6ª USCITA PROGRAMMA TREKKING 2012

.Arrivederci estate ...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 
CON L'USCITA SUL MONTE CAURIOL, A CAVALLO TRA VAL DI FIEMME E LAGORAI, SI E' CHIUSA OGGI LA STAGIONE ESTIVA 2012, CON BEN 26 TREKKER AL VIA. ESCURSIONE PANORAMICA E A TRATTI IMPEGNATIVA (SPECIE NELLA PARTE ALTA DEL TRACCIATO), IN UNA SPETTACOLARE GIORNATA DI SOLE. ORA I TRADIZIONALI APPUNTAMENTI D'AUTUNNO ...

 

I presenti
 

 

SOCI
     
Rinco Jr.
OSPITI
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La cronaca

15/09/2012. Ciao ciao estate. Anche se il calendario vuole che ufficialmente la c.d. bella stagione se ne vada in letargo il 21 settembre, oggi i Rinco Boys hanno disputato sul Monte Cauriol l'ultima uscita estiva, prima di dedicarsi ai tradizionali appuntamenti d'autunno, dalla RincoBike al Taverna-Tour, da Bici & Bicèri alla camminata di chiusura della stagione.  Ed è stato un arrivederci all'estate con i fiocchi, visto che l'uscita è stata disputata in una spettacolare giornata di sole e cielo terso, anche se la temperatura di primo mattino non era per niente da infradito e bermuda!

La meta odierna, il massiccio roccioso del Cauriol, collocato fra Val di Fiemme e Lagorai, ricopre un posto particolare nella storia del primo conflitto mondiale, visto che questa cima fu aspramente contesa fra gli eserciti d'Austria e Italia, con quest'ultimo che riuscì a strapparla al nemico nell'agosto del 1916, dopo 3 giorni di duri combattimenti. Fu la battaglia del Cauriol, che vide gli Alpini del Battaglione Feltre scrivere un'importante pagina nella storia della c.d. "Grande Guerra".

Dopo il ritrovo alle 7:00 in quel di Trento e la successiva partenza per Ziano di Fiemme, il gruppo è giunto verso le 8:20 al Rifugio Cauriol, collocato a 1600 metri di quota nella Val Sadole, una piccola valle laterale della Val di Fiemme, solcata dall'omonimo rio.

Prima del via, però, c'è stata la sorpresa della "colazione aggiuntiva", nel senso che si è andata ad aggiungere a quella, ormai pressoché digerita, fatta a casa all'alba prima di partire. Dalla macchina del Presidente è sbucato un tavolino sul quale sono stati riposti fette di pane, un barattolone di Nutella e due di marmellata, oltre a un thermos con 3 litri di the caldo, a disposizione dei partecipanti al trekking odierno per fare un carico di energia prima di affrontare la salita. Inutile dire che c'è stato una sorta di assalto alla diligenza, segno che la "colazione aggiuntiva" è stata gradita.

Poco prima delle 9:00, quindi, una volta riposto l'improvvisato banchetto-ristoro, il gruppo composto da ben 26 trekker si è incamminato lungo la Val Sadole, lasciandosi alle spalle il rifugio Cauriol e la malga ubicati poco a monte del parcheggio.

La prima parte della salita, sul sentiero 320 a fianco del torrente, che ricalca il tracciato di una vecchia via militare, è stata decisamente comoda e regolare, con la pendenza costante che caratterizza le vie realizzate in epoca bellica, quando vi era necessità di non costruire strade con pendenze eccessive, non affrontabili poi con i mezzi, anche a traino animale, che dovevano rifornire le linee del fronte.

Salendo sulla comoda e larga carrareccia, che aveva l'unico neo di essere totalmente in ombra essendo la valle incassata fra cime alte 2500 metri, si è quindi arrivati al Pian delle Maddalene, una spianata erbosa dove diverse vacche pascolavano libere abbeverandosi al ruscello. Qui finisce il tratto più comodo della salita ed inizia un tratto leggermente più ripido, che con alcuni zig-zag conduce fino al Passo Sadole, a quota 2058, dove nel frattempo era arrivato anche il sole. Il valico, in epoca bellica, era ritenuto strategico perchè metteva in collegamento la Val di Fiemme (dove ancora c'erano gli austriaci) con la zona del Lagorai, dove invece stazionavano gli italiani. Numerosi sono i resti dei baraccamenti e delle costruzioni militari realizzati sul pianoro del valico, come pure le trincee da cui si dominava la valle sottostante. Manufatti che nonostante le intemperie di un intero secolo non sono stati ancora cancellati dal tempo e stanno a lì a ricordare l'asprezza della guerra combattuta con i sistemi di inizio '900, in condizioni climatiche che l'inverno erano al limite del sopportabile, strappando il terreno all'avversario metro dopo metro, anche a prezzo di centinaia  o a volte di migliaia di vite.

