gruppo ha imboccato la via a sinistra, riservandosi il ripido pendio "delle Prese" per il ritorno ...

Dal bivio, il sentiero - che fino a quel momento aveva zig-zagato con diversi tratti nel bosco - ha iniziato a salire dritto e in campo aperto, facendoci così godere a pieno del sole che nel frattempo di stava alzando in cielo. Proseguendo in diagonale verso nord, si è giunti dopo una mezzora circa a Malga Stivo, struttura per l'alpeggio del bestiame adagiata su un ripido pendio prativo a quota 1748. Da qui è iniziato il tratto più duro dell'escursione, con un taglio in verticale nei prati a monte della malga, lungo la linea di massima pendenza (vicina al 30% ...), per andare ad intercettare il sentiero che salendo dalle Prese conduce al Rifugio Marchetti. In tutto saranno stati 300-400 metri, ma da soli hanno fatto sudare più di tutto il resto della camminata !

Una volta raggiunto il sentiero, non è rimasto che proseguire sulla comoda diagonale, per arrivare poco dopo al Rifugio Marchetti (quota 2021), dal quale si è raggiunta in altri 5 minuti la cima del Monte Stivo, a quota 2059 metri s.l.m. Impressionate il panorama, specie quello sul vicino Lago di Garda, con uno sbalzo di quota di 2000 metri (dai 2059 dello Stivo ai 60 di Torbole e Riva del Garda).

Ma lo Stivo offre quello che si può definire "panorama a 360°", grazie alla sua posizione fra due vallate (la Val d'Adige ad est e la valle dei Laghi/Basso Sarca ad ovest), senza ostacoli nelle vicinanze. Così lo sguardo può svariare dalle Dolomiti di Brenta a nord, assieme alla Paganella, al Monte Bondone e alle montagne nei dintorni di Trento (Marzola e Vigolana), per giungere poi al Pasubio e al Carega guardando verso est. Se si volge lo sguardo a sud, invece, si passa dai Monti Lessini al Gruppo del Monte Baldo (con l'Altissimo a svettare oltre quota 2000), per arrivare poi fino in fondo al lago di Garda, sulla sponda bresciana dove si trovano Salò e Desenzano. Addirittura, sopra la coltre nebbiosa che caratterizza la Pianura Padana, si poteva intravedere nitida anche la sagoma scura degli Appennini, nella zona del modenese e del reggiano.  Terminando la rotazione verso ovest invece, dopo le Alpi ledrensi  si giunge all'Adamello, con l'inconfondibile piramide del Carè Alto a svettare su tutte le altre cime.

In cima allo Stivo è stata fatta la foto di gruppo, poi ci si è spostati al rifugio Marchetti, una cinquantina di metri di quota più in basso, per poter consumare il pranzo al riparo dal vento che ogni tanto si faceva sentire gelido in vetta. Un'oretta buona di sosta, godendosi il sole tiepido e lo splendido panorama, poi il gruppo ha rimesso le ciaspole ai piedi per affrontare la discesa. Inizialmente si è ripercorso lo stesso sentiero dell'andata,  poi si è proseguito sul sentiero delle Prese, scendendo lungo la cresta. Affrontando un ripido discesone fra i prati si è così giunti nuovamente al bivio incontrato in salita, dove è stata ripresa la stradina dell'andata (segnavia 608bis) che in breve ha ricondotto  al parcheggio di Sant'Antonio.

Ora l'appuntamento è fra 15 giorni (domenica 9 febbraio), con la Ciaspolata sul Pradèl, sull'Altopiano della Paganella.


 


 

i dati tecnici

Complessivamente sono stati percorsi circa 9 km, mentre il dislivello superato è stato di circa 850 metri. L'altimetria è il classico triangolo, con circa 4,5 km di salita nella prima parte, con pendenza più moderata per i primi 2 km e un rampone più impegnativo nei 2,5 km successivi, specie fra Malga Stivo e il Rifugio Marchetti. La discesa è più o meno identica come lunghezza e come pendenze, particolarmente impegnative nel tratto denominato "Le Prese". GPM sul Monte Stivo, a quota 2059.

L'altimetria
 
La panoramica in 3D
 
La mappa
Puoi vedere il tracciato sulle dettagliate mappe "OpenCycleMap", grazie al sito:

NB: agendo con il mouse sui comandi +/- puoi ingrandire o ridurre il dettaglio della mappa,
mentre con la "manina" (tenendo cliccato il
mouse) puoi trascinare la mappa stessa.

