Programma Ordinario MTB: 2ª uscita

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Fiducia premiata !


 
Questa volta i "Guru del meteo" ci hanno azzeccato (evitando così di ricevere l'ennesimo "vaffanguru" ...): niente pioggia sull'Altopiano della Paganella e addirittura qualche sprazzo di sole! I 18 Rinco che hanno risposto presente sono così stati premiati da un pomeriggio niente male. Ora appuntamento all'11/05, sperando che arrivi sul serio la primavera!

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i presenti

 

 

SOCI
     
OSPITI          


NB: per cronaca ed immagini dell'uscita trekking, visita il portale Rinco-TREK

 

la cronaca

28/04/2013. Una volta tanto i vituperati nipotini di Bernacca ci avevano visto giusto! Dopo il sabato novembrino che aveva fatto arricciare il naso a quanti avrebbero dovuto mettersi in sella l'indomani, è infatti arrivata - come previsto dai vari siti web di meteorologia - una domenica che nella parte iniziale della giornata ha presentato ancora gli strascichi della perturbazione, ma che dopo pranzo ha offerto addirittura il sole!

Così la 2ª uscita del programma MTB 2013, già spostata lo scorso 21 aprile proprio a causa delle bizze del meteo, è andata regolarmente in scena sull'Altopiano della Paganella, con 14 bikers al via, cui si sono aggiunti 4 trekker che ne hanno approfittato per compiere il giro del lago di Molveno, unendosi poi alla merenda di fine pedalata.

La partenza, attorno alle 14,15, è avvenuta dal laghetto di Nembia (quota 790 m.), località appartenente al Comune di San Lorenzo in Banale ma ubicata a ridosso della sponda sud del lago di Molveno. Da qui, dopo un suggestivo attraversamento della piccola collina sulla quale si trovano antiche baite in pietra, collegate da una serie di piccole stradine con pavimentazione in acciottolato e delimitate da muri a secco ricoperti da uno spesso strato di muschio (segno che l'umidità, in loco, dev'essere notevole!), è stato raggiunto il vicino Lago di Molveno, dove è stato imboccata la passeggiata lungolago realizzata recentemente sulla sponda orienrtale, quella dove si trova la strada statale 421 (che collega la Rocchetta - in val di Non - con Riva del Garda, passando per l'altopiano della Paganella, il Banale e il Bleggio).

Il sentiero, molto suggestivo e panoramico poiché realizzato proprio a ridosso dell'acqua e con vista sulle Dolomiti di Brenta, percorre quasi l'intera sponda del lago, proprio sotto la statale, fino alla zona di ingresso delle condotte forzate dell'Enel che portano l'acqua del lago di Molveno, passando sotto il Monte Gazza, fino alla centrale idroelettrica di Santa Massenza, in valle dei Laghi. Qui il sentiero sale dalla riva del lago fino alla statale, per poi passare a monte della medesima, in mezzo ai boschi. Da qui in poi, però, il fondo della passeggiata non è più pedalabile, per cui l'ultimo breve tratto fino alle prime case di Molveno è stato percorso sulla strada statale, fortunatamente non ancora trafficata come nel periodo estivo!

Giunti nei pressi del Grand Hotel Molveno, la più antica struttura turistica del paese, è stata imboccata la strada forestale che conduce a Passo San Giovanni, sulla Paganella. Dopo circa 1 km di salita, la strada è stata abbandonata per imboccare a sinistra il sentiero che costeggiando il Rio Lambin porta fino ad Andalo. Si tratta di un passaggio molto caratteristico, all'interno della stretta gola che il corso d'acqua, immissario del Lago di Molveno, ha scavato nel corso dei secoli, incidendo profondamente la roccia che in alcuni punti delimita verticalmente il piccolo canyon.

Quando si è usciti dalla stretta valle (al km 10 dell'itinerario), si è giunti alle porte di Andalo, rinomata località sciistica ai piedi della Paganella. Poco prima di raggiungere il centro del paese, si è svoltato a sinistra, in direzione del Maso Cadin (uno degli oltre 10 masi dalla cui unione è nato il paese di Andalo), dove è iniziata la salita n.2, in direzione della località Pradèl. Un tempo sterrata (ma ben battuta) ed ora asfaltata (per quel brutto vizio di rendere sempre più accessibili alle auto i luoghi di montagna ...) la strada forestale per il Pradèl presenta una pendenza media assai pedalabile, con solo un paio di rampe dove si va oltre il 10%. L'ascesa è stata percorsa per circa 2,5 km, fino al parcheggio in località Valbiole, che segna tra l'altro l'ingresso nel Parco Naturale Adamello-Brenta. La località Valbiole, con i suoi 1160 metri di quota, era anche il GPM dell'itinerario odierno.