Dopo il passaggio nel vecchio campo militare, è iniziata la salita vera e propria verso la cima Cauriol, aggirando il Cauriol Piccolo su uno stretto sentiero e poi seguendo la c.d. "via italiana", così chiamata perchè realizzata dagli Alpini, che si incunea nel ripido vallone posto a sud tra il Cauriol Piccolo e il Cauriol, con pendenze anche oltre il 30%. Con una serie di strettissimi zig-zag, è stata guadagnata quota in fretta, raggiungendo la panoramica sella tra le due cime Cauriol. Qui è stata fatta un breve sosta, prima di affrontare il rampone finale, meno ripido di quello appena messo alle spalle ma più tecnico, con il sentiero che si inerpica fra le pietre di roccia porfirica, e che conduce non senza fatica sulla cima del Monte Cauriol, a quota 2494.

In vetta, oltre a godere di uno straordinario panorama a 360°, è stata fatta la sosta pranzo, accovacciati tra i grandi massi baciati dal sole. Complice anche l'assenza di vento, la temperatura era davvero gradevole e così il gruppo è rimasto per un'oretta buona a chiacchierare in cima a quella piramide rocciosa, prima di prepararsi per l'impegnativa discesa. Già, perchè se in salita il sentiero era tecnico, in discesa lo era ancor di più, con forti sollecitazioni di caviglie e ginocchia a causa dei continui balzi tra il pietrame cui si era costretti.

Una volta ritornati sulla sella che separa il Cauriol dal Cauriol piccolo, è stata imboccata per la discesa a valle la c.d. "via austriaca", che al contrario di quella percorsa in salita lungo il versante sud, è stata realizzata dai militari del Regno Austro-Ungarico e che percorre il ripido versante nord. Il sentiero, con un ardito zig-zag, scende lungo un ripido vallone ricoperto di pietre, in un paesaggio davvero lunare. In alcuni punti, parlare di sentiero è addirittura azzardato, visto che si tratta più che altro di una direzione  da seguire, balzando tra le grosse pietre sulle quali, di tanto in tanto, sono state dipinte le classiche strisce bianco-rosse dei segnavia di montagna.

Scendendo fra i massi, si è quindi giunti in una zona più pianeggiante, dove il sentiero si è allargato ed è proseguito quasi in falsopiano sotto le pendici del Cauriol Piccolo, riportando il gruppo sul sentiero fatto in salita, poco sotto il Passo Sadole. Qui è stato imboccato nuovamente il sentiero 320, stavolta in discesa, tornando fino al Pian delle Maddalene e da lì al Rifugio cauriol, dove si è chiuso l'itinerario.

Ora l'appuntamento con il trekking è per novembre, quando ci sarà l'uscita di chiusura della stagione, ai piedi del Gruppo del Brenta.

 

I dati tecnici

Complessivamente sono stati percorsi circa 11,5 km, mentre il dislivello è stato di circa 900 metri. L'altimetria è il classico triangolo, con la prima metà in salita e la seconda in discesa, più o meno uguali per estensione anche se su sentieri parzialmente diversi. Il tratto iniziale della salita, in Val Sadole, è più dolce e segue il corso del torrente, poi si impenna all'approssimarsi del Monte Cauriol, con il tratto finale davvero impegnativo per pendenza e fondo pietroso. Molto tosta anche la discesa, lungo la "via austriaca", in mezzo ad un pietrame, per poi rientrare sul sentiero fatto in salita e scendere al Rifugio Cauriol, punto di partenza a quota 1600. GPM a Cima Cauriol, m.2494.




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Scarica qui il file
 in formato kml

Se hai installato Google Earth nel tuo computer (è gratuito), basterà lanciarlo (doppio clic) e potrai vedere il percorso completo in 3D, dall'angolazione preferita
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Clicca qui per vedere la cartina del tracciato

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Le immagini


L'itinerario parte dal Rifugio Cauriol, a quota 1600, sopra Ziano di Fiemme


Prima del via c'è la sorpresa della colazione: Nutella e marmellata per fare il carico di energia


Parte l'assalto alla diligenza ...


Un mastro spalmatore in azione


Il piccolo tavolo viene circondato da lupi famelici


Tella e Cipollino, questa volta, ci hanno messo la faccia !


