PROGRAMMA ORDNARIO MTB: 4ª USCITA     +     PROGRAMMA TREKKING: 3ª USCITA

Che giornatona!

  

Cielo azzurro, sole splendente e clima estivo al Bike & Trekking in Val di Ledro. 19 biker e 7 trekker hanno dato vita a due panoramici itinerari, con l'impegnativa ascesa a Passo Rocchetta per le MTB e la traversata dal Rifugio Pernici a Bocca Savàl per i camminatori. Al rientro al Lago di Ledro, il tradizionale pranzo sociale con la polenta di patate. Ora l'appuntamento in Val di Sole a fine giugno.  
 

i presenti
 

+
ospite
       

       

             
   

 

la cronaca

Molina di Ledro (TN), 05/06/2010. L'estate, dal punto di vista del calendario, arriverà soltanto tra due settimane, ma oggi in Val di Ledro i Rinco ne hanno avuto già un assaggio, trovando una giornata con cielo azzurro-cartolina e una temperatura da bikini. Così il Bike & Trekking rinviato la scorsa settimana proprio per le bizze del tempo è andato in scena con un clima decisamente mite, dopo una primavera tra le più piovose e fredde degli ultimi decenni.

Per il programma MTB si trattava del 4° appuntamento stagionale e diciamo subito che si è iniziato a fare sul serio! Non che i 3 appuntamenti precedenti fossero state delle passeggiate, ma le rampe che da Pregasina portano a Punta Larici e il sentiero che da Malga Palaer conduce a Passo Rocchetta (fatto quasi tutto a piedi!) sono davvero un'altra cosa. La fatica è stata però ampiamente ripagata dagli splendidi panorami del Lago di Garda visibili dalla cresta che separa il bacino del più grande lago italiano dalla Val di Ledro.

19 i bikers presenti, con ben 5 defezioni dell'ultimo momento (tra la sera di venerdì e la mattina di sabato) per inconvenienti di vario genere. Molto tranquillo il tratto iniziale dell'itinerario, con il bellissimo lungo lago di Ledro (le cui acque presentavano oggi dei colori stupendi), in piano fino a Molina e poi la ciclabile lungo il torrente Ponale, quasi 7 km di discesa passando per i paesini di Prè e Biacesa, fino ad arrivare alla vecchia strada del Ponale, ora declassata a sentiero ma che fino al 1989 (data di apertura del lungo tunnel Riva-Ledro) costituiva l'ardita via di collegamento tra l'Alto Garda e la Val di Ledro. Una via davvero panoramica e spettacolare, costruita su una parete quasi verticale affacciata come un balcone sul Lago di Garda, meta conosciutissima dai bikers di tutta Europa (tedeschi in particolar modo!). Dall'imbocco della vecchia galleria (che si trova proprio a fianco a quello del nuovo tunnel) si è scesi per qualche tornante fino al bivio Ledro-Pregasina, poi è cominciata la salita.

Il primo tratto è stato sul ramo della vecchia Ponale che portava a Pregasina, poi sulla viabilità ordinaria fino alla frazione di Riva del Garda posta a circa 500 metri di quota. Dopo aver lasciato il paesino è stata imboccata la Val Palaer, dove una ripida strada forestale immersa nei boschi di faggio porta fino a Punta Larici. La strada ha una pendenza media vicina all'11%, ma diverse rampe arrivano anche al 18-20%, tant'è che per evitare la continua erosione durante le piogge e per favorire il grip dei pneumatici di jeep e trattori è stato posato sui punti più ripidi uno strato di cemento rigato. Tra l'altro, in questo tratto del percorso, c'è stato un inconveniente meccanico non di poco conto, visto che il Cimo ha spezzato la catena (troppa potenza!). Fortunatamente, con attrezzi e qualche maglia al seguito si è potuto fare una riparazione al volo, scongiurando così un rientro anticipato a valle.

