PROGRAMMA MTB 2011: 8ª USCITA
 

 


 

 

 

 

 

 


 


La più dura dell'anno!
 

QUASI 5O KM PERCORSI E BEN 1.420 METRI DI DISLIVELLO SUPERATI: L'USCITA SUL SENTIERO EUROPEO HA FATTO REGISTRARE VALORI AI LIMITI DEL "RINCO-GOLD". 22 BIKER AL VIA, PER AFFRONTARE IL TRACCIATO AD ANELLO DISEGNATO A CAVALLO TRA LA VAL D'ADIGE E LA VAL DI CEMBRA, CON PASSAGGIO SUL SENTIERO EUROPEO E5. BELLISSIMA TAPPA RISTORO AL "BAIT DEI TINOTI", NEI PRESSI DI PASSO POTZMAUER, DOVE GLI AMICI BERTA E ALFREDO CI HANNO FATTO TROVARE UNA POLENTA FUMANTE!

 

i presenti

 

SOCI

 

   
OSPITI
ospite

ospite

ospite
       

 

la cronaca

San Michele all'Adige (TN), 03-09-2011. Era in programma per domenica 4, ma a causa delle previsioni meteo non proprio esaltanti (vedremo se i nipotini di Bernacca ci hanno preso!) è stato anticipato a sabato 3, azzeccando  in pieno (questo sì!) una splendida giornata di sole!

E' così andato in archivio nel migliore dei modi anche l'ultimo dei 4 Bike & Trekking previsti in questa stagione estiva, che ha visto oggi i Rinco Boys pedalare o camminare su due distinti tracciati disegnati nella zona a cavallo tra le province di Trento e Bolzano, sul crinale che separa la Valle dell'Adige dalla Valle di Cembra.

Un'uscita dai due volti, se è vero che per i biker si è trattato della più dura della stagione (escluso ovviamente il Rinco-Gold) con valori tecnici (quasi 50 km percorsi e ben 1.420 metri di dislivello superati), che l'avvicinano molto alle uscite "No Limits", tanto che qualcuno ha coniato l'appellativo di uscita "Rinco-Silver". In effetti, se si pensa che i parametri previsti per le uscite Rinco-Gold sono minimo 50 km da percorrere e almeno 1500 metri di dislivello, non è che si sia andati molto lontani! Al contrario i trekker hanno avuto la vita molto più facile, con un tracciato lungo (attorno ai 20 km) ma soft (circa 350 metri di dislivello), che ha portato il gruppo dal Lago Santo fino alla cima del Castion (punto più elevato del crinale, con bel panorama sulla valle sottostante e sulle Dolomiti di Brenta), per poi proseguire sul Sentiero Europeo fino al "Bait dei Tinoti", splendida baita di montagna realizzata in pietra locale (porfido) e legno, nei pressi di Passo Potzmauer, dove c'è stato l'incontro con il gruppo bike, proveniente dalla direzione opposta.

Ospiti degli amici Berta e Alfredo, coadiuvati da una folta schiera di aiuto-cucinieri, abbiamo mangiato una bella polenta fumante, condita con gulasch, funghi trifolati e pasta di luganenga. Con l'efficienza di una mensa degli Alpini, sono state sfamate (è proprio il caso di dirlo!) in brevissimo tempo, quasi 50 persone (38 partecipanti ai due giri, più una decina di addetti alla preparazione), accomodati su due lunghi tavoli nel prato. Il tutto favorito anche - come si diceva all'inizio - da una gradevolissima temperatura (caldo sì, ma per nulla fastidioso) e dalla totale assenza di vento.

La partenza dei 22 biker presenti oggi è avvenuta puntuale verso le 8,00 da San Michele all'Adige, quando ancora il sole doveva alzarsi dalle montagne. Il gruppo, dopo aver attraversato l'Adige sul nuovissimo ponte ciclabile (la cui inaugurazione ufficiale, tra l'altro, era prevista per oggi alle 18,00 alla presenza del Presidente della Provincia Dellai, ndr), ha imboccato la pista ciclabile lungo il fiume e si è diretto verso nord.

