Programma Ordinario MTB: 1ª uscita

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Happy Birthday !

  

Disputata a Cremona la 1ª uscita del programma ordinario MTB 2013, con un percorso di 44 km sul fiume Po. Una "gita fuori porta" per festeggiare con gli amici di Non Solo Panza il decennale di fondazione di entrambi i Club. Oltre 70 i biker al via (51 i Rinco Boys), con gruppi giunti anche da Genova, Lucca e Brescia. Al termine delle "fatiche", la grande abbuffata presso l'Osteria Ca' Nova, a Castelvetro Piacentino.

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i presenti

 

 

SOCI
Rinco Jr.      
OSPITI
 
   

 

la cronaca

23/03/2013. E' partito stamane, con un evento decisamente festoso, il programma MTB 2013 dei Rinco Boys, il primo di tanti appuntamenti che nella stagione del decennale ci porteranno a ripercorrere con la memoria i luoghi delle origini del nostro Club, ma anche - come è accaduto oggi - a festeggiare con gli amici l'importante ricorrenza.

La 1ª uscita MTB 2013, infatti, si è svolta in quel di Cremona, patria del torrone e dei liutai (Stradivari vi dice niente?), ma anche città dei Non Solo Panza, il gruppo con il quale i Rinco Boys, fino dal lontano 2006, hanno percorso a braccetto diverse tappe della loro storia decennale. E poiché anche gli amici cremonesi sono stati fondati nel 2003 e raggiungono quest'anno i due lustri di attività, è parso d'obbligo mettere in cantiere un'uscita assieme. Un'uscita abbozzata - pensate un po' - esattamente un anno fa in quel di Mantova, al termine della 1ª uscita del 2012, disputata sulla ciclabile del Mincio. Poiché nei Rinco Boys si era instaurata questa piacevole tradizione di aprire la stagione con un'uscita all'insegna del "tanti km, ma zero salita" (ciclabile del Brenta nel 2011, ciclabile del Mincio nel 2012, ndr) e nel 2013 sia i Rinco che i Non Solo Panza avrebbero festeggiato i 10 anni di attività, si è fatto 2 + 2 e così l'uscita in ciclabile del 2013 è stata programmata a Cremona, in modo da festeggiare assieme.

Alla festa, tra l'altro, si sono uniti anche alcuni rappresentanti di altri gruppi di biker che in questo decennio hanno condiviso con i Non Solo Panza una parte del cammino, ovvero il Monte Fasce Bike Group di Genova, l'Apuane Extreme di Lucca e i Biker di Brescia. Complessivamente erano oltre 70 i biker che sono andati a comporre un lunghissimo e colorato torpedone.

Gli altri gruppi presenti
(clicca per accedere ai siti web ufficiali)

La giornata, per i Rinco Boys, era iniziata all'alba, con il ritrovo a Trento alle 6,00 (il che significa sveglia alle 5,00 ...) per le operazioni di carico delle bici sul carrellone attaccato al pullman. Poi la tappa al casello di Rovereto Sud, per raccogliere i soci della Vallagarina e dell'Alto Garda, quindi la partenza verso sud, verso la grande pianura. Ad Affi è stata lasciata l'autostrada del Brennero per raggiungere Peschiera del Garda attraverso la superstrada, quindi di nuovo in autostrada (stavolta l'A4 Milano-Venezia) fino a Brescia, dove è stata imboccata l'A21 Brescia-Piacenza-Torino, attraverso la quale è stata raggiunta la città di Cremona (con un po' di ritardo, di cui facciamo ammenda, scusandoci con quanti erano invece puntuali alle 8,30/8,45 al ritrovo!).

Alle 9:30, dopo le operazioni di scarico delle circa 50 mtb stipate nel carrellone, finalmente in sella per questa prima, suggestiva uscita del programma 2013.

Il primo tratto prevedeva un breve tour nel centro storico cremonese, con tappa in piazza del Duomo per ammirare il Torrazzo, il simbolo della città. Si tratta della torre campanaria più alta d'Italia, visto che la punta raggiunge l'altezza di 126 metri e 12 centimetri (vedi qui per un approfondimento). Il torrone, dolce tipico della città di Cremona, pare prenda il nome (e la forma) proprio dal Torrazzo.

