Programma Ordinario MTB: 4ª uscita

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Finalmente primavera!
Disputato oggi in Valle di Ledro il primo dei tre Bike & Trekking
del 2013. Dopo tanta e tanta acqua, finalmente un'uscita baciata
dal sole, con cielo terso e panorami mozzafiato.  Biker e trekker
si sono ritrovati per il pranzo al bivacco di Baita Segala (1270).

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i presenti

 

 

SOCI
 
OSPITI      


 

la cronaca

28/04/2013. E' andato in scena oggi, sulle montagne che separano la Valle di Ledro dal Lago di Garda, il primo Bike & Trekking del 2013, nell'ambito del quale si disputavano la 4ª uscita del programma bike e la 2ª di quello trekking. Dopo un periodo caratterizzato da rinvii e cambi di date a causa del meteo, con due uscite in MTB disputate con un tempo davvero incerto (Lago di Molveno e Laghi della Valsugana, dove ci siamo presi anche una buona dose di "acqua sul copìn"), finalmente questa pazza primavera ci ha regalato una giornata come si deve, consentendoci di effettuare l'uscita nella data inizialmente programmata e, soprattutto, con un clima davvero ottimale per pedalare.

Certo, dopo le nevicate dei giorni precedenti, di cui erano testimonianza le vette imbiancate di fresco in tutto il circondario, non possiamo dire che facesse proprio caldo, ma la temperatura frizzante del mattino è risultata assai gradita in salita (dove invece il caldo eccessivo non fa che aumentare la fatica), mentre per la discesa è stato sufficiente vestirsi in maniera adeguata per non patire alcunché.

Il giro in bike, di circa 24 km, è definibile come "breve, ma molto intenso", con numerose salite dove la pendenza ha raggiunto anche il 20%, in particolare nel tratto che va dalla frazione di Legòs fino a Bocca dei Fortini (tratto in cui sono presenti dei micidiali ramponi cementati), ma anche sulla ciclabile della Valle di Ledro, percorsa da Prè a Molina, con un paio di ripidissimi strappi dove si è dovuto dare fondo a tutte le forze presenti nelle gambe per rimanere in sella. 

La partenza dal pian di Pur, località turistica sulla sponda meridionale del Lago di Ledro, è avvenuta verso le 9:30 (un po' ritardata rispetto ai trekker, partiti verso le 9:00, per cercare di uniformare l'arrivo in quota per il pranzo dei due gruppi riuniti). Dopo aver percorso la strada che costeggia il lago, con un divertente saliscendi fra le rocce scoscese e la riva, si è giunti nella parte alta di Molina di Ledro, quella affacciata sul lago, dove si trova il Museo delle palafitte. Qui, infatti, sono stati ritrovati anni fa numerosi pali fossilizzati conficcati sulla riva, testimonianza della cultura palafitticola dell'epoca preistorica. Il sito, assieme alle palafitte di Fiavè e agli siti palafitticoli presenti sull'arco alpino, è stato inserito nella lista dei beni "Patrimonio dell'Umanità" da parte dell'UNESCO.

A Molina di Ledro è finita la fase di riscaldamento della gamba, ma anche la pacchia, perchè è subito iniziata la salita che in 8 duri km ha portato fino alla cresta che separa la valle di Ledro dal Garda. Una cresta montuosa che fino ad un secolo fa era anche il confine fra l'allora Regno d'Italia (a sud) e l'Impero Austro-Ungarico, cui è appartenuto il Trentino fino alla fine della Grande Guerra del 1915-18. Oggi - assai più modestamente - quei monti segnano il confine fra la provincia di Trento e quella di Brescia, ma le testimonianze dell'epoca bellica sono assai numerose, dai toponimi (es: Bocca dei Fortini), alle trincee sparpagliate qua e là sulle creste, alle numerose costruzioni, molte delle quali oggi restaurate, come la stessa Baita Segala (dove ci siamo fermati per il pranzo) o la baita degli alpini di passo Nota, che un tempo era la caserma della guardia doganale austriaca.

