5ª uscita ufficiale 2009, tra le meraviglie del Parco Naturale di Paneveggio

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Val Venegia, festa a metà
  
25 partecipanti allo splendido tour ai piedi delle Pale di San Martino, valido come
Uscita Revival 2009. Ma la giornata è rovinata dal brutto incidente occorso a Walander: per lui frattura di scapola e clavicola! Visitato all'ospedale di Cavalese, è stato dimesso in serata con un fissaggio che gli lascia scoperta solo la mano. Nei prossimi giorni, dopo ulteriori controlli, si vedrà come intervenire. Auguri da tutto il Club. Il prossimo impegno dopo metà luglio, con il "Giro del Monte Gazza".  

 

 

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la cronaca

Bellamonte (TN), 14/06/2009. Era stato annunciato  un torpedone di bikers e torpedone è stato! Alla fine, nonostante un paio di defezioni del primo mattino, sono stati ben 25 i partecipanti  all'uscita rievocativa dello splendido tour andato in scena 4 stagioni or sono (era il luglio 2005, vedi pagina). La giornata, come peraltro avevano previsto i meteorologi, è stata splendida sotto l'aspetto climatico (proprio come 4 anni fa) e i paesaggi erano veramente da cartolina, con le montagne che si stagliavano nitide sullo sfondo del cielo azzurro e terso dopo le piogge della settimana. 

Purtroppo la bella giornata di festa è stata guastata dal brutto incidente occorso a Walander, volato a terra in discesa quando mancavano solo 300 metri al ristoro di Malga Juribello. La caduta, avvenuta al termine di un tratto lastricato di pietre, dove si trovava un canale trasversale di scolo dell'acqua piovana, è stata fotografata incidentalmente dal Presidente che si era appostato su un tornante poco più in alto per riprendere i soci che transitavano davanti a lui per poi scendere fino a Malga Juribello. Nella prima immagine si notano 3 bikers che procedono in colonna adeguatamente distanziati (l'esperienza della caduta con tamponamento di Folgaria 2008 è servita a qualcosa!) e Walander - già in caduta - che batte a terra con la spalla, mentre la sua bici vola a  ruote all'aria. Nella seconda foto il biker roveretano è  disteso a terra mentre Kriminal Bike, che lo seguiva a una decina di metri di distanza, gli presta i primi soccorsi. Sulla destra appare anche lo Schiaccianoci che a sua volta seguiva i due compagni e che - appena giunto sul luogo dell'incidente - sta parcheggiando la bici a bordo strada.

Per il roveretano è davvero una brutta tegola: dalle radiografie sono infatti emerse le fratture di clavicola e scapola sinistra!  Visitato all'Ospedale di Cavalese, è stato dimesso in serata dopo che gli è stato applicato un bendaggio che gli blocca completamente le articolazioni fratturate, lasciando libera solo la mano. Nei prossimi giorni, dopo un periodo di riposo ed ulteriori accertamenti radiografici, si saprà come intervenire. Dopo gli incidenti di DJ e Kanoista in Val di Genova (giugno 2004) e quelli di Frank e Uomo Silente a Folgaria (luglio 2008), si tratta del 5° infortunato di una certa entità nel corso di uscite ufficiali dei Rinco Boys. A Walander vanno ovviamente gli auguri di pronta guarigione da tutto il Club: ti aspettiamo in sella con noi al più presto!

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La pedalata era iniziata attorno alle 9:00 da Bellamonte, nei pressi del campeggio. Nella parte iniziale del tracciato, rispetto all'edizione 2005 dell'escursione, era stata introdotta una variante, in quanto il guado del torrente Travignolo quest'anno era davvero improponibile vista l'enorme quantità di acqua che riempie i torrenti dopo le abbondanti nevicate dell'inverno scorso. Così era previsto di attraversare il torrente al Ponte della Scofa: peccato - però - che del ponte non s'è vista nemmeno la traccia e che le indicazioni erano davvero latitanti! Così, dopo aver girato per quasi un'ora nei boschi a valle di Bellamonte, scendendo fino alla riva del torrente, s'è deciso di non perdere ulteriore tempo e risalire fino alla SS 50, percorrendo 6 km di strada asfaltata per raggiungere il lago di Forte Buso.

