14
SET

USCITA RINCOGOLD 2019

Un Super anello
Val d'Adige-Val di Non



Disputata oggi la 15ª RincoGold, una delle più dure di sempre

L'impegnativo itinerario ha visto i Rinco passare dalle rive dell'Adige allo scollinamento in Predaia (Val di Non) attraverso Passo Coredo (per i nònesi) o Grauner Joch (per gli altoatesini). Valico poco noto ma decisamente tosto (oltre quota 1800), raggiungibile dopo 16 km di curve, di cui 11 su sterrato.

 


i presenti

 

SOCI
 

 

la cronaca

Mezzocorona (TN), 14/09/2019. E' stata disputata oggi, in una splendida giornata di fine estate, la 15ª uscita classificata "Rinco-Gold", il programma sorto nel 2005 (la prima uscita fu la scalata dello Stelvio, ndr), per proporre - una volta l'anno - un itinerario decisamente off-limits, che vada oltre i consueti parametri delle uscite Rinco. In una giornata limpida ed anche calda (ma non afosa), 9 Rinco-temerari hanno affrontato l'impegnativo tracciato, con i 16 km di salita per scollinare dal versante atesino a quello nòneso, attraverso il poco conosciuto, ma decisamente tosto, Passo Coredo (come viene chiamato dai nònesi) o Grauner Joch (come lo chiamano gli altoatesini, facendo riferimento al paese di Graun/Corona).

Partenza di buon ora, verso le 8,20, dal laghetto di Mezzocorona, nei pressi dell'attracco della via ferrata "Burrone Giovannelli". Dopo aver raggiunto il paese, si è transitati per il centro storico (con pausa caffé), per poi proseguire fra i vigneti e raggiungere una stradina interpoderale che prosegue in direzione nord, rimanendo in destra Adige, fino a Salorno. Dalla borgata più meridionale dell'Alto Adige si è proseguito sulla pista ciclabile che costeggia il fiume Adige, fino all'altezza dell'abitato di Laghetti, per poi deviare in direzione ovest e attraversare la valle, raggiungendo la parte bassa di Cortaccia, sulla rinomata "Strada del Vino". Qui è finito il lungo tratto pianeggiante (20 km) ed è iniziata la salita, lunga anch'essa (16 km) ed a tratti assai impegnativa, che ha condotto fino alla cresta.

Una salita iniziata in paese e poi proseguita sulla panoramica (ma irta!) strada che sale fra le splendide colline vitate della Bassa Atesina/Unterland, passando per le frazioni di Rain e Hofstatt, con alcuni tratti oltre il 15%. Dopo un budello di ripidi tornanti, si è così giunti agli 830 metri di quota della frazione di Graun/Corona, dove è terminato il tratto su asfalto.

Da qui infatti, è stata imboccata la strada forestale per il Grauner Joch, un interminabile sequenza di tornanti e lunghe diagonali, grazie ai quali è stato scalato il "muro" che sovrasta il paese di Cortaccia, arrivando - dopo 11 km su sterrato (oltre ai 5 fatti in precedenza su asfalto) - fino allo spartiacque con la Val di Non. La strada forestale termina proprio ai 1800 metri di Passo Coredo/Grauner Joch, dove si va ad innestare nel sentiero 500 (in quel tratto assai largo e comodo), che percorre tutto il crinale montuoso, dal Lago di Tret fino a Mezzocorona, passando per il Monte Macaion, il Penegal, Passo Mendola, Monte Roen, Cima Battaglione, Corno di Tres e Rocca Piana. Noi abbiamo proseguito per un tratto proprio sul sentiero 500, in direzione nord, alzandoci di altri 50 metri circa, fino al GPM posto poco a monte della "Croce del Tempo".

