4ª (ed ultima) USCITA CIASPOLE 2012

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spettacolo Lagoraiper l'ultima ciaspolata

Con la bella escursione a Passo Cinque Croci e Cima Socede si è chiuso oggi il programma ciaspole 2012. Poca neve, ma panorami super e bella giornata di sole.                                                                                   .

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i presenti
 

SOCI
         
OSPITI        
Rinco Jr.        
 

 

         
 

la cronaca

11/03/2012. Si è chiuso oggi nel Lagorai, con la bella ascesa a Passo Cinque Croci e Cima Socede, il programma ciaspole 2012. Un programma iniziato a gennaio con la ciaspolata sul Monte Fausiòr (Altopiano della Paganella) e poi proseguito a febbraio con la nostra tradizionale notturna (il 4/2, in Valle di Cembra) e con la ciaspolata sulla Rosta del Bondone (18/2). Una chiusura baciata dal sole (all'inizio - per la verità- la giornata non sembrava poi così bella, ma poi la velatura del cielo è scomparsa, lasciando spazio al tiepido sole di marzo), con panorami davvero stupendi e con una massiccia adesione (29 presenti).

Unica assente, peraltro giustificata visto l'andazzo dell'inverno, era proprio la neve, almeno a quote basse. Solo in prossimità del passo, attorno ai 2000 m., e poi da lì in su fino alla cima, c'è ancora un manto bianco a coprire i prati, ma più sotto è già tempo di margherite! Del resto, con le temperature fatte registrare nelle scorse settimane, la poca coltre bianca caduta in questa avara stagione invernale, si è davvero sciolta ... come neve al sole!

Poco male, perchè l'escursione è stata ugualmente appagante, con la bella camminata da Ponte Conseria fino a Passo Cinque Croci (m. 2018) e il supplemento di salita a Cima Socede (m.2173), ammirando i bellissimi panorami del Lagorai. Un colpo d'occhio a 360° davvero spettacolare, con alcune vette, come Cima d'Asta e il Cengello, a dominare l'orizzonte con i loro profili rocciosi di forma piramidale.

La partenza del gruppo è avvenuta attorno alle 9:00 da Ponte Conseria (m.1468), in alta Val Campelle, dove la strada asfaltata cede il passo alla strada forestale che conduce ai pascoli. Per arrivare al Passo Cinque Croci ci sono due possibilità: o la strada forestale, più lunga e comoda, o il sentiero 326, molto più breve e diretto, ma ovviamente assai più ripido. Noi abbiamo optato per la strada forestale in salita e per il sentiero in discesa, al rientro.

Così, dal parcheggio è iniziato il cammino sulla carrareccia che con un andamento assai tortuoso e diversi tornanti risale il versante occidentale di Col San Giovanni. Dopo un'oretta di cammino si è finalmente usciti dal bosco, iniziando a camminare in campo aperto nei pascoli d'alta quota. Purtroppo per buona parte della mattinata il sole è rimasto dietro ad una fitta velatura di nuvole, per cui anche in mancanza della schermatura degli alberi la temperatura è rimasta frizzante, soprattutto quando si alzava un certo venticello.

La strada, dopo aver risalito con un budello di curve il versante ovest del Col San Giovanni, ha puntato verso est, con un andamento molto meno tortuoso, mantenendosi  sopra pascoli di Malga Conseria, incontrata lungo il cammino. Procedendo sempre con pendenza costante e moderata (e su un fondo dove la poca neve battuta si alternava a tratti di terra), la vecchia mulattiera ha quindi condotto fino a Passo Cinque Croci, una ampia sella posta tra il Col San Giovanni e la Cima Socede.

Da lassù il panorama era davvero splendido e la vista spaziava fin verso le catene più lontane, le cui vette si profilavano ora nitide sullo sfondo del cielo azzurro. Nel frattempo, infatti, le nuvole spinte dai venti si erano diradate e il sole di marzo ha cominciato a farsi sentire.