Da qui, infatti, è stata imboccata la ripida discesa che passando per la chiesetta degli Alpini in località "al Piof", ha portato - con diversi tornanti e fondo cementato - fino alla parte alta del paese di Molveno, da dove si è potuto ammirare un bel panorama dall'alto del lago. La discesa è proseguita entrando in paese, fino al centro storico, per poi proseguire - sempre in discesa - fino al lago. Qui è stata lambita la splendida spiaggia erbosa, vanto del paese di Molveno e letteralmente presa d'assalto nel periodo estivo, quando migliaia di bagnanti affollano il prato all'inglese, tenuto come un campo di golf !

Giunti in fondo alla spiaggia, è stata imboccata l'antica strada che in epoca romana costeggiava il lago sulla sponda occidentale, all'opposto di quella dove ora transita la strada statale. Giunti alla cascata, dove un rio proveniente dal Brenta getta le sue acque nel lago, è stato anche attraversato un ponte risalente all'epoca romana, dopo il quale la strada si inerpica in direzione del Monte Corno, un piccolo rilievo che forma una sorta di penisola nel lago di Molveno. Il luogo è anche conosciuto come "ai fortini di Napoleone", per via della presenza di alcune fortificazioni risalenti all'epoca napoleonica. In realtà i fortini non vennero realizzati da Napoleone, bensì dagli austriaci per difendersi dalle invasioni napoleoniche di fine 700 ed inizio 800.

Dopo la breve divagazione storico-culturale, il gruppo ha proseguito la sua pedalata sulla vecchia strada lungo lago (sterrata) che giunge in località Nembia passando ai piedi delle pendici del Brenta. Tornati a Nembia (dove i trekker Laura e Ciga si sono fermati, preferendo non completare il percorso per via dell'allenamento non ancora adeguato) l'itnerario è proseguito scendendo verso la località di Deggia, dove si trova un vecchio santuario dedicato alla Madonna del Caravaggio. Dalla chiesetta, adagiata su un pianoro erboso dove un tempo vivevano diverse famiglie dedite all'agricoltura e all'allevamento, il percorso è proseguito in discesa sulla vecchia via del Banale, una stretta stradina con fondo acciottolato che scende ripida fino al rio Bondai, dove si trova la ormai disabitata frazione di Moline, il cui toponimo è evidentemente legato alle attività di mulini e fucine alimentati ad acqua.

Da qui, che era anche il punto più basso dell'itinerario (m. 570), è ripresa la salita - verso San Lorenzo in Banale - su una comoda stradina asfaltata che giunge nella zona sportivo-ricreativa, dove si trovano un parco e la piscina. Poi è stato raggiunto il centro di San Lorenzo (che è inserito nel club dei "Borghi più belli d'Italia"), risalendo una ripida stradina che si inerpica fra le vecchie case. E' stata questa l'ultima fatica, perchè una volta raggiunta la parte alta del paese non è rimasto che imboccare la strada statale 421, subito abbandonata per spostarsi sul vecchio tracciato (quello nuovo corre quasi interamente in galleria, ndr), che in circa 3 km pianeggianti ha riportato a Nembia, dove si è chiuso l'itinerario.

Al termine della pedalata c'è stata la merenda nel parco attrezzato sulle rive del laghetto di Nembia, con crostata ed altri graditissimi dolcetti portati dalla nostra socia Mara. Inutile dire che sono rimaste solo le briciole per i passerotti ...

Ora l'appuntamento è per sabato 11 maggio in Valsugana, con il Giro dei laghi e dei forti austriaci, inizialmente programmato per il 21 aprile e poi spostato, guarda un po' ... per maltempo! Speriamo che nel frattempo diventi davvero primavera!!!

