PROGRAMMA ORDINARIO MTB 2011: 2ª USCITA


 

 

 

 

 

 

 

 

Le prime fatiche ...
 

 
Dopo la partenza soft con le uscite di Bici & Bicèri e sulla ciclabile del Brenta, la stagione della MTB è entrata nel vivo con le prime vere salite, sull'Altopiano dell'Argentario.

 

 

i presenti
 

 

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la cronaca

Vigo Meano (TN), 16/04/2011. E' stata disputata stamane, sull'Altopiano dell'Argentario, la 2ª uscita del programma MTB 2011, con l'ascesa al Lago di Santa Colomba. 34 i biker al via, per un'escursione che dopo l'avvio di stagione assai soft, con la sgambata sulle Colline Avisiane per Bici & Bicèri e la lunga, ma totalmente pianeggiante, pedalata sulla ciclabile del Brenta, ha presentato le prime vere (sia pur brevi) salite, mettendo alla prova gambe e polmoni dei Rinco Boys in previsione dei più impegnativi appuntamenti che saranno proposti in futuro.

Prima del via il Presidente ha consegnato la nuova maglia da bike al socio Lupo, "declassato" a socio supporter a fine 2010 per non aver raggiunto (assieme ad altri 6 soci) il numero minimo di presenze previste nel corso della stagione. Con quella di oggi Lupo ha già totalizzato le 3 presenze richieste per la "riabilitazione",  e così è scattata in automatico la riammissione tra i soci sportivi, con consegna del gadget tecnico costituito, per l'appunto, dalla nuova divisa bike. Il prossimo ad essere "riabilitato" sarà Gigi, giunto oggi alla 2ª presenza e quindi ad un passo dall'obiettivo.

 

Mattina frizzante (non più di 8° al via), poi la temperatura è leggermente salita, rimanendo comunque lontana dai valori praticamente estivi della scorsa settimana. Dal Parco delle Gorghe, sopra Vigo Meano, il gruppo ha mosso le prime pedalate poco dopo le 8:30, scendendo per un ripido sentiero nel bosco che ha condotto sulla strada alle spalle del paese. Da Vigo Meano si è quindi proseguito sulla strada asfaltata fino a Cortesano (altra frazione collinare di Trento), da dove è stata imboccata la strada che scendendo tra vigneti e campi di meli in fiore ha portato fino al Maso Saracini, splendida residenza del 1500, dotata anche di una piccola cappella affrescata.

Dal maso è iniziato lo sterrato, sempre in discesa, in direzione di Gardolo di Mezzo. Prima di arrivare al paese è stata intercettata la Via Claudia Augusta, antica strada romana risalente al 46 d.C., che partendo da Altinum (l'odierna Quarto d'Altino, nei pressi di Venezia) portava fino in Germania, passando per la Valsugana, la Val d'Adige, la Val Venosta e Passo Resia.  Dell'antica via romana è stato percorso il tratto che dall'incrocio sopra Gardolo di Mezzo conduce fino al bivio sulla provinciale per Montevaccino, un tratto dove alcuni punti presentano ancora la vecchia pavimentazione in ciottoli e dove si può notare il ponte in pietra sul ruscello, nel punto più basso dell'itinerario.

Raggiunta la strada asfaltata, è cominciata la salita più dura, inizialmente sulla provinciale in direzione di Montevaccino, con un paio di tornanti praticamente in piedi!, poi è stata imboccata la Strada della Flora, una bella forestale ricavata dalla strada militare che gli austriaci avevano realizzato prima della Grande Guerra, a servizio della batteria armata sulla Cima Calisio. In poco più di 3 km si sale dai 520 agli 820 metri di quota, con una pendenza media del 10% ma punte del 15-18%, specie nel tratto iniziale (quello che dà il benvenuto!) e sulla rapa finale che porta in località Quattro Strade, così chiamata perchè posta al quadrivio tra le vie che salgono da Martignano e da Villamontagna, incrociandosi con quelle che arrivano da Montevaccino e dalla Cima Calisio.

Quassù è stata fatta una breve sosta, approfittando della terrazza panoramica dell'ex Rifugio Monte Calisio, chiuso ormai da diversi anni, poi il gruppo ha ripreso a pedalare sulla veloce e scorrevole strada forestale che conduce a Montevaccino, caratterizzata da un bel saliscendi nel bosco. Giunti in località Loch (m.790), poco sopra l'abitato di Montevaccino, è stato imboccato a destra il sentiero 420 in direzione del lago di Santa Colomba. Il sentiero, dopo una rampa iniziale che può scoraggiare i biker meno allenati, prosegue nel bosco con un divertente saliscendi su fondo compatto, fino ad incrociarsi, in loc. Prà della Saetta con il sentiero 421 che arriva dall'ex Forte Casara (altra costruzione militare della 1ª Guerra Mondiale) e che prosegue anch'esso in direzione del Lago di santa Colomba. 