Appena sotto il GPM, in una radura erbosa, è stata fatta la meritatissima pausa panino, con spettacolare vista sul Lago di Caldaro e sulla valle dell'Adige, prima di tornare in sella per scendere attraverso Bocca di Val Calana, dove è stata abbandonata la cresta ed è iniziata la discesa in Val di Non, raggiungendo - con un tratto molto ripido e tecnico (fondo assai sassoso) - la vicina Malga di Coredo vecchia, sita a quota 1624. Da qui si è proseguito sul sentiero 530, che taglia il versante 100-200 metri a valle della cresta, con un continuo saliscendi in direzione sud, fino alla Malga di Coredo nuova, posta a m. 1565. Da questa seconda malga si è scesi ulteriormente, rimanendo sul sentiero 530 (che qui coincide con la strada forestale per la malga, con alcuni ripidi tratti cementati), fino ad arrivare al Bus del Spin, da cui è stato raggiunto il vicino Rifugio Predaia (m.1400), dove è stata fatta la sosta per il caffé post-prandiale.

Scesi quindi all'albergo Sores, posto lungo la strada provinciale che conduce a Passo Predaia, si è tornati a pedalare nel bosco, scendendo fino alle porte di Tres (m.810). Attraversato il borgo (che con Vervò, Taio, Coredo e Smarano forma da qualche anno il Comune di Predaia), è stata imboccata la strada che scende prima a Vion e poi a Torra (piccolissime ex frazioni di Taio, oggi frazioni di Predaia), arrivando alla vasta piana di Mollaro (m. 470), con i suoi grandi capannoni (Melinda, TrentinGrana ed altre aziende). Da Mollaro è stata quindi imboccata la pista ciclabile della Bassa Anaunia, fino alla loc. Sabino, per poi proseguire sulla ex statale 43, declassata a strada locale dopo la costruzione della variante e assai poco trafficata. Passando per le frazioni basse del comune di Ton (Moncovo, Ceramica e Castelletto) si è quindi arrivati alla Rocchetta, la stretta fenditura fra il Monte Fausior (a sud) e le Cime di Vigo (a nord), che segna il passaggio dalla Val di Non alla Piana Rotaliana.

A quel punto non è rimasto che scendere sulla vecchia strada in sinistra Noce, fino a Maso Oliva per poi deviare fra i vigneti e raggiungere il laghetto di Mezzocorona, dove si è chiuso il bellissimo ed impegnativo anello.

 

i dati tecnici

Complessivamente sono stati percorsi circa 65 km, mentre il dislivello superato è stato di circa 1875 metri. L'altimetria presenta un lungo tratto iniziale pianeggiante, di circa 20 km, relativi al trasferimento lungo l'Adige da Mezzocorona a Cortaccia. C'è poi il "triangolo" formato dai 16 km di salita, fino a passo Coredo, e dai quasi 30 di discesa, sul versante della Val di Non, in realtà interrotti da alcune brevi salite e falsipiani. GPM alla Croce del Tempo (m.1850).

L'altimetria
 

La panoramica in 3D
(clicca sulle immagini per ingrandire)


vista da sud

vista da nord

 
La mappa
Puoi vedere il tracciato sulle dettagliate
mappe "OpenCycleMap", grazie al sito:

NB: agendo con il mouse sui comandi +/- puoi
ingrandire o ridurre il dettaglio della mappa,
mentre con la "manina" (tenendo cliccato il
mouse) puoi trascinare la mappa stessa.

 

 

Scarica qui la traccia in formato GPX per il tuo navigatore satellitare

.............. scarica qui il file in formato kml
per vedere il tracciato con

 

 

le immagini

 

1. da Mezzocorona a Cortaccia


Ritrovo alle 8:00 al laghetto di Mezzocorona


Un po' di chiacchiere prima del via


Verso le 8:20 si parte ...


Percorriamo la stradina fra i vigneti, in direzione del paese


Il sole si è alzato e inizia ad intiepidire l'aria


Entriamo nel paese di Mezzocorona


Passiamo vicino alla Cantina Martinelli, nostra meta di un "Bici & Bicèri" del 2018


Ci alziamo leggermente, salendo verso la casa di riposo


Panorama sui vigneti di Teroldego


Il classico pannello dipinto sulle facciate delle case, all'ingresso dei paesi, di fine '800
Mezzocorona (che ha assunto questa denominazione ad inizio '900) era Mezzotedesco


Scendiamo verso il centro


La chiesa pievana di Mezzocorona (S.Maria Assunta), citata fin dal 1199

Fino al 1918 la piazza era intitolata al Kaiser
Fra la prima e la seconda guerra, venne dedicata al Re d'Italia
Dopo la 2ª guerra mondiale, la piazza è dedicata alla chiesa (valida per tutte le stagioni ...)