Una salita, dicevamo, che a parte il tratto iniziale da Molina di Ledro alla frazione di Legòs, presenta pendenze costantemente elevate, a tratti durissime (20% e oltre), come sui ramponi cementati nel tratto centrale dell'ascesa, quando si susseguono i tornanti dove chi è davanti riesce a vedere dall'alto che lo segue a soli 30 metri!

A mitigare un po' la fatica, qualche raro tratto in falsopiano, peraltro molto breve, subito seguito - però - da un'altra rampa dove è necessario scalare i rapporti e buttare a tutta sui pedali.

Dopo circa 8 km di dura ascesa, arriva come un miraggio il bivio di Bocca dei Fortini, dove la strada che sale da Molina di Ledro si innesta su quella che percorre tutta la dorsale ledrense, da Passo Tremalzo fino a Passo Rocchetta, dal quale si può scendere a Pregàsina e al Lago di Garda. Da Bocca dei Fortini abbiamo percorso circa mezzo chilometro della strada di cresta, raggiungendo così Baita Segala, dov'era fissato l'appuntamento con i trekker (giunti un po' dopo per via della differenza di velocità fra le bici e il passo d'uomo).

Baita Segala è un bellissimo bivacco realizzato dagli alpini di Limone del Garda sui resti di una vecchia costruzione militare posta ai piedi del Monte Carone, in una posizione davvero felice sotto il profilo panoramico. Stando seduti ai tavoloni esterni del bivacco, infatti, si può mangiare ammirando il Lago di Garda, di cui oggi si poteva vedere anche l'estremità meridionale, compresa la penisola di Sirmione che si scorgeva nitidamente nelle acque azzurre del Benaco (solitamente ciò non è possibile per via della foschia).

Dopo la sosta pranzo al sole, i due gruppi hanno ripreso i rispettivi itinerari, dandosi un nuovo appuntamento a Pur, dove erano state lasciate le auto. Mentre i trekker sono tornati indietro, per raggiungere poi Passo Nota e scendere a Ledro attraverso il sentiero SAT 421, i biker hanno proseguito sulla dorsale ledrense in direzione di Passo Rocchetta, fermandosi qualche centinaio di metri più avanti nella piazzola panoramica, per una quanto mai suggestiva foto di gruppo, dove spicca il forte contrasto cromatico fra il blu del lago, il verde della vegetazione, l'azzurro del cielo e il bianco candido del Monte Baldo innevato di fresco (è l'immagine utilizzata come copertina dell'uscita, ndr).

Tornati in sella, i Rinco hanno proseguito per un paio di Km prevalentemente in discesa, intervallati però da qualche ripida rampetta che per via del mix "gambe fredde + digestione in corso" è parsa a molti come un salitone della Madonna! Poi, giunti a Passo Guil, è stata abbandonata la strada che corre sulla dorsale per scollinare sul versante ledrense della montagna.

Scendendo inizialmente in verdissimi pascoli, si è giunti poco dopo a Malga Vil, per poi proseguire lungo la ripida discesa, che in quanto a pendenze non aveva nulla da invidiare alla salita percorsa prima di pranzo. Molto suggestivo il passaggio in una stretta gola rocciosa, poi la ripida discesa è proseguita nei fitti boschi di faggio, fino a raggiungere l'amena conca erbosa di Leano, altra località del Comune di Ledro, costituita da una serie di casette sparse in mezzo ai prati. Molto suggestiva la chiesetta che si erge solitaria in una posizione centrale rispetto alle case, quasi a non voler fare torto a nessuno ed essere più o meno equidistante dagli abitanti della piccola località. Oggi, per la verità, di abitanti non ve ne sono più, essendo ormai tutte seconde case, utilizzate per la classica "sbaraccata" in montagna del fine settimana, oppure per le vacanze estive. 