Dopo qualche foto e diversi minuti con il naso all'insù, il gruppone è rimontato in sella per uscire dal centro storico e raggiungere la zona fluviale della città, affacciata sulla sponda settentrionale del Po, nei pressi del grande ponte di ferro realizzato nel 1892. Questo luogo rappresentava in sostanza il centro del curioso itinerario "a forma di croce" ideato dagli organizzatori della pedalata. Dopo aver raggiunto l'argine del fiume, infatti, si è iniziato a pedalare in direzione nord-ovest, costeggiando per un tratto il Po, poi abbandonato per attraversare alcuni campi e raggiungere il canale navigabile Milano-Cremona. Progettato nel 1902, il canale fluviale Milano-Cremona doveva essere una sorta di autostrada dell'acqua che avrebbe dovuto unire la metropoli lombarda al porto di Cremona e quindi al mare Adriatico attraverso il Po, offrendo all'industria e al commercio una via alternativa all'ormai insostenibile carico che pesa su strade, autostrade e ferrovie della zona (un esempio: una chiatta da 1.350 tonnellate porta un carico pari a 75 Tir o a 67 vagoni ferroviari). Il progetto si è però arenato di fronte ai costi insostenibili e l'unico tratto realizzato (tra il 1960 e il 1984) è quello iniziale, da Cremona a Pizzighettone, circa 14 km.

Dopo aver costeggiato per un tratto il canale, sul quale erano visibili le enormi chiatte ormeggiate nei punti di carico, si è virato verso sud, puntando verso la grande ansa che il Po compie ad ovest di Cremona. Qui si è saliti sull'argine e si è proseguito verso nord-ovest, pedalando nel territorio del Parco Regionale dell'Adda Sud, fino a raggiungere la confluenza del fiume Adda nel Po. Una curiosità: l'Adda, con i suoi 313 km, è il quarto fiume italiano, mentre il Po - come noto -  è il primo (652 km). Si tratta dunque dell'incontro di due "big", cosa abbastanza inusuale perchè solitamente i grandi fiumi raccolgono le acque di piccoli affluenti (per fare un esempio a noi noto, il più lungo affluente dell'Adige - 2° fiume italiano con i suoi 410 km - è il Noce, che si trova soltanto al 55° posto della graduatoria dei fiumi italiani).

Dopo la tappa alla confluenza Adda/Po, punto più a nord del nostro itinerario, si è ritornati verso Cremona ripercorrendo il medesimo tracciato dell'andata, fino a sbucare nuovamente nella zona fluviale della città, passando per la seconda volta nei pressi del grande ponte di ferro.

Da qui si è quindi proseguito in direzione sud-est, per la terza parte dell'itinerario dopo quella cittadina e quella sugli argini settentrionali. Inizialmente si doveva raggiungere la località Sales (che in dialetto cremonese significa salici, toponimo legato alla presenza - appunto - di un bosco di salici sull'argine del fiume), ma l'ora avanzata, vuoi per la partenza ritardata di mezzora al mattino, vuoi per la media decisamente turistica tenuta dal gruppone nel suo incedere, ha indotto ad effettuare un taglio di circa 11 km, portando lo sviluppo complessivo del giro dai previsti 55 km ai 44 effettivamente compiuti.

L'estremo meridionale del nostro itinerario a croce è stato dunque la località Mento, raggiunta dopo qualche km percorso fra i campi e gli argini a sud della città. Qui c'è stato il nuovo giro di boa, con il gruppone che è tornato sui suoi passi per arrivare per la terza (ed ultima) volta al cospetto del grande ponte di ferro, dove è stata fatta la foto di gruppo prima di lasciare la città e trasferirsi ... in Emilia Romagna! Già, perchè poco dopo è stata imboccata la passerella ciclo-pedonale agganciata in tempi moderni allo storico manufatto (che già ospitava la strada statale 10 Padana inferiore e la linea ferroviaria Cremona-Parma), attraverso la quale è stato attraversato il fiume Po per raggiungere, sulla sponda opposta, il paese di Castelvetro Piacentino. In questo tratto, infatti, il grande fiume funge anche da confine fra la Lombardia (provincia di Cremona) e l'Emilia Romagna (provincia di Piacenza).

