4ª uscita ufficiale del 2008, con l'ascesa al Rifugio Papa11 "eroi" sul Pasubio

Nel 90° anniversario della conclusione della "Grande Guerra", una splendida escursione sul Monte Pasu-bio, dove un tempo correva la linea del fronte. 11 i bikers al via su un tracciato affascinante, di poco meno di 30 km (oltre il 70% su sterrato), sviluppato su vecchie strade militari coma la mitica Strada degli Eroi o la Strada degli Scarubbi. GPM al Rifugio Papa.   
 

i presenti
 

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la cronaca

Pian delle Fugazze (TN), 21-06-2008. Splendida pedalata, quella odierna, che ha visto i Rinco Boys salire al Rifugio Generale Achille Papa, ai piedi del Monte Pasubio. Un vero e proprio tuffo nella storia, nel 90° anniversario della conclusione della Grande Guerra, pedalando nei luoghi che durante quell'aspro conflitto furono teatro di dure battaglie combattute spesso in condizioni estreme.

Erano 11 i bikers partiti dal Pian delle Fugazze (m.1.162) che hanno mosso le prime pedalate poco prima delle 9,30. Dopo 300 metri di discesa, sulla statale in direzione di Schio, ecco il bivio con il cartello ad indicare "Strada degli Eroi". Qui comincia la salita lungo la vecchia strada militare che dopo 11 km condurrà al Rifugio Gen. Papa. I primi 5 km (dal bivio lungo la S.S. fino a Malga Val di Fieno) sono abbastanza scorrevoli e la pendenza media è del 6,7%. Qui il gruppo è proceduto abbastanza compatto, con qualche puntata in avanti degli "esploratori", per poi riunirsi durante le soste. La temperatura, visto che il sole non era ancora salito oltre la cresta delle montagne, era anche fresca e gradevole, per cui si poteva procedere abbastanza spediti.

I successivi 4 km, invece, sono stati più impegnativi. Subito ci si è accorti che la pendenza era salita (la media di questo tratto sfiora il 9%, ma in alcuni punti si è raggiunto il 18%) ed il fondo della strada si è fatto più sassoso e sconnesso. Inevitabile, quindi, il frammentarsi del gruppo, visto che il ritmo d'ascesa era troppo differente.

Mano a mano che si guadagnava quota (e con quella pendenza non ci voleva poi molto!) il panorama, fino a quel momento chiuso dalla fitta vegetazione, cominciava ad apparire in tutta la sua selvaggia bellezza, con le cime delle c.d. "Piccole Dolomiti" a fare da contorno all'orizzonte. Unici inconvenienti l'assoluta mancanza di fonti d'acqua (attenzione, la 2ª borraccia è quasi d'obbligo, soprattutto se fa caldo e si suda parecchio) e la presenza di molte mosche merdaiole che circondano i malcapitati passanti continuando a ronzare su braccia e faccia sudate (qui ci sono pascoli e malghe, quindi rassegnatevi).

Giunti ai 1.857 metri della galleria intitolata alla memoria del Generale D'Havet, che introduce nella Val Canale,  il gruppo si è ricompattato ed ha fatto una sosta un po' più lunga, per tirare il fiato dopo l'ultimo tratto di dura salita. Attraversato il tunnel è rimasto da percorrere l'ultimo tratto fino al rifugio, un paio di km con pendenze meno accentuate (anzi, qualche tratto era in piano o in leggera discesa), ma certamente i più suggestivi, con diverse piccole gallerie, passaggi in parete e tagli nella roccia che mettono in evidenza l'alto livello raggiunto dall'ingegneria militare ai primi del '900, nonostante i mezzi a disposizione non fossero certo quelli odierni.

Dopo una nuova serie di tornanti, celato dalla fitta nebbia che nel frattempo era calata ad oscurare il panorama, è quindi apparso all'improvviso il Rifugio Papa, adagiato su un costone roccioso ai piedi del Pasubio. L'altezza ufficiale è di 1.926 metri, ma entrambi gli altimetri che i Rinco avevano al seguito (e che in tutti gli altri riferimenti altimetrici hanno dato risultato concordanti) segnavano 1.890. A questo punto è sorto il dubbio: qualcuno ha barato (magari alzando la quota c'è più appeal?) o la misurazione ufficiale è stata fatta sul tetto anzichè davanti all'ingresso? Boh!