Da Leano la discesa è proseguita ancor più ripida (che pena facevano i tedeschi incontrati che risalivano faticosamente i ramponi!), portando velocemente a perdere quota fino ai 500 metri di Prè di Ledro, il punto più basso dell'itinerario. Prè è un paese molto particolare, perchè per via della sua posizione all'interno della gola del torrente Ponale, non riceve il sole per alcuni mesi l'anno, più o meno da novembre fino a febbraio, quando l'arco percorso dalla stella solare è più basso e i raggi non oltrepassano le creste montuose che circondano la località. Ogni anno a febbraio, quando i raggi del sole tornano a colpire Prè di Ledro, tutto il paese si organizza per la tradizionale "Festa del Sol" (vedi l'ultima edizione su YouTube), che coinvolge l'intero borgo.

Da Prè è iniziata la nostra seconda salita, certamente più breve (solo due km per raggiungere nuovamente Molina) ma non mano impegnativa, visto che anche qui abbiamo incontrato due ripidi ramponi con il fondo in cemento rigato, uno dei quali aveva una pendenza che superava il 20%.

Dopo quest'ultima fatica, raggiunto il centro di Molina di Ledro, non è rimasto che salire al vicino lago, per poi percorrere la strada circumlacuale in direzione di Pur, dove si è concluso il giro. Più tardi sono arrivati anche i trekker, con i quali è stata fatta merenda a base di crostata e bibite, prima di incamminarsi sulle rispettive vie di casa.

Ora l'appuntamento è per il 15 giugno, con un altro Bike & Trekking. Teatro dell'uscita sarà la zona delle Giudicarie-Rendena, con il Giro della Val d'Algone per quanto riguarda la MTB (revival dell'uscita disputata lassù nel 2005) e l'ascesa al Monte Iròn per quanto concerne il trekking. 

 

i dati tecnici

Complessivamente sono stati percorsi 24 km, mentre il dislivello superato è stato di circa 840 metri. Dopo un tratto di circa 2,5 km lungo il lago di Ledro, da Pur a Molina, con un leggero saliscendi, si affronta subito la prima e lunga salita che in circa 8 km porta dai 700 metri scarsi di Molina di Ledro agli oltre 1200 della cresta lungo la quale è ubicato il GPM di Baita Segala (1270). Una salita con pendenze mai agevoli, con punte del 20% in alcuni micidiali ramponi cementati e solo mitigata da qualche rarissimo e breve falsopiano. Dal GPM di Baita Segala si prosegue in saliscendi  lungo la cresta fra Ledro e il Garda, fino a Passo Guil, dove si torna nel versante ledrense per iniziare la discesa verso il fondo valle. Una discesa non meno impegnativa della salita, anche qui con punte del 20% e oltre, che termina dopo 6 km in località Prè, punto più basso dell'itinerario (500 m.) Da qui inizia la seconda salita, più breve (2 km) ma non meno tosta, con un paio di rampe al 20% su fondo in cemento rigato. Raggiunta Molina di Ledro, si percorrono gli ultimi 2,5 km in saliscendi lungo il lago, per fare rientro a Pur.

L'altimetria
 
La panoramica in 3D
 
La mappa
Puoi vedere il tracciato sulle dettagliate mappe "OpenCycleMap", grazie al sito:

NB: agendo con il mouse sui comandi +/- puoi ingrandire o ridurre il dettaglio della mappa,
mentre con la "manina" (tenendo cliccato il
mouse) puoi trascinare la mappa stessa.

 

 

Scarica qui la traccia in formato GPX per il tuo navigatore satellitare

.............. scarica qui il file in formato kml
per vedere il tracciato con

 

 

le immagini


Mentre da Trento ci rechiamo verso Riva del Garda, la Paganella ci appare così, stagliata nel cielo azzurro


Il ritrovo per la partenza è in un parcheggio a Pur, località sulla sponda meridionale del lago di Ledro

Il tratto Pur/Baita Segala


I trekker sono partiti alle 9:00, noi - invece - saliamo in sella mezzora più tardi


Arrivarti al vicino lago, non possiamo non fermarci ad ammirare lo spettacolo


Imbocchiamo la strada circumlacuale


La temperatura - dopo la pioggia e soprattutto la neve caduta nei giorni scorsi - è sotto i 10°


Per fortuna c'è il sole che inizia ad alzarsi


Arriviamo nei pressi di Molina


Il lago e le montagne si presentano così: un vero spettacolo


Da Molina imbocchiamo la salita che porta a Legòs, frazione a monte del paese


La salita si presenta inizialmente molto dolce, ma le sorprese arriveranno più avanti ...