Ancora qualche km in terra piacentina e il gruppo è giunto, verso le 13:00, in località Case Nuove, dove era stato prenotato il pranzo presso l'osteria tipica Ca' Nova (www.osteriacanova.it/osteriacanova/index.html). Qui sono state riposte le bici e sono state messe a riposo le gambe, perchè erano altri muscoli ad essere attesi al varco: quelli delle ganasce!

Dobbiamo dire che lo Chef Marco (membro dei Non Solo Panza che per l'occasione è rimasto dietro ai fornelli) ha dato il meglio di sé con un gradito bis di primi (pisarei e faso', gustosi gnocchetti con fagioli che sono un piatto tipico della zona, nonché pennette alla norcina, con un delizioso ragù). Un bis che è rimasto tale solo sulla carta, perchè nei fatti - con i passaggi successivi - è diventato un tris, un poker, una cinquina, ecc. ecc. Pare addirittura che il trio di giovani ganasce Ricky, Manuel e Mirko abbia raggiunto quota 8 piatti !!!

Dopo l'abbuffata (con la quale, come da tradizione, è stato reintegrato almeno il 150% di quello che si era bruciato pedalando ...), è stato il momento della festa, con i Presidenti dei due gruppi decennali, Giaz e Nicola, che hanno raggiunto il tavolo dove erano state predisposte alcune targhe ricordo. Giaz ha voluto ripercorrere brevemente la storia dei Non Solo Panza, citando in particolare le tappe in cui il loro destino si è incrociato con quello degli altri gruppi invitati alla festa odierna. Sono stati quindi chiamati i rappresentanti dei gruppi Monte Fasce, Apuane Extreme e Biker di Brescia, ai quali è stata consegnata la targa ricordo. Poi Giaz e Nicola hanno spento assieme le 10 candeline che ornavano la torta, suggellando così, oltre ai 10 di attività dei rispettivi gruppi, anche i 7 anni di gemellaggio dei due sodalizi, le cui strade si erano incrociate sulla neve di Madonna di Campiglio, in occasione della 1ª edizione della 3-tre bike, gara a staffetta sulla neve e in notturna (febbraio 2006).

  

 

Nel frattempo erano stati distribuiti i dolci (bis di semifreddo, uno al torroncino - d'obbligo per Cremona - e uno all'amaretto) ed il caffè, con il quale si è chiusa la parte culinaria della giornata.

Dopo le 15:00, stanchi per la levataccia più che per la pedalata, ma anche sazi a dovere, siamo risaliti sul pullman del Club Dellai e abbiamo ripreso la via del Trentino, facendo tappa a Rovereto (come all'andata) prima di chiudere la bella giornata con l'arrivo nel capoluogo, verso le 18:00.

Ora ci sarà la sosta pasquale, poi si riprenderà (sabato 13 aprile) con la 1ª uscita del programma trekking: il suggestivo sentiero panoramico Torbole-Tempesta, sul Lago di Garda. 

i dati tecnici

Complessivamente sono stati percorsi 44 km, mentre il dislivello - parametro decisamente insignificante in un'uscita di pianura - è stato di qualche decina di metri, frutto di qualche brevissima salitella su è giù per gli argini e le golene. Percorso tranquillo, su un itinerario dalla curiosa forma "a croce", in parte asfaltato e in parte su comodi e scorrevoli sterrati campagnoli (con qualche breve tratto su erba), comunque percorribile anche con bici da passeggio, trekking e simili.

Scarica qui il file in formato kml/kmz

Per vedere il file è necessario aver installato GoogleEarth nel
proprio computer (è gratuito, si scarica da www.google.it).
Basterà quindi aprire il file kml o kmz e si potrà vedere il
percorso completo in 3D, dall'angolazione che più si preferisce !
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le immagini

1. Il viaggio da Trento e i preparativi


Alle 6:00 in punto ci troviamo al parcheggio di Via Petrarca a Trento


Una per una, carichiamo le nostre mtb sull'apposito carrellone


A Rovereto Sud la prima tappa, per raccogliere i soci di Vallagarina e Alto Garda


Completiamo il carico con un'altra quindicina di biciclette


A pieno carico, riprendiamo l'A22, direzione sud ...

