07
SET

Programma TREKKING: 6ª uscita

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 Che spettacolo !


L. Ritorto                                         L. Lambìn                                          L. Serodoli
 


L. Gelato                                                 L. Nero                                            L. Nambino
 

Disputato oggi il "Giro dei 6 laghi", ai piedi dell'Adamello.
Un tour spettacolare, che ha collegato alcuni dei numerosi
laghi di origine glaciale che caratterizzano il massiccio del
Trentino occidentale. Era l'ultimo appuntamento stagionale
in alta quota. Fra un mese c'è il canyon del Rio Novella.

 

i presenti

 

SOCI
       
OSPITI
         
   

 

la cronaca

07/09/2013. E' proseguito oggi lo spettacolare trekking-tour 2013 dei Rinco Boys tra i monti trentini! Dopo le belle e panoramiche uscite sul Monte Iròn (giugno), Croz dell'Altissimo (luglio) e Corno Nero (agosto), il programma trekking 2013 ha riservato per settembre un'altra uscita davvero memorabile, nella splendida cornice dell'Adamello, nel Trentino occidentale.

Stamane, infatti, è stato disputato il "Giro dei 5 laghi" (che in realtà, con una piccola deviazione, sono diventati 6 ...), un giro che collega alcuni dei numerosi specchi d'acqua di origine glaciale che ornano come delle gemme i massicci granitici di questa zona della nostra provincia.

La partenza è avvenuta attorno alle 9:00 dal parcheggio ubicato in località Patascoss, sopra Madonna di Campiglio, a quota 1730. La località è assai nota agli amanti dello sci alpino, perchè proprio da qui parte la mitica pista "3-tre", teatro di tantissime gare di slalom della Coppa del Mondo, con il temibile "canalone Miramonti" che si getta quasi verticale verso l'abitato di Campiglio.  Da qui i 26 trekker presenti oggi hanno imboccato la strada forestale che salendo inizialmente con pendenza moderata e successivamente un po' più ripida, con continui tornanti tra i prati, porta in circa 2 km fino ai 2060 metri del Rifugio 5 Laghi, punto d'arrivo dell'impianto di risalita che parte dal paese di Campiglio.

Qui l'itinerario è proseguito su uno stretto e suggestivo sentiero pressoché pianeggiante, che tagliando in diagonale i ripidi pendii del Palòn (un rilievo ubicato poco a monte, ndr) ha condotto fino al primo dei 6 laghi toccati da questo itinerario, il Lago Ritorto, a quota 2.055 m.

Dopo le foto ricordo ed una breve sosta, il gruppo è ripartito, affrontando una salita ben più impegnativa di quella precedente, su uno stretto sentiero che si inerpica fra i sassi, da dove il lago Ritorto si è potuto ammirare dall'alto. La ripida via, contrassegnata dal n. SAT 232, porta fino al passo Ritorto (m.2277), collocato fra il Monte Nambrone (m.2625) e il pù basso Monte Pancugolo (m. 2276). Il valico immette nel val Nambimo, che digrada fino all'abitato di Campiglio e che è stata poi percorsa nella 2ª parte dell'itinerario, scendendo dai laghi più alti.

Proseguendo da passo Ritorto su un sentiero in saliscendi fra le rocce, si è quindi giunti al vicino lago Lambìn, a quota 2329, 2° specchio d'acqua del nostro tour, dalla forma allungata e stretta, incuneato fra due ripidi versanti ai piedi del Passo Serodoli, fra il citato Monte Nambrone e il Corno Alto.

Da qui, dopo la nuova e doverosa sosta, si è proseguito in saliscendi fra lastroni di roccia e grossi massi, tutti in granito bianco, in un ambiente quasi "lunare" se non fosse per i piccoli cespugli di rododendri, pini mughi e ginepri che di tanto in tanto punteggiano le rocce. Giunti poco dopo al GPM della giornata, una sella oltre quota 2400 sul versante orientale del Monte Serodoli, si è quindi arrivati in leggera discesa al 3° lago dell'itinerario, il Lago Serodoli, a quota 2370.