In breve arriviamo a Legòs


Attraversiamo la piccola frazione


Usciamo dal paese, proseguendo in salita


Alla nostra sinistra vediamo la parte più bassa di Molina e, in lontananza, uno spicchio di Lago di Garda


Questa fontana poco sopra Legòs è l'unico punto acqua presente sull'intera salita


Iniziamo l'impegnativa ascesa


Già mezzo chilometro a monte del paese il paesaggio cambia e diventa da cartolina


Woody Allen e Bancomat


Un cambio di pendenza, prima di arrivare ai micidiali ramponi


Un breve tratto in falsopiano nel bosco, che consente di tirare il fiato


Ed ecco la prima rampa cementata; da qui in avanti ... cala il silenzio!


La pendenza non scende mai sotto il 10%


Avanziamo nella verdissima vegetazione (e vorrei vedere, con tutta l'acqua che ha preso!)


La strada è sterrata, tranne i tratti più ripidi dove è stato posato il cemento


Giusy avanza col "rapportino"


Briz in un tratto dove la pendenza concede una breve tregua


Il Presidente impegnato in salita


L'ultima casa incontrata prima di addentrarsi nel bosco


Un'altra rampa cementata, altro sudore ...


Più avanti arrivano anche i tornanti, dove la pendenza aumenta ancora di più


Basta essere 10 metri avanti e si guarda che ti segue dall'alto in basso


Nella parte interna delle curve, ci sono dei veri e propri muri!


Fortunatamente i ramponi sono intervallati da brevi tratti in falsopiano, dove si può respirare


Alla nostra destra si apre la valle che stanno risalendo i trekker


Cipollino


Ci godiamo il panorama in un tratto dove la pendenza è umana


Complice la bella giornata, incontriamo altri gruppi di bikers che stanno salendo


Oh che bella la pianura ...


Subito dopo, però ... arriva un'altra rampa !


Anche questa non scherza


Landini e Big Bobby


Su una rampa particolarmente dura il Ciga molla e si fa qualche decina di metri a piedi


Un altro tratto sterrato per respirare


Ciga e Cipollino


Un cambio di pendenza. Ogni tanto abbiamo incontrato anche qualche leggera discesa


Cipollino all'uscita da una tagliata, dove è stata scavata la roccia per far passare la strada


Ancora una rampa


Un passaggio al sole, in un tratto fuori dal bosco


Subito dopo, si sale ancora !


Arranchiamo in mezzo ai faggi secolari, spingendo sui pedali


Ràmpega Camoscio, ràmpega !


Beatrice


Bancomat


Che fa Presidente, vacilla?


Eh, quasi ...


Cipollino sorridente al termine del rampone


Aprite le porte che passano i Rinco !


Finalmente arriviamo a Bocca dei Fortini, dove si scollina sul versante bresciano


Beatrice con Frank e the Doctor


Imbocchiamo la strada che percorre l'intera dorsale Tremalzo-Garda


Poco dopo il lago di Garda ci appare così: uno spettacolo!


Dopo l'inevitabile sosta foto, torniamo in sella per gli ultimi metri prima della meta


Più avanti, però, un'invitante piazzola ci "costringe" ad un'altra sosta panoramica


Big Bobby con il figlio Landini


Dall'altro lato del lago, il Monte Altissimo di Nago (m.2080), imbiancato dalla neve fresca


Riprendiamo a pedalare, verso Baita Segala


Frank con Big Bobby


L'arrivo al bivacco di Baita Segala

La sosta per il pranzo al sacco


Primo piano della baita, recentemente dotata di una nuova copertura


Approfittando del sole, prendiamo posto sui tavoloni esterni


I coltelli sono pronti ad entrare in azione: panini tremate ...


Briz


Bancomat


Landini e Big Bobby


Frank


Si mangia e si chiacchiera


Lorena, Cimo Jr e Cimo realizzano un tricolore a rovescio, come la bandiera dei Rinco!


