5ª USCITA PROGRAMMA TREKKING 2012

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L'invasione del Pasubio

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 
A QUASI UN SECOLO DAI TRAGICI  FATTI D'ARME CHE SU QUESTE MONTAGNE VIDERO COINVOLTI GLI ESERCITI D'AUSTRIA E ITALIA, OGGI UNA COLONNA PACIFICA DI 48 RINCO BOYS, CON 15 BIKER E BEN 33 TREKKER, E' SALITA AL "RIFUGIO GEN. PAPA" PER LA PENULTIMA USCITA ESTIVA. «STRADA DEGLI EROI» E «STRADA DEGLI SCARUBBI» PER I BIKER, «STRADA DELLE 52 GALLERIE» PER I TREKKER.

 

I presenti
 

 

SOCI
         
Rinco Jr.
           
OSPITI
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La cronaca

08/09/2012. E' stata una vera e propria "invasione pacifica" quella che oggi ha visto protagonisti i Rinco Boys sul massiccio montuoso del Pasubio, a cavallo fra le province di Trento e Vicenza. A quasi un secolo di distanza dai fatti d'arme che su queste montagne, nella fase finale della "Grande Guerra", causarono la morte di migliaia di soldati dell'uno e dell'altro fronte, quasi 50 tra soci e simpatizzanti del nostro Club, suddivisi fra 15 biker e ben 33 trekker, hanno percorso le antiche vie militari che conducono al rifugio intitolato alla memoria del Generale Achille Papa.

Il gruppo trekking è partito verso le 9,45 da Bocchetta Campiglia, nel vicentino, imboccando il sentiero che conduce - dopo qualche centinaio di metri - all'imbocco della "Strada delle 52 gallerie".

La strada, realizzata dalla 33ª Compagnia dell'Esercito Italiano, è da considerare un vero e proprio capolavoro di ingegneria militare e di arditezza, tenuto conto delle condizioni di lavoro e dell’epoca in cui fu costruita, nonché della rapidità d’esecuzione: i lavori cominciarono infatti il 6 febbraio 1917 e furono conclusi nel novembre 1917.

La sua realizzazione fu di grande importanza strategica in quanto permetteva la comunicazione e il passaggio dei rifornimenti dalle retrovie italiane alla zona sommitale del Pasubio, ove correva la prima linea, al riparo del fuoco nemico e nel corso di tutto l'anno, contrariamente alla rotabile degli Scarubbi, accessibile sì da mezzi motorizzati, ma in condizioni molto più pericolose, sotto i colpi dei cannoni austriaci, e soltanto nel periodo estivo.

La strada, come si intuisce dal nome, è caratterizzata da ben 52 gallerie scavate nella roccia viva. Su 6,5 km circa di estensione, da Bocchetta Campiglia fino alle Porte del Pasubio, ben 2.220 metri (pari al 35% del percorso) si sviluppa all'interno dei tunnel.

Ciascuna galleria è numerata e dedicata ad un personaggio o a una città simbolo della 1ª Guerra Mondiale. La più breve è la n. 22, intitolata alla località veneta di Breganze (situata alle falde dell'Altopiano di Asiago), che si estende per soli 8 metri, mentre la più lunga, chiamata anche "Grande Galleria", è la n. 19, dedicata al Re e lunga 318 metri. La più caratteristica, però, è certamente la n. 20, lunga 86 metri e dedicata al Generale Cadorna, la quale è scavata all'interno di un torrione roccioso e, per superare il notevole dislivello, si avvita su stessa come una scala a chiocciola.

Seguendo il tracciato dove un tempo sbuffavano i soldati e scalpitavano i muli carichi di rifornimenti, i Rinco Boys hanno attraversato uno ad uno i 52 tunnel (per dire la verità tutti tranne uno, perchè a causa di pericolo caduta massi viene fatta una deviazione per tornare sul tracciato originale solo successivamente), arrivando fino a quota 2000 per poi scendere nell'ultimo tratto in discesa che approda direttamente a Porte del Pasubio dall'alto, con splendida vista sul Rifugio Papa, addossato al versante est del Pasubio, proprio sotto la zona dichiarata Zona Sacra al pari del Monte Grappa e di altre località simbolo della guerra 1915-18.