La piazza ha avuto, nell'ultimo secolo, ben 3 intitolazioni diverse ...
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Dopo la pausa caffé in piazza, si riparte


Usciamo da Mezzocorona in direzione nord


Raggiungiamo il cavalcavia autostradale


Traffico quasi nullo in direzione sud, un po' più intenso in direzione nord


Ora proseguiamo in direzione Salorno, pedalando fra i vigneti


Siamo all'altezza di Roverè della Luna, che si vede sullo sfondo, sul conoide del rio


Gewürtztraminer


Arriviamo nella zona ovest di Salorno, dove si trova la stazione FS


Attraversiamo A22 ed Adige in un sol colpo, sul grande ponte realizzato qualche anno fa


Il fiume scorre placido verso il Trentino


Salorno, il paese più a sud dell'intero Alto Adige


Imbocchiamo la pista ciclabile lungo il fiume, direzione nord


Sulle rive, fioriscono i Topinambur (che danno ottimi tuberi, commestibili)


Il ponte ciclabile di Laghetti


Proseguiamo per un altro breve tratto sulla ciclabile


Sembra la cioccolata spalmabile "biciok": metà bianca e metà marrone ...


A San Floriano lasciamo la ciclabile e svoltiamo verso ovest: di fronte a noi ... la nostra meta


Siamo nella zona della Strada del Vino


Mentre le varietà bianche sono state già vendemmiate, le rosse sono ancora in pianta


Arriviamo a Cortaccia, dove termina il tratto pianeggiante. Ora si inizia a sudare ...

 

2. fra i vigneti, fino a Corona


Il primo tratto di salita è proprio sulla "Strada del Vino"


Va piàn ...


Vigneti su ogni pendio ...


Arriviamo al bivio per il centro di Cortaccia


La chiesa di Cortaccia (XI sec), dedicata a San Vigilio, patrono del paese (come Trento)


Entriamo in paese ...


Intanto c'è già un discreto panorama


Arriviamo alla chiesa, dove inizia il nucleo storico di Cortaccia


Affresco su una facciata


Dalla piazza, saliamo verso la parte alta del paese


Splendida finestra bifora


La salita prosegue fra le antiche case


Arriviamo al bivio per Corona


Proseguiamo l'ascesa, passando fra le ultime case di Cortaccia


Dopo il vecchio mulino ad acqua, il panorama si apre


Ora il paese si vede dall'alto


Vista verso sud


Si sale, verso la frazione Rain


A Rain troviamo un altro bivio: noi proseguiamo in salita per Corona/Graun


Fin'adesso la salita non ha affatto scherzato. Ora, però, arriva il "bello" ...


E arrivano pure i tornanti ...


Ecco il primo


Le splendide colline vitate affacciate sulla va d'Adige


La salita prosegue con pendenze sopra il 10%


Qui è la patria del Gewürtztraminer


I tornanti sono numerati, come allo Stelvio


Si rampa ...


Questo primo tratto di salita, a monte di Cortaccia, risulterà il più tosto dell'itinerario


Ancora colline vitate


Gli acini carichi di succhi splendono ai raggi del sole


Cn queste pendenze, si guadagna quota velocemente


Panorama verso Egna


Panorama verso Salorno


La salita si fa ancor più dura: si inizia con qualche zig-zag per addolcire la linea di pendenza


E quattro ...


Il sole si è alzato da un po' ed inizia anche a fare caldo


La salita non molla ...


Ci avviciniamo ad Hofstatt, altra frazione di Cortaccia


Intanto arriviamo ad un altro tornante ...