Una carrellata sui presenti ...

 


 

La distribuzione della colazione

Alle 8:00 viene distribuita la colazione. Scordatevi, però, le hostess di questo tipo; noi avevamo queste ...

 


Un po' in ritardo sulla tabella di marcia, arriviamo all'uscita di Cremona, sulla A21


Il Torrazzo, simbolo della città, si profila all'orizzonte fin dalla perifieria


Arriviamo al ritrovo di Piazza della Libertà


Ora bisogna scaricare tutte l bici ...


Giaz, Presidente di Non Solo Panza, chiama tutti a rapporto: si parte !

 

2. Il passaggio per Cremona


Alle 9:30 circa la lunga comitiva inizia a muoversi


Prima di raggiungere la zona pedonalizzata, dobbiamo percorrere un breve tratto aperto al traffico


Quando si arriva al semaforo rosso ... è un casino !!!


I giovani Rinco in pole position


Verde ! Via ...


Guidati da Giaz, entriamo in una zona meno trafficata


In breve siamo nel centro storico, dove oggi c'è il mercato settimanale


Per non creare disturbo ai passanti, scendiamo di sella e percorriamo un breve tratto, fino al Duomo


I due leoni che reggono le colonne all'ingresso del transetto nord del Duomo


Sopra di noi, l'imponente mole del Torrazzo, la più alta torre campanaria d'Italia


Arriviamo in Piazza del Duomo


Metà piazza è occupata dal mercato, l'altra metà ... da noi !!!


La piazza è in breve invasa dal coloratissimo gruppone di bikers, provenienti da ben 4 Regioni diverse


La splendida facciata romanica del Duomo (Cattedrale di Santa Maria Assunta), eretto nel XII secolo.
Al suo fianco il Torrazzo, alto 126 metri, edificato circa un secolo più tardi (XIII). L'orologio incastonato
al 4° piano (realizzato in 5 anni, fra il 1583 e  il 1588) è uno degli orologi astronomici più grandi al mondo


Alessandra e Lorena sorridenti. Alle loro spalle il gruppo sparpagliato nella piazza


El Venesiàn, oggi all'esordio stagionale. Vivendo nella vicina Brescia ... non poteva mancare!


Un ultimo sguardo ai monumenti, poi si riparte


Dopo la breve visita in Piazza del Duomo, torniamo in sella e puntiamo verso la zona fluviale della città


Passando fra gli storici palazzi, usciamo dalla zona pedonale


L'Uomo Ombra, uno dei tanti nostri trekker che hanno preso al volo l'occasione di un'uscita "zero salite" !


Non siamo alla Parigi-Roubaix, ma anche noi abbiamo il nostro tratto di pavè


Il colonnato dell'ottocentesco teatro Ponchielli


Imbocchiamo la pista ciclabile che esce dalla città


Ci lasciamo il centro storico alle spalle, puntando verso sud


Passando per un quartiere residenziale, ci avviciniamo al grande fiume


L'ultimo STOP, prima di scendere verso l'argine


Ed eccoci arrivati. Il primo tratto del percorso, quello cittadino, si chiude qui. Ora ci attende il Po ...

 

3. La pedalata lungo il fiume Po


Attraversato il prato, saliamo sull'argine del fiume


Oggi le salite saranno queste: brevi rampe su e giù per gli argini e le golene


Il monumento dedicato al marinaio


Il grande ponte in ferro di fine '800 che collega Cremona con la sponda emiliana del Po


Il Frà si sofferma ad osservare il paesaggio fluviale


Passiamo una prima volta sotto il ponte. Ci passeremo altre due volte, in un itinerario dalla forma "a croce"


Percorriamo la passeggiata ciclopedonale lungo il fiume. La giornata si presenta bene, per fortuna !