Pedalando in scioltezza e scaldando la gamba in vista delle salite che di lì a poco avrebbero atteso i nostri soci, il gruppo - dopo essere entrato nella Provincia di Bolzano - ha raggiunto velocemente Salorno. Dal paese della Bassa Atesina è iniziata la lunga salita verso la frazione montana di Cauria, 12 km alla media superiore al 10%, con una pendenza massima attorno al 18% nei primi 5 micidiali km, da Salorno alla frazione di Pochi. Sono bastati due tornanti per arrivare a vedere dall'alto il paese che solo poco prima stavamo attraversando!

Da Pochi, dopo il rabbocco borracce alla fontanella del paese, la salita è proseguita un po' meno ripida, ma comunque con pendenze importanti e qualche strappetto - specie in coincidenza dei tornanti - dove si arrivare a superare il 14-15%. Il gruppo si è ovviamente sgranato, con i meno allenati che sono scivolati nelle retrovie ma che hanno comunque tenuto duro, anche quando le energie sembravano essere arrivate alla fine.

In perfetta tabella oraria (anzi, pure con un po' di anticipo!) il gruppo è arrivato nella bella spianata erbosa di Cauria, caratterizzata da bei pascoli verdi e da una antica chiesetta bianca con tetto in legno, poco prima di arrivare al paese.  Poi l'ultimo sforzo su asfalto, per arrivare nel centro del piccolo villaggio di montagna, con un gruppetto di case attorno alla caratteristica chiesa con il campanile dalla punta aguzza slanciato verso il cielo.

Un'altra sosta e un altro rabbocco (l'ultimo) alle borracce, poi il tracciato è proseguito su sterrato, imboccando il Sentiero Europeo. Si tratta di una via, segnata con la sigla E5, che dal Lago di Costanza arriva fino a Venezia. Noi abbiamo percorso il tratto che corre sul crinale della catena che separa la Val d'Adige dalla Valle di Cembra, mantenendosi sempre attorno ai 1300-1440 metri di quota.

Dopo circa 6 km di saliscendi (con qualche tratto sassoso poco pedalabile) si è finalmente giunti, a mezzogiorno spaccato (!), al Bait dei Tinoti, dove nel frattempo stavano arrivando anche i trekker, provenienti da sud dopo essere partiti dal Lago Santo.

Nel prato della splendida baita ricavata ristrutturando un antico fienile, i quasi 40 tra biker e trekker hanno messo le gambe sotto ai tavoli e hanno trascorso un paio d'ore in allegria, riposando le gambe e godendosi il piatto tipico di montagna per eccellenza: la polenta!

Alla fine della sosta, i Rinco Boys hanno voluto omaggiare i padroni di casa - gentilissimi e disponibili come pochi - con una selezione di vini della Cantina Valle di Cembra e con un piatto ricordo in legno, con dedica incisa a fuoco.

Poi i due gruppi hanno ripreso i rispettivi cammini, per rientrare ai punti di partenza. Per i biker c'erano altri 20 km abbondanti, molti dei quali in discesa, sì, ma con diverse rampe e rampette in salita, specie nel tratto tra la baita e il Lago Santo, che hanno davvero messo a dura prova l'apparato digestivo dei nostri soci! Pedalare in salita sotto il sole, mentre i succhi gastrici conducono la loro battaglia con la polenta e gulasch, non è il massimo, ma tant'è, abbiamo fatto anche questo!

Dal Lago Santo, invece, la discesa si è fatta più regolare (solo un paio di salitelle, qua e là) e in breve tempo il gruppo è giunto al Passo del Sauch, l'antico valico percorso anche da Albrecht Dürer nel suo viaggio verso Venezia, che collega Salorno con la Valle di Cembra. Da qui si è quindi scesi alla Pineta di Faedo, dove si è tornati su asfalto. Il resto è stato davvero una volata, lungo la bella strada panoramica tra i vigneti che dall'abitato di Faedo conduce fino alla Piana Rotaliana.

Arrivati a San Michele, i nostri biker - che fino a poco prima pedalavano al fresco dei boschi - sono stati investiti dall'aria calda del fondo valle, quasi come se ci fosse un enorme phon  puntato verso di loro. Qualcuno ha trovato rifugio in un vicino pub per una bella birretta fresca, prima di tornare a casa. Ma questa è un'altra storia ...

