22 giugno 2014: la 10ª tappa di RincoGold sui mitici "4 passi dolomitici" del Sella
Sella-Ronda bis

Dopo l'esperienza (bagnata!) del 2006, i Rinco Boys sono tornati a scalare - a distanza di 8 anni - i passi del Sella, Pordoi, Campolongo e Gardena. E questa volta c'era una giornata stupenda! Percorsi 69 km, mentre il dislivello è stato di 2.140 metri (record!)


i presenti

 

 

SOCI  
   
OSPITI        
 

 

la cronaca

   

Quell'antico spirito perduto
Prima di addentrarci nella cronaca e nelle belle immagini della giornata sul Sella, non si può non dedicare l'apertura a quella che - a mio avviso - rimarrà una delle pagine più brutte della storia sportiva dei Rinco.
Quando il Club venne fondato, nell'ormai lontano 2003, il nome Rinco Boys non venne scelto a caso, perchè quell'aggettivo racchiudeva in sole 5 lettere tutto lo spirito e la filosofia di un gruppo che è sempre rimasto lontano dall'agonismo, dedicandosi alla pratica sportiva in compagnia, senza l'assillo del cronometro e senza l'ansia da prestazione ma, al contrario, imbarcando nella comitiva dei veri e propri "fenomeni al contrario", perchè lo spirito era ed è tutt'ora quello di trascorrere delle belle giornate in montagna e non quello di competere. E' così accaduto ed accadrà ancora che lungo le salite ci si debba fermare di tanto in tanto ad aspettare  qualche compagno in difficoltà, perchè meno allenato o semplicemente perchè meno dotato fisicamente (non siamo tutti uguali ...).  Basta  una sosta  di  tanto in  tanto,  nel frattempo  si scambiano

due chiacchiere al sole, si mangia qualche snack ed ecco che i ritardatari rientrano in gruppo (magari con qualche sano sfottò del resto della truppa) e non si sentono una palla al piede.
Oggi - invece - è andato in scena tutto quello che NON sono i Rinco Boys, con diversi partecipanti che si sono visti alla partenza, poi due minuti al passo Sella e poi ... basta, tant'è vero che al via eravamo in 22, ma nella foto ricordo a Passo Pordoi siamo solamente in 9.
Tutto questo NON rientra nel modo che questo gruppo ha scelto - fin dall'inizio della sua storia - di fare sport. Anche perchè fare un'uscita di gruppo ha un significato ben preciso, che non coincide affatto con l'andarsene per conto proprio. Oltretutto, quando si esce in montagna con la bici, può sempre accadere l'imprevisto: ci può essere una caduta (toccando ferro ...), ci possono essere i crampi o altre difficoltà fisiche, può esserci (come in effetti è accaduto oggi allo sfortunato Mazzu) la foratura. In quasi casi, se il gruppo è compatto o comunque ravvicinato, si può prestare aiuto a chi ne ha bisogno. Se invece ognuno pensa a fare corsa a sè, chi ha avuto l'imprevisto rimane indietro, solo come un cane.
Se aspettare un compagno rimasto attardato è diventato un fastidio, allora vuol dire che lo spirito fondante dei Rinco Boys - in alcuni dei suoi aderenti - è andato perduto. Spero fortemente di no. Spero che questo episodio rimanga isolato, perchè altrimenti vorrebbe dire che stiamo diventando uguali a tutti gli altri. E la cosa non sarebbe affatto un buon viatico per il nuovo decennio di attività che si è appena aperto ...
                                                                           Il Presidente
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Santa Cristina in val Gardena (BZ), 22/06/2014. Nel 2006, alla seconda esperienza assoluta di RincoGold dopo l'esordio sullo Stelvio del 2005, il clima che accolse i Rinco Boys sui 4 passi attorno al massiccio Sella fu decisamente poco estivo. Chi c'era (e oggi erano presenti ben 4 dei 7 che presero parte a quell'avventura) ricorderà sicuramente il termometro di Passo Sella che segnava +3 (ed era il 14 di agosto ...), o la pioggia beccata sul copìn per quasi tutto il giro o addirittura il nevischio caduto sul Pordoi. Fu davvero una giornata epica, anche se i meravigliosi panorami della zona dovemmo guardarli in cartolina ...