Dopo questo primo tratto sul fiume, deviamo verso l'interno


La carovana, nel frattempo, si è allungata per qualche centinaio di metri


Imbocchiamo uno sterrato erboso e ci lasciamo il fiume alle spalle


Oltre la fila alberata, un deposito di combustibili. La zona periferica nord-ovest della città è fortemente
industrializzata. Più avanti troveremo anche una raffineria (chiusa da poco) e un'acciaieria (in funzione)


Questo tratto di strada è aperto al traffico, ma come si vede (per fortuna) di macchine ne girano poche


Intanto usciamo dal territorio di Cremona e puntiamo verso nord-ovest


Passiamo sopra lo sbocco nel Po del canale navigabile Milano-Cremona e ci avviciniamo di nuovo al fiume


Il cartello indica il percorso ciclabile, chiamato "delle Canottieri" per via della presenza, lungo il tratto
cittadino del Po, di numerose "Canottieri", ovvero le associazioni sportive di canottaggio che praticano
la loro attività sulle placide acque del grande fiume.  Ci fermiamo ad osservare un pista di motocross ...


Facile fare le salite così, eh ??? Prova un po' a pedalare ...


Percorriamo ora un tratto rettilineo della ciclabile, realizzata sull'argine maestro. Il fiume è alla nostra sinistra


Più avanti il fondo diventa sterrato, anche se sempre compatto e scorrevole


Dopo qualche km, lasciamo l'argine maestro


Ci dirigeremo ora verso il canale navigabile Milano-Cremona


Una sosta per ricompattare il gruppo, assai sfilacciato


Qualcuno ne approfitta per dissetarsi o sgranocchiare qualche snack


Dopo aver attraversato una strada asfaltata, scendiamo su una carrareccia sterrata


Il Savonèèèse, anche lui all'esordio stagionale


Arriviamo lungo il canale navigabile Milano-Cremona. In realtà, il nome fa riferimento al progetto originario
del 1902, abbandonato per gli enormi costi. L'unico tratto realizzato è il Cremona-Pizzigettone (14 km)


Una delle enormi chiatte, in grado di trasportare il carico di ben 75 TIR o di 67 vagoni ferroviari


Alcuni pescatori sulla riva del canale, proprio di fronte all'acciaieria (ma non c'è un altro posto per pescare?)


L'ultimo tratto di canale da noi costeggiato, prima di virare nuovamente verso il Po


Ricky, figlio dell'indimenticato Gaspa. Anche lui oggi era all'esordio


Suggestiva ripresa "a òcio" (cioè puntando la macchina fotografica indietro, senza guardare).
Ne è uscita una bella inquadratura di Cristina e del Camoscio, con il tricolore svolazzante in 1° piano


Il passaggio nei pressi di una cascina, la tipica costruzione rurale lombarda, paragonabile
al "maso" delle nostre terre, o al "casale" del centro-Italia, o ancora alle "masserìe" del sud


Il Prof, seguito da Lucky Luke e Ailander


Passiamo oltre la vecchia cascina e proseguiamo verso il Po


Spectrum (che ha rispolverato la maglia da fantino del Palio di Siena) con Ricky


Attraversiamo i grandi campi coltivati


Laura, altra trekker in sella oggi. Lo sfondo verdissimo annuncia l'arrivo della primavera


Un'altra salitella per arrivare all'argine


La fila di biker risale le collinette erbose


Ora siamo di nuovo in vista del grande fiume (se ne intravede un spicchio in alto a destra)


Imbocchiamo lo sterrato che corre sull'argine


Anche in questo caso, nonostante le piogge recenti, il fondo ha drenato bene


Sullo sfondo, a destra, si vede la skyline della città di Cremona, dominata dall'imponente mole del Torrazzo


Il grande fiume, invece, scorre alla nostra sinistra


Beatrice e Giusy


Carmen, seguita dal Cimo con la moglie Laura


Un'altra cascina, solitaria in mezzo ai campi


Anche Tella è solitaria in mezzo ai campi!


