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NOV

Programma TREKKING: 8ª (ed ultima) uscita



2013: Game Over

Disputata oggi, in una splendida giornata di sole, l'ultima uscita del programma trekking, ma anche l'ultima uscita ufficiale del 2013. Quasi 20 presenti per la bella camminata sul Monte Corona, chiusa con la castagnata in loc. Valsolana.


 

i presenti

 

SOCI
 
OSPITI    
   

 

la cronaca

Giovo (TN). La lunga ed intensa stagione del decennale ha calato oggi il sipario, almeno sotto il profilo delle attività sportive, e lo ha fatto con una bella uscita di trekking sul Monte Corona, piccolo ma interessante rilievo ubicato nella bassa Valle di Cembra, a cavallo con la Val d'Adige.

Quasi 20 i presenti, partiti verso le 9:00 dalla località Serci di Giovo, da dove è stata imboccata la strada forestale che risale il versante occidentale del Monte Corona, quello che si affaccia sul versante atesino. Dopo 10 minuti scarsi di cammino il gruppo è giunto in località Valsolana, dove si trova una bella area attrezzata per le feste, con tettoie, tavoli e panche, barbecue e una piccola baita. Poiché al termine della camminata ad anello il gruppo si sarebbe fermato qui per il ristoro e la castagnata, è stata depositata la legna (inutile portarsela in spalla per tutto il tracciato!), per poi proseguire su un sentiero che con un divertente saliscendi nel bosco taglia le basse pendici del Monte Corona.

Rimanendo sempre attorno a quota 800-850, il gruppo ha in pratica aggirato il monte, di forma ovoidale, arrivando sulle pendici settentrionali, proprio sopra il paese di Faedo. E' in questi boschi che nel 1797 ci fu una cruenta battaglia fra l'esercito napoleonico in avanzata nel Tirolo e gli Schützen trentini, giunti da varie compagnie della Valle di Cembra e del Pinetano. Osservando verso il basso, si può anche scorgere il castello di Monreale, in tedesco Königsberg, appartenuto ai Conti di Appiano, poi ai Conti del Tirolo e quindi agli Asburgo, dove un tempo veniva amministrata la giustizia.

Proseguendo lungo il bel sentiero, il gruppo è giunto ad intercettare la strada provinciale 58, nel tratto che collega Faedo a Masen di Giovo. Percorrendone un centinaio di metri in salita, si è giunti al Passo della Croce (m.820), un piccolo valico che dalla Valle di Cembra immette verso la Piana Rotaliana, passando alle spalle del Monte Corona. La strada asfaltata è stata subito abbandonata in favore di un altro sentiero che dal Passo della Croce sale assai ripido al margine del bosco, questa volta sul versante orientale del Monte Corona. Dopo mezzo km circa, si è deviato a sinistra, imboccando un altro sentiero pianeggiante che dopo un tratto nel bosco sbuca in un piccolo pascolo, da dove si gode di una bella vista verso la parte bassa della Valle di Cembra e sulla val d'Adige. Scendendo nel prato, reso verdissimo dalle recenti piogge, si è quindi arrivati su una stradina che lambisce alcuni meleti (i più alti della zona, visto che siamo al limite degli 800 metri di quota), da dove è stata imboccata una nuova strada forestale che percorrendo le pendici orientali del Monte Corona, sale verso la cima.

Un paio di km di comoda salita hanno condotto al bivio dove inizia - sulla sinistra - il sentiero che raggiunge la croce posta sulla sommità del Dòs Paiòn, la parte più elevata del Monte Corona. Camminando sempre nel bosco, si è quindi giunti al piccolo pianoro del Dòs Paiòn, dove qualche anno fa gli Alpini di Giovo hanno eretto una grande croce metallica. Dalla postazione, dotata anche di un bel pannello illustrativo fotografico, si può godere di un bellissimo panorama sulla Valle di Cembra e sulle catene, appena innevate di fresco, del vicino Lagorai, con il Monte Rujoch, la Panarotta, il Gronleit, il Dosso di Costalta ...

Dopo la breve sosta snack, il gruppo ha ripreso il cammino, dapprima percorrendo a ritroso il sentiero che porta sul Dòs Paiòn, poi tagliando nel bosco su una traccia appena visibile nell'erba, che ha ricondotto sulla strada forestale abbandonata in precedenza, ma sul versante ovest, proprio a due passi dalla piazzola panoramica che è in pratica un vero e proprio balcone affacciato sulla Piana Rotaliana. Da qui, infatti, si possono ammirare dall'alto gli ordinati vigneti di teroldego, coltivati nel triangolo fra Mezzolombardo, Mezzocorona e San Michele all'Adige, ma anche la catena del Brenta, la Paganella, la Val di Non.