A circa 900 metri si è quindi giunti a Punta Larici, dove nell'aprile del 2006 venne celebrato il gemellaggio del nostro Club con gli amici cremonesi di Non Solo Panza. Oggi come allora il luogo era battuto da un forte vento che da sud risaliva il vallone sottostante, anche se nel 2006 c'era un sacco di nebbia e il lago non si vedeva nemmeno, mentre oggi lo si poteva ammirare in tutto il suo splendore.

La salita è quindi proseguita verso la vicina Malga Palaer (m.950) e qui c'è stata la foratura del Presidente, rimasto vittima di una spina malefica conficcatasi nella ruota anteriore. Altro pit-stop obbligato e poi di nuovo in sella, sul sentiero 422 che sale verso Passo Rocchetta. In questi 2 km di strada si è pedalato ben poco, perchè il fondo del sentiero, tra sassi e radici, offriva ben poche possibilità di rimanere in sella. Così non è rimasto che spingere la bici, sotto il sole cocente, godendosi di tanto in tanto gli scorci di lago che apparivano tra gli alberi.

Dopo la faticaccia si è quindi arrivati a Passo Rocchetta (m.1170) e la vista del lago di Garda ha ampiamente ripagato il sudore gettato sul sentiero fino a quel momento. Il Benaco (questo l'antico nome romano del lago) si poteva vedere per tutto il suo sviluppo verso sud, tanto che si poteva scorgere nitidamente l'istmo di Sirmione.

Dopo la foto di gruppo si è quindi tornati in sella per affrontare il tratto più nervoso del percorso, da Passo Rocchetta a Baita Segalla, ricco di single-track, con ripide discese alternate ad altrettanto ripide rampe. Anche in questo frangente sono stati percorsi dei tratti a piedi, soprattutto quando il sentiero si stringeva a poche decine di centimetri e i dirupi sottostanti consigliavano molta prudenza.

Poi, poco prima di Baita Segalla, il sentiero si è fatto di nuovo strada e si è potuto così pedalare con più scioltezza. Passato il bivacco di Baita Segalla (GPM odierno con i suoi 1260 m.), dove c'è la possibilità di acquistare dell'acqua in bottigliette qualora se ne avesse bisogno, si è proseguito sulla cresta che separa il Garda dalla Val di Ledro, fino ad arrivare a Bocca Fortini.

Il toponimo è legato alla presenza in zona di numerose fortificazioni (ormai ridotte a ruderi), costruite dall'esercito dell'Impero austro-ungarico prima del conflitto 1915-18, quando quassù correva il confine con il Regno d'Italia. Da Bocca dei Fortini è stata quindi imboccata la lunga e ripida discesa (con alcuni tornanti cementati nella parte iniziale) che in circa mezzoretta ha riportato il gruppo sulle rive del Lago di Ledro, dove si è chiuso lo splendido anello di 32 km.

Ora l'appuntamento è per l'ultimo week-end di giugno, quando si disputerà la 5ª uscita del programma ordinario di MTB, il Giro dei Forti austriaci del Tonale. Ancora storia e ancora paesaggi stupendi, nel Parco Nazionale dello Stelvio.

 

i dati tecnici

Per quanto riguarda il tracciato MTB, sono stati percorsi 32 km, mentre il dislivello complessivo è stato di 1160 metri. Altimetria caratterizzata da un tatto iniziale di circa 10 km molto soft, con il pianeggiante lungo lago di Ledro e la discesa fino alla Vecchia Ponale. Poi la lunga ed impegnativa salita che passando da Pregasina, Punta Larici e Malga Palaer porta fino a Passo Rocchetta. Segue un tratto nervoso in cresta, con ripidi saliscendi, per arrivare a Baita Segalla e Bocca Fortini. Poi da Bocca dei Fortini inizia la lunga discesa verso il Lago di Ledro. Salita più lunga: Ponale-Passo Rocchetta (circa 9,5 km); GPM a Baita Segalla (m.1260).