Una volta giunti all'altezza dell'invaso artificiale, il gruppo ha deviato nel bosco per intercettare la strada forestale che sale dalla gola del Travignolo, rimettendosi così sul tracciato originale. La pedalata è proseguita all'interno del Parco Naturale di Paneveggio, tra verdi prati e boschi di abeti. Del resto, come non ricordare che qui si trova la c.d. "Foresta dei violini", nome attribuito per il fatto che il legno di queste piante si è dimostrato particolarmente adatto alla realizzazione dei preziosi strumenti a corde.

Dopo aver attraversato il torrente Travignolo su un ponte di corde e tavole di legno (mentre una parte del gruppo ha proseguito per un km, passando il torrente su un altro ponte più a monte, questa volta con il pavimento dotato di pannelli in plexiglas, per ammirare la profonda forra scavata dall'acqua nel corso dei secoli), i bikers hanno raggiunto il vicino bivio per la provinciale che conduce a Passo Valles.

Dopo 3 km di salita sulla provinciale, in località Pian dei Casoni, il gruppo ha deviato a destra imboccando la splendida Val Venegia. Il primo tratto della strada si snoda tra fitti boschi, poi - una volta giunti a Malga Venegia - gli abeti lasciano il posto ai pascoli e la vista si apre sulla catena maestosa delle Pale di San Martino, con le guglie aguzze di roccia grigia svettanti nel cielo a dominare l'orizzonte per il resto dell'ascesa. Ascesa che nel tratto successivo, fino a Malga Venegiota, è stata ancora poco impegnativa, con la pendenza media non troppo elevata e il fondo stradale compatto. Poi, da Malga Venegiota in su, il paesaggio ha cominciato ad assumere un aspetto quasi lunare, con grosse distese di pietrame rotolato a valle per effetto dell'erosione millenaria. Da qui in poi la strada si è fatta più sassosa e la pedalata meno fluida, anche per via della pendenza che all'attracco della salita finale, quella che con una serie di tornanti porta a baita Segantini, è salita decisamente, attestandosi sul 10% fisso.

Ad un certo punto è comparsa anche la neve, che in alcune zone poco esposte al sole resiste ancora nonostante l'estate sia ormai alle porte. In alcuni tratti si è perfino dovuti scendere perchè il manto bianco copriva l'intera sede stradale, impedendo il passaggio in sella. Mano a mano che si affrontavano i tornanti l'altimetro segnava il count-down verso quota 2000, superata più o meno a metà della tortuosa parte conclusiva della strada della Val Venegia.

Finalmente, quando il sole brillava ormai alto nel cielo, tutti i componenti del gruppo (chi prima, chi dopo!) hanno raggiunto il GPM di Baita Segantini, il "capanno alpino più fotografato d'Europa", che con i suoi 2170 metri di quota costituisce la Cima Coppi della stagione 2009 dei Rinco Boys.

Dopo una sosta per tirare il fiato e reintegrare i sali persi nella faticosa salita, nonché per la rituale foto di gruppo con lo sfondo della baita e del celeberrimo Cimon della Pala, i Rinco hanno ripreso le loro bike per scendere dal versante opposto, quello che si affaccia sulla conca di Passo Rolle. Poco dopo la Capanna Cervino la strada che scende al Rolle è stata abbandonata, deviando a destra nei pascoli in direzione di malga Juribello, dove la polenta fumante attendeva gli affamatissimi bikers. Purtroppo, come già descritto in precedenza, poco prima di giungere all'agritur è accaduto l'incidente di Walander, accompagnato a piedi fino alla malga e poi condotto in auto a Cavalese per gli accertamenti del caso.

Così il pranzo è stato consumato in un'atmosfera strana, senza quella tipica aria di festa e goliardia che caratterizza di solito le "sbaraccate" dei Rinco. A strappare il sorriso ci ha pensato Barbapapà che una volta partito dalla malga subito dopo mangiato non si è avveduto della stanga abbassata sulla strada ed intento ad armeggiare con il contachilometri è andato a sbatterci contro! Fortunatamente il forlivese stava procedendo a passo d'uomo e la stanga non era in ferro, ma in legno, che tra l'altro ha scricchiolato all'impatto, assorbendo però l'urto senza causare danni al manubrio della mtb. Qualcuno dei nostri ha commentato "è la stanchezza", qualche cliente dell'agriitur ha invece ribattuto "no, no, sono le grappe" !