Da qui è stata fatta una deviazione rispetto all'anello classico dei 5 laghi, aggiungendoci un mezzo chilometro scarso, senza alcun dislivello se non una decina di metri, per raggiungere il vicino lago Gelato, che si trova ad ovest del Lago Serodoli, nella parte più alta della val Nambimo. Il nostro giro, dunque, è diventato con questa variante il "giro dei 6 laghi".  

Nei pressi del lago Gelato, prima di iniziare la lunga discesa della 2ª parte dell'itinerario, è stata fatta la sosta pranzo. I Rinco si sono sparpagliati al sole (che ogni tanto, per la verità, spariva dietro qualche nube di passaggio ...), utilizzando i grossi massi di granito come sedie e tavoli per la preparazione dei panini. Poi sono partite le ganasce ...

Dopo mangiato è quindi iniziata la discesa, passando nuovamente per il vicino Lago Serodoli, poi giù in picchiata per la Val Nambino, raggiungendo in pochi minuti il Lago Nero, il più piccolo degli specchi d'acqua interessati dal nostro tour. Ubicato poco a valle del lago Serodoli, a quota 2250 circa, il lago Nero deve il suo nome al colore scuro che assume l'acqua per via del fondo argilloso, diverso dagli altri laghi dove il fondo roccioso conferisce invece alle acque un bel colore azzurro-verde.

Dal lago Nero la discesa è proseguita ripida fino sopra la Busa dei Cavai, una conca erbosa dove si trovano i resti di una vecchia malga. Qui per scendere al Lago Nambino ci sono due possibilità:  rimanere sul sentiero 217, tendendo la destra rispetto al bivio, oppure svoltare a sinistra sul sentiero 266. Noi abbiamo optato per quest'ultima soluzione, passando nella Busa dei Cavai per poi iniziare a scendere nel bosco, che poco più avanti - con l'abbassarsi della quota - inizia a farsi sempre più fitto.

Seguendo il ripido sentiero, che in alcuni punti è dotato di grossi gradoni realizzati utilizzando pezzi di granito di cui la zona abbonda, si è scesi fino all'ultimo lago del tour, il Lago Nambino. Rispetto agli altri 5 visitati oggi, che si trovano tutti oltre quota 2000 e sono delle vere e proprie gemme incastonate nella roccia, il lago Nambino  - con i suoi 1768 metri di quota - è il più basso, nonché l'unico circondato da fitte foreste (in questo ricorda molto il Lago di Tovel, in Val di Non).

Qui è stata fatta una sosta al bar, chi per una birra, chi per un caffè, chi per un succo di sambuco (indovinate chi ...), poi il gruppo ha rimesso gli zaini in spalla per afrontare gli ultimi 2 km del tracciato.

Dal lago Nambino, dopo essere passati sul torrente Sarca di Nambino, uno dei rami che poi si unificano a valle dando origine al fiume Sarca, principale affluente del Lago di Garda, è stato imboccato il sentiero che percorrendo le pendici del Monte Pancugolo, con un piacevole saliscendi nel bosco, ha riportato fino alla località Patascoss, dove si è chiuso il bell'itinerario.


Ora il prossimo impegno ufficiale dedicato al trekking è per sabato 5 ottobre, con la visita al Parco Fluviale del Rio Novella, in val di Non. Si tratta di un suggestivo canyon scavato dal Rio Novella, uno degli affluenti del lago di Santa Giustina. Entreremo in una profonda forra, con pareti verticali alte decine di metri, camminando su passerelle sospese sopra l'acqua, dalle quali si potrà ammirare questo spettacolo creato dalla Natura nel corso dei secoli.



 

i dati tecnici

Complessivamente sono stati percorsi circa 15 km, mentre il dislivello superato è stato di quasi 900 metri. L'altimetria presenta una prima salita di circa 2,5 km, seguita da un breve tratto in falso piano che porta al 1° lago (Ritorto). Segue una seconda salita, più impegnativa,  di altri 2 km circa, al termine dei quali una breve discesa porta al 2° lago (Lambìn). Segue quindi una terza salita, sempre di un paio di km ma con andamento più ondulato, fino al 3° e 4° lago (Serodoli e Gelato). Inizia quindi la lunga discesa (5 m) che passando per il Lago Nero (n.5) porta al Lago Nambino (n.6), da dove si rientra a Patascoss su un sentiero in saliscendi nel bosco, per circa 2 km.   Punto di massima elevazione: 2410, sella che porta al Lago Serodoli.