Dalla piazzola panoramica, dopo la nuova sosta, si è proseguito per circa mezzo km in direzione sud, arrivando in una bella conca dove si trova il Laghét dele Buse dei Zenti, piccolo ed incantevole specchio d'acqua di forma circolare, circondato da un canneto. Da qui è stato imboccato un sentiero che in discesa ha condotto fino alla strada che scende dal Monte Corona, in direzione di Valsolana, località raggiunta dopo un km di comoda strada forestale.

Tornati all'area delle feste, è stato subito allestito il ristoro, è stato acceso il fuoco ed è stato dato il via alla cottura delle caldarroste. Panini e bibite - come sempre - sono spariti in pochi minuti, poi è toccato alle castagne, oltre 4 chili di marroni cotti a puntino grazie all'attrezzatura apposita di cui è dotata l'area. Il tutto annaffiato da un buon vino novello, che è andato giù come il rosolio ...

Dopo il ristoro è stato spento il fuoco ed il gruppo ha ripreso la strada per il parcheggio, distante una decina di minuti. Quindi è arrivato il momento dei saluti, con l'arrivederci al 30 novembre, data del Gran Gran Galà di fine stagione.


 

i dati tecnici

Complessivamente sono stati percorsi circa 11 km, mentre il dislivello superato è stato di circa 400 metri. L'altimetria, dopo un tratto iniziale di mezzo km in salita, presenta circa 4 km di saliscendi nel bosco, con continui cambi di pendenza. Segue poi una salita di circa 2,5 km, per arrivare sulla cima del Monte Corona. Da qui in poi ci sono circa 3 km di discesa, anche se intervallata da qualche breve cambio di pendenza, per tornare al punto di partenza. GPM sul MOnte Corona, a quota 1020.

L'altimetria
 
La panoramica in 3D
 
La mappa
Puoi vedere il tracciato sulle dettagliate mappe "OpenCycleMap", grazie al sito:

NB: agendo con il mouse sui comandi +/- puoi ingrandire o ridurre il dettaglio della mappa,
mentre con la "manina" (tenendo cliccato il
mouse) puoi trascinare la mappa stessa.

 

 

Scarica qui la traccia in formato GPX per il tuo navigatore satellitare

.............. scarica qui il file in formato kml
per vedere il tracciato con

 

 

le immagini

La camminata


Il ritrovo è poco a monte della località di Serci di Giovo


La giornata promette bene ...


Verso le 9:00 ci avviamo


Imbocchiamo una comoda strada forestale


Il Camoscio e WikiMau fanno da sherpa per portare la legna fino alla baita, distante una decina di minuti


Il cartello indica meno di un'ora per il Monte Corona, ma noi faremo un giro più lungo


Poco dopo arriviamo alla spianata in loc. Valsolana


Primo piano del bel capitello, con il Cristo realizzato utilizzando dei grossi chiodi da boscaiolo


Da Valsolana, dopo aver lasciato la legna, imbocchiamo una stradina pianeggiante in direzione nord


L'avanzata rosa ...


Dopo un primo tratto in piano, inizia una continuo saliscendi


Il sole non si è ancora alzato sopra la cresta, e camminiamo all'ombra


La strada non è molto utilizzata, come si nota dall'erba abbastanza alta


In un punto, sono addirittura cresciuti dei piccoli pini, segno che la strada è inutilizzata da anni


Più che una strada ... è un bosco !


Giusy avanza sorridente fra i pini


La colonna rossa avanza nel bosco ...


Poco più avanti inizia l'unico tratto un po' più impegnativo


Breve sosta sul sentiero, che taglia il ripido pendio erboso


Lo Schiaccianoci segue la figlia Giorgia


Ora il sentiero inizia a salire più ripido


Ci inerpichiamo sul sentiero che risale a zig-zag il costone boscoso


Finita la salita, si fa una sosta


WikiMau con Maya


Lo Schiaccianoci con la figlia Giorgia


Riprende il cammino ...


Maya, come sempre, ha fiato da vendere e continua avanti e indietro, avanti e indietro ...


Uno dei tanti bivi, segnalati da cartelli, presenti nel dedalo di sentieri del Monte Corona


Una sosta per ristorarsi un po'


Bancomat con the Doctor


Il gruppo chiacchiera in attesa di ripartire


Intanto, guardando fra gli alberi, si scorge il Brenta già innevato


Riprendiamo il cammino


Ora entriamo in un bosco di faggi, come si nota dal fogliame a terra e dai tronchi argentati


Lo Schiaccianoci si è costruito i bastoncini alla vecchia maniera ...


Arriva il sole !