L'itinerario è quindi proseguito in direzione est, pedalando su quelli che un tempo erano sentieri a servizio dei minatori che per secoli hanno lavorato nelle miniere e nelle cave del Calisio, chiamato localmente Monte Argentario proprio a seguito dell'attività estrattiva, e che ora sono diventati un vero e proprio paradiso per biker e trekker, a soli 10 minuti dalla città.

Dopo circa 17 km complessivi, si è quindi giunti alla meta dell'itinerario odierno, il Lago di Santa Colomba, piccolo ed ameno specchio d'acqua posto a 925 metri di quota, incastonato tra gli abeti. Dopo la pausa sulle rive del lago, durante la quale c'è stata l'occasione per il "battesimo della strada" del New-Rinco Ricky, il gruppo ha proseguito imboccando il suggestivo sentiero che costeggia il lago, sulla sponda opposta a quella dove si trova l'albergo-ristorante. Tornati sulla strada asfaltata, si è quindi proseguito in discesa verso Fornace, deviando a destra all'altezza del Biotopo le Grave, dove si è tornati su sterrato.

Il sentiero è proseguito alternando brevi rampe a tratti in falsopiano, fino ad incrociare il sentiero 421 percorso all'andata. Da qui è stata tutta una discesa (a tratti anche tecnica, con due cadute delle lady Paola e Alessandra, fortunatamente senza conseguenze) che ha condotto in breve tempo al Parco delle Gorghe, dove si è chiuso il bell'itinerartio ad "8". 

A fine pedalata c'è stato il tradizionale rinfresco, dove le mascelle dei Rinco (quelle sì, già al top della forma!) hanno spazzolato a dovere due tavole imbandite.

Ora l'appuntamento è per sabato 7 maggio, con la 3ª tappa del programma a Castel Belfort.

i dati tecnici

Complessivamente sono stati percorsi 24 km, mentre il dislivello totale in salita è stato di 730 metri. Altimetria caratterizzata da un tratto iniziale in discesa, dal Parco delle Gorghe fino al rio che taglia la via Claudia Augusta. Poi inizia un tratto di salita, complessivamente di circa 4,5 km, tra i quali la Strada della Flora, vecchia via militare austriaca, con pendenza media del 10% e punte del 15-18%. Dall'ex Rifugio Monte Calisio al Lago di Santa Colomba è tutto un saliscendi nei boschi, seguito dalla discesa finale verso il Parco delle Gorghe. Salita più lunga: Strada della Flora (circa 3,5 km). GPM al Lago di Santa Colomba, m. 925. 

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le immagini


Per i Rinco è più facile smontare i sedili della macchina che non la ruota davanti della MTB !!!


Il via è fissato al Parco delle Gorghe, a m. 670 di quota, sopra la frazione di Vigo Meano


Si imbocca un sentiero nel bosco, inizialmente molto bello e scorrevole


Gigi, anche oggi presente dopo l'anno sabbatico a causa della schiena


La marea rossa invade il bosco


Il tratto finale, prima di arrivare sulla strada, è un po' più tecnico


C'è chi scende in sella sfidando sassi e radici, c'è chi scende a piedi, pensando alla pensione ...


Raggiunta la strada, scendiamo verso Vigo Meano


A Vigo Meano ricompattiamo il gruppo prima di proseguire


Ci spostiamo verso Cortesano, la frazione vicina


Attraversiamo il paese e scendiamo verso valle


Imbocchiamo una strada che attraversa vigneti e campi di mele


Pedaliamo tra i meli in fiore, spettacolo di primavera


Dopo un breve tratto di discesa arriviamo a Maso Saracini


Si tratta di un'antica e prestigiosa residenza di campagna, risalente al 1500


Il maso è anche dotato di una cappella privata


La discesa prosegue a margine dei vigneti


Perdiamo quota, fino ad arrivare poco sopra i 400 metri


Incrociamo la Via Claudia Augusta, strada romana risalente al 46 d.C.


Alcuni tratti conservano l'antica pavimentazione in pietra, con i segni dei carri

 

 

Per saperne di più ...

 



 


Scendiamo fino al ponte di pietra sul rio, il punto più basso del nostro itinerario


Passato il ponte inizia la salita


Una sosta ad un "colmo" della strada, che per un breve tratto ha presentato alcuni saliscendi


Alvaro Taverna, il nonno dei soci biker


Frank esibisce fin dal mattino la nuova maglietta


La Miss Merdatleta Tania, invece, esibisce la fascia marrone


Facciamo una sosta nel punto panoramico


Da qui possiamo ammirare tutta la città


Sbuchiamo sulla provinciale per Monte vaccino


Iniziamo la salita tenendoci a bordo strada


Dopo un primo, ripido, tornante, il Taverna scruta l'orizzonte. Cosa ci attende?


Ah, ecco!


Dopo mezzo chilometro lasciamo la strada asfaltata


Qui comincia la Strada della Flora


La strada è stata ricavata da una vecchia via militare che portava alla batteria armata del Caliso


Da sinistra, i lavori di costruzione della Militärstrasse, un cippo in pietra e il Magg. Von Steinhart, costruttore della Festung Trient, la Fortezza di Trento, che cingeva l'intera città.