Sopra di noi, la croce di Cima Battaglione


Eccoci ad Hofstatt, composta da qualche maso sparso


Il cartello all'inizio della località


Si continua a salire


Nuovo tornante


Altra rampa ...


Calo di zuccheri ?


Siamo al 7° tornante


Siamo arrivati a quota 600 m.


Pochissime la auto incontrate lungo la salita


Anche qui la pendenza non è certo tenera ...


Ecco la prima casa di Graun/Corona


Il cartello di benvenuto


Per il paese c'è ancora da sudare ...


Vista sui vigneti e su Penone, altra frazione di Cortaccia


Magrè, Cortina e Salorno: la parte più meridionale del Südtirol


Incontriamo una fontana e ne approfittiamo per fare il pieno


Antica casa rurale


Si riparte ...


A valle della strada, uno splendido altopiano vitato, con la chiesetta di San Giorgio


Vista verso sud


Prima di entrare in paese, c'è un breve tratto di discesa


Arriviamo a Graun/Corona, m. 830. Già 600 m. di dislivello alle spalle


La vecchia fontana


Proseguiamo, continuando a salire


Il piccolo paese conta circa 170 abitanti


Zucòni ...


Le case più alte del paese


Usciamo dal centro abitato


Girasoli o, come li chiamano qui: Sonnenblumen


Eccoci al bivio con Via Joch: la via per il passo ...

 

3. la salita a Passo Coredo


Lasciamo il paese ed iniziamo l'ascesa verso il valico


Nell'aria c'è profumo di fieno ...


Chi sia aspettava un'ascesa meno tosta di quella Cortaccia-Corona rimane deluso ...


La salita, infatti, è subito tosta e non concede respiro


Dopo qualche centinaio di metri, giunti all'ultimo maso, l'asfalto lascia il posto allo sterrato


La giornata è calda ma proprio nelle ore prossime al mezzogiorno transitiamo nel tratto boscoso


Ci fermiamo a dare un'occhiata ad un pannello descrittivo dei percorsi della zona


Eh già ... cosa fare? Cambiarsi le mutande, in primis !


Si riparte ...


La strada è stata sistemata di recente ed il fondo è compatto e scorrevole


Si continua a salire, con una pendenza media del 10%


Arriviamo ad un parcheggio, punto di partenza per le escursioni


Da qui in poi c'è il divieto di transito e la strada è classificata come "forestale"


Una prima fontanella ci consente di rabboccare le borracce


Si riparte, ancora all'ombra degli alberi


La forestale, infatti, attraversa un bel bosco misto di conifere e latifoglie


Arriviamo nel punto in cui la strada passa sotto una parete rocciosa


Ci siamo alzati di quota e si inizia a vedere un po' di panorama sulla Val d'Adige


Qui, oltre al sole battente, c'è pure la pietra che restituisce calore ...


Proseguiamo, attraversando il tratto più "caldo" dell'itinerario


Dopo il passaggio sottoroccia, la strada presenta una serie di 5-6 tornanti consecutivi


Tra un tornante e l'altro, una diagonale


Nuova curva ...


E poi via, altro rettilineo


Ancora un tornante


... e un'altra diagonale


La serie di ripidi tornanti ci ha permesso di salire sopra la parete rocciosa


La pendenza è costante e offre pochissimi punti di tregua


Testa bassa e pedalare ...


Altro ripido tornante


Ora le diagonali fra un tornante e l'altro si fanno più lunghe: sembrano interminabili


Nuova ripida curva


Siamo attorno a quota 1400 e si pedala ancora al fresco del bosco


Le lunghe diagonali della parte alta del tracciato


Una sosta ad un punto panoramico


Cipollino contempla il panorama


Si riparte: ormai manca davvero poco


Una seconda fontanella: acqua fresca provvidenziale


Ora che ci stiamo alzando di quota, le conifere iniziano a diradarsi


Qui, infatti, si pedala in pieno sole


Panorama verso nord-est


Sosta idrica ...


Cipollino e Frank impegnati negli ultimi 2 km


Uno degli ultimi tornanti ...