Dopo una sosta per ammirare i panorami e per consumare qualche snack, il gruppo ha proseguito la sua marcia affrontando l'ultima fatica: il costone che sale a Cima Socede. Se la forestale che aveva condotto a Passo Cinque Croci era infatti una comoda passeggiata con pendenza moderata, il chilometro scarso per arrivare dal passo alla cima si è rivelato un vero e proprio rampone. Del resto, 150 metri di dislivello in meno di un chilometro si possono superare solo se la pendenza è elevata, per giunta qui la neve arrivava ben oltre il ginocchio, rendendo l'ascesa davvero faticosa.

Dopo un'altra mezzoretta di cammino, il gruppo ha quindi raggiunto Cima Socede, venendo ripagato da un panorama ancor più bello e ampio di quello già ammirata poco più sotto, a Passo Cinque Croci.  Purtroppo il forte vento che spazzava la neve in faccia non ha consentito una sosta molto lunga, così si è tornati ben presto verso Paso Cinque Croci, ripercorrendo in discesa il ripido rampone scalato poc'anzi.

Giunti al passo, visto che di tanto in tanto spirava qualche forte folata di vento, si è deciso di consumare il pranzo un po' più a valle, così è stato imboccato il sentiero 326, che scende nei pascoli di Malga Conseria, giungendo poco dopo in vista della struttura per l'alpeggio.

Una volta arrivati alla malga, i Rinco si sono impossessati delle panche disposte lungo il lato sud della costruzione, baciato dal sole, ed hanno consumato il meritato pranzo (al sacco). Un'oretta abbondante a godersi i tiepidi raggi solari, poi è stato ripreso il cammino, sempre lungo il sentiero 326, che scende ripido verso il bosco.

Tagliando un paio di km buoni rispetto alla strada forestale, in breve si è giunti fino a Ponte Conseria,in vista del parcheggio, dove si è chiuso il tracciato.

Ora le ciaspole andranno a finire in cantina e dalla prossima settimana sarà già ora di iniziare a pedalare. L'appuntamento con le racchetta da neve è invece per il prossimo inverno, sperando che la neve non si faccia desiderare come quest'anno ...

 

i dati tecnici

Tracciato ad anello, per complessivi 11,5 km e con un dislivello di circa 740 metri. L'altimetria presenta un lungo tratto di salita costante e poco ripida (circa 6 km), lungo la comoda strada forestale da Ponte Conseria a Passo Cinque Croci. Poi c'è il km finale, dal passo fino a Cima Socede, con pendenza assai più sostenuta (>20%). Il rientro prevede la discesa lungo il medesimo costone da Cima Socede a Passo Cinque Croci, poi attraverso i pascoli di Malga Conseria, con pendenza superiore a quella della strada forestale, ma comunque contenuta. Dalla malga si scende invece nel bosco, sul ripido sentiero 326 che riporta in breve a Ponte Conseria. Altitudine start: m.1468 (Ponte Conseria), GPM a Cima Socede (m. 2173).

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PANORAMICA 3D

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le immagini


La giornata inizia con la premiazione dello Schiaccianoci del Terminillo, autore della foto più votata nel
mese di gennaio ("Rinco soffusi", scattata alla croce di Fai, sul Monte Fausior). Per lui, il Trentingrana


Borraccia termica?


Attorno alle 9:00 partiamo


Poco dopo l'inizio della salita, una strana costruzione di massi


Il primo tratto di strada (ancora asfaltata) e i prati a lato sono praticamente aasciutti!


Dorty, sfruttando le sue lunghe leve,  decide di prendere la scorciatoia


"Eccola la neve!"    Beh, quest'anno ci dobbiamo accontentare di poco


Mano a mano che si sale, un po' di neve fa la comparsa sulla strada


Kriminal Bike, Walt e Schiaccianoci chiudono la fila


La strada si sviluppa nel bosco e il primo tratto è tutto in ombra


Solo in qualche punto il sole fa capolino tra gli alberi e noi ne approfittiamo per una sosta


La nostra marcia prosegue sulla comoda e poco ripida strada forestale


Qui la neve ha resistito ancora un po'


Una sosta al bivio per la Val Scura


I "piccoli camosci" Mirko e Antonio


Kriminal Bike, ma con tutto l'abbigliamento tecnico, oggi proprio i jeans dovevi mettere?