 

 

Scarica qui la traccia in formato GPX per il tuo navigatore satellitare

.............. scarica qui il file in formato kml
per vedere il tracciato con

 

le immagini


Il ritrovo, alle 7,45, è all'Area Zuffo di Trento


Si contattano i ritardatari ...

 

la salita ...


Da Trento arriviamo in auto al punto di partenza, in località S. Antonio, a quota 1260


Oggi ci sono anche gli sci-alpinisti. Traditori!


Alle 9:30, con una mezzoretta di ritardo sulla tabella di marcia, prende il via la ciaspolata


Il primo tratto, a bassa quota ed esposto al sole, è senza neve, così bastano gli scarponi


Mentre saliamo fra i tornanti, la sagoma dello Stivo inizia a fare capolino da dietro gli alberi ...


Ora la nostra meta la vediamo bene (e quella che si vede è la parte sud, quella più bassa!)


Un "taglio" fra due tornanti, passando nei pressi di una vecchia casa rurale


Emma, che assieme ad Alessandro (18 anni in due!), ha portato a termine un percorso davvero tosto !


Ora il sentiero è coperto dalla neve, ma è talmente battuta che si cammina senza ciaspole


Il segnavia del sentiero 608bis


Un passaggio sotto la vegetazione, in una sorta di "tunnel naturale"


Primo piano delle alpi ledrensi, con Cima d'Oro a svettare su tutte


Il gruppo in marcia lungo la salita


Arrivati ad una stanga che sbarra la strada forestale, ognuno fa sfoggio di una diversa tecnica di passaggio:
da piegamento "a culo basso" di Big Bobby, al "busto in avanti" di Tella, allo scavalcamento di Luca ...


Stefano, anche oggi presente con Carmen (alle sue spalle)


Karate Kid, preceduto dalla moglie Barbara


Nel bosco la neve è davvero poca, visto l'effetto copertura degli abeti


L'arrivo in località "Le Prese"


Qui facciamo una prima sosta-snack


Il cartello segna quota 1480. Abbiamo superato i primi 200 metri di dislivello ...


E per arrivare al rifugio (che sembra lì a due passi) ne mancano altri 600 ...


Il duo pescarese Dorty e Kriminal Bike: dall'Adriatico alle Alpi !


Nel frattempo arriva anche il gruppetto di coda, con il piccolo Alessandro


Intanto sgranocchia qualcosina


Alla faccia del "qualcosina", il primo panozzo è andato !


Dopo la sosta riprendiamo il cammino


Ora inizia la salita un po' più tosta


Nel frattempo si inizia a vedere alle nostra spalle il panorama del Lago di Garda


Beh, una sosta ci vuole!


Mentre noi proseguiamo sul sentiero 608 (meno ripido) una mandria di escursionisti attacca il ripido
rampone che noi percorreremo in discesa, al ritorno dal Rifugio Marchetti questo pomeriggio ...


Molto meglio rimanere sul sentiero ...


Ogni tanto un occhio ai panorami dei dintorni ...


Ora, oltre al lago, si vede anche la "Busa", con Arco e Riva del Garda


Landini e Big Bobby


Lo Schiaccianoci, che oggi ha patito un po' la salita per via della preparazione non ottimale


Il gruppetto-Panzella, che chiude la coda


Intanto, alla nostra destra, si notano i "pazzi" che stanno salendo sul rampone al 30%


Entriamo in una breve zona d'ombra


Il sole, però, è già lì che ci aspetta, nei pressi di malga Stivo


Eccoci arrivati alla malga, adagiata sul ripido pascolo a quota 1748


Nei prati alle spalle della malga, si notano le tracce ondulate lasciate dagli sci-alpinisti


Schiaccianoci, tutto a posto l'antenna?


Il contrasto fra la neve dei pascoli a quota 1750 e i prati verdi dell'alto Garda, a quota 80 circa


Decisamente più affascinante quassù ...


Alla malga, un'altra sosta-snack


Un po' di ristoro prima degli ultimi 300 metri di dislivello: i più impegnativi!


Ernesto non sembra molto contento del rampone che gli si para davanti!


Tella in versione "ascesa sul K2"


Mentre mangiamo e beviamo il the, uno sguardo al lago, di cui si vede la sponda sud, in provincia di Brescia


La varie costruzioni di malga Stivo, semi sommerse dalla neve


Riprendiamo il cammino: ci attende il "salitone"


Tagliamo il pascolo in verticale, lungo la linea di massima pendenza


Ernesto alle prese con la salita


Ecco i 300 metri terribili: dobbiamo arrivare lassù, appena sotto la cresta, dove corre il sentiero


Sembra lì a due passi, ma non arriva mai ...