L'altimetria
 
La panoramica in 3D
 
La mappa
Puoi vedere il tracciato sulle dettagliate mappe "OpenCycleMap", grazie al sito:

NB: agendo con il mouse sui comandi +/- puoi ingrandire o ridurre il dettaglio della mappa,
mentre con la "manina" (tenendo cliccato il
mouse) puoi trascinare la mappa stessa.

 

 

Scarica qui la traccia in formato GPX per il tuo navigatore satellitare

.............. scarica qui il file in formato kml
per vedere il tracciato con

 

 

le immagini


Il ritrovo, poco dopo le 7:00 all'area di Zuffo di Trento, mentre il sole sta sorgendo


Alle 8:45 siamo a parcheggio in località Patascoss, sopra Madonna di Campiglio


Prima del via c'è la premiazione dello Schiaccianoci del Terminillo, autore della fotografia scelta dai soci per
la pagina di luglio del CalendaRinco 2014 ("Rinco artistici"). A lui vanno due bottiglie di grappa Marzadro


Alle 9:00 in punto lasciamo il parcheggio e imbocchiamo la strada sterrata che sale sulla destra


Max con Mara e Cinzia


La strada, dopo un primo tratto abbastanza ripido, sale con pendenza più moderata


Al centro della foto c'è Flash, uno dei tre amici a quattro zampe presenti oggi


Si sale fra i prati, che d'inverno diventano una pista da sci


Il passaggio vicino ad una caratteristica baita in legno


Laura, Lorena e Giusy


Il Presidente


Una prima sosta per ricompattare le fila


WikiMau accarezza Maya


Si riparte ...


Si sale a zig zag fra i prati


La colonna dei Rinco in marcia ...


Siamo quasi a quota 2000 e i boschi di conifere iniziano a diradarsi


Come mai il gruppetto col Presidente si è fermato davanti a quei mucchi di letame ?


Ah, ecco! Per il Merdatleta ci vuole un bel mucchio di m...


Si affronta l'ultimo ripido tratto prima del Rifugio 5 laghi


Ed ecco la struttura spuntare dall'erba, in cima al pendio


Arriviamo al rifugio, posto a quota 2060, stazione d'arrivo di un impianto di risalita


Qualcuno voleva entrare al bar, ma a quanto pare il rifugio era chiuso (di sabato, a inizio settembre ???)


Il cartello segnala i tempi per raggiungere i primi tre laghi dell'itinerario


Imbocchiamo il sentiero per il lago Ritorto


Il sentiero taglia orizzontalmente i ripidi pendii del monte sovrastante e in alcuni punti c'è anche il cordino


Avanziamo con cautela saltellando fra i massi


Tira Flash, tira !


Nulla di particolarmente tecnico, ma comunque va usata prudenza


Dal rifugio 5 laghi al lago Ritorto si cammina praticamente in piano


La conca dove si trova il lago ci appare poco dopo, ai piedi dei ripidi versanti rocciosi


Proseguiamo in colonna per l'ultimo tratto


Arriviamo poco dopo nei pressi del lago


Ci fermiamo ad ammirare l'incantevole specchio d'acqua


Che acque verde smeraldo !


Flash ne approfitta per abbeverarsi


Dopo la breve sosta, ripartiamo alla volta del 2° lago


Imbocchiamo la ripida salita verso Passo Ritorto


Sono i Rinco che sono troppo bassi o è l'erba che è troppo alta?


Il sentiero di inerpica fra l'erba, con diversi zig-zag


Il fondo è sassoso, ma le grosse pietre fungono spesso da scalini naturali


Con queste pendenze si guadagna quota velocemente ...


Infatti, poco dopo, il lago si può ammirare dall'alto


Continuiamo l'ascesa


I Rinco, suddivisi in piccoli gruppetti, risalgono in diagonale il ripido pendio


Nel frattempo il Gruppo del Brenta, dall'altro lato della Val Rendena, fa capolino fra le nubi


Saliamo sui gradini naturali formati dai massi, mentre il lago Ritorto si allontana alle nostre spalle


Ecco l'arrivo al Passo Ritorto


Dal lago al passo, una salita breve, ma intensa!