Beh, questa volta è andata decisamente meglio e il meteo ha ripagato i Rinco della lunga attesa di 8 anni con una giornata davvero splendida. Ottima anche l'adesione: se nel 2006 erano solo 7 i presenti, quest'anno erano ben 22 i nostri biker al via, con primato eguagliato (era stato stabilito sul Monte Grappa, nel 2011).

Rispetto al 2006 sono cambiati anche il senso di percorrenza, nonché il punto di partenza. Se 8 anni fa l'anello venne percorso in senso orario con partenza da Pian de Schiavaneis (sopra Canazei, scalando in sequenza Sella, Gardena, Campolongo e, da ultimi, i 38 tornanti del Pordoi), quest'anno la partenza è avvenuta dalla Val Gardena, con percorrenza in senso anti-orario. La motivazione è presto spiegata, visto che in questa occasione l'uscita si è tenuta in occasione del Sella Ronda Bike Day, la giornata interamente dedicata ai ciclisti durante la quale, nella fascia orario dalle 8,30 alle 15,30, le strade che salgono ai 4 passi vengono chiuse al traffico veicolare. E poiché il senso di percorrenza suggerito dall'organizzazione era quello anti-orario, noi ci siamo adeguati, anche perchè percorrere il tracciato in senso contrario avrebbe voluto dire trovarsi contromano rispetto alle migliaia di ciclisti che in questa giornata prendono abitualmente d'assalto le strade che salgono ai passi.

    

La partenza, dunque, è avvenuta verso le 8,45 da Santa Cristina in Val Gardena, a quota 1.400 circa. Da lì è stata imboccata la strada che sale a Passo Sella, con i primi km - fino a Selva Gardena - più morbidi e poi con una salita più decisa, iniziando a scalare i primi tornanti, fino a raggiungere Plan de Gralba, dove la SS242 si interseca con la SS243 che scende da Passo Gardena, che noi avremmo poi percorso in discesa nella fase conclusiva del tour.

La salita è quindi proseguita sul versante est del Sella, dove la strada solca ampi pascoli, con spettacolare vista sul Sassolungo. Senza tonanti, ma con lunghi rettifili intervallati da ampie curve, si è transitati dapprima per Malga Sella, poi per il Rifugio Sella ed infine, dopo 13 km di salita, al Passo Sella, il primo nonché il più alto (m.2244) dei quattro passi in programma oggi.

Dopo la breve sosta è iniziata la discesa in Val di Fassa, affrontando il budello di tornanti che dal Sella porta verso Canazei. Giunti poco dopo Pian de Schiavaneis, però, attorno a quota 1.800, la discesa è stata interrotta per svoltare a sinistra sulla SS 48, affrontando così l'ascesa al 2° (e forse più famoso, almeno nel mondo del ciclismo) passo di giornata: il Pordoi. Altri 6 km di salita, con ben 13 tornanti (la numerazione inizia da Canazei e noi ci siamo inseriti sul tornante n.14, affrontando quelli dal n. 15 a n. 27), fino ad arrivare ai 2.239 metri del valico che dal Trentino immette in Veneto, dalla Val di Fassa al Livinallongo, valle ladina del bellunese.

Anche qui - ovviamente - doverosa sosta, sia per le foto di rito, ma anche e soprattutto per riposare un attimo dopo il "giro di boa", con i primi 25 km, ma soprattutto con i primi 1.300 metri di dislivello messi alle spalle.

Dal Pordoi è iniziata la lunga discesa che in quasi 10 km e ben 38 tornanti ha portato ad Arabba. Uno spettacolare budello di curve che nel giro del 2006 facemmo in salita, con la neve che ci attendeva in cima ... Stavolta, invece, soltanto sole e panorami splendidi, con il serpentone di migliaia di ciclisti che si è snodato curva dopo curva, fino ad Arabba, a quota 1.601.

Da Arabba è iniziata la salita al terzo valico di giornata, il Passo di Campolongo, sulla SP 244. Si è trattato della salita più breve (meno di 5 km), nonché del valico più basso (m. 1.875), una sorta di tregua prima della salita finale che ci avrebbe atteso un po' più in là ...

Dopo la sosta al Campolongo si è quindi tornati in Alto Adige, passando dal Livinallongo alla Val Badia. Altri 6 km di discesa fino ad arrivare ai 1.522 metri di Corvara, dove è iniziata l'ascesa finale: il Passo Gardena. 9 km sulla SS243, i primi 2 più regolari, fino a Colfosco, poi gli altri 7 con l'ennesimo budello di curve, una sequenza quasi interminabile (sarà forse che i km iniziavano a farsi sentire nelle gambe ...), fino ad arrivare ai 2.134 di Passo Gardena.