 

i dati tecnici

Complessivamente sono stati percorsi 33 km, mentre il dislivello superato è stato di circa 800 metri. Dopo un tratto di circa 5 km lungo il lago di Molveno, con sviluppo assai ondulato, si affronta la prima salita, lungo il Rio Lambin, dal Lago di Molveno fino ad Andalo (km 4). Poi, dopo il breve passaggio in paese, inizia subito la seconda salita, di circa 2,5 km, che da Andalo porta al GPM di loc. Valbiole (1160). Segue una ripida discesa (con tratti cementati) che in circa 5 km riporta dapprima al paese di Molveno e poi in riva all'omonimo lago. Dal lago si prosegue in falsopiano e poi con una rampetta finale verso il Monte Corno, piccolo rilievo che forma una sorta di penisola nel lago. Poi si prosegue con andamento ondulato fino a Nembia, da dove si scende verso Moline di Deggia (3 km di discesa, con il tratto finale su acciottolato), punto più basso dell'itinerario. Da Moline inizia l'ultima salita che porta a an Lorenzo in Banale, da dove si torna a Nembia per i 3 km finali in piano.

L'altimetria
 
La panoramica in 3D
 
La mappa
Puoi vedere il tracciato sulle dettagliate mappe "OpenCycleMap", grazie al sito:

NB: agendo con il mouse sui comandi +/- puoi ingrandire o ridurre il dettaglio della mappa,
mentre con la "manina" (tenendo cliccato il
mouse) puoi trascinare la mappa stessa.

 

 

Scarica qui la traccia in formato GPX per il tuo navigatore satellitare

.............. scarica qui il file in formato kml
per vedere il tracciato con

 

 

le immagini


Il ritrovo, alle ore 14:00, è al laghetto di Nembia


Poco dopo saliamo in sella, imboccando la strada verso il Lago di Molveno


Facciamo una deviazione sulla collinetta al centro della piana di Nembia


Passiamo su antiche stradine, con fondo acciottolato e muretti a secco, tutti ricoperti di muschio


Scendiamo dal lato opposto del piccolo rilievo


La zona è piena di splendide baite in pietra e legno, sapientemente ristrutturate


Dopo la breve deviazione, riprendiamo a pedalare verso il lago


Avanziamo sul comodo sterrato


Passiamo sopra il canale di sfogo del lago, utilizzato per scopi idroelettrici


Prima di arrivare al lago c'è una breve ma ripida rampa


Eccoci all'estremo sud del lago di Molveno. Qui, fino a qualche anno fa, c'era una diga, poi smantellata


Il Vice-Presidente Rinco Starr si mette in posa sulla riva


Imbocchiamo la bella passeggiata lungolago, che percorre la sponda orientale del bacino


Alcuni passaggi sono un po' tecnici, ma per il resto è molto scorrevole


Il fondo, infatti, è in ghiaino battuto, il che garantisce anche un ottimo drenaggio


Il sentiero offre scorci paesaggistici davvero unici


Cipollino impegnato sul comodo sterrato


Il Presidente, sempre con la macchina fotografica in mano!


L'andamento della passeggiata è un continuo saliscendi, a seconda dell'orografia della sponda


Qui un passaggio in un fitto faggeto


In alcuni punti si arriva davvero a pelo d'acqua!


Nei tratti più scoscesi della sponda è stata realizzata una passerella in acciaio


Procediamo sul comodo sentiero


Nei punti più esposti, per motivi di scurezza, è stata messa anche la staccionata


Il passaggio sotto una parete rocciosa


In fondo al lago si scorge la cascata che esce dalla condotta forzata dell'Enel. L'acqua, prelevata dal
ghiacciaio dell'Adamello, viene portata nel lago di Molveno attraverso la condotta che fòra il Brenta. Dal
lago, con un'altra condotta che passa sotto il Monte Gazza, arriva poi alla centrale di Santa Massenza.


Un altro passaggio quasi a pelo d'acqua


A un certo punto il sentiero risale verso la strada statale


Briz affronta la ripida rampa che sale dal lago


Sbuchiamo sulla strada statale 421, in questo periodo poco trafficata


La segnaletica della passeggiata


Facciamo una breve sosta attendendo l'arrivo dell'intero gruppo


Quindi ci incolonniamo sulla SS 421


Percorriamo solo un breve tratto di statale, in direzione di Molveno


Giunti nei pressi del Grand Hotel, svoltiamo a sinistra nel bosco, salendo verso il Centro Raccolta Materiali


Poco dopo inizia lo sterrato che conduce a Passo san Giovanni, sulla Paganella


Giusy e Lupo mentre affrontano la rampa sassosa


Cimo seguito dalla moglie Laura, trekker che si è voluta cimentare in sella


Al bivio, dopo circa mezzo chilometro, ci fermiamo a tirare il fiato. Rinco Starr l'è zà còt ...