Prossimo appuntamento sabato 17 settembre con il trekking al Lago di Erdemolo.

i dati tecnici

Complessivamente sono stati percorsi 49,5 km, mentre il dislivello complessivo è stato di circa 1.420 metri. Altimetria caratterizzata da un tatto iniziale di circa 11 km in pianura (pista ciclabile S.Michele-Salorno), poi subito il tratto più duro dell'intero tour, con i 5 km Salorno-Pochi (pendenza che arriva anche al 17-18%). Da Pochi la salita prosegue verso Cauria, meno ripida del tratto precedente ma comunque impegnativa. Da Cauria inizia il tratto sterrato sul Sentiero Europeo, Salita più lunga: Salorno-Cauria (12 km); GPM allo spartiacque Val d'Adige/Val di Cembra (m.1415).

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le immagini
 
La partenza da San Michele e la salita da Salorno
 

Il ritrovo è davanti al Municipio di San Michele all'Adige
 
Il sole non è ancora sorto e l'aria è frizzante
 

Baldazar, Walt e Uomo Silente pronti per il via
 

Geppo si raccoglie in preghiera? "Fammi arrivare in fondo a questo giro così impegnativo ..."
 

Il gruppo in posa prima di partire. Sullo sfondo il convento agostiniano, sede dell'istituto agrario


Partiamo quando il sole si sta alzando dietro al Monte Corona


Il sottopasso alla SS12


Imbocchiamo il nuovo collegamento ciclabile con la frazione di Grumo


Attraversiamo il nuovissimo ponte che mette in collegamento le due sponde dell'Adige


Una struttura davvero elegante


Il Camoscio della Sila, al rientro dopo due mesi di "esilio" nella sua Calabria


Ora imbocchiamo la pista ciclabile "Adige", in direzione nord


Primo piano di Cimo e Uomo Silente, baciati dal sole appena sorto


Il gruppo avanza compatto sulla ciclabile verso Salorno


La lunga fila di biker


Il Gaspa - unico Südtiroler del gruppo - ci guida all'ingresso di Salorno


Sosta per riposare? No, semaforo rosso!


Entriamo in paese, con i caratteristici portici (i "Lauben") dove si tiene ogni anno una bella festa


Attraversiamo la piazza principale


Landini e Big Bobby all'uscita dal paese di Salorno


Usciti da Salorno, siamo subito avvisati di cosa ci aspetta ...


L'inizio della salita verso Cauria. Forza e coraggio!


Ilprimo tratto è ilpiù ostico di tutti i 12 km complessivi


Il primo, ripido, tornante


Su questi rettilinei tra una curva e l'altra la pendenza viaggia tra il 15 e il 18%


Qui il rapportino ci vuole tutto!


Il Presidente scherza con Lucky Luke: "Ti brucio in salita!" (siiiiiiiiiiiii ...)


Alessandra sfoggia una bici con i colori sociali!


Dopo due tornanti la valle si vede già dall'alto!


Il sole non si è ancora alzato abbastanza e pedaliamo all'ombra


Anzi, in alcuni punti tra gli alberi pedaliamo ancora al buio!


Lucky Luke aiuta la moglie Alessandra


La fila si snoda lungo il budello di curve verso Pochi


Briz al centro di un tornante


Il gruppo poco prima di arrivare alla frazione di Pochi


Ed ecco il cartello che segna l'arrivo al paese. Qui finisce il tratto più ripido


Una breve sosta nella piccola frazione, dove approfittiamo per riempire le borracce


Riprendiamo a pedalare. Finalmente il sole si è alzato


La valle dell'Adige è sempre più giù e noi .. sempre più su!


Il passaggio davanti ad un caratteristico maso, in posizione panoramica


Il gruppo si ferma per ricompattare le fila


L'espressione di Baldazar è tutta un programma "Manca molto?"


Presidente, ma che fai lassu?