Nel frattempo si chiacchiera allegramente. Argomento del giorno: le elezioni primarie del Merdatleta


Ora il sentiero è decisamente più comodo e battuto


Stiamo camminando sulle pendici settentrionali del Monte Corona, sopra il paese di Faedo


Ecco un altro bivio. Il sentiero a sinistra scende proprio a Faedo


Proseguiamo a camminare sul tappeto di foglie secche


Aggirando la montagna da nord, arriviamo sulla SP 58, nel tratto Faedo-Masen di Giovo


Un cippo in cemento attira la nostra attenzione. C'è scritto (in dialetto) "Al'acqua cialàda", ossia "All'acqua
calata", toponimo riferito probabilmente ad una sorgente. Sotto c'è anche l'ammonimento (mai come oggi
d'attualità!) "Tegnìr net!": "Tenere pulito!". Ma è la sigla in basso che non si capisce: NRC. Il Presidente ha
trovato subito la soluzione: Non Rompete i C.....                                                                                                            .


Percorriamo 100 m. di strada asfaltata, fino a Passo Croce delle Serre


Ecco la segnaletica al valico. Anche in questo caso noi faremo un giro diverso da quello indicato (min.25)


Imbocchiamo il sentiero per il Monte Corona, seguendo le indicazioni bianco-rosse


Il sentiero, comodo e largo, sale con pendenza moderata


Nonostante due giorni di pioggia intensa, il fondo è comunque asciutto, grazie al drenaggio del terreno


Più avanti troviamo un  tratto un po' più ripido


Sosta al bivio dove lasciamo il sentiero diretto per il Monte Corona


Noi deviamo a sinistra, in direzione sud


Imbocchiamo un comodo sentiero in piano


Avanziamo fra faggi e castagni


Intanto il sole è ormai alto e la temperatura decisamente gradevole


Poco più avanti sbuchiamo in un piccolo pascolo, in campo aperto


Ci godiamo il tiepido sole: sembra inizio primavera più che fine autunno !


Scendiamo nel prato, reso verdissimo dalle recenti piogge


C'è la stradina, ma è più bello camminare nell'erba morbida!


Il pascolo offre una bella vista sulle montagne attorno a Trento: il Calisio (in primo piano) e il Bondone


C'è anche una piccola malga. Sullo sfondo, ancora il Monte Bondone


Rinco al pascolo ...


Bellissimo contrasto di colori, con il cielo terso e azzurro, il bosco che tende ormai al ruggine e il prato verde


Lasciamo il pascolo, scendendo verso la strada


Imbocchiamo la carrareccia che attraversa un fitto faggeto


In un ceppo di faggio, il cui interno è ormai marcito, si è formato una sorta di catino


Maya ne approfitta per bere !


Scendiamo nel faggeto, camminando sul fogliame


Primo piano di una splendido faggio in versione autunnale


Arriviamo vicino ad un meleto, uno dei più alti della zona, visto che siamo attorno agli 800 m. di quota


Proprio sopra le nostre teste, la croce del Monte Corona: la nostra meta


Imbocchiamo la strada che ci porterà fin lassù


Il tratto iniziale è una comoda strada forestale


La pendenza è peraltro moderata e si cammina chiacchierando senza problemi


Ora siamo ritornati nel bosco


Il Camoscio della Sila davanti al gruppetto


Ora la strada inizia a salire più decisa


 Manca poco più di un km alla vetta


In questo tratto il sentiero raggiunge il 18% di pendenza


Infatti non si chiacchiera più ...


Eccoci al bivio per il Dos Paion, la sommità del Monte Corona


Carmen in attesa vicino alla segnaletica


Imbocchiamo l'ancor più ripido sentiero che sale verso la cima


Dopo la prima rampa, si avanza in saliscendi


Eccoci arrivati in loc. Dos Paion, a quota 1020


Ecco la grande croce, posata qualche anno fa dagli Alpini di Giovo


Tutti affacciati alla staccionata per godersi il panorama


Reverse angle


Ci sistemiamo per una bella sosta ristoratrice


Intanto i "bòci", seduti per terra ... chattano !


"Noi preferiamo il comfort"


Sotto di noi il panorama del bosco in versione autunnale


WikiMau osserva i nomi delle vette sul pannello fotografico


Ed ecco le vette innevate di fresco del Lagorai, stagliarsi nel cielo azzurro


Guardando verso il basso si scorge invece il paese di Ville di Giovo, circondato dai vigneti di Müller Thurgau


Poco più su, ecco il piccolo pascolo che abbiamo attraversato una mezzoretta fa


Verso sud-ovest, la sagoma piramidale del Palòn, la cima del Monte Bondone


La grande croce in controluce


Dopo la sosta, ci prepariamo per ripartire


Imbocchiamo a ritroso lo stesso sentiero percorso per salire


Rifacciamo il saliscendi al contrario


A un certo punto, deviamo a sinistra nel bosco, seguendo una traccia nell'erba


La scorciatoia ci porterà dritti sul versante ovest


Scendiamo sul ripido pendio boscoso


Ed eccoci sbucare sulla strada forestale, proprio a due passi dal punto panoramico


La piazzola è un vero e proprio balcone sulla Piana Rotaliana e sulla Val d'Adige


Ecco la zona di Zambana, con la Paganella e, un po' più indietro, il Gruppo del Brenta


Più a nord, invece, la Piana Rotaliana (con San Michele in primo piano, Mezzocorona e Mezzolombardo)


Una zoommata sul fiume Adige, al ponte di San Michele


Si scattano foto a go go ...