Su questa salita il Frà, che già in precedenza aveva accusato crampi ed era spesso sceso dalla sella, ha dovuto ricorrere alla navetta dell'organizzazione, che gli ha risparmiato gli ultimi 3 km di ascesa.

Dal Passo Gardena è quindi iniziata la discesa finale, intervallata - dopo nemmeno un km - da un lungo falsopiano sulle pendici occidentali del massiccio roccioso del Sella, prima di tornare a buttarsi in discesa lungo i tornanti che in pochi minuti hanno riportato il gruppo al bivio Sella/Gardena, sopra la località di Plan de Gralba. Da qui è stata ripresa la strada già percorsa in salita al mattino, scendendo verso Selva Gardena e da lì a Santa Crstina, dove si è chiuso l'impegnativo anello di circa 69 km, con un dislivello complessivo che ha raggiunto quota 2.144, nuovo record assoluto per un'uscita dei Rinco Boys. Complimenti a tutti!

 

i dati tecnici

Complessivamente sono stati percorsi circa 69 km, mentre il dislivello superato è stato di circa 2.144 metri. L'altimetria presenta 4 picchi in sequenza, corrispondenti ai 4 passi raggiunti. La salita più lunga (circa 13 km) è quella iniziale, da Santa Cristina a Passo Sella, valico che con i suoi 2.244 metri di quota era anche il GPM dell'itinerario. La salita più breve (meno di 5 km) da Arabba al Campolongo, che era anche il più basso dei 4 valichi superati (m. 1.875) .

L'altimetria
 
 

La panoramica in 3D

 
La mappa
Puoi vedere il tracciato sulle dettagliate mappe "OpenCycleMap", grazie al sito:

NB: agendo con il mouse sui comandi +/- puoi
ingrandire o ridurre il dettaglio della mappa,
mentre con la "manina" (tenendo cliccato il
mouse) puoi trascinare la mappa stessa.

 

 

Scarica qui la traccia in formato GPX per il tuo navigatore satellitare

.............. scarica qui il file in formato kml
per vedere il tracciato con

 

 

le immagini

 

1. il Passo Sella


Con le auto ci fermiamo a santa Cristina, dove inizia il divieto sul lato Val Gardena


Iniziamo i preparativi per la partenza


Oggi c'è un gradito rientro, dopo anni di assenza: è il Mazzu


Verso le 8,45 si parte


Le forze dell'ordine presidiano i punti di accesso ai passi, chiusi al traffico veicolare fino alle 15,30


Iniziamo la prima salita ...


Il primo tratto, da Santa Cristina a Selva, ha una pendenza moderata


Briz in azione con la sua digitale. Oggi verranno scattate davvero centinaia di foto!


Dopo un paio di km, eccoci a Selva Gardena


Qui troviamo l'Uomo Lavico, salito dalla Sicilia per una breve vacanza (ieri ha fatto la Sella Ronda Hero!)


Mazzu e il Frà, che sfoggia un barbudos-look da anonima sequestri


Il Ciga, un figurino dopo la rigorosa dieta


Il Presidente affiancato al Frà, che sta già bevendo


Selva Gardena, dopo qualche centinaio di metri, è già sotto di noi


Qui la strada sale ripida, in direzione di Plan de Gralba


L'Uomo Lavico e Brücke su un tornante


Più a monte, quasi a quota 1800, arriviamo nella conca di Plan de Gralba


Il Ciga, che sta usando la prima MTB vinta come gruppo più numeroso alla Vecia Ferovia


La basse nuvole del mattino hanno iniziato a diradarsi ed i panorami dolomitici fanno capolino ...


Arriviamo al bivio fra le strade di Passo Sella e Passo Gardena


Qui facciamo una breve sosta per ricompattare il gruppo


Ciga e Briz


Si riparte, in direzione di Passo Sella


Ben presto la vegetazione boscosa inizia a diradarsi ...


La strada è sempre esposta al sole e la temperatura è molto gradevole


Al Sella Ronda Bike day si vede davvero di tutto: qui un biker con carrello ... porta-cane!


Superata quota 2.000 il panorama si apre sugli ampi pascoli ai piedi del Sella


Si pedala in un contesto paesaggistico meraviglioso


Beh, ragazzi, questa è davvero da spot per l'APT !