Ah, ecco! La foto panoramica. Sullo sfondo si nota la chiusa di Salorno, che immette nella Piana Rotaliana


Il Presidente in sosta davanti all'albero di Sissi, che pare sia stato piantato oltre
un secolo fa in occasione del passaggio dell'Imperatrice d'Austria


La salta prosegue tranquilla. Quassù il traffico è quasi inesistente


Due Rinco ripresi tra la verde vegetazione


Uscendo dalla boscaglia, si pedala al sole


Savonèèèse seguito da Dori One


Pieno di topa quassù ....


In alcuni tratti la pendenza sale anche al 15% e ci si alza sui pedali


Questa foto di Brücke mette in evidenza la pendenza della strada


E quando la pendenza sale, ci si inventa di tutto!


Baldazar si disseta ad un tornante


Lucky Luke (che sta facendo una passeggiata!!!) si diverte con il segnale di un capriolo


Gaspa e Baldazar nel tratto finale della salita


Savonèèèse durante una sosta per riprendere fiato


La grinta di Baldazar


Il gruppetto di coda mentre affronta gli ultimi 2 km di salita


Siamo ad 1,5 km da Cauria. Le energie cominciano a scaseggiare?


I meno allenati, onde prevenire i crampi, si fanno qualche pezzo a piedi per distendere la muscolatura


L'espressione non è delle migliori ma ... si tiene duro!


Siamo ormai in vista della spianata erbosa di Cauria


Ecco il segnale bilingue che indica l'arrivo nella frazione montana di Salorno (m.1311)


La strada solca dei verdissimi prati, dove a inizio agosto si tiene la Festa del Fieno


Bellissima ed antica chiesetta, con il tetto in scandole (tegole di legno, ndr)


Ci fermiamo in attesa che arrivino tutti


Non può mancare una bella foto di gruppo


Riprendiamo a pedalare per salire al paese


Ecco le prima case


Rinco al pascolo


Gaspa affronta gli ultimi metri prima di arrivare al villaggio


Briz con l'immancabile mp3 appeso al braccio


Frank e Walt, seguiti da Cimo


Ecco a 100 metri il segnale del paese


Ci siamo, tra un po' finirà la strada asfaltata


Foto ... del fotoreporter in azione!


Si tratto di una chiesetta e di qualche casa attorno


UN latra sosta per riempire le borracce


In coda alla fontanella del paese


Alessandra si disseta dopo la faticaccia!


Torniamo in sella e puntiamo verso il Sentiero Europeo


Imbocchiamo la comoda sterrata, in direzione sud


Il sentiero si infila subito nel bosco e torniamo all'ombra


Il fondo è compatto e scorrevole


Procediamo spediti verso il pranzo che ci aspetta!


Cimo e Alessandra


Sembra vero eh? E invece anche stavolta ... si cammina!


Gaspa impegnato sulle radici


Una sosta nel bosco


Un albero è caduto e i forestali lo hanno "affettato" in corrispondenza del sentiero


Tratti pedalabili sono alternati a tratti più tecnici


Ecco ... come non detto!


Ogni tanto troviamo anche qualche insidiosa rampetta


Una caratteristica baita in pietra e legno (peccato per il tetto in Eternit!)


Sosta in un prato, a godersi il tiepido sole


Il Bait dei Tinoti, dove ci fermeremo a pranzo, è così bello che è ritratto anche sui cartelli turistici


Il Savonèèèse è così stanco che cade a terra da fermo!


Il Gaspa, invece, sembra fresco come una rosa ...


Iniziamo la discesa verso Passo Potzmauer


Qui il sentiero è un po' più sassoso del tratto iniziale


Big Bobby lanciato ... verso la polenta!


L'arrivo al Bait dei Tinoti. Adesso si mangia!

La sosta pranzo al Bait dei Tinoti


Gli abeti si rivelano un ottimo parcheggio per nostre MTB


Mentre Walter cura la carne, Alfredo gira la polenta grande ...