Al Rifugio Papa il gruppo trekking si è riunito con i biker, provenienti dalla strada degli Eroi, ed insieme hanno quindi consumato il meritato ristoro presso l'affollatissimo ristorante del rifugio, letteralmente preso d'assalto da centinaia di escursionisti, accorsi in massa da Veneto e Trentino vista la giornata davvero eccezionale sotto il profilo meteo.

Anche i trekker, contrariamente al programma iniziale, hanno utilizzato per la discesa la "Strada degli Scarubbi", dopo aver constatato con mano che il fondo stradale delle gallerie percorse in salita era assai pericoloso a causa del grande calpestio che ha praticamente levigato a specchio diverse pietre, rese ancor più scivolose dalle infiltrazioni d'acqua presenti in numerosi tunnel. E se già in salita qualcuno era filato liscio a terra, figuriamoci in discesa ...

Così si è deciso di scendere lungo la stessa strada dei biker, molto più comoda e sicura, utilizzando però il sentiero che di tanto in tanto taglia i tornanti, accorciando così di un paio di km la lunghezza ufficiale della strada. Complessivamente sono stati percorsi a piedi circa 14 km, con 800 metri di dislivello.

Ora l'appuntamento con il trekking è per la prossima settimana (le date sono ravvicinate  a causa dello spostamento del Bike & Trekking sul Pasubio dal 2 all'8/9), quando si affronterà la salita al Monte Cauriol, tra Val di Fiemme e Lagorai. Una montagna che al pari del Pasubio ricopre un posto di rilievo nella storia della 1ª Guerra Mondiale, visto che nell'agosto del 1916 venne aspramente contesa tra i due eserciti contrapposti. Per dare l'idea di quanto fu dura la battaglia, basti pensare che la cima, fino a quell'episodio bellico, aveva un'altezza ufficiale di 2.500 metri e che dopo la guerra venne rettificata a 2.494. Ben 6 metri di roccia furono infatti spazzati via dalle cannonate austriache che a ritmo incessante colpirono la vetta, dove si trovavano le trincee italiane. Insomma, un altro tuffo nella storia per chiudere in bellezza l'estate 2012, prima di gettarsi nel gran finale con le consuete tappe d'autunno ...  

 

I dati tecnici

Complessivamente sono stati percorsi circa 14 km, mentre il dislivello è stato di circa 800 metri. L'altimetria presenta un tratto iniziale di circa 6 km con salita a tratti ripida (nei tunnel ci sono anche delle vere e proprie scale naturali, scavate nella roccia), fino alla sella posta sopra Porte del Pasubio. Segue poi il tratto finale di discesa, anch'essa a tratti molto ripida, fino al rifugio Papa (m.1918). Dal rifugio ci sono poi circa 7,5 km di discesa, lungo la Strada degli Scarubbi fino a Bocchetta Campiglia, con tratti a pendenza moderata quando si rimane sulla strada, e pendenze invece molto elevate quando si imbocca il sentiero che taglia nei boschi di mughi tra un tornante e l'altro.


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Scarica qui il file
 in formato kml

Se hai installato Google Earth nel tuo computer (è gratuito), basterà lanciarlo (doppio clic) e potrai vedere il percorso completo in 3D, dall'angolazione preferita
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Clicca qui per vedere la cartina del tracciato

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Le immagini


L'itinerario parte da Bocchetta Campiglia, dove è stato predisposto una grande parcheggio (a  pagamento, 5€)


Raggiungiamo l'area dove inizia il sentiero


Qui è stata realizzata una grande insegna metallica, con alcune gigantografie d'epoca


Il gruppo di ben 33 trekker posa prima del via


Percorriamo il tratto di sentiero che ci porterà all'imbocco della strada vera e propria


La giornata è soleggiata e la temperatura è già calda


La strada sale subito con un paio di ripidi tornanti e chi è un po' più avanti si ritrova sopra i compagni


Dopo poche centinaia di metri arriviamo all'imbocco della Strada delle 52 gallerie


Ci prepariamo all'ingresso


Iniziamo ad attraversare la prima. Alcune saranno brevi e illuminate dal sole che entra dalle estremità.
In altre, invece, più lunghe e magari non lineari, si renderà necessario l'uso del faretto frontale


Cipollino si è bardato in versione aggressiva. Ma deve andare sull'Himalaya ???