White vicino al pannello fotografico con le indicazioni delle vette


Si osserva la foto, si leggono i nomi delle montagne e poi si cercano con lo sguardo ...


G & G: Giorgia e Giada, le più piccole della gita odierna


La vista dal vivo, però, è tutta un'altra cosa !


E diamoglielo 'sto biscottino!


Lo Schiaccianoci in posa laddove nel 2007 ricevette il battesimo da New-Rinco (foto a destra)


E sempre in tema di amarcord, il Presidente mostra l'incisione del suo nome, lasciata qui qualche anno fa


La panoramica in grandangolo della Piana Rotaliana, realizzata da Carmen: clicca per ingrandire


Riprendiamo il cammino dopo la nuova sosta


La strada prosegue in falsopiano in direzione sud


Il gioco di colori creato dai raggi del sole


Arriviamo ad una vecchia calcara (o calchera, il termine dialettale cambia secondo le zone).
Qui un tempo si produceva la calce, cuocendo ad altissima temperatura la pietra calcarea


Presidente, ma che ci fai lassu?


Ah, ecco ...


Riprendiamo a camminare, affrontando l'ultimo strappo prima della discesa


L'ultimo tratto di leggera salita


Ora scendiamo verso il laghetto


Ed ecco il piccolo ed incantevole specchio d'acqua


Nella conca baciata dal sole e riparata dai venti, la temperatura è ancor più gradevole


Può mancare la foto di gruppo?


Il gruppo in sosta sulle rive del piccolo specchio d'acqua


Si riparte ...


Lasciamo la "busa" del laghetto, per scendere a Valsolana


Rientriamo nel bosco


Ora il sentiero scende deciso verso valle


Qualche ostacolo lungo il percorso ...


Ci troviamo qualche centinaio di metri a monte del sentiero percorso ad inizio itinerario


White osserva attento il fondo del sentiero


Anche qui seguiamo una stratta traccia


L'arrivo all'innesto con la strada forestale


Qui il sentiero confluisce con la strada che scende dal laghetto. Passando nel bosco, abbiamo tagliato


Ora non ci resta che proseguire in discesa sulla strada forestale


Al punto di ristoro manca meno di un km


Ecco l'ultima curva prima della spianata di Valsolana


Ed eccoci arrivati. Adesso si mangia!

 

Ristoro e castagnata


Ci sistemiamo sotto la grande tettoia


Iniziamo a preparare i panini


Dopo 11 km di su e giù per i boschi, l'appetito e abbastanza stimolato ...


L'area è dotata di diversi tavoli


I "veci" si sistemano in veranda !


Da un estremo (quasi 170 anni in tre) all'altro: 20 anni in due !

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Lorena, Paola e White


Intanto il fuoco scoppietta sotto l'attrezzatura per cuocere le castagne

 
E mentre i "veci" attendono in veranda, "el zòven" taglia le castagne


The Doctor da il cambio al Presidente nel girare il grande cilindro forato


Due piccioni con una fava: castagne cotte e mani riscaldate!


Ora è il turno di Carmen alla manovella


Visto che le padelle forate non sono servite, il Presidente gioca a fare Micky Mouse !


Mentre le castagne si arrostiscono, si chiacchiera


L'attesa intorno al fuoco


Poi, dopo una mezzoretta al fuoco, eccole pronte: castagne e novello, che c'è di più bello!


Concordo!


Il Camoscio sembra soddisfatto della cottura


Anche le Rinco Girls mangiano di gusto!


E dopo la castagnata, un po' di filò intorno al fuoco, come ai tempi che furono


Oh, Big Bobby, mi raccomando ... non scivolare !


Ora spegniamo il fuoco: è ora di andare

 

Il rientro


Lasciamo l'area di Valsolana


Portandoci via l'immondizia, ripercorriamo la strada forestale fatta questa mattina


Dalla baita al parcheggio sono circa 10 minuti di cammino


L'area con la nostre auto si intravede già fra gli alberi


Con il novello in circolo, si cammina meglio (specie in discesa!)


WikiMau con lo Schiaccianoci e la figlia Giorgia


Ed eccoci al parcheggio


Si chiude qui l'itinerario di circa 11 km che cala il sipario sulle attività sportive del 2013


Un po' di chiacchiere finali: ci vediamo alla cena del 30 !

Grazie a tutti e ...
al prossimo anno !