Prima uscita di gruppo (non ufficiale) del 2008
 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

Snow-Bike in Valle dei Mòcheni

Cinque nostri soci hanno inforcato la mtb per una breve ma divertente uscita sulla neve. Ottima la prestazione dei chiodi Best Grip: anche sul ghiaccio vivo una tenuta eccezionale.

Passo Redebus, 25 gennaio 2008. Dopo il via ufficiale della stagione 2008, celebrato con le ciaspole venerdì 18/1 sul Monte Bondone, è toccato oggi alla prima uscita di gruppo, anche se non ufficiale, con la mtb. Erano in 5, infatti, i nostri soci che nel primo pomeriggio, tra gli splendidi pascoli innevati a cavallo tra l'alta Valle dei Mòcheni e l'Altopiano di Pinè, hanno dato vita ad una breve ma divertente uscita di snow-bike.

C'erano il Presidente, Brücke, L'Uomo Lavico, The Doctor e il Kanoista, tutti dotati (tranne quest'ultimo) delle gomme chiodate realizzate in casa lo scorso anno applicando i chiodi acquistati presso la Best Grip di Gazzaniga (BG). Se si escludono dei brevi giretti in solitaria del Presidente o di Brücke, effettuati perlopiù in pianura, era questa la prima volta che i chiodi venivano testati su un vero tracciato di montagna e il responso è stato più che positivo.

La partenza dell'escursione è avvenuta dal Passo Redebus, il valico che collega la Valle dei Mòcheni con l'Altopiano di Pinè. Da qui è stata imboccata la strada che sale direttamente verso Malga Cambroncoi, ed è stato - questo - un errore, perchè la strada cui si era pensato inizialmente è quella che aggira l'altura passando prima da Malga Pez e poi da Malga Cambroncoi, con uno sviluppo più lungo e meno ripido. Essendo però la prima volta che si bazzicava da quelle parti ed essendo l'imbocco delle due strade distanziato di poche decine di metri l'uno dall'altro, quando è stato visto il cartello che indicava Malga Cambroncoi si è imboccata la prima strada, che subito si è presentata con delle rampe oltre il 10% di pendenza, roba da bere come un bicchier d'acqua d'estate, ma tremendamente ostiche con un manto nevoso di 10-15 cm. Per giunta, come se non fosse bastata la pendenza, l'elevata temperatura  aveva squagliato la neve rendendola molle (la notte era rimasto nuvoloso e non c'era stata la classica gelata, di giorno è uscito pure il sole e c'erano 5-6 gradi a 1700 metri!), tanto che le ruote, anziché incidere la crosta dura e aggrapparsi con i chiodi, sfondavano fino al terreno, rendendo a tratti impossibile rimanere in sella. Così - nel primo tratto - c'è stato da scarpinare parecchio, almeno fino al termine dei tornanti. Qui, forse per la quota più elevata o forse per la mancanza  di sole (il versante è esposto a nord), ma anche per la diminuita pendenza, si è riusciti a rimanere in sella, arrivando così fino alla malga Cambroncoi.

Il paesaggio, appena usciti dal bosco, si è aperto in tutta la sua maestosa bellezza, con distese di neve immacolata luccicanti al sole e le catene montuose del circondario, a partire da quella del Lagorai, stagliate nel cielo terso con le vette spruzzate di neve.   

Dopo una breve sosta a Malga Cambroncoi, dove si è chiacchierato un po' seduti sulle panchine, godendosi il sole tiepido del pomeriggio e sgranocchiando del cioccolato, è stata imboccata la strada che scende a Passo Redebus passando per Malga Pez,  ovvero la forestale che si sarebbe dovuta percorrere anche in salita. In effetti questa via, proprio per il suo sviluppo più lungo rispetto a quella precedente, presenta pendenze molto meno accentuate e un fondo nevoso molto più compatto e battuto, a tratti addirittura ghiacciato, probabilmente per i numerosi passaggi con slittoni, cavalli e autoveicoli vari in direzione degli agritur posti nelle malghe. Qui le ruote chiodate sono servite tutte (il Kanoista, infatti, è sceso prudentemente dalla bici nei tratti ghiacciati), mostrando - come detto in precedenza - un grip eccezionale, anche sul ghiaccio vivo.

Dopo una decina di km scarsi il gruppetto è sbucato nuovamente a Passo Redebus (meno di 100 metri a valle di dove erano state lasciate le auto), concludendo la breve ma divertente galoppata sulla neve, con la promessa di tornare nuovamente su questo tracciato, salendo però - questa volta - dalla parte giusta!

 

ALCUNE IMMAGINI


Dal parcheggio l'Uomo Lavico, The Doctor e Brücke si dirigono verso la strada innevata


L'imbocco della strada (quella più ripida!) per Malga Cambroncoi


L'Uomo Lavico cerca ai lati della strada i tratti con la neve più dura


Brücke in uno dei rari tratti dell'ascesa dove era possibile stare in sella


Il tratto finale dell'ascesa. Tra un po' si sbucherà nei pascoli di Malga Cambroncoi


Ecco il Presidente al GPM (dietro di lui la malga e, sullo sfondo, la Panarotta


Nei pascoli il manto nevoso è ancora intatto


Il Presidente vuole misurare lo spessore della neve che, come si vede, arriva quasi al ginocchio


La malga Cambroncoi, dove è collocato un agriturismo (in questo periodo chiuso)


Non ci sono i porta bici? No problem, si pensa Madre Natura!


Ecco qui il quintetto mentre riposa baciato dal sole tiepido del pomeriggio


Uno splendido crocifisso ligneo, ricavato in unico pezzo da un grosso tronco d'abete


E' l'ora dele monàde: ecco il saluto alla bandiera


L'Uomo Lavico ripreso poco sotto la malga, appena imboccata la via del ritorno


La strada verso Malga Pez è molto meno ripida, anche se più ghiacciata


Il Kanoista (unico senza i chiodi) è costretto a degli esercizi di equilibrismo per non finire a terra


La catena del Lagorai svetta nel cielo quando si svolta verso est, giunti nei pressi di Malga Pez


Ecco Malga Pez, posta sulla sommità di una collina ora ricoperta di neve


Breve sosta nei pressi della malga, il Presidente ha notato qualcosa in un prato ...


... un bel pupazzo di neve, subito arruolato nei Rinco-Boys!


La parte finale della discesa è tutta all'ombra (siamo sul versante est) e il ghiaccio è sempre in agguato


Eccoci giunti a Passo Redebus. Il cartello indica l'inizio della Val dei Mochèni a chi proviene da Pinè