Eh sì, una barretta ci vuole tutta!


Lasciamo la strada per la Paganella e imbocchiamo il sentiero che conduce ad Andalo


Qualche anno fa era un single track molto impegnativo, ora è stato trasformato in un autostrada!



Ecco com'era nel 2010, in occasione di un nostro precedente passaggio


Se poi ci si mettevano pure le piante spezzate dalla neve ...
 


Con l'aggiunta della staccionata il passaggio è stato reso assai più sicuro


Più avanti la strada si allarga


Siamo nella gola del Rio Lambin, che scorre proprio a fianco della strada


Il rio è un emissario del Lago di Molveno


Il gruppo procede compatto in direzione di Andalo


Oltrepassiamo il ponte con il bivio per loc. Genzianella


Raggiungiamo il punto più stretto della gola del Rio Lambìn


Ogni tanto la strada si impenna, costringendoci all'uso dei rapporti più bassi


Walt seguito da Giusy


Siamo ormai in prossimità della fine del sentiero, alle porte di Andalo


Un caratteristico ponticello in legno


E' l'unico tratto di pianura degli ultimi 3 km !


Proseguiamo e passiamo su un altro ponticello


Il Presidente si guarda alle spalle per attendere l'arrivo dell'intero gruppo


L'ultima rampetta per uscire dalla gola del ruscello


Percorriamo un breve tratto di vecchia statale (abbandonato dopo la rettifica di una curva)


Ed eccoci ad Andalo, il punto più a nord del nostro itinerario


Entriamo in paese


Ciga, un altro trekker oggi "prestato" alla mtb


Prima di arrivare alla piazza centrale, svoltiamo a sinistra, in direzione di Maso Cadin


Primo piano di Landini


Arriviamo a Maso Cadin, uno degli oltre 10 masi dalla cui unione è nato il paese di Andalo


Imbocchiamo la salita per il Pradèl


Fino a qualche anno fa era un comodo sterrato. Oggi - come tante altre strade di montagna - è asfaltata


L'ascesa presenta qualche ripida rampa con pendenze oltre il 15%


Il Ciga avanza con il suo passo cadenzato


A bordo strada, nonostante la quota non elevata (siamo attorno ai 1100) c'è ancora la neve


Questo passaggio alberato precede l'arrivo in località Valbiole, GPM del nostro tour di oggi


Uscita dalla doppia fila di alberi, scorgiamo infatti il prato di Valbiole


Il gruppetto di coda, con Lupo a chiudere la fila


L'arrivo a Valbiole, a quota 1160 circa


Qui ci vuole una pausa


Il gruppo in sosta-snack


Riprendiamo a pedalare, entrando nel Parco Naturale Adamello-Brenta


Dopo 100 metri, però, imbocchiamo la discesa che ci riporterà a Molveno


Passiamo in località "al Piof", dove c'è la baita degli alpini e una chiesetta di montagna


La discesa è molto ripida, con il fondo a tratti cementato


Il passaggio ... del Lupo


Laura affronta con cautela la discesa, seguita come un ombra dal Cimo


In breve arriviamo in vista del lago di Molveno, di cui scorgiamo il panorama tra gli alberi


Ecco lo specchio d'acqua, incastonato fra la Paganella e il Brenta


Riprendiamo la discesa, verso il paese


Arriviamo alla case più altre del paese di Molveno, in località Belvedere


Appena giunti sulla strada asfaltata, troviamo una fontanella dove poter rabboccare le borracce


Il perchè si chiami "loc. Belvedere" è presto spiegato


Scendiamo verso il paese


Attraversiamo il centro, con il caratteristico campanile staccato dalla chiesa


Ora scendiamo verso il lago


Arriviamo in zona lago, passando su un ponte di legno ad arco


Il ponte attraversa il Torrente Massò, che scende dal Brenta verso il lago


Raggiungiamo la spiaggia, proprio quando il sole ha iniziato a splendere come si deve !


Raggiungiamo la zona verde, dove uno splendido prato accoglie d'estate migliaia di bagnanti


Ne approfittiamo per una breve sosta seduti sull'erba


In fondo al lago c'è Nembia, da dove siamo partiti un paio d'ore fa


Riprendiamo la pedalata, costeggiando la zona verde


Di fronte a noi il profilo del Monte Corno, il piccolo rilievo dove passeremo fra un po'


In fondo alla spiaggia usciamo attraversando un ponticello in legno


Potevano mancare gli scalini?