Ombretta col piccolo Davide, che ha già indossato il faretto


Yoghi all'uscita da una delle prime gallerie


I tunnel sono scavati nella roccia viva


Alcuni, i ù lunghi, hanno delle aperture laterali nella roccia per far entrare la luce naturale


Il sentiero è sufficientemente largo per poter camminare senza rischi


Un obice posizionato verso davanti a una finestra in una galleria laterale


Ecco le gallerie un po' più lunghe e buie


Così buie (e basse!) che qualcuno ha dato una craniata al soffitto ...


Il Prof (all'esordio in un trekking) con il figlio


Piccoli Rinco avanzano in testa alla colonna


Il sentiero è largo, ma diversi punti sono molto esposti, per cui è necessario camminare con attenzione


Qui siamo nella galleria 19, la più lunga (318 m.), con addirittura un tornante e le finestre per illuminarla


Uno dei passaggi più suggestivi, su un lastrone di roccia e cemento
che fa da ponte tra due gallerie molto ravvicinate tra loro


Un gruppetto in posa all'uscita da una galleria sul versante opposto di una valletta


Qui la roccia è stratificata (frutto delle sedimentazioni marine di milioni di anni fa) e il soffitto è venuto dritto!


Big Bobby avanza in salita


Il Presidente seguito da Staifel (con la figlioletta sulle spalle)


Ora c'è un tratto con il fondo più ghiaioso e sconnesso


Anche la pendenza, in alcuni punti, diventa tosta


Il gruppone avanza sull'impegnativa slaita


Brücke seguito dal figlio


Ora riusciamo a vedere Bocchetta Campiglia, da dove siamo partiti


In alcuni punti sono posizionate delle tabelle descrittive


Primo piano di Cipollino-minatore


In alcune gallerie (come quella della foto) sono stati realizzati di recente dei sostegni in cemento armato
per evitare il rischio crollo, quando la roccia dava segni di cedimento. Del resto è passato quasi un secolo ...


L'uscita dalla galleria 20, la più particolare


Il tunnel, infatti, è scavato all'interno di un grosso torrione roccioso e sale come una scala a chiocciola


Paola, la moglie del Gaspa, ci ha fatto una bella sorpresa unendosi a noi all'ultimo momento


Walt avanza dopo la galleria n° 20


Un altra galleria che esce da uno sperone roccioso "lavorato" dalle intemperie


Una sosta snack ci vuole


Il passaggio tra due gallerie consecutive molto vicine tra loro


Anche il Prof, oggi, era in versione trekker


Cipollino avanza in un'altra galleria ricavata nella roccia a strati, con il soffitto liscio


Quando la stanchezza si fa sentire, ci vuole il doppio traino!


In alcune gallerie ci sono dei veri e propri scalini scavati nella roccia


Un tratto di sentiero ripreso dall'uscita della galleria precedente


Spectrum osserva la linea della strada da percorrere


Ed ecco lassù (si intravedono delle persone che camminano) dove dovremo passare tra un po'


Anche questo tratto è molto sassoso

 
Orami il fondo stradale, un tempo molto compatto, inizia a sentire il peso degli anni

 
Siamo in vista dello scollinamento ?


Macchè! Ce ne sono, ancora, di gallerie ...


Siamo infatti alla n.36. Ogni tunnel ha una targa in pietra con il numero progressivo e il nome assegnato.
L'ultima riga (sigla ML = metro lineare) indica invece la lunghezza, che varia dagli 8 ai 318 metri


Trattandosi di roccia "franabile", come diceva nel famoso sketch il buon Aldo del trio Aldo, Giovanni
e Giacomo, non è difficile trovare lungo il percorso delle curiose formazioni rocciose, simili alle Dolomiti


Ecco il nostro gruppo che avanza sotto le rocce dalle forme bizzarre


I ripidi canaloni rocciosi sotto la strada


Ogni tanto ci vuole un po' di riposo ...


