7ª uscita ufficiale del 2007, tra i forti di Lavarone e Luserna
50 km nella storia

17 partecipanti all'escursione che si è snodata sul bellissimo trac-
ciato "100 km dei Forti". Percorsi gli anelli di Lavarone e Luserna,
per un totale di 50 km e 1.110 metri di dislivello. Suggestivi pas-
saggi nei pressi delle numerose testimonianze storiche risalenti
alla 1ª Guerra Mondiale, tra cui i forti Campo Luserna e Belvedere,
il vecchio Comando Austriaco, il Cimitero di guerra. Merenda finale
al parco "Le Palù" di Cappella di Lavarone, dove era iniziata l'uscita

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Rinco-Onorario
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Ospite

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Non Solo Panza

Lavarone (TN), 19-08-2007. Bellissima, quanto impegnativa, uscita quella che ha visto i Rinco Boys salire oggi sugli Altopiani di Lavarone e Luserna, per affrontare metà del rinomato tracciato permanente "100 km dei forti". Un itinerario sviluppato tra i boschi ed i pascoli, con suggestivi passaggi nei pressi di numerose testimonianze storiche del primo conflitto mondiale, visto che quassù correva la linea di confine tra l'Impero Austro-Ungarico e il Regno d'Italia. Erano in 17 i bikers partiti verso le 9,30 da Cappella di Lavarone, tra i quali 3 amici di "Non Solo Panza", saliti ancora una volta in Trentino, e 3 ospiti dei nostri soci: il giovane Thomas (che stavolta ha dovuto mangiare la polvere di Big Bobby), il "surfista" Walter (che ha fatto i miracoli per completare il tour con una MTB dotata di forcella fissa) e Lorenzo "il magnifico", giunto da Padova. Ci sono volute 6 ore per completare i due anelli (Lavarone e Luserna) e non solo per alcuni inconvenienti (come la foratura del Savonèèèse o il doppio nodo scorsoio alla catena della MTB del Dori), ma anche per l'osticità del tracciato, soprattutto nella prima fase, dove pietre e radici non favorivano certo la scorrevolezza.

Come dicevamo il gruppo ha mosso le prime pedalate verso le 9,30, lasciandosi alle spalle il bel parco "Le Palù", nella frazione di Cappella, ed imboccando la strada che conduce verso Nosellari e la Valdastico. In località Oseli è stato abbandonato l'asfalto per trovare subito un passaggio molto caratteristico, su strette stradine nei prati, delimitate ai lati da grosse lastre di pietra conficcate nel terreno. Sbucato nuovamente sulla strada in località Masi di Sotto, il gruppo è stato costretto subito ad un pit-stop (non erano stati percorsi nemmeno 3 km!!!) a causa della foratura di Sergio il Savonèèèse, entrato anche lui nella "Banda del Buco", che vanta ormai numerosi affiliati, a cominciare dal Presidente.

Dopo la riparazione il gruppo è ripartito alla volta del lago di Lavarone, un piccolo specchio d'acqua incastonato tra i boschi, che i Rinco hanno ammirato non tanto per la pur non disprezzabile bellezza dei luoghi, quanto per la numerosa fauna femminea (parte della quale in tenuta che nulla lasciava all'immaginazione!) dislocata qua e là sulle spiagge erbose del piccolo specchio d'acqua.

Dal Lago di Lavarone i Rinco sono scesi verso Carbonare (nel Comune di Folgaria), il punto più ad ovest dell'itinerario, per poi virare verso est e risalire verso il Comune di Lavarone ed in particolare il piccolo borgo di Virti, dove si trovava il Comando Austriaco. Un tempo i tunnel scavati nella roccia ospitavano le sale operative, la centrale dei collegamenti telefonici, gli alloggi degli alti  ufficiali. Oggi tutto è ridotto a poco più che dei ruderi. Da questo luogo, nel maggio del 1916, l'erede al trono di Carlo d'Asburgo diede il via alla Strafexpedition, la cosiddetta "Offensiva di maggio".