Imbocchiamo ora la vecchia strada di origini romane che costeggia la sponda occidentale del lago


La strada - nel tratto iniziale - ha un fondo assai sassoso


Più avanti si fa invece più scorrevole


Eccoci al ponte romano, poco sotto il Monte Corno


Dopo il ponte inizia la ripida rampa che ci porterà nella zona dei c.d. "fortini di Napoleone"


Stiamo percorrendo un tratto del tracciato "Dolomiti di Brenta bike"


Il tratto finale della salita verso il Monte Corno


Ed eccoci all'interno del vecchio forte austriaco, di cui si vedono i resti delle mura di cinta


I fortini, impropriamente detti "di Napoleone", vennero in realtà realizzati dagli
austriaci a fine 700-inizio 800 per difendesi dall'avanzata dell'esercito napoleonico


Dopo oltre due secoli, sono ancora lì a testimoniare un'importante pagina della storia d'Italia e del Trentino


Lasciati i fortini, proseguiamo sulla vecchia strada lungolago


Il percorso - in questo tratto - presenta diversi saliscendi nel bosco


Le piogge cadute fino a questa mattina hanno lasciato qualche pozzanghera per strada


Siamo quasi in fondo al lago


Arrivati sopra la cascata artificiale, ci fermiamo ad ammirare lo spettacolo dell'acqua spumeggiante


Proseguiamo verso Nembia


Arriviamo nella conca di Nembia, di cui ammiriamo nuovamente le belle baite in mezzo ai prati


Cipollino avanza in scioltezza


Passati per il parcheggio (dove Laura e il Ciga hanno detto stop!) proseguiamo in direzione di Deggia


Da Nembia iniziamo la ripida discesa verso la conca di Deggia


Appena usciamo dal bosco, ritorna a splendere il sole


La fila dei Rinco in discesa


Arriviamo al Santuario della Madonna del Caravaggio


Proseguiamo la discesa sull'impegnativo acciottolato


Vista del santuario dal basso


Lasciamo correre le nostre mtb sui sassi, resi lisci da secoli di passaggi


Proseguiamo su quella che era la vecchia strada che dal Banale saliva a Molveno


Arriviamo a Moline, antica frazione di San Lorenzo in Banale, ormai disabitata


L'antico ponte in pietra sul Rio Bondai, la cui acqua muoveva macine e mulini del piccolo borgo


da Moline, punto più basso dell'itinerario, iniziamo la salita verso San Lorenzo


La coppia ultracentenaria Cimo-Briz


Arriviamo nei pressi della zona sportivo-ricreativa di San Lorenzo


Da qui possiamo ammirare il panorama del Bleggio, meta di un nostro giro nel maggio 2012


Ecco San Lorenzo, ormai nel mirino


Un ultimo tratto sterrato per arrivare al paese


E questa rampetta, dove la lasciamo?


Una delle belle case di San Lorenzo, inserito nel club dei "Borghi più belli d'Italia"


Il paese non è costruito su un pianoro, bensì sulle pendici della montagna, per cui .. pedalare!


La rampa finale al 18% ha costretto molti al zig-zag ...


Un caratteristico passaggio fra le vecchie case della frazione Berghi (dal tedesco Berg, montagna)


Una rampa di accesso ad un fienile, carrozzabile!


Lasciato S.Lorenzo, imbocchiamo il vecchio tracciato della statale 421, abbandonato dopo la costruzione
della galleria, qualche anno fa. Questo tratto, realizzato a sbalzo nella parete rocciosa, è molto panoramico


Dal parapetto scorgiamo infatti la frazione di Moline, dove siamo transitati mezzora fa


Lungo la strada ci sono un paio di vecchie galleria scavate nella roccia viva


L'ultimo km è sulla strada statale. Cipollino avanza ancora in scioltezza


Arriviamo a Nembia, dove si chiude lo splendido tour


Ora ci attendono altre fatiche ...


Una bella merenda prima di tornare a casa è quello ce ci vuole


Questi per la fame ... manco il casco hanno levato!


E dopo tanta fatica ... un dolcetto me lo sono meritato!!!

Alla prossima !
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