Quando la pendenza sale oltre l'umano, si pratica il zig-zag per attenuare un po' l'ascesa


Un gruppo che sta salendo lungo il sentiero in cresta, quello che noi faremo in discesa


Lorena mentre segue la traccia a zig-zag sul salitone


Gli ultimi metri di fatica ...


... ed eccoci arrivati al sentiero


Qui troveremo una pendenza decisamente più morbida!


Lo Schiaccianoci tira il fiato dopo il salitone


Lo Snowboarder, oggi in versione sci-alpinista


Ora non rimane che seguire la traccia sotto la cresta, in direzione del rifugio


Ecco, poco più a monte, il rifugio Marchetti, a quota 2.021


La struttura è costruita sul pendio poco sotto la cima del Monte Stivo


Il cartello della SAT, seminascosto dalla neve, segna 10 minuti alla cima


Ci incamminiamo (anche se non tutti) verso la vetta


Dai, un ultimo sforzo ...


Quassù il vento soffia forte, come si nota da queste "sculture" nella neve


Ernesto e Paola


Sembra che la vetta non arrivi mai ...


Poi, piano piano, si scollina ...


... ed ecco la croce, a quota 2059


Giusy all'arrivo in vetta


Foto a go-go, in ogni direzione ...


Il Monte Bondone, poco più a nord


La valle dei Laghi, con la Paganella e il Brenta


In basso (a quota 1400 circa), Malga Campo


Il Lago di Garda


Il gruppo in sosta sulla vetta


Landini e Big Bobby


Maya, il labrador di WikiMau


Ci raduniamo per la foto di gruppo ...


Ed ecco la ventina di soci arrivati in vetta, con lo sfondo del Brenta


Beh, ora andiamo a mangiare che dite ?


Concordo! Parola di "vècio" ...

 

la sosta ristoro ...


Scendiamo al vicino rifugio, dove tira meno aria


Ci sistemiamo fuori dalla struttura


Il famoso "panino panoramico"


E dopo il panino ... la sigaretta! Ernesto, ma quand'è che smetti ?


Trincee in stile Grande Guerra? No, solamente l'ingresso del bagno!


Da sinistra: lo stretto ingresso fra due pareti di neve, la vista dall'interno e il panorama del lago dal bagno!


Dopo la sosta pranzo, ci apprestiamo ad affrontare la discesa


Gli sci-alpinisti la faranno in pochi minuti. Ciao ragazzi, ci vediamo alla prossima!

 

la discesa ...


Imbocchiamo il sentiero fatto in salita


La colonna in discesa


Primo piano del Frà, con cappellino stile esploratore


Arrivati a monte di malga Stivo, invece di scendere nel ripido pascolo, rimaniamo sul sentiero di cresta


Ci basterà seguire l'evidente traccia nella neve, lungo il crinale


Vista sulla val d'Adige attraverso un canalone


Scendiamo nei prati, lasciandoci la cima dello Stivo alle spalle


In questo tratto la pendenza è ancora moderata


Il passaggio davanti ad un altro canalone aperto sul fondo valle


Da questa posizione si vedono bene i due percorsi: il rettone dritto in mezzo ai prati fatto in salita
questa mattina e il più comodo sentiero lungo la cresta che stiamo percorrendo ora, in discesa


Ora abbiamo il sole in faccia. Arriveremo in fondo abbronzati!


Guardate che spettacolo! non si stanca di ripetere Ernesto, un habitué delle spiagge gardesane


Ora la pendenza inizia a farsi tosta ...


Scendiamo affondando nella neve resa molla dal sole


Uno spettacolo alla nostra destra, con le montagne innevate ...


... e uno spettacolo davanti a noi, con il Lago di Garda


Questo dosso è un piccolo "panettone panoramico"


La fatica si fa sentire e quando le gambe fanno "Giacomo-Giacomo" ... si cade a terra!


Lo spettacolo del lago, intanto, è reso ancor più bello dal sole che vi si specchia


Lorena e la piccola Emma impegnate nel ripidone


Qui siamo tranquillamente al 30%, forse anche di più ...


Qui, invece, siamo al 100% di spettacolo !


Anche Paola, la moglie dell'indimenticato Gaspa, cade nella neve per la stanchezza


Ormai manca poco al bivio delle Prese


L'ultimo tratto nei prati


Poco dopo, infatti, riprendiamo la strada fatta stamane in salita


Della serie "ciaspole fin dove si può" ...


La casa rurale incontrata stamattina, con lo Stivo ormai lontano alle nostre spalle


L'ultimo tratto della discesa, dove la neve è già sciolta


L'arrivo a Sant'Antonio, dopo 9 km di cammino

Alla prossima !