Altro rettilineo fra una curva e l'altra


Ci avviciniamo a quota 1800


Arriviamo al penultimo tornante


Questo è uno dei più ripidi


Cipollino ... "barcollo ma non mollo !"


Dai che manca poco ...


Vista sui due corni: Corno Bianco (a sx) e Corno Nero (a dx). In mezzo, la Pala di Santa


Vista sui frutteti della Val d'Adige


Ormai mancano poche centinaia di metri al valico


L'ultimo tornante prima del passo


Affrontiamo l'ultimo strappo ...


Proprio nel finale, la strada concede una tregua, facendosi meno ripida


Eccoci ai 1800 m. di Passo Coredo / Grauner Joch


La segnaletica di SAT e AVS. Qui passa il noto Sentiero 500 (SI = Sentiero Italia)


La salita, però, non finisce qui: infatti proseguiamo sul sentiero di cresta, in direzione nord


Il sentiero 500, in questo tratto, coincide con una comoda strada sterrata


Ci dovremo alzare un'altra cinquantina di metri


L'ultimo tratto di salita ...


Il Presidente e Cipollino posano al GPM, a quota 1850


Ora scendiamo leggermente, verso il punto panoramico


Arriviamo nei pressi della Croce del Tempo. Qui c'è una spettacolare panchina panoramica
con bellissima vista sul Lago di Caldaro. Ci fermiamo qui per la (meritatissima!) sosta ristoro

 

4. pausa ristoro


Ci sistemiamo sul tavolo con panca


La vista, da quassù, è davvero spettacolare


Il Lago di Caldaro


La città di Bolzano


La Bassa Atesina


Si mangia con vista


Frank


Camoscio della Sila e Woody Allen


Cipollino e Big Bobby


Il Presidente azzanna il paninone !


Dopo mangiato, spediamo un po' di foto per far "rosicare" gli amici :-)


Cipollino osserva il panorama


Una sola parola: RELAX


"Vediamo se riesco a prendere un po' di colore"


Foto di gruppo prima di iniziare la discesa

 

5. fra le malghe della Predaia


Pronti per la discesa, sul versante della Val di Non


Subito sotto la radura panoramica, c'è la Croce del Tempo (Wetter Kreuz)


Da Bocca di Val Calana, imbocchiamo l'omonima valle


La strada scende ripida (e sassosa)


Frank concentrato sul fondo stradale


Elevata pendenza e fondo sassoso rendono molto insidioso questo primo tratto di discesa


In fondo alla ripida discesa si sbuca a Malga Coredo vecchia (m.1624)


Oltrepassiamo la stanga ed entriamo nel prato attorno alla malga


La malga non è più utilizzata come tale da diversi anni, dopo la costruzione di quella nuova


Approfittiamo della fontanella per riempire le borracce di acqua fresca


La casara è stata ristrutturata


Dopo la breve sosta, lasciamo Malga Coredo vecchia


Imbocchiamo il sentiero 530, in realtà una comoda strada forestale


La strada presenta inizialmente una leggera discesa


Lasciamo correre le nostre mtb sul veloce sterrato


La strada procede parallela al sentiero di cresta (500), ma un po' più a valle, sul versante ovest


Si procede spediti verso Malga Coredo nuova


La discesa si alterna a brevi tratti di salita, specie all'altezza delle piccole vallette laterali


Dopo un'ultima salita un po' più lunga (e taglia gambe!) arriviamo allo scllinamento


Qui la vegetazione si dirada, per lasciare spazio al pascolo


Ormai siamo ad un passo dalla malga


Eccoci a Malga Coredo nuova


La struttura, più grande e moderna, ha sostituito quella vecchia


La malga, nei mesi estivi, ospita anche un agriturismo


La stalla con le vacche


Lasciamo anche Malga Coredo nuova e proseguiamo la discesa


Rimaniamo sul sentiero 530, che anche qui coincide con la strada forestale


I tratti più ripidi hanno il fondo con il cemento "a spina di pesce"


Scendiamo veloci verso la Val della Lama


Arriviamo in loc. Val della Lama


Dopo il bivio in Val della Lama, lasciamo la strada forestale per una stradina più stretta


Anche qui troviamo qualche cambio di pendenza


Arriviamo al Bus del Spin, che nei periodi piovosi diventa un laghetto


Si prosegue verso il Rifugio Predaia


Imbocchiamo il sentiero 503, che scende dal Corno di Tres


Si procede in leggera discesa, fra bosco e prati


Arriviamo al Rifugio Predaia (m.1400)


Qui facciamo una sosta


Del resto, un buon caffé dopo pranzo ci vuole !