Stiamo per raggiungere la confluenza dell'Adda nel Po, estremo nord dell'itinerario odierno


Il cartello indica infatti l'ingresso nel Parco Regionale Adda Sud


Ecco la foce davanti a noi. Il fiume che arriva da destra è l'Adda, quello più grande al centro è il Po


Il gruppo in sosta al cospetto del fiume


Un pescatore solitario, proprio nel punto di confluenza del 4° fiume italiano nel grande Po


Primo piano di Giaz, Presidente di Non Solo Panza, organizzatore dell'escursione


Biker in posizione di riposo


Altri momenti della sosta snack alla foce dell'Adda


Dopo la sosta ripartiamo verso Cremona


Uno scattante Cimo, anche lui all'esordio 2013


"Se scatta il Cimo, scatto anca mì !!!"


Ripercorriamo al contrario il sentiero dove siamo transitati pochi minuti prima


Torniamo sull'argine, dove lo sterrato è più compatto e scorrevole


Il Prof con il figlio Matteo


Uno ad uno, tutti e 73 i bikers presenti sfilano sulla stradina arginale


Le retrovie del gruppo


Gigi, di Non Solo panza, ha svolto il "servizio scopa". Non si è perso nessuno !


Puntiamo a sud, verso la città che si intravede sullo sfondo


Suggestiva ripresa dal basso della colonna di biker


In viaggio sull'argine erboso


Lasciamo l'argine e torniamo nelle campagne


Passiamo nuovamente a fianco della cascina vista in precedenza


Ed eccoci di nuovo lungo l'idrovia Milano-Cremona


Proprio mentre stiamo transitando davanti all'acciaieria, ci viene offerto lo spettacolo della colata di scorie
incandescenti, versate in un'area all'aperto per il raffreddamento. Una scena che ricorda le colate laviche


Ancora lungo il canale, con le sue grandi chiatte da trasporto


Il Taverna in soccorso di Carmen, che per il poco allenamento comincia ad accusare la fatica


Il gruppone in sosta sull'argine maestro


Il Cimo con il Presidente, che ha rispolverato il tricolore svolazzante sul portapacchi


"Perse" (ex Non Solo Panza, ora ai Biker di Brescia) saluta il fotografo così


Siamo ritornati sul tratto cittadino lungo il Po. Sullo sfondo il ponte di ferro


Il gruppo avanza, con il timido sole che fa capolino fra le nuvole in arrivo (in serata è prevista acqua ...)


Eccoci al secondo passaggio sotto il ponte di ferro. Ora ci attende la parte sud dell'itinerario


Mentre pedaliamo lungo il fiume, osserviamo le canoe ormeggiate nei numerosi porticcioli


Da sinistra a destra, Rinco Boys (TN), Monte Fasce Bike Group (GE) e Biker di Brescia


Lasciamo il tratto a ridosso del fiume e saliamo verso l'interno


Una sosta sul "balcone" di Largo Marinai d'Italia, affacciato sul fiume


Il pannello con le indicazioni e la carta di questo tratto della ciclopista del Po


Arriviamo in un bel parco affacciato sul fiume


Una nuova sosta per ricompattare le fila, prima di imboccare il ramo sud del tracciato


Ne approfittiamo per rifocillarci un po'


Una volta che la comitiva è di nuovo compatta, ripartiamo con Giaz che ci guida in testa al gruppo


In primo piano un altro esordiente, Capelli d'Argento, al fianco di Beatrice


Dopo aver raggiunto la località "La Capannina", passiamo ancora su fondo sterrato


Cipollino si alza sui pedali. Sullo sfondo c'è il locale che dà il nome alla località


La maglie nere dell'Apuane Extreme si mescolano al rosso dei Rinco Boys e al biancazzurro dei N.S.P.


In questo tratto di percorso, evidentemente argilloso, le uniche pozzanghere della giornata


Passiamo sotto il viadotto dell'Autostrada A21, Brescia-Piacenza-Torino


Più avanti lo sterrato torna compatto e scorrevole


Proseguiamo fra i grandi campi coltivati


Ed eccoci arrivati in località Mento. Visto il ritardo sulla tabella di marcia, non arriveremo in località Sales
(che in origine era previsto come giro di boa sud del nostro tour), ma ci fermeremo qui, tagliando 11 dei
55 km complessivamente previsti. Giaz scruta l'orizzonte per vedere se stanno arrivando tutti quanti ...