Il primo e l'ultimo tratto sono i più ripidi


In mezzo c'è una decina di tornanti e tratti di strada con pendenza regolare


Il passaggio ad un tornante


Si cerca di utilizzare la striscia più battuta e compatta della strada


Un braccio di strada fotografato dal tratto superiore, dopo il tornante


La colonna dei Rinco affronta un altro tornante


La salita prosegue costante


Per strada si incontrano vecchi manufatti militari, scavati nella roccia


Tra le frasche, di tanto in tanto, si scorgono frammenti panoramici della città di Trento


Da questa foto si può intuire il grande lavoro di sbanco terra e roccia per realizzare la strada


Nei tratti più duri, Spectrum ha ceduto, scendendo per spingere la bici. Onore a lui, comunque,
socio trekker che si è voluto mettere alla prova e ha portato a termine alla grande l'itinerario


Un tratto di strada costeggiato da abeti


Qui, invece, è stata tagliata una fetta di montagna per far passare la via


Prima del tratto finale c'è un punto panoramico


Ecco come si vede la città, con il Monte Bondone sullo sfondo


In cima alla salita c'è il pianoro di località Quattro Strade


Facciamo una sosta davanti all'ex Rifugio Monte Calisio


Una foto di gruppo sul terrazzo panoramico


Ecco un altro panorama della città, visto da ancora più in alto


Ripartiamo verso Montevaccino, imboccando una comoda e veloce forestale


La strada è un falsopiano con un paio di dossi, da affrontare di slancio


Si pedala in un "tunnel verde", quasi sempre all'ombra


Cimo e Briz, coppia ultrasecolare (assieme ovviamente!)


Un tratto in discesa, dove si può lasciar correre la MTB


Un altro cambio di pendenza


Proseguiamo a gruppetti verso la meta


Dal bivio di località Loch, sopra Montevaccino, proseguiamo in salita sul sentiero 420


Anche questo sentiero, a parte alcuni brevi tratti, è comodo e scorrevole


Uno dei pochi punti sassosi


Gaspa affronta una semicurva


Il sole fa capolino tra le fronde degli alberi


Snowboarder in un tratto di strada incassato nel terreno


Cecchi Paone all'uscita da un tratto boscoso


In località Prà della Saetta usciamo in campo aperto


I residui delle piogge di inizio settimana


Un tratto di strada di recente realizzazione, dove un tempo c'era un sentiero pieno di radici


La strada prosegue compatta e scorrevole


Siamo nei boschi sotto il lago. Ormai manca poco alla meta


Iniziamo ora a salire verso la strada asfaltata che porta al lago


Intercettata la strada, proseguiamo su asfalto per l'ultimo mezzo km


Traffico zero


La Merdatleta, un po' a corto di fiato, si attacca a Luky Luke per un tratto di salita


L'arrivo al lago, a quota 925


Facciamo tappa all'Albergo S.Colomba


Foto di gruppo in riva al lago, con la nuova maglia

Oggi c'è il "battesimo della strada" per un nuovo socio biker:


Il paggio Frank porge l'ampolla al Presidente


Riccardo, alias "Ricky", ora sei un Rinco Boy
 


Dopo la pausa riprendiamo a pedalare, imboccando il sentiero che fa il giro del lago


Suggestivo effetto specchio al passaggio in riva all'acqua


Il sentiero è un divertente single-track


Si pedala ad un passo dal canneto


L'albergo visto dalla sponda opposta


Il gruppo si ritrova all'estremità del lago, dove riprenderemo la discesa


Lasciamo il lago, rimanendo inizialmente sulla strada asfaltata


Subito dopo, però, imbocchiamo a destra uno sterrato polveroso verso il Biotopo Le Grave


GigaBike e Brücke procedono appaiati


Eccoci al Biotopo, formatosi in una conca del terreno dove è favorita la stagnazione dell'acqua


Iniziamo l'ultimo tratto di salita della giornata


Dopo la breve rampa, sbuchiamo in un prato soleggiato


Subito, però, torniamo nel bosco


Una delle numerose "calchere", un tempo utilizzate per produrre la calce


Un tratto di sentiero pieno di sassi e radici


Il gaspa in un tratto scoperto dalla vegetazione


Sosta all'ultimo bivio, per ricompattare il gruppo ed evitare dispersi!


Ne approfittiamo per fare un quadretto di famiglia


Dopo l'ultima pausa riprendiamo la discesa per l'ultimo tratto


Uno dei pochi tratti compatti di questa discesa davvero tecnica


Arriviamo, dopo 24 km, al Parco delle Gorghe


Al parco c'è il tradizionale rinfresco post-pedalata


Toh, guarda chi c'è in pole position ...


Il Presidente brinda a merlot


Frank e Alilander


Un vero assalto alla diligenza !!!


Gigi rischia perfino l'amputazione per una fetta di dolce

 

Alla prossima