Altre rocce lavorate dalle intemperie. Queste embrano guglie del Brenta


E questo cos'è? Il Campanil basso ?


La colonna avanza nell'ennesima galleria, questa assai ben illuminata grazie a un foro laterale


Nel tratto finale incontriamo una deviazione, per pericolo caduta massi. Faremo una galleria in meno


La deviazione è su un sentiero più stretto e meno scorrevole, così si forma subito la coda!


Davanti a noi appare ora Porte del Pasubio. Il rifugio papa è dietro alla montagna conica in primo piano


Spectrum avanza: ormai manca poco alla meta


Nel frattempo arriva l'immancabile nebbia, una costante sul Pasubio


Alcune delle lady presenti oggi in posa sul sentiero tra le pareti rocciose


Un tratto del sentiero sorretto da un muro a secco


L'Uomo Ombra in esplorazione su un "balcone roccioso"


Ed eccolo in contemplazione del panorama


Brücke e Spectrum nello stesso punto panoramico


Brücke in posa sullo sperone roccioso


Staifel e Ombretta coi figli


Una suggestiva immagine del sentiero nella parte finale


All'improvviso, in basso, appare il Rifugio Papa. A sinistra si scorgono i tornanti della Strada degli Eroi


Ora proseguiremo in discesa per arrivare al rifugio


Ecco, sbucare tra la nebbia, un tratto di strada percorsa dai nostri biker per salire dal Pian delle Fugazze


Un altro tratto a sbalzo nella roccia


Passaggi dove prestare molta attenzione, ma decisamente spettacolari


Orami dovrebbe mancare poco ...


Ed ecco, infatti, il rifugio Papa, ora a poche centinaia di metri


L'uscita dall'ultima galleria, la n° 52


Siamo arrivati a Porte del Pasubio, a quota 1928


Nel rifugio ci concediamo il meritato pranzo


Il più gettonato è il piatto alpinistico


A quanto pare Cipollino ha apprezzato ...


A fine pasto il Dotto ci intrattiene con i suoi racconti


Ascolta pure il Generale Papa ...


La piccola Giorgia, figlia di Staifel e Ombretta (con ormai un sacco di presenze !) in braccio a Franco


Un gentile turista inizia ad affettare una invitante sopressa casereccia e chiede se vogliamo assaggiare ...


Noi non ce lo facciamo ripetere due volte !


Dopo mangiato biker e trekker si ritrovano all'imbocco della Strada degli Scarubbi


Inizia la discesa per entrambi i gruppi


La strada si scorge sulla base del versante di destra della valle


Qui il fondo è più compatto, l'ideale per la discesa


Il gruppo procede alla spicciolata


Ancora formazioni rocciose che ricordano le guglie dolomitiche


Beh, Ezio, questa potresti spacciarla per una scalata sul Brenta!


La strada (che era stata realizzata per salire al Pasubio con i camion militari) è assai larga


Si incontra anche una breve galleria nella roccia


C'è ancora il posto di guardia a metà del tunnel. Il Presidente fa la sentinella


Un paracarro dell'epoca bellica appena restaurato


Un tratto di strada sorretto da un alto muro a secco


Dopo qualche km incontriamo la deviazione sul sentiero che ci consentirà di tagliare un po' di strada


Il sentiero scende ripido tra un tornante e l'altro


Scendiamo tra scalini e rocce


Altri tratti sono invece tra i mughi


In alcuni punti ci sono dei veri e propri scalini


Uno scivoloso tratto su radici, prima di sbucare nuovamente sulla strada


Il rientro sulla strada degli Scarubbi


L'arrivo a Malga Campiglia, a poche centinaia di metri dal parcheggio


Il rientro verso il parcheggio, sulla parte finale della strada degli Scarubbi. Anche questa è andata

Alla prossima!