Intanto si chiacchiera allegramente


Il gruppo in sosta prima di tornare verso nord


Dopo la breve sosta, ripartiamo alla volta di Cremona


L'orizzonte infinito della Pianura Padana, paesaggio inusuale per noi abituati alle montagne


Di nuovo nella zona delle pozzanghere


Dopo "La Capannina" torniamo sull'asfalto


Ripercorriamo all'inverso la stessa strada fatta una mezzoretta prima


Il Presidente (che sotto il gilet ha indossato la "Marrone") con il tricolore svolazzante


Rientriamo in città, nella zona del parco sul Po


Un parco in fiore, e Rinco Starr ne approfitta per un riposino primaverile


Carmen - dopo aver chiesto per la 32ª volta "Quanto manca?" - abbozza un sorriso, ma le energie sono al limite


Ed eccoci per la terza ed ultima volta al ponte di ferro, il crocevia di questo itinerario. Ora faremo la foto di
gruppo e poi ci rimarrà l'ultima parte dell'itinerario, verso il ristorante Ca' Nova a Castelvetro Piacentino


Dopo la foto di gruppo (visibile in copertina) torniamo in sella


Ricky e Manuel, la "linea verde" dei Rinco Boys


Il vecchio idrometro, con i segni (sulla destra) del livello raggiunto dalle piene del Po


Ora saliremo sul ponte per attraversare il fiume


La fila si allunga sullo stretto passaggio


La ciclabile, qui, è stata infatti ricavata nello spazio limitato fra la strada statale e la rampa erbosa


Imbocchiamo il ponte, direzione Emilia Romagna


Sulla passerella ciclopedonale, agganciata in tempi più moderni al ponte realizzato a fine '800.
Sul manufatto transitano anche la statale n.10 Padana inferiore e la linea ferroviaria Cremona-Parma


Il New-Rinco Massimo (in attesa di un adeguato alias)


La nostra lunga colonna occupa l'intero ponte !


La sbarco in Emilia Romagna. Sull'altra sponda del fiume, che qui funge da confine fra le due regioni,
siamo infatti in provincia di Piacenza, comune di Castelvetro Piacentino. Ora andiamo al ristorante ...


Un pioppeto. Nella Pianura Padana si trova oltre il 70% delle coltivazioni di pioppo, il cui legname viene
impiegato principalmente per la produzione di pannelli di compensato. Un ettaro di pioppeto produce 15
tonnellate di legno all'anno ed il ciclo di coltivazione, prima del taglio, va dai 9 ai 12 anni. Circa il 45-50%
dell'intera produzione nazionale di legname deriva dai pioppeti, di cui in Italia si contano 120.000 ettari


Si intravedono le prima case di Castelvetro


Il Frà si è tolto la giacca e pedala in scioltezza verso la tavola imbandita ...


The Doctor se la ride "sotto i baffi"


Passiamo tra le case della periferia di Castelvetro


Giaz in testa al gruppo ci guida verso ... tavola !


Un ultima rampa prima della meta ...


Questo è il GPM di oggi: il cavalcavia a 200 metri dal ristorante ...


Ed ecco il ristorante che si profila davanti a noi


Siamo arrivati, dopo 44 km di pedalate ora si passerà ad altre "fatiche" ...


Prima però, stiviamo le nostre bici nel carrellone

 

4. Il pranzo all'Osteria Ca' Nova


Giaz ci attende all'ingresso dell'Osteria, sotto il pergolato


Siamo oltre 70, per cui sono necessarie diverse tavolate


Arriva da mangiare e a Spectrum passa la stanchezza !


Questi sono i Pisarei e faso', degli gnocchetti con fagioli, piatto tipico del piacentino


Un'altra tavolata ...


Il Vice-Presidente fa anche la scarpetta! Vàra che lustro quel piàt !


Ma a quanto pare non è l'unico ad aver "spazzolato" per bene ...


Nel frattempo sono arrivate anche le penne alla norcina


La tavolata all'estremo opposto


Pisarei e faso' a go go ...


Appunto !