Mattia, invece, giovane polentaro, cura il paiolo piccolo


Ecco "l'oro giallo" in cottura, mentre a fianco sfrigolano sulla piastra i medaglioni di pasta di luganega


La pasta di luganega è pronta


Ed ecco il momento magico: aiutato da Berta e Mattia, Alfredo versa la polenta sul tagliere in legno


Si comincia la distribuzione


La fila (assai scorrevole) davanti al tavolo


Piatto alla mano, si raggiungono i tavoli


Nel giro di pochi minuti, con l'efficienza di un battaglione degli Alpini, sono tutti serviti


Ci sistemiamo in due tavoli all'ombra dei pini


Tavolata (1)


Tavolata (2)


Tavolata (3)


Ed ecco il "piatto malga": polenta, gulasch, funghi trifolati e pasta di luganega


Baldazar osserva il "piatto malga" e sembra quasi chiedersi: "Sarà buono?"


L'espressione del Presidente è eloquente: mangia Nunzio, mangia !!!


Gaspa-Family


I padroni di casa Berta e Alfredo si siedono finalmente a tavola, dopo che l'ultimo ospite è stato servito


Il Dotto tiene banco. Cosa starà raccontando ?


Tella e Franco. Uno dei due non ha bevuto vino, indovinate chi?


Qualcosa ci dice che il responsabile di questi sorrisi idioti sia nell'angolo in basso a sx ...


L'espressione solare di Dori One, ritratto in mezzo ai "vuoti a rendere"


Il Presidente - dopo che tutti hanno mangiato - mostra gli ingredienti segreti del pranzo di oggi!


Tre tipi di torta, più i dolcetti della signora Berta. Anche in questa occasione è confermata la regola:
"In nessuno giro un Rinco è tornato a casa più magro di quando era partito!"


Dopo averlo fregato alla Vecia Ferovia, ora Cimo brucia Brücke anche nella "corsa alla torta" !!!


"Sono o non sono il nuovo Nonno-Rinco? E allora datemi la poltrona!"


Le croste di polenta rimasta sulle pareti del paiolo sono meglio delle patatine. Parte l'assalto ...


Un buon pranzo non può che concludersi con un buon caffè


Big Bobby consegna a Berta la cassetta di vini della Cantina Valle di Cembra


Il Presidente, dopo aver consegnato un piatto ricordo, stringe la mano ad Alfredo


Alfredo mostra il piatto con la dedica


Dopo mangiato la "pennichella" è gradita. Cecchi Paone usa lo stile a "pelle di leopardo" !!!


Presidente e Vice, qui in versione black, se la ridono. Che foto staranno guardando?


Che strano tessuto usi per il tuo intimo!!!


L'insegna in legno sul caratteristico muro in pietra della baita


Capanno degli attrezzi?                                                           No, cabina di regìa !!!


La foto del gruppone, con circa 50 presenti, davanti alla baita


Dopo due piacevoli orette, lasciamo soddisfatti (e con la pancia piena!) il Bait dei Tinoti

 

Il rientro a San Michele


Scendiamo verso la strada


Imbocchiamo assieme ai trekker il Sentiero Europeo E5, direzione sud


Il primo tratto, a causa di alcuni lavori di sistemazione, è assai sconnesso e pietroso


Più avanti il fondo è più battuto e scorrevole


Il panorama della Val d'Adige dal sentiero E5


Passaggio sotto una parete rocciosa


Da Passo Zise scendiamo verso il Lago Santo


L'arrivo al Lago Santo


Panoramica dell'incantevole specchio d'acqua


Dalla strada Lago santo-Cembra,prendiamo a destra per il Passo Sauch


L'arrivo al Passo del Sauch, che collegava Salorno con la Val di Cembra


Scendiamo su una ripida strada lastricata di pietre


Dopo qualche km arriviamo in località Pineta di Faedo


Scendiamo ora sui ripidi tornanti verso Faedo


Il passaggio nel caratteristico centro storico


Una breve sosta nel piccolo paese affacciato sulla Piana Rotaliana


Ora scendiamo di volata verso San Michele, sulla strada provinciale tra i vigneti. Anche questa è fatta!

 

Grazie a tutti coloro
che hanno collaborato
Da dx, i padroni di casa, Berta e Alfredo, poi Mattia, Irene e Giada, Michela e Federica, Walter, Nadia e Giorgia

Alla prossima!