La temperatura è frizzante e il Merdataleta, notoriamente freddoloso, indossa la tenuta da Polo Nord !


Poco prima delle 9:00 imbocchiamo il sentiero 320, lasciandoci alle spalle rifugio e malga


Iniziamo a salire sulla comoda strada ricavata da una vecchia via militare


La stessa strada lastricata, circa un secolo fa, percorsa dai militari diretti al fronte


La strada è larga e con pendenza regolare. Questo primo tratto è davvero una passeggiata


Unico neo, l'ombra. Le montagne ad est, alte fino a 2500 metri, sono una bella barriera per il sole!


Arriviamo al Pian delle Maddalene, solcato dal rio Sadole


Risaliamo il verde pascolo


Proseguiamo nell'ampia spianata erbosa, in direzione del Passo Sadole


Avanziamo sempre all'ombra, ma iniziamo a vedere i primi raggi di sole davanti a noi verso il passo


Le padrone di casa ci osservano incuriosite


Qualche tratto di pavimentazione in pietre è stata ricostruita


Il sentiero passa più di una volta da un lato all'altro del Rio Sadole


Il gruppo avanza verso il passo


Qui la salita è ancora lieve


Un altro tratto pavimentato con pietre di porfido, la roccia presente in gran quantità in questa zona


Dorty ha sfidato le rigide temperature mattutine, indossando fin da subito i pantaloni corti !


Arriviamo in fondo al Pian delle Maddalene, dove inizierà la salita un po' più dura


Da qui in poi la strada si restringe, diventando un vero e proprio sentiero


Finalmente sbuca il sole, che scalda parecchio e così si fa una sosta per togliere l'abbigliamento pesante


Cipollino ora avanza in maniche corte


Proseguiamo la nostra ascesa, con il Cauriol piccolo sopra di noi a sinistra


Qui la pendenza è decisamente superiore a quella del tratto più a valle


Arriviamo la bivio per la c.d. "via austriaca" che noi percorreremo in discesa, al ritorno


Facciamo una sosta per ricompattare il gruppo


Arriva anche il Merdatleta, lo Schiaccianoci del Terminillo


Riprendiamo la salita verso Passo Sadole, che ormai dovrebbe essere alle porte


Lungo il sentiero si trovano ancora dei vecchi muri a secco realizzati un secolo fa


La colonna dei Rinco procede spedita verso il valico


Poco dopo, infatti, arriviamo a Passo Sadole, a quota 2066


La segnaletica con le indicazione dei sentieri


Un crocifisso con capitello in legno


Iniziamo a vedere i primi ruderi dei vecchi baraccamenti militari


Ormai sono rimasti solo dei tratti di muro, ma si intuisce la forma dei fabbricati


Sopra di noi una finestra, unica testimone di quello che doveva essere una postazione sopraelevata


Qui, invece, si scorgono tratti di vecchie trincee realizzate con la pietra locale


Scendiamo con cautela tra il pietrame


Il tricolore sventola sullo zaino del Presidente


Oltrepassiamo il valico e ci accingiamo a salire alle spalle del Cauriol piccolo, sul versante sud


Altri resti di trincee, affacciate sulla valle da dove sarebbero saliti gli Alpini


Imbocchiamo il sentiero che aggirando il Cauriol piccolo, ci porterà fino alla sella tra i due Cauriol


Capiamo subito che qui la musica sarà diversa rispetto al sentiero percorso finora


Il sentiero taglia in diagonale il ripido versante sud del Cauriol piccolo


Fra pendenza elevata e fondo sassoso, l'impegno è raddoppiato


Esempio di indicazione "chiara a e ben visibile"


Avanti a testa bassa !


Il sentiero procede a zig-zag fra i sassi


Risaliamo stretti canali fra le rocce


Guardando dall'alto in basso ci rendiamo conto ancor di più della pendenza


E guardando da sotto viene spontaneo chiedersi: ma dobbiamo proprio arrivare lassù ???


Il Merdatleta in posa nel paesaggio "lunare"


Il tratto che porta alla sella fra il Cauriol e il Cauriol piccolo è un muro in stile 3-tre di Campiglio !


Anche vista dall'alto, la prospettiva non lascia scampo: c'è da sudare!


Sopra di noi, le aguzze guglie porfiriche di questa montagna

 
Dopo un sforzo non da poco, raggiungiamo la sella

 
Quassù il panorama è davvero stupendo


Facciamo una sosta al sole in attesa che arrivino tutti


Ne approfittiamo per uno snack e per bere


Lo Schiaccianoci in posa vicino alla segnaletica


Una vecchia trincea, con ancora il filo spinato dell'epoca, ormai arrugginito


In basso, verso nord, scorgiamo il pascolo di Malga Sadole, da dove siamo partiti


Il gruppo si è ricompattato alla sella


La Cima Cauriol è lassù che ci guarda. Un ultimo sforzo ...