Panoramica della sala


Dopo Pavarotti, Domingo e Carreras, ecco i nuovi Tre Tenori: Mirko, Manuel e Ricky.
Pare che le abbiano "cantate" per bene alle pirofile di pasta, servendosi fino a 8-9 portate a testa !


Ma se i giovani si danno da fare, la vecchia guardia non molla: ecco "Sandokan" Camoscio all'attacco!

L'abbiocco del Frà ...

.....

1. Inizialmente il biker rivano sembra reggere bene, anche se l'occhio è languido ...

 

2. Il "Gutturnio dei Colli Piacentini Doc", vino tipico della zona servito a pranzo, inizia a fare effetto ...

     
 

3. Il Gutturnio è ormai entrato in circolo e per tenere gli occhi aperti il Frà è costretto a sollevare i ciglioni con le dita!

 

4. La resa. Il Frà ha ceduto, le guance sono sempre più rosse, gli occhi sono sempre più spenti e ormai non riesce più a tenerli aperti !!!


 

Le celebrazioni del decennale
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Il tavolo con la torta e le  targhe ricordo. Sul muro la bandiera di Non Solo Panza ed alcune divise


Si accendono le 10 candeline, che verranno spente dai due presidenti


Prima però, Giaz prende la parola e racconta brevemente la storia dei Non Solo Panza e degli intrecci
avvenuti in questi 10 anni con altri gruppi di MTB, presenti oggi alla festa del decennale


Si consegnano le targhe ricordo, cominciando dal gruppo toscano Apuane Extreme


Poi tocca al Monte Fasce Bike Group di Genova. Il signore che vedete in foto ha 66 anni. Complimenti !!!


E' il turno dei Biker di Brescia


C'è un ricordo anche per i "Merenda", non presenti oggi, ma di cui lo Chef faceva parte


Ed ecco la consegna della targa al Presidente dei Rinco Boys, che come i Non Solo Panza festeggiano
i dieci anni di attività, 7 dei quali (dal gemellaggio del 2006 ad oggi) "a braccetto" con il gruppo cremonese


Happy Birthday
Non Solo Panza & Rinco Boys
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Foto ricordo di tutti i rappresentanti dei gruppi presenti oggi



Nel frattempo, siamo giunti al caffè


El Vensiàn pare soddisfatto del rancio !


Il Camoscio tenta di carpire il segreto della longevità sportiva ?


E' arrivato il momento dei saluti


Prima di partire, però, la foto di gruppo davanti al ristorante

 

5. Il rientro in Trentino


Le facce sul pullman non promettono bene ...

Infatti, sarà forse per la levataccia alle 5,00, oppure per i quasi 50 km in sella, o magari per l'effetto digestione dopo l'abbuffata o quello del Gutturnio Doc che è entrato in circolo,  oppure di tutti questi fattori messi assieme, fatto sta che appena partiti, proprio come accade ai bambini piccoli, sono bastate un paio di curve per far crollare nel sonno profondo quasi tutti i Rinco a bordo del pullman  ...
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Per testare l'intensità del sonno, proviamo con il profumo
di un bel torroncino di Cremona, proprio sotto il naso ...


Niente, questi non si svegliano neanche se gli dai un bacio con la lingua !!!!

 


Il viaggio prosegue, con la targa regalata dai Non Solo Panza che fa mostra di sé in prima fila


Arriviamo a Rovereto, dove scendono i soci della Vallagarina e dell'Alto Garda


Il Frà deve tornare a Riva del Garda in bici. Vuoi vedere che con l'aria frizzante gli passa il sonno ?


Dopo la tappa roveretana, arriviamo in quel di Trento. Sono quasi le 18:00 ...


L'arrivo nel parcheggio di via Petrarca


Stanchi, ma soddisfatti per la bella giornata, ritiriamo i bagagli


Ultima operazione, lo scarico bici. Poi tutti a casa e ...

Alla prossima !
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Un doveroso ringraziamento a Giaz e al gruppo
Non Solo Panza
per l'organizzazione dell'evento.

Complimenti a Marco lo Chef e a tutto lo staff
dell'Osteria Ca' Nova per la solenne mangiata !