Da qui si è saliti ulteriormente, fino a raggiungere la frazione di Bertoldi, da cui parte la ripida salita verso il cimitero di guerra di Slaghenaufi. Un luogo dove meditare, posto su una verde collina, con centinaia di croci infilate nell'erba recanti la targhetta con grado, nome e cognome del soldato caduto.

Dal cimitero si è quindi proseguito verso est, lasciando poco dopo il percorso azzurro (quello di Lavarone) per proseguire sul tratto di raccordo che conduce a Monte Rovere, dove è stato imboccato l'anello verde (percorso di Luserna). Da questo punto è iniziata la salita più lunga della giornata, circa 6 km, che attraverso Passo Vezzena ha condotto fino a Malga Bisson di Sopra. Poi la discesa, di circa 4 km, fino al ponte sul rio Val Morta, da dove si è ripreso nuovamente a salire in direzione del Forte Campo Luserna.

Prima di giungere al forte è stato visitato l'avamposto, collocato circa 300 metri più in basso e costituito da diverse trincee in parte scavate nella roccia viva ed in parte realizzate con spessi muri in cemento armato. Dove un tempo camminavano stanchi soldati austriaci, fiaccati dalla lunga guerra e dalle misere condizioni di vita del fronte, oggi sono sfrecciate le MTB dei Rinco Boys, stanchi anche loro, ma per altri motivi ...

Successivamente si è saliti al Forte Campo Luserna, punto di massima elevazione dell'itinerario (1.540). Il forte era noto con l'appellativo di "Padreterno", ad indicare la superiorità del suo armamento  e la sua enorme capacità difensiva. Dopo quattro giorni di bombardamenti italiani, il 28 maggio 1915, fu però costretto ad issare bandiera bianca e a chiedere la resa. Il forte è oggi assai rovinato, anche se si intuisce la possenza della struttura di quando era in pieno funzionamento.

Dopo l'ennesima visita, è cominciata la lunga discesa verso l'ampia spianata erbosa di malga Millegrobbe, da dove si è ripreso un tratto di strada asfaltata, fino al bivio in cui parte una veloce e scorrevole strada forestale che in un batter d'occhio ha condotto a Malga Laghetto. Lasciato il percorso verde di Luserna è stato quindi imboccato il tratto di raccordo verso il tracciato di Lavarone, transitando per Passo Cost. Qui è cominciata l'ultima veloce discesa che è sbucata a due passi dal Forte Belvedere, il meglio conservato di tutto questo tratto di linea del fronte. Ciò si deve all'intervento del Re Vittorio Emanuele III, in visita a questi luoghi dopo la vittoria sull'Austria-Ungheria. Tutti i forti del nemico battuto, infatti, si stavano smantellando per recuperare ferro e pietre, preziosi materiali da impiegare nella ricostruzione post-bellica. Il Re diede disposizione di lasciare intatto Forte Belvedere, quale monito per le future generazioni. Oggi ospita un museo, dove sono conservate numerose testimonianze dell'epoca.

Dopo la vista ala forte il gruppo è quindi rientrato a Cappella di Lavarone, dopo circa 6 ore in sella. Nel parco del paese è stata consumata l'attesissima merenda (la fame era veramente tanta!), che ha visto sparire in un batter d'occhio oltre 30 spaccate, imbottite con  salumi e formaggi. A chiudere il dessert, offerto dal socio Big Bobby, che lunedi' 20 agosto compie 37 anni (auguri!) e che ha voluto festeggiare in compagnia con dolce e spumante di rito.

Per quanto riguarda i dati tecnici, sono stati percorsi 50 km, mentre il dislivello è stato di 1.110 metri.

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LE IMMAGINI DELLA GIORNATA


La tradizionale foto di gruppo prima del via, scattata nel Parco "Le Palù" di Cappella di Lavarone


Si lascia l'abitato per andare ad imboccare l'anello del tracciato "100 Km dei Forti"


Subito si incontrano passaggi suggestivi, su stradine interpoderali con muretti di pietre


In località "Masi di Sotto", dopo nemmeno 3 km, ecco la foratura del Savonèèèse. Si comincia bene ...


Perse e Giaz, del team gemellato "Non Solo Panza" di Cremona, giunto in Trentino con tre elementi


Ecco il Merdatleta Frà che si esibisce in un passaggio tecnico, al guado di un ruscello


Anche tra i "Non Solo Panza", però, ci sono gli affezionati del genere!