 CLICCA SULL'IMMAGINE DEL TRENTINO PER
VISUALIZZARE LA CARTINA DEL PERCORSO

 

 

le immagini

 
 

Percorso trekking


Foro di gruppo a Bocca Savàl

L'USCITA ODIERNA ERA "BIKE & TREKKING":
PER LE IMMAGINI E LA CRONACA DEL TREKKING,
VISITA IL PORTALE DEDICATO
RINCO-TREK

 

Percorso MTB


Ultimi ritocchi alle MTB prima del via, da loc. Pur


Imbocchiamo la strada lungo lago in direzione di Molina di Ledro


Il lago al mattino è piatto come una tavola e l'acqua, prima del levarsi in alto del sole, ha un colore blu scuro


La strada corre tra la parete rocciosa e la sponda sud del lago


Dopo un paio di km arriviamo a Molina di Ledro


Imbocchiamo, in discesa, la bella ciclabile realizzata lungo il Torrente Ponale


Alcuni tratti sono asfaltati, ma la maggior parte si snoda su un comodo sterrato


I punti più ripidi, invece, sono stati pavimentati con un cemento rigato dall'ottimo grip


Il passaggio nel piccolo paesino di Prè di Ledro


La discesa prosegue veloce verso il Lago di Garda


Un suggestivo passaggio tra una tagliata nella roccia


Terminata la ciclabile della Val di Ledro, imbocchiamo la vecchia strada Ponale, in direzione Riva del Garda


La vecchia strada, chiusa nel 1989 dopo l'apertura della galleria Riva-Ledro, è un "balcone sul Lago di Garda"


Proseguiamo la discesa sotto le pareti rocciose


Una breve sosta per ammirare lo spettacolo


Angoli di Paradiso ...


Proseguiamo incolonnati lungo i tornanti che scendono verso il Lago di Garda


La strada, comunque, è assai ripida: bastano due o tre curve e si perdono 100 metri di quota!


Arriviamo alla biforcazione Ledro-Pregasina


Noi prendiamo il ramo che porta verso Pregasina e cominciamo la salita


La strada sale con pendenze oltre il 10% e spesso ci si alza sui pedali


Alla nostra sx ammiriamo il Garda trentino, con Riva e Torbole separate dal Monte Brione


Qualcuno, in salita, dice di aver visto la Madonna, ma era la statua posta all'ingresso di Pregasina


Una sosta per ricompattare le fila, prima di proseguire la salita


Il Camoscio della Sila preferisce la panchina


Nel frattempo il Merdatleta incontra una simpatica Fräulein in maglia marrone: è subito amore!


E allora vai con la foto di gruppo assieme alla Fräulein


Ripartiamo e il cartello ci indica che siamo a Pregasina, frazione di Riva del Garda


Il Merdatleta appare ora più sorridente: è l'effetto Fräulein ?


Il cartello, però, è almeno ad un km dal paese e prima di arrivarci c'è ancora da pedalare ...


Il trenino prosegue tra il verde delle campagne


Ecco apparire il paese, con la sua chiesetta bianca


Le ultime pedalate prima di fare l'ingresso nel piccolo borgo


Approfittiamo della famosa Fonte del Sindaco per riempire le borracce


Lasciamo Pregasina e ci dirigiamo verso la Val Palaer


Il primo tratto sembra tranquillo ....


... una sosta alla stanga dove inizia il divieto per auto ...


... e poi iniziano i ramponi cementati verso Punta Larici


La gambe del Cimo esprimono troppa potenza e così si spacca la catena


Ci vogliono addirittura sei mani per sostituire la maglia spezzata !


Dopo aver riparato la catena del Cimo ripartiamo sui ripidi tornanti che portano a Punta Larici


Il Presidente arriva sbuffando sul pianoro di Punta Larici


Una sosta per tirare il fiato è doverosa


Quassù, a 907 metri di quota,  c'è una bellissima vista sulla parte sud del Lago di Garda


Proseguiamo la salita verso la vicina Malga Palaer


Poteva mancare anche una foratura?