Dopo questo intermezzo della serie "Robe da Rinco", il gruppo ha imboccato la discesa sterrata che in breve ha condotto sulla SS 50 che scende da Passo Rolle, per poi proseguire su asfalto, in formazione trenino, fino al lago di Forte Buso e da qui a Bellamonte dove, dopo 42 km, si è chiuso lo splendido tour.  

ll prossimo impegno ufficiale è fissato per domenica 19 luglio, quando verrà disputato il "Giro del Monte Gazza".

i dati tecnici

Per quanto riguarda i dati tecnici, sono stati percorsi circa 42 km, mentre il dislivello complessivo ha raggiunto i 1.020 metri. L'altimetria inizia con una discesa nella gola del torrente Travignolo, poi c'è la salita (a tratti molto ripida) per tornare sulla SS50, fino a raggiungere il Lago di Forte Buso. Da qui inizia la salita, inizialmente su asfalto, poi sullo sterrato della Val Venegia, che porta a Baita Segantini.  La seconda metà del percorso è tutta in discesa. La salita più lunga è quella che dal Centro Visitatori del Parco naturale conduce fino a Baita Segantini, circa 11 km. GPM a Baita Segantini (2170). 

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CARTINA DEL TRACCIATO

 

le immagini


Cecchi Paone e Kriminal Bike si preparano all'uscita ... giocando a scala 40 in un bar di Predazzo


I preparativi prima del via, nei pressi del camping di Bellamonte

 
Si parte, lasciando l'abitato di Bellamonte alle nostre spalle


Toh, chi si rivede, i tronchi! Quest'anno, con i disastri causati dalla neve, è una costante. E via a piedi!


Scendiamo nel bosco in direzione del torrente Travignolo


Troviamo una strada lastricata in pietre, con una pendenza oltre il 20%


Scendiamo verso la gola del torrente, alla ricerca del Ponte della Scofa


Purtroppo non era la strada giusta e poco dopo torniamo mestamente sulle nostre tracce!


Il Merdatleta è assente per ferie, ma la sua presenza .. aleggia comunque nell'aria!


Non c'è che dire: in Val di Fiemme di legna se ne intendono!


Ormai abbiamo deciso di salire al lago di Forte Buso lungo la statale e torniamo verso Bellamente


Ci disponiamo a trenino e percorriamo i 5 km che ci separano dallo specchio d'acqua artificiale


Ecco il lago ricavato sbarrando con una diga il torrente Travignolo. Il lago alimenta una centrale del Primiero


Una volta giunti al lago ci rimettiamo sul tracciato originale dell'escursione


Entriamo nel Parco Naturale di Paneveggio-Pale di San Martino


I fitti boschi si alternano a verdi pascoli, regno di caprioli e cervi


Si avvicina mezzogiorno ed il sole, come si intuisce dalle ombre a terra, è già alto (e cocente!)


Una parte del gruppo attraversa il torrente Travignolo sul ponte di corde


Uno alla volta imbocchiamo la stretta e dondolante passerella


Gli altri usano il ponte in legno con inserti in plexiglas che consentono di ammirare dal pavimento la forra

 
Il gruppo si riunisce al Centro Visitatori del Parco


Imbocchiamo in salita la strada provinciale che conduce a Passo Valles


Il Travignolo carico d'acqua per lo scioglimento della neve. Fare il guado era davvero un rischio!


Walander tallonato da Mauro the Doctor


Eccoci a Pian dei Casoni, dove si abbandona la strada asfaltata e si imbocca la Val Venegia


Il Kanoista è scandalizzato: "come sarebbe a dire divieto di canoa, ma siete matti?"


La prima parte della salita è davvero una passeggiata


Usciti dal bosco, in località Malga Venegia, si apre uno scenario da cartolina


Seguiamo le indicazioni per la nostra meta: Baita Segantini


L'agritur di malga Venegia, adagiata nei verdi pascoli della bassa valle


Qui girano parecchie vacche a quattro zampe

   
Ma ce n'è qualcuna anche a due zampe!