Dopo la breve sosta, iniziamo l'ascesa finale verso la vetta


Il sentiero, forse un po' meno ripido di quello sotto la sella, è però molto più tecnico


Praticamente si sale in mezzo alle pietre


Attacchiamo il ripido versante, seguendo le tracce bianco-rosse dipinte sui massi


In basso, alle nostre spalle, il tratto iniziale della "via austriaca", che faremo in discesa


Primo piano del "biscione" che scende lungo il ripido versante


Il forte contrasto fra il verde dell'erba e il grigio chiaro delle rocce, con l'azzurro intenso del cielo terso di oggi


Il Presidente scruta la salita che ancora lo aspetta ...


Una sosta per tirare il fiato l'ungo l'impegnativa ascesa


Ora vediamo anche il sentiero 320, nel tratto dopo il Pian delle Maddalene, che abbiamo percorso poco fa


La salita è quasi finita e dalle rocce spunta la croce posta in vetta


Arrivati in vetta, troviamo l'incisione sulla roccia che ricorda la battaglia del Cauriol


Ci impossessiamo anche noi, in maniera decisamente più pacifica, della cima Cauriol


Qualcuno pensa di essere in spiaggia ...


Qualcun altro cerca riparo dal vento fra gli anfratti rocciosi


Ammazza che boccone !


Presidente & Son in posa con la croce


Anche il Merdatleta in posa sulla vetta. Mai la marrone così in alto in un trekking !


Cipollino si mette a leggere il "libro di vetta" e sembra proprio ... un curato di campagna !


Ma chi è quelle che sta "piantando" la croce ?


Spettacolare posa di Dorty


Dopo la sosta di un'ora buona, riprendiamo il sentiero al contrario per scendere fino alla sella


In discesa queste rampe pietrose sono ancor più impegnative


Voltandoti indietro, vedi i compagni che ti seguono praticamente sopra di te !


Procediamo tra le rocce, seguendo la stretta traccia


Un passaggio panoramico


In alcuni punti bisogna balzare sugli spigolosi massi


Arriviamo alla sella tra i due Cauriol


Bubu indica a Playmobil quant'era ripida la discesa


Le indicazioni per la "via austriaca": scendere a destra


Imbocchiamo lo stretto sentiero che scende a zig-zag lungo il canalone nord


Dall'alto, si scorgono le nostre giacche rosse in mezzo al mare di pietra grigia


Anche questa rampa è in stile 3-tre: praticamente un muro !


Proseguiamo con cautela la nostra discesa


Più in basso la pendenza è meno accentuata, ma si cammina sui grossi masi rotolati a valle


Unica traccia visibile, in alcuni tratti, sono le strisce bianco-rosse dipinte su qualche masso


Alla fine, ognuno segue la linea che preferisce


Avanziamo balzando da un sasso all'altro


Brücke in sosta osserva il ripido sentiero appena percorso


Beh, sentiero  una parola grossa!


Qui va già meglio ...


Utilizzando i massi rotolati a valle, è stata realizzata una sorta di pavimentazione


Uuuuuh, questa al confronto sembra l'A22 !!!


Aggiriamo il Cauriol Piccolo dal versante nord


I manufatti realizzati per il passaggio della strada


Max e Mara


Ancora muri a secco per sostenere il sentiero


Ci fermiamo per una breve sosta al bivio per Paso Sadole. Ailander indica il sentiero appena percorso


In questa foto realizzata da Cima Cardinal, di fronte ai due Cauriol, è indicato il sentiero percorso


Riprendiamo a camminare


Ripercorriamo lo stesso sentiero fatto in salita questa mattina


In fondo al sentiero ritorniamo sulla comoda strada sterrata


Procediamo lungo il rio Sadole, in direzione del fondo valle


Ritroviamo i tratti pavimentati fatti all'andata


Alle nostre spalle, le sagome scure del Cauriol (a sinistra) e del Cauriol piccolo (a destra)


L'ampia spianata del Pian delle Maddalene


Playmobil, Brücke e Schiaccianoci in posa verso fine itinerario


Una sosta sul ponticello del Rio Sadole


La parte finale del sentiero, la più comoda !


Arriviamo al Rifugio Cauriol, da dove diamo partiti stamane


Eccoci di nuovo alle nostre auto. Anche questa è fatta

Alla prossima!