Arriviamo a Malga Palaer, dove ad una fontanella riempiamo le borracce


Breve sosta per controllare la cartina e vedere quale sentiero prendere


Puntiamo sul sentiero 422. Sappiamo che in entrambi i casi - a causa del fondo - bisognerà spingere la bici,
però il 422 è un po' più lungo e meno ripido del 422-bis


Il primo tratto è comodo ...


Max il Geometra


A un certo punto, però, inizia il tratto a spinta: qui il fondo è davvero durissimo ...


... e per rimanere in sella bisognerebbe essere funamboli!


Così non rimane che spingere ...


Scalini di roccia, radici, pietre: qui bisogna mettere la bici in spalla!


Ogni tanto, girandoci indietro, possiamo ammirare lo spettacolo dell'Alto Garda


Ogni tanto si sale in sella, ma dopo 30 metri si deve riscendere


Dopo la sfacchinata arriviamo a Passo Rocchetta: il panorama ci ripaga della fatica profusa!


Che panorami!


La spettacolare foto di gruppo scattataci da un biker tedesco: Uno, Tue, Tre ... clic


Da Passo Rocchetta imbocchiamo una discesa tecnica


C'è chi scende in sella, c'è preferisce fare i tratti più ripidi e sassosi a piedi


Occhio alle corna !


Ailander


Alessandra, seguita dal marito Lucky Luke


Il Vice-Presidente Cecchi Paone affronta  un single-track


Anche Kriminal Bike, da par suo, si diverte un mondo su scalini, radici e sassi !


I single-track sono finiti, ma il fondo ghiaioso è comunque insidioso


Prima di proseguire verso Baita Segalla facciamo sosta a punto panoramico con vista sul Lago di Garda


Guardando verso sud riusciamo a scorgere persino l'istmo di Sirmione


Un tratto del sentiero scavato sotto la roccia


Una pausa a Passo Guil, godendosi il primo sole estivo


Finalmente la strada si fa compatta e la pedalata può scorrere fluida


Arriviamo a Baita Segalla, GPM del nostro tour odierno (m.1260)


Qui facciamo sosta e chi è scarso d'acqua può acquistarla nel bivacco


Ci dirigiamo verso lo scollinamento di Bocca dei Fortini


Eccoci al punto di passaggio tra il versante del Garda e quello di Ledro


Iniziamo la lunga discesa che ci porterà fino al Lago di Ledro


Nei tratti più ripidi (oltre 25%) i tornanti sono stati pavimentati con il cemento


Dove c'è meno pendenza, invece, anche le curve sono sterrate


Il trenino dei Rinco prosegue compatto la discesa verso valle


In fondo alla lunga discesa arriviamo in un bel prato. Ormai manca poco a Molina


E infatti poco dopo sbuchiamo dritti dritti al Lago di Ledro


Ripercorriamo a ritroso il lungo lago dove siamo transitati stamattina, alla partenza del nostro tour


Il lago, con il sole alto del pomeriggio, ha tutt'altri colori rispetto a stamattina


Arriviamo al Bait del Segalì, in località Pur. Qui ci attende un succulento pranzo ...


Il pranzo sociale


Innanzitutto la polenta di patate, piatto tipico ledrense


Qui invece, cosa bolle in pentola? Salcicce!


Che spettacolo!


Polenta di patate, salcicce, spezzatino: dopo oltre 5 ore in bici c'è venuta 'na fame ...


... e allora via a tavola


Tavolata-1


Tavolata-2


Tavolata-3


Tavolata-4


Vice-Presidente, si sbevazza eh?


Perché, il Presidente no?


Tella-Van Gogh dipinge il logo dei Rinco Boys su uno spettacolare tiramisù


E dopo aver sbranato un bue, i leoni che fanno? Si sdraiano all'ombra ...




Un doveroso ringraziamento ai nostri cucinieri, che hanno rinunciato alla pedalata o
al trekking per preparare il nostro pranzo: Tania, Franco, Frà e Schiaccianoci del Terminillo

Grazie ragazzi !