Il valico è affacciato sulla Val Nambino, che digrada fino a Campiglio


Una sosta snack dopo il salitone


Ripartiamo alla volta del Lago Lambìn


Ora il sentiero è decisamente più comodo


Anche se ogni tanto qualche grosso blocco di granito si mette in mezzo ...


Avanziamo praticamente in falsopiano


Dorty prende una storta alla caviglia, ma poco dopo riprenderà il cammino. Nulla di grave!


Arriviamo al bivio dove si può scendere direttamente al Lago Nambino. Ovviamente, andiamo a sinistra


La zona è ricchissima d'acqua e oltre ai laghi ci sono tante piccole pozze


Le divise rosse dei Rinco spiccano fra il bianco granito


Arriviamo al 2° lago, il Lambìn, dalla forma allungata


Il Lago Lambìm, infatti, si incunea fra due ripidi versanti rocciosi


Riprendiamo l'ascesa, in direzione del GPM


Ora si camminerà sempre di più fra le rocce


WikiMau osserva il panorama della Val Nambino


Arriviamo ad un altro bivio: a sx per Cima Serodoli, a dx per l'omonimo lago


La segnaletica è stata dipinta direttamente sulla roccia


Seguiamo le indicazioni per il lago


Ora il sentiero inizia a scendere


Proseguiamo fra i sassi, facendo molta attenzione


Maya - dopo averne udito il caratteristico fischio - osserva due marmotte poco sotto di noi


Ed ecco i due simpatici roditori che dopo essersi allontanati dal sentiero, si fermano sui sassi più in basso


In realtà le marmotte in vista sono quattro, e non due (clicca per ingrandire la foto)


In zona si trovano numerosi ingressi delle loro tane


Proseguiamo la salita, verso il punto di massima elevazione del nostro tour, oltre quota 2400


Ed ecco la sella che porta al lago Serodoli


Il Presidente in posa al GPM, poco sopra i 2400 metri


Dal GPM scendiamo verso l'ormai vicino lago


The Doctor, beato fra le donne!


L'ultimo tratto del sentiero è praticamente in mezzo ai massi


Il Baito Serodoli, un tempo usato come bivacco, ora in stato di semi-abbandono (soprattutto dentro!)


Arriviamo in riva al Lago Serodoli


Il Presidente, seduto in cima ad un masso, ha la faccia perplessa. Che sarà mai ?


Ops!


Il tour ad anello "dei 5 laghi" prevedrebbe ora di scendere, ma noi facciamo una deviazione verso il 6° lago ...


Seguiamo la traccia intuibile fra i sassi e l'erba


E dopo nemmeno 300 metri di cammino (appena 10 metri più in alto come quota) ecco il Lago Gelato


Al 6° lago, il più alto (2380 m.) facciamo la foto di gruppo

la panoramica con Lago Gelato e lago Serodoli

 
clicca per ingrandire

 


Poi, però, ci sediamo e vista l'ora ... ci fermiamo per il pranzo al sacco


Del resto ho una fame che ... vedo wafers


Altro che minestrina da pensionati, questi sarebbero capaci di mangiarti un braccio !


Perfetta sintonia ...


Ganasce col sorriso


Uno osserva ... l'altro magna!!!


Dopo la meritata sosta-pranzo, ci prepariamo per la lunga discesa


Lasciamo il Lago Gelato e riprendiamo il cammino


Ci incolonniamo nel "paesaggio lunare"


Gli unici colori diversi, in mezzo al grigio/verde che domina il paesaggio, sono i nostri !


Un'altra pozza, dalle acque blu cobalto


Si gioca coi riflessi


In un altro piccolo specchio d'acqua lì vicino, dei fiori bianchi attirano la nostra attenzione


Visti da lontano sembrano a forma di bottoncini, tipo i botton d'oro (che sono però gialli)


Da vicino, invece, si scopra che sono una sorta di piumini svolazzanti


Dopo la sosta botanica, riprendiamo il cammino appena interrotto


Puntiamo nuovamente verso il Lago Serodoli


Poco dopo arriviamo nuovamente al "baito"


Scendiamo in riva al lago


Il colore del lago, quando è investito dai raggi solari, è semplicemente fantastico


Qui è stata costruito un piccolo muro di contenimento, per garantire un livello costante al lago


Big Bobby e Landini (con Maya) in riva al lago


L'acqua è davvero cristallina !