Quando si dice, pranzo panoramico!


C'è anche la torta sbrisolòna


Un meritato momento di relax


Dopo la sosta, iniziamo a vestirci adeguatamente per la discesa

 

Il tratto Baita Segala-Leano-Prè-Pur


Siamo pronti per partire


Proseguiamo sulla dorsale Tremalzo-Garda


Lo spettacolo del lago è sempre alla nostra destra


Il sentiero, in questo tratto, presenta alcuni saliscendi


Landini impegnato in un tratto di discesa


Big Bobby


La strada - a parte qualche tratto un po' più sassoso - è battuta e scorrevole


Suggestivo passaggio sotto la roccia


Si fila veloci verso Passo Guil


Cimo e the Doctor


Ora la discesa si fa più ripida


Woody Allen, seguito da Elisa e Luca


Il passaggio su uno dei rari tratti fangosi


Altra piazzola panoramica e altra foto!


Arriviamo a Passo Guil, dove si scollina nuovamente sul versante trentino


Ci fermiamo in questo verde pascolo prima di iniziare l'impegnativa discesa


Il tratto iniziale attraversa i prati


La fila dei Rinco si alluna nel pascolo


Poco dopo il sentiero si fa più sassoso


Arriviamo a Malga Vil


Lasciamo la struttura per l'alpeggio del bestiame e proseguiamo verso il fondo valle


Poco dopo incontriamo uno stretto passaggio fra le rocce


Il cancello appeso sulla parete serve per chiudere il passaggio quando c'è il bestiame al pascolo, in estate


Elisa mentre affronta concentrata la discesa


Anche qui le pendenze non scherzano


Perdiamo quota in un battibaleno!


Dopo un tratto nel bosco, il panorama si apre appena giunti nella conca erbosa di Leano


Si tratta di un grappolo di case sparse, un tempo stabilmente abitate


Il borgo aveva anche la sua piccola chiesetta, che si erge solitaria in mezzo al prato

I Rinco alla prova del guado ...


Cimo e Frank


Cipollino


Landini


Presidente


Elisa


Big Bobby

 


Più avanti troviamo altri ramponi cementati, con la discesa al 20% di pendenza


Facciamo una sosta ad un tornante, da dove possiamo ammirare l'abitato di Molina


Proseguiamo la discesa, ora su un fastidioso acciottolato


Giusy si ferma al termine del tratto sassoso, per far riposare le braccia!


Nel finale della discesa torna l'asfalto e si iniziano a vedere le prime case di Prè


Un gorgheggiante ruscello solca i prati a lato della strada


Ecco Prè di Ledro, il paese all'ombra per alcuni mesi l'anno


I Rinco in sosta all'imbocco del paese


Ora ci attende altra salita, per tornare a Molina. Quindi, via la roba pesante indossata in discesa


Chiacchiere


Ripartiamo, imboccando la stretta strada che attraversa il paese


Un caratteristico vòlt


Usciamo dal paese, imboccando la strada che sale verso Molina


La strada, che risale la stretta valle del torrente Ponale, si fa subito ripida


Alcune caratteristiche case


Rinco in fila ad una curva


Con la pendenza che aumenta, si rispolvera la tecnica del zig-zag


Il passaggio sul torrente, dopo il quale inizia il tratto più duro


Guarda un po' che roba ...


Qui si viaggia oltre il 20% di pendenza


Cipollino e Woody Allen impegnati sul ripido tornante


Un'altra rampa dopo la curva ...


In cima all'ultima rampa, un momento di respiro prima di entrare a Molina di Ledro


Ripartiamo ed attraversiamo il paese


Bancomat e Big Bobby


Lasciamo Molina e arriviamo al lago


Una ricostruzione delle case preistoriche, nel sito del Museo delle Palafitte di Ledro


Dopo tante dure rampe, un po' di relax in pianura lungo il lago


Ora non ci restano che un paio di chilometri in saliscendi sulla circumlacuale


L'arrivo a Pur


Ed eccoci al parcheggio, dopo 24 intensi km di pedalate


Il famoso dulcis in fundo: la crostata!

 

Alla prossima !
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