Salendo di quota usciamo dal bosco e arriviamo in campo aperto


Nonostante questo, il sole si fa un po' desiderare, sparendo spesso dietro le nuvole


La colonna avanza compatta


Iniziamo a vedere la nostra meta, Cima Socede


Eccoci sotto Malga Conseria. I pascoli, esposti al sole, sono quasi privi di neve


I tratti all'ombra delle piante, invece, sono ancora imbiancati


Del resto qui fa ancora freddo, come testimonia questa colata di ghiaccio da una canalina di scolo


The Doctor procede in solitaria


I Rinco alla prova del ponticello:   Camoscio, troppo a destra!     Dorty, troppo a sinistra!


Oooooh, finalmente uno che è riuscito a centrarlo!


Ancora in campo aperto e qui la neve è quasi scomparsa


La colonna marcia verso la meta


Un altro bivio. Il cartello ci indica che mancano 1,3 km al passo


Facciamo una breve sosta, prima di affrontare l'ultimo tratto


Kriminal Bike con Maya, la splendida labrador di WikiMau


Sui prati esposti a sud la neve è già sparita completamente, anche a quota 1800


Ora camminiamo sotto Col San Giovanni


Di fronte a noi il Cengello, detto anche il "Cervino de Lagorai"


Mano amano che ci avviciniamo a quota 2000, lo strato di neve si fa un po' più consistente


Nel tratto finale la strada compie ancora un paio di tornanti


Oggi Dorty è in vena di scorciatoie


Ecco la sella di Passo Cinque Croci in vista davanti a noi


Rinco incolonnati


L'ultimo tornante...


... poi siamo in vista del valico


Il Dotto in sosta prima del tratto finale di salita


Le prima montagne spuntano da dietro la cresta ...


Il rettilineo finale che porta al passo


Mentre saliamo, una nuvola assume la forma di un batuffolo


Il tempo di arrivare al passo e già ha cambiato forma


Ecco un'altra parte del gruppo che giunge a Passo Cinque Croci


Nel frattempo ammiriamo lo splendido panorama


WikiMau si mette in posa per una foto ricordo


Ecco gli ultimi giunti. Ora ci siamo tutti


Cime innevate all'orizzonte


Primo piano delle cinque croci metalliche che danno il nome alla località


Lorena prende il sole, visto che nel frattempo le nuvole si stanno diradando


Adesso la temperatura si è fatta davvero piacevole ...


Piacevole, non torrida!


Preparativi per la tradizionale foto di gruppo


Il Monte Cauriol, meta di un prossimo trekking


Il Merdatleta in posa con la fascia marrone


La segnaletica SAT al passo


Dopo la sosta al passo, ci prepariamo per l'ultima fatica...


Infatti, inizia il salitone verso Cima Socede


Lo Schiaccianoci (con Staifel e Kriminal Bike) rientra invece verso valle per impegni pomeridiani


Intanto affrontiamo la salita finale: qui la pendenza non scherza


Affrontiamo la rampa con degli ampi zig-zag


La cima sembra lì vicina, ma arrivarci sarà una sudata!


Una parte del biscione visto dall'alto


Non c'è nessuna traccia precedente (forse cancellata dal vento) per cui dobbiamo procedere nella neve
alta. Qualcuno calza le ciaspole, altri no. In alcuni punti - comunque - si sprofonda oltre il ginocchio


Contrasto di colori tra il bianco della neve e l'azzurro del cielo


Mara e Max in sosta


Il solco lasciato dal nostro passaggio


Si prosegue nella neve alta


Qui ce ne sono 25-30 cm


I cani, sprofondando fino al garrese, hanno un po' di difficoltà ad avanzare


Però i camosci stanno peggio!


A metà salita. Di fronte c'è il Col San Giovanni


Sopra di noi non si vede nient'altro che il cielo. Siamo arrivati?