Ad ogni modo, come un oasi nel deserto, il rifugio ha accolto gli affamati bikers che si sono fiondati in una rustica saletta interna (fuori, senza il sole, non era proprio aria), dove in un batter d'occhio è stata allestita una bella tavolata sotto lo sguardo severo del Gen. Papa, il cui busto bronzeo capeggiava su una parete. Subito l'alto ufficiale è stato nominato Rinco-Onorario (ovviamente alla memoria) e qualcuno gli ha anche fatto indossare il gilet del Club!

Dopo la mangiata (non abbuffata, perchè poi bisognava tornare in sella) il gruppo ha ripreso le MTB e dopo essere salito leggermente fino al bivio per la "Strada delle 52 gallerie" (sentiero molto suggestivo, vietatissimo alle bici dopo che un turista tedesco è volato nel burrone qualche anno fa), ha raggiunto l'imbocco della "Strada degli Scarubbi", l'altra carrareccia militare che raggiunge il Rifugio Papa, risalendo il versante opposto a quello della "Strada degli Eroi".

Prima di scendere è stata scattata la classica foto di gruppo (anche se la nebbia nascondeva il panorama) e poi gli 11 "eroi" del Pasubio hanno imboccato gli "Scarubbi" puntando dritti verso valle. C'è da dire che questa strada, rispetto alla prima, è apparsa molto più sconnessa, con un fondo molto sassoso e fastidioso (il Merdatleta ha anche fatto una caduta a causa della ghiaia). Inoltre, a causa delle forti piogge di questo ultimo periodo, numerose sono le frane - più o meno piccole - che hanno interessato la carreggiata. Alcune sono arrivate dall'alto, come dimostravano le numerose pietre che in alcuni punti ostruivano il passaggio, altre invece hanno proprio interessato la strada, con mezza carreggiata che se ne è andata a valle.

La lunga discesa, non meno affascinante della salita (anche qui tornanti in continuazione, gallerie, tratti in parete) è terminata dopo oltre 10 km in località Colle Xomo, dove è stata ripresa la strada asfaltata, per scendere velocemente per altri due km, fino a Ponte Verde.

Qui è finita la pacchia, perchè è ripresa la salita verso il Pian delle Fugazze: solo 3 km, è vero, ma micidiali a causa del contesto,  sotto il sole delle due di pomeriggio che ha steso quasi tutti gli 11 bikers, cotti e ormai stanchi. Per giunta la pendenza viaggiava fissa sopra il 10%, con punte del 15-16%, così in quelle valli dove quasi un secolo fa riecheggiavano le urla dei soldati e i colpi di mortaio, oggi si udiva in lontananza solo il lamento di Claudio DD che ad ogni rampa chiedeva "Quanto manca?" con la voce sempre più tremula!

Un supplemento di fatica che non era stato messo in conto, tanto che giunti al Pian delle Fugazze è stato deciso all'unanimità di non raggiungere (come proposto inizialmente) il Sacrario Militare che si trova ad un paio di km di distanza. "Il mio prossimo impegno sportivo è Olanda-Russia sul divano" ha esclamato il Merdatleta, e così sia.

 

i dati tecnici

Per quanto riguarda i dati tecnici, sono stati percorsi poco meno di  30 km, mentre il dislivello è stato di 1.010 metri. L'altimetria è caratterizzata da una prima, lunga salita (11 km): la "Strada degli Eroi" che dal Pian delle Fugazze conduce al Rifugio Papa. Dopo l'altrettanto lunga discesa lungo la "Strada degli Scarubbi", l'arrivo a Colle Xomo ed un ultimo tratto di leggera discesa (asfaltata) fino a Ponte Verde. Da qui è cominciata la 2ª salita, solo 3 km ma con pendenza oltre il 10% e sotto il sole delle 14,00 non è stata una passeggiata! GPM al Rifugio Papa (ufficialmente 1.927, ma i nostri altimetri segnavano tutti 1.890. Boh!)