Un altro passaggio tra stradine sterrate delimitate da muretti a secco


Il passaggio sul lungolago di Lavarone. Sullo sfondo si notano gli sguardi di numerosi Rinco volti verso destra.
Non stanno ammirando il paesaggio lacustre, ma la folta fauna femminea che popola le sponde del laghetto!

Avete capito adesso? Beh, come dar loro torto?


Un immagine del piccolo specchio d'acqua


Sulla sponda opposta del lago ricomincia lo sterrato (e la salita!)


Il tratto suggestivo presenta passaggi tecnici nel bosco, su pietre e radici bagnate dalle piogge dei giorni scorsi


Nei pressi di Virti (Lavarone) si sbuca dal bosco e si attraversa un verdissimo pascolo


Un passaggio caratteristico tra le case della piccola frazione di Virti (Lavarone)


Con tutta la buona volontà, pedalare qui è impossibile!

   
Un tratto in salita con un fastidioso pavè di grosse pietre incastonate nell'erba


La ripida salita attraverso il piccolo paese di Slaghenaufi, in direzione del Cimitero Austriaco


Il tratto finale dell'ascesa, con pendenza al 15%, ha costretto qualcuno a salire a piedi

 
L'antico cimitero, dove riposano le salme di centinaia di soldati austriaci caduti nel primo conflitto mondiale


Il passaggio di Giaz sotto una parete di roccia


Il cartello superiore indicava "100 Km dei Forti", quello sotto era vuoto. Ci ha pensato il Presidente a colmare
la lacuna e in un attimo l'indicazione mancante è diventata "50 km dei Rinco". A futura memoria dei bikers ...


Dopo Passo Vezzena e la salita a Malga Bisson, inizia una lunga discesa


Un altro tratto in pavè. Numerosi punti del tracciato sono lastricati in vario modo.


Prima di arrivare a Forte Campo Luserna, il passaggio nell'avamposto collocato circa 300 metri più in basso.
Nella trincea dove un secolo fa passavano i soldati austro-ungarici, ora sfreccia Baldazàr in sella alla sua MTB


La parte esterna dell'avamposto, collocato a picco sopra la vallata, in posizione strategica


Più sù, il passaggio da Forte Campo Luserna che era conosciuto con l'appellativo di "Padreterno", perchè
ritenuto inattaccabile. Ora rimangono solo dei ruderi, dai quali è però intuibile la possenza della struttura.


La discesa verso l'ampia spianata di pascoli di malga Millegrobbe


Si scende verso Lavarone, su una veloce e scorrevole strada forestale


L'arrivo a Forte Belvedere. La struttura (che ospita un museo della Guerra) è la meglio conservata perchè il
Re Vittorio Emanuele III diede ordine di lasciare il forte intatto a futura memoria delle successive generazioni.
Tutti gli altri forti, al contrario, sono stati smantellati per recuperare il ferro e le pietre, preziosi materiali per
la ricostruzione post-bellica del Paese.


Il passaggio intorno alla struttura, posta proprio sopra la Valdastico che sale dal vicentino


Dal versante ovest del forte si gode un mirabile panorama sulla valle sottostante


Il Presidente posa con alcuni pezzi d'artiglieria collocati nel cortile del forte


Si riparte verso Cappella di lavarone. Il giro è ormai agli sgoccioli.


Big Bobby addetto alla preparazione dei panini. Domani è il suo 37° compleanno (Auguri!) ed ha integrato il
tradizionale pranzo al sacco dei Rinco con un succulento tiramisù, crostata all'albicocca, mele in camica!


Dopo 50 km la fame è tanta! Oltre 30 spaccate sono sparite in 5 minuti, poi è arrivato il dessert


E siccome il detto dice che "le migòle le vèn dal tòc" (*) Cecchi Paone pulisce per bene la terrina!

(*) proverbio in dialetto trentino che tradotto suona "Le briciole vengono dal pezzo", significando che le
briciole non vanno sprecate e buttate perchè vengono pur sempre dal pezzo tagliato e sono buone uguali!