Eccoci alle prime croci in legno che attorniano la vetta


La neve leggera spazzata dal vento si alza da terra, creando dei turbinii


Maya attende l'arrivo del padrone


Ed eccola poco dopo con WikiMau


Arriva anche Dorty: certo quassù tira un'arietta ...


Briz in posa davanti allo spettacolare panorama


Rinco Starr alle prese con gli ultimi sforzi


Ecco l'arrivo sulla cima


Una fatica, ma ne varrà la pena ...


I panorami, infatti, sono ancora più belli che sotto al passo


L'arrivo di Tella


Il gruppo in sosta sulla vetta


E questo cos'è, un poker d'assi?


All'orizzonte, in qualsiasi direzione, solo splendide vette innevate


Il Dotto, la nostra "guida indigena" che ha proposto l'itinerario


E siccome è Dotto, eccolo spiegare la storia di ogni cima ...


Il Camoscio con WikiMau


Ailander e Lorena


La foto di gruppo a quota 2173 di Cima Socede


Il forte vento ci costringe a limitare la sosta in vetta, così iniziamo la discesa


La colonna di Rinco lungo la cresta


Seguiamo la traccia lasciata poco prima in salita


La colonna riscende verso Passo Cinque Croci


Le inquadrature laterali evidenziano la pendenza del terreno


La sella di Passo Cinque Croci è davanti a noi


Cima Socede, invece, è ormai alle nostre spalle


Una camminata davvero panoramica


Chi ha messo le ciaspole, ogni tanto incappa in qualche buca nella neve soffice


Lorena decide di aprire una nuova via nella neve fresca


Anche Tella si diverte nella discesa


Un'altra inquadratura che evidenzia la pendenza notevole di questo costone


Sembra che sia passata una mandria di bisonti!


Giunti al passo, scendiamo verso Malga Conseria


Seguiamo le tracce del sentiero 326, che scende nei pascoli


Alle nostre spalle, Passo Cinque Croci si allontana


Proseguiamo la discesa nella neve ormai resa molle dal sole


La colonna taglia i pascoli in direzione della malga


Ormai il sole splende nel cielo terso e la temperatura si è alzata


Proseguiamo, seguendo i prati ondulati


Alla nostra sinistra, il profilo piramidale del Cengello


Primo piano del "Cervino del Lagorai"


Un cartello segnavia


Una bella croce in ferro lavorato, dedicata ai caduti. Anche questa è stata zona di guerra


I paletti della recinzione elettrificata ci fanno capire di essere in zona malga


Infatti, poco dopo, ecco profilarsi la struttura


Eccoci arrivati. Adesso si mangia!


Ci disponiamo sulle panche che occupano il lato sud della malga


Il sole, adesso, è veramente caldo e ci fermeremo qui per un bel po'


D'improvviso cala il silenzio e si sentono solo ganasce in movimento


Intanto le ciaspole sono messe ad asciugare sulla staccionata


Mirko con Perla, il bellissimo pastore tedesco di Cimo e Laura


Dopo una lunga sosta pranzo, sazi e un po' più abbronzati di stamattina, riprendiamo la discesa


Lasciamo Malga Conseria


Sicuro che vada letto in questo modo?


Imbocchiamo il ripido sentiero che scende nei prati


Passaggio sul ponticello in legno


Ora il sentiero entra nel bosco


La colonna rossa si allunga


C'è pure qualche tratto sassoso, reso scivoloso dal ghiaccio


A proposito di ghiaccio: ecco una bella scultura naturale


Kriminal Bike e lo Schiaccianoci in posa davanti ad un ruscello


Un tratto messo in sicurezza con la staccionata di legno


Briz mentre affronta la discesa


Anche qui, come sotto cima Socede, c'è un bel rampone


Seguiamo la traccia del sentiero nell'erba


Cimo con Perla


Nella parte più ripida è tutto un zig.zag


Eccoci sbucare nei prati di Ponte Conseria. Anche questa è fatta

Alla prossima stagione!