Pedaliamo in scioltezza, godendoci lo spettacolo davanti a noi


Walter Kramp, in vena artistica, ha immortalato così il connubio "Bici & Montagna"


Dopo un breve strappo arriviamo a Malga Venegiota


Facciamo una sosta sul ponte di legno, attendendo i ritardatari


Mentre Bubu, il Presidente e Walander posano sul ponte, lo Schiaccianoci esibisce il suo profilo migliore


Il Presidente riempie la borraccia direttamente nel ruscello


Lo Schiaccianoci e Gaspa posano con lo sfondo del Cimon della Pala


Walter Kramp ammira estasiato le cime


Le Pale di San Martino riflesse negli occhiali a specchio di Cecchi Paone


Riprendiamo la salita, in un paesaggio quasi lunare per le pietre


La neve, nei valloni esposti a nord, è ancora presente in quantità


Sullo sfondo appare lo scollinamento dove si trova Baita Segantini


Deviando nel prato, lo Schiaccianoci si diverte a guadare un ruscello


Verrebbe da cantare "Quel mazzolin di fiori ..."


Arrivati alla parte finale della salita, dove iniziano i tornanti, troviamo anche la neve a bordo strada


Dall'alto scorgiamo la coda del gruppo che affronta il primo tratto della salitona finale


Siamo attorno ai 2000 metri e la vegetazione è quasi sparita


Cecchi Paone fa una sosta ludica: non capita tutti i giorni di giocare a palle di neve a metà giugno!


Il Presidente coglie la palla al balzo e ci si butta con bike e piedi!


Alzando lo sguardo si scorgono le imponenti montagne che hanno accompagnato tutta la salita


Il budello di tornanti fotografato dall'alto


Ci siamo quasi, lo scollinamento è vicino ...


Ops! Ma la strada dov'è?


Siamo costretti a scendere e spingere per un tratto


L'ultima curva prima di Baita Segantini


Eccola! Le fatiche odierne sono finite


La foto più classica del capanno alpino, con il Cimon della Pala (il "Cervino delle Dolomiti") sullo sfondo


Il quintetto di testa che ha raggiunto per primo la baita


Schiaccianoci e Presidente posano soddisfatti


L'arrivo del coriaceo Barbapapà, anche oggi presente con grinta ed orgoglio!


Panoramica delle guglie aguzze di roccia dolomitica


Il laghetto di Baita Segantini


Lo Schiaccianoci studia la situazione e ... si butta! No? Peccato!


La rituale foto di gruppo


Un meditabondo Gigi si gode la tranquillità dei 2170 metri di Baita Segantini


Anche il Gaspa non rinuncia alla bella foto ricordo


Ci prepariamo per la partenza, indossando ventine e gilet


Imbocchiamo la discesa verso Passo Rolle, lasciando uno spettacolo alle nostre spalle


La strada scende nei pascoli con fondo compatto e veloce


Le montagne stanno per sparire dietro una collina erbosa


Si lascia la strada per il Rolle e si devia verso Malga Juribello


Ancora qualche saliscendi e siamo arrivati


Quale biker non sognerebbe una foto così?


Ecco Malga Juribello. Purtroppo, prima d'arrivarci, accadrà l'incidente di Walander


Dalla malga si scorge ancora il Cimon della Pala che con i suoi oltre 3000 metri svetta nel cielo


Il gruppo dei Rinco pranza all'aperto


A sinistra Cecchi Paone nell'uscita del 2005 mentre beve una Forst. A destra lo stesso Cecchi Paone oggi.
Sono spariti gli occhiali (in favore delle lenti a contatto) ed è comparsa la barba, ma la birra è sempre quella!


Lo Schiaccianoci (unico del gruppo) per dessert ha preso un miscuglio di panna cotta con miele e castagne.
La faccia disgustata di Kriminal Bike è più che eloquente.


Il Presidente va invece sul tradizionale e si sbafa una bella fetta di torta Sacher


Walander (con il braccio appeso ad una camera d'aria) parla al telefono con i famigliari


Dopo mangiato partiamo verso Bellamnote. La stanga che si intravede a destra è quella dove andrà
a sbattere Barbapapà, suscitando le risate non solo dei Rinco ma anche del resto della clientela!


Alle nostra spalle lasciamo solo ... vuoti a rendere!


Giunti alla statale riformiamo il trenino. Qui il passaggio al Lago di Forte Buso

 
Ormai siamo alle porte di Bellamonte, anche questo splendido tour se ne va in archivio


Beh, che nessuno dica che oggi
non abbiamo preso il sole!