Anche se qualcuno opta per la birretta


Salute !


Oggi è stata sofferta, ma ormai siamo in discesa !


Pronti a ripartire


Imbocchiamo la discesa (asfaltata) verso loc. Sòres


In breve arriviamo in fondo alla discesa, in loc. Sòres, a quota 1200


Funghi giganti ...


Usciamo sulla strada provinciale che porta a Passo Predaia


L'albergo Sòres


Dal Sòres imbocchiamo una strada forestale, tornando a pedalare su sterrato


Anche qui, pendenze impegnative


Anche qui, nei tratti più ripidi, è stato posato il cemento


Scendiamo veloci verso Tres


Arriviamo nei prati a valle del paesi di Vervò


L'erba in attesa dell'ultimo sfalcio della stagione


Proseguiamo la ripida discesa


L'ultimo tratto della forestale, prima dell'innesto nella strada provinciale, sopra Tres


Imbocchiamo la strada asfaltata


Qualche centinaio di metri più a valle entriamo nell'abitato di Tres


Entriamo in paese, a 800 m. di quota


Scorci rurali

 

6. discesa finale


Tres segna il passaggio dal paesaggio boscoso a quello dei frutteti


Scendiamo fra i meleti


Arriviamo a Vion, già frazione di Taio, oggi di Predaia


La chiesa di San Sigismondo, del 1500


Sosta in piazza, sotto il grande albero


Riprendiamo la discesa, con vista sulla piana di Mollaro


Arriviamo a Torra, altra piccola frazione di Predaia


Attraversiamo il piccolo paese


L'ultima curva prima di arrivare a Mollaro


Eccoci a Mollaro, situato su una grande pianoro a circa 500 m. di quota


Attraversiamo il paese, dirigendoci verso sud


Passiamo nella zona artigianale, che ospita diversi capannoni


Proprio in fondo alla zona artigianale inizia la pista ciclabile della bassa Val di Non


La pista scende verso la bassa valle


Dopo tante fatiche, ora ci godiamo la tranquilla discesa


Avendo fatto "spesa proletaria", alla prima piazzola c'è la sosta pòm

   
Ottimi golden delicious appena colti


Cristina ne approfitta per un riposino


Dopo la sosta pòm, si riparte


Lasciamo andare le nostre mtb sulla bella ciclabile che scende con un tracciato ricco di curve


La ciclabile si interseca più volte con la linea della ferrovia Trento-Malè


Uno degli ampi tornanti


Un sottopasso ferroviario


Finiture in larice: pista ciclabile di lusso :-)


Vista sulla bassa Val di Non


L'ultima curva


La pista ciclabile termina in loc. Sabino


Dal Sabino si prosegue sulla vecchia SS 43 della Val di Non, ora declassata a strada locale


La strada, dopo la costruzione della variante, è assai poco trafficata


Proseguiamo incolonnati verso la Rocchetta


Il Noce visto dall'alto


Arriviamo alla Rocchetta, lo stretto passaggio fra Val di Non e Piana Rotaliana


Dalla Rocchetta imbocchiamo la vecchia strada in sinistra Noce


La strada, chiusa al traffico da qualche decennio, è usata solo dai ciclisti


Scendiamo verso la Piana Rotaliana


In fondo alla discesa, arriviamo a Maso Oliva


Facce rilassate ... anche questo (grosso) scoglio è superato


Svoltiamo verso il laghetto di Mezzocorona


La stanga "anti-camper" ci fa da traguardo: lo splendido tour, dopo 65 km, è concluso

Complimenti a tutti
e ... alla prossima!