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le immagini


Oggi c'è l'esordio del Doblò di Cecchi Paone, splendido e luccicante nel suo "Grigio Bel Tenebroso"


Sono circa le 9,25 quando il gruppo lascia il parcheggio di Pian delle Fugazze


Dopo 500 metri ecco il bivio con il cartello ad indicare l'inizio della "Strada degli Eroi"


Si imbocca la sterrata che per i primi 100 metri corre parallela alla strada statale


I primi km di salita sono su fondo compatto e scorrevole


Fino a quando non si sale oltre quota 1.500 si pedala al fresco dei faggi


Salendo si intravede il Pian delle Fugazze, da dove è partita l'escursione


La strada sale con continui tornanti e la pendenza rimane costante


Cecchi Paone e l'Uomo Silente durante una sosta a circa metà strada


Bubu si disseta. Per lui un ottima prova al primo "tappone" della sua carriera coi Rinco


Dall'alto si apprezza meglio lo sviluppo tortuoso della "Strada degli Eroi"


Ecco il gruppo all'imbocco della galleria dedicata alla memoria del Gen. D'Havet


L'aria si fa frizzante e serve la ventina


Si parte per l'ultimo tratto di salita verso il rifugio Papa


Usciti dalla galleria intravediamo sull'altro versante della valle la traccia della strada sulla parete


Il cielo, fino a quel momento terso, comincia a velarsi a causa della nebbia


Quest'ultimo tratto presenta un fondo molto sconnesso e fastidioso


La strada presenta dei passaggi molto suggestivi


Cecchi Paone affronta una curva dietro uno sperone roccioso


In alcuni punti la strada si inerpica su un vero e proprio muro con una sequela di tornanti simili allo Stelvio


Lungo il tracciato si incontrano diverse brevi gallerie


I tunnel non sono illuminati, ma essendo brevi filtra la luce dalle estremità e non serve la torcia


Dalla nebbia spuntano strane formazioni rocciose


A tratti la luce del sole filtra dalle nuvole rendendo l'atmosfera quasi mistica


Il rifugio Papa, costruito tra le rocce ai piedi del Pasubio. La strada che sale a sinistra è la "Strada degli Eroi"


Finalmente si riposa e si brinda dentro il rifugio


Il Gen. Papa, che con il suo sguardo severo osserva il nostro tavolo, viene subito arruolato nei Rinco


Noi, nel frattempo, ci buttiamo nel "piatto alpinistico" con polenta, salciccia e funghi


Dopo mangiato lasciamo il rifugio avvolto nella nebbia


Foto di gruppo al GPM


Le pendici sassose del Pasubio fanno capolino dietro la nebbia


Gli ultimi momenti di relax prima di affrontare la lunga ed impegnativa discesa


Sul versante destro della valle si nota la linea della "Strada degli Scarubbi"


Si parte per la lunga discesa degli "Scarubbi"


Lungo il tragitto incontriamo una frana, probabilmente causata dalle forti piogge dei giorni scorsi


Il Presidente durante una sosta. Scendendo di quota il cielo è tornato a rasserenarsi


Prosegue la discesa, ora sotto il sole


Anche la "Strada degli Scarubbi" presenta dei passaggi molto suggestivi


Ancora l'effetto delle piogge: quasi metà della carreggiata se n'è franata a valle


Il Merdatleta Kanoista, protagonista di una caduta sulla ghiaia (fortunatamente senza alcuna conseguenza)


Il trenino dei Rinco scende compatto


Una ripresa dall'alto della tortuosa discesa


In fondo alla discesa degli "Scarubbi" ecco apparire i pascoli di Malga Campiglia


In fondo allo sterrato si sbuca a Colle Xomo e si riposa un attimo prima di proseguire verso Ponte Verde


Walander lungo la veloce discesa da Colle Xomo a Ponte Verde


Da Ponte Verde bisogna risalire al Pian delle Fugazze: 3 km taglia-gambe, sotto un sole cocente


L'espressione di DD a fine pedalata è tutto un programma! L'Uomo Silente, invece,  sorride sornione