Ovunque ci si giri, c'è qualcosa da ammirare


Ci sono anche dei residui di neve, caduta davvero abbondante nell'ultimo inverno


Il panorama verso nord


Ormai manca poco al passo ...


Il Frà fa un sosta per tirare il fiato


Una delle ultime curve prima del valico


Brücke in sosta su un tornante


Arrivati al Sella, troviamo una ressa di ciclisti e biker


Le nostre giacche rosse spiccano anche in mezzo a questa moltitudine colorata


Il cartello è preso d'assalto per la classica foto ricordo


Noi la foto la facciamo sotto il termometro. Rispetto ai +3° del 2006, oggi si sta una pacchia!


Messo alle spalle il primo valico, iniziamo la discesa


Dalla Val Gardena (Alto Adige) entriamo in Val di Fassa (Trentino)


Affrontiamo i tornanti che scendono verso Canazei


Ogni tanto una breve sosta fotografica è d'obbligo


Il passaggio per Pian de Schiavaneis, attorno a quota 1800


il Presidente e Big Bobby in posa, con le vette dolomitiche sullo sfondo


Proseguiamo la discesa verso il bivio per il Pordoi. Qui l'Uomo Lavico, che oggi ha usato la bici da strada


Big Bobby, Mazzu e Landini


Eccoci arrivati al bivio. La discesa porta a Canazei, la salita al Passo Pordoi


Togliamo le ventine usate in discesa


Il Frà la ripone nel guardaroba !


Ciga, ma come fai a pedalare con quel coso appeso sotto l'ascella?

 

2. il Passo Pordoi


Iniziamo la salita al 2° valico


Ci attendono 12 dei 27 tornanti del Pordoi (i primi 15 sono da Canazei al bivio)


Una fontanella per strada ci consente di riempire le borracce. Oggi si beve molto!


Il passaggio sotto una posta da sci


Le prime curve ...


Il passaggio presso l'Hotel Bellavista, in posizione panoramica sulla valle


Suggestiva ripresa fra i raggi


Briz, qui alla guida di un gruppetto, con alle spalle il Frà e il Presidente


Poco dopo, ecco il primo tornante


Il Presidente con l'Uomo Lavico


Il lungo trentino di ciclisti si sonda lungo la strada


Un grosso rapace ripreso dall'Uomo Lavico nel cielo azzurro. Aquila o falco?


Finito il tratto boscoso, il panorama si apre


Il tornante numero 17. Siamo a quota 2.086


Il Frà sente le prime avvisaglie di crampi e scende di sella per sciogliere un po' i muscoli


Nel frattempo la salita prosegue, in un panorama davvero unico


Una curiosa bici orizzontale


Telaio in carbonio, ruote lenticolari ... a occhio e croce deve costare un bel po' !


L'antico Hotel Pordoi, costruito in pietra


Ancora paesaggi da cartolina


Le ripide rampe tra un tornante e l'altro


La spettacolare serpentina che sale verso il Pordoi


Anche guardando verso l'alto, però, lo spettacolo non manca


Gli ultimi tornanti visti da sotto, con i ciclisti che spuntano ... dall'erba


Gli stessi tornanti - poco dopo - visti dall'alto


Il tornante nr. 27, l'ultimo ...


Ancora curiosità al Sella Ronda Bike day: ecco un mezzo davvero particolare


Il rettilineo dopo l'ultimo tornante


Ormai il passo è ... a due passi!


Eccoci arrivati. Anche qui, come al Sella, c'è un certo movimento


L'immancabile cartello, preso d'assalto per le foto


Mazzu e Brücke fanno la foto ricordo


Ma anche con questo sfondo una non può mancare!


L'Uomo Lavico opta per la vista sulla Val di Fassa


Mazzu scruta la strada, nei prati del Pordoi, in attesa della coda del gruppo


Beh, abbiamo capito che arrivi da latitudini assai vicine all'Africa, ma non ti sembra di esagerare???


Dopo la breve sosta, inizia la discesa verso Arabba, in provincia di Belluno


Landini e Big Bobby sulle prime curve


Sullo sfondo, alcune lingue di neve che ancora resistono nelle fessure del terreno


Il massiccio del Sella domina lo sfondo


Una skyline davvero spettacolare


Spettacolari immagini de pascoli d'alta quota


Ed ecco una delle Regine dei Monti


La discesa nel verde


Se dal lato di Canazei i tornanti sono 27, dal lato di Arabba sono ben 38: uno spettacolo di discesa!