Iniziamo la discesa verso il Lago Nero


Il primo tratto è un po' rognoso, ripido e sassoso


Il lago Nero (il più piccolo dell'itinerario) è molto vicino e si vede già


La colonna avanza fra le rocce


Siamo ormai in prossimità del 5° lago


Cimo mentre cammina su un grosso lastrone di granito, seguito dal figlio


Ed eccoci al lago Nero, dalle acque più scure per via del fondo argilloso


Basta un raffronto fra le immagini (a sx il Lago Serodoli) per notare la differenza


Acque scure o no, io faccio il bagno!


E alla fine ci scappa pure il biscottino ...


Dopo la visita al 5° lago, riprendiamo la marcia


Il sentiero prosegue nell'erba, con qualche intermezzo di lastroni rocciosi


Suggestiva immagine del gruppo in sosta, sopra un lastrone di granito


La Val Nambino è ora dritta davanti a noi


Proseguiamo la discesa, scendendo fra i graniti


Arriviamo al bivio dove si può scegliere fra due alternative per raggiungere il Lago Nambino


Geppo con la sua cagnetta Sissy


Noi svoltiamo a sinistra, verso la Busa dei Cavai


Primo piano di White


Intanto la foschia si è dissolta e il gruppo del Brenta è ora visibile quasi per intero


Scendiamo verso la conca erbosa dove un tempo c'era una piccola malga


Ora non ne rimane che un cumulo di pietre ...


Dorty alle prese con un bel gradone. Meno male che ha le gambe lunghe ...


L'indicazione per il sentiero 266, da noi scelto per scendere a fondo valle


La Busa dei Cavai


Ora si vede dall'alto anche il Lago Nambino, il 6° del nostro tour


Il sentiero è molto ripido, ma la presenza di questi comodi gradoni in pietra lo rende più agevole


Nel frattempo, scesi sotto quota 2000, ricompaiono pini, larici ed abeti ...


Non solo, ricompaiono anche i frutti di bosco !


Complimenti al piastrellista !


Tella  e la casca...tella


Il lago Nambino, immerso in mezzo alla foresta, ricorda molto il lago di Tovel


Più in basso il sentiero è meno sassoso


In compenso ci sono le radici !


Un vecchio albero distrutto da un fulmine. Sul ceppo ormai morto è nato un altro abete


Giusy in un curioso passaggio fra due grossi pini


Arriviamo in fondo all'impegnativa discesa


La segnaletica al bivio


Seguendo il sentiero nell'erba, ci avviciniamo al lago


Ecco il lago Nambino, con l'omonimo rifugio sulle sue rive


Una bella baita in pietra vicino al lago


Qui passa una dei rami del torrente Sarca, che più a valle si unificano dando vita al fiume che è il più
grosso affluente del Lago di Garda, dove sfocia nei pressi di Torbole, dopo quasi 80 km di percorso


Ci dirigiamo verso il rifugio ...


Il trio Laura/Tella/Lorena davanti al rifugio


Facciamo una sosta ai tavolini del locale, ordinando da bere


Le bevande più gettonate sono birre e radler


Lui, però, non rinuncia al succo di sambuco, il mitico holunder !!!


Holunder en pàr de bàle !!!


Dopo la sosta, ripartiamo per gli ultimi 2 km di strada


Lasciamo il lago Nambino, ultimo specchio d'acqua del nostro bel giro


Imbocchiamo il sentiero che riporta a Patascoss


Chi si era illuso che fosse un comodo sentiero ... cambia subito idea: anche qui sassi e  radici


Avanziamo in piano, all'interno del bosco


Siamo ormai a poche centinaia di metri dall'arrivo


Sassi e radici, sassi e radici ...


Finalmente, ecco il parcheggio


Dopo circa 15 km, il giro è concluso


E sulla via del ritorno, in quel di Spiazzo Rendena, questo cartello ci costringe ad una sosta.
Frà, ma hai cambiato mestiere?


Il Camoscio della Sila ha trovato - fra i tanti prodotti in vendita - qualcosa che gli interessa ...


Ma che è, un cannibale ???

Grazie a tutti e ... alla prossima !