L'arrivo ad Arabba


La chiesa in tipico stile trolese


Anche qui c'è festa, con musica, cucina a tutto spiano, birra ....

 

3. il Passo di Campolongo


Dopo la sosta per togliere le ventine e rabboccare le borracce alla fontana, si riparte


Inizia la salita al terzo valico: il Campolongo


Sopra di noi un pendio da brividi, con i paravalanghe in legno


La parte iniziale della salita presenta dei  lunghi rettigli. I tornanti (pochi) arriveranno dopo


Anche qui i paesaggi sono da ammirare


Tempo 5 minuti e Arabba è già laggiù ...


Questi rettoni sembrano non finire mai


Finalmente arrivano i tornanti a rompere la monotonia


Per il Frà è sempre più crisi ...


Qui si va dai 1.600 ai 1875 metri, per cui è ancora presente la vegetazione boscosa


Le prime case del passo fanno capolino dalle colline erbose ...


Dopo meno di 5 km (sarà la salita più breve delle 4 ), eccoci in località Campolongo


Un piccolo fienile immerso nel pascolo


Poco più avanti arriviamo al valico vero e proprio


Brücke e l'Uomo Lavico in posa davanti al cartello


Sosta snack ...


Splendidi paesaggi rurali, con antichi fienili in legno


Ancora pascoli. Del resto il nome Campolongo non sarà stato dato a caso, no?


E' ora di infilare nuovamente le giacche per affrontare la discesa verso Corvara


Mazzu e Brücke


Si parte, entrando in Val Badia e quindi di nuovo in Alto Adige


Big Bobby e Landini sono calorosi e affrontano la discesa in maniche corte


Anche qui non sono mica messi male in quanto a paesaggi !


La discesa (6 km) verso Corvara


Ed ecco Corvara, immersa in una conca fra le montagne


Togliamo per l'ennesima volta le giacche indossate in discesa


Prima della salita, una foto ricordo con questa bella scultura lignea

 

4. il Passo Gardena


Dopo la breve sosta a Corvara, iniziamo l'ultima salita: il Passo Gardena


Sopra di noi, pascoli verdissimi e cime rocciose


Iniziamo ad affrontare il budello di curve che ci riporterà oltre quota 2.100


Poco dopo arriviamo a Colfosco, frazione di Corvara


La Val de Mezdì, il cui canalone - in inverno - è frequentato dagli scialpinisti


Si continua a salire ...


Spettacolo in alto ...


... e spettacolo anche in basso!


Alcuni tornanti visti dall'alto


Intanto il Frà è arrivato alla frutta. Di lì a poco passerà il furgone dell'organizzazione che lo porterà al passo


Panorama sull'Alta Badia


Sopra alcune vette c'è ancora un bello strato di neve


Ormai manca poco, si vede la cresta del passo


Guardando in basso, invece, si vede la tortuosa strada appena percorsa


L'ultimo tornante ..


Ancora panorami da cartolina


L'arrivo al passo, il 4° ed ultimo di questo impegnativo tour


E anche qui scatta la foto con il cartello


La bella chiesetta di Passo Gardena

Quelli del 4x4

Il Presidente mostra le 4 bandane, una per passo, utilizzate oggi

 


Big Bobby - invece - ha usato una maglietta diversa per ciascuna salita, tirando fuori dall'armadio tutte
le divise ufficiali del Club impiegate dal 2005 ad oggi, compresa la maglia della sezione trekking !


Dopo l'ultima sosta, si comincia la discesa


Affrontiamo i tornanti che scendono sul versante opposto alla Badia, quello della Val Gardena


Ora il Frà può sfruttare la forza di gravità !!!


Ancora bestiame al pascolo


Un'ultima cartolina ...


Una breve fermata al bivio Sella/Gardena, dove torniamo sulla strada percorsa all'andata in salita


Poco dopo, riprendiamo la discesa


Ecco Selva Gardena, laggiù sul fondo valle


L'arrivo in paese


La discesa da Selva a Santa Cristina


L'arrivo a Santa Cristina, dove abbiamo parcheggiato le auto. Anche il 10° RincoGold è andato!

Complimenti a tutti
e ... alla prossima!