16
SET

USCITA RINCOGOLD 2023

Lac & Piz





 
 

Disputata oggi, fra Valsugana e Altipiani Cimbri, l'uscita "no limits" della stagione 2023: l'ascesa dal Lago di Caldonazzo al Piz di Levico, passando per la "Strada del Menador" e Passo Vezzena. 65 km, con oltre 1900 m. di dislivello, immersi fra Natura e Storia. Discesa dalla valle del Torrente Centa, dopo un saliscendi sugli Altipiani, passando per Luserna, Lavarone e Folgaria.


i presenti

 

SOCI
 

 

la cronaca

Caldonazzo (TN), 16/09/2023. E' stata disputata oggi, fra la Valsugana e gli Altipiani Cimbri, l'uscita RincoGld 2023. Un'uscita battezzata, in dialetto trentino, "Lac & Piz" perchè ha avuto come punto più basso il Lago di Caldonazzo (m.450) e come punto più alto il Pizzo di Levico, m.1908.

Partenza verso le 8,30 da Caldonazzo, loc. Pineta, attraversamento del paese e discesa fino in riva al lago, per la foto di gruppo. Dalla spiaggia si poteva ammirare, controluce, l'inconfondibile sagoma scura del Piz di Levico (Cima Vezzena), la nostra meta ...

Il gruppo, composto oggi da 10 biker, ha quindi raggiunto la vicina Pista ciclabile della Valsugana, percorrendone un tratto in direzione Bassano, fino al bivio per Lochere-Quaere. Qui è stata imboccata la SP 133 (diramazione di Levico), nota come "Strada del Menador". La strada, una della salite più iconiche del Trentino, è mata nel 1916 come via militare e si chiamava Kaiserjagerstrasse. Serviva per portare, dalla stazione ferroviaria di Caldonazzo, i rifornimenti alle truppe dislocate nei vari forti degli Altipiani. Dopo la guerra venne riutilizzata come strada civile e ribattezzata "del Menàdor", perchè percorsa dai menadòri, ovver coloro che menàvano (cioè trasportavano) il legname a valle.

La salita, con diversi tornanti e un paio di gallerie scavate nella roccia, sale con pendenze mai banali (10-15%) fino ai 1261 m. di Monterovere, dove si entra nel vasto territorio degli Altipiani di Luserna, Lavarone e Folgaria.

Da lì il gruppo ha proseguito la salita per altri 4-5 km, verso Passo Vezzena, arrivando ai 1400 m. del valico che porta verso il Veneto. Da qui ci si è quindi spostati fra i pascoli di Busa Verle, ampia zona prativa che ospitava anche un forte, Forte Verle, ridotto a rudere prima dai bombardamenti e poi, a guerra finita, dall'azione dei "recuperanti", in cerca di prezioso metallo da costruzione ...

Oltrepassata Busa Verle, è iniziata la strada militare che conduce a Cima Vezzena, il Pizzo di Levico. Primo tratto (quello che poi si dirama verso alcune malghe) asfaltato, poi si passa sulla mulattiera orginale, con fondo decisamente sconnesso e rognoso. Per fortuna le pendenze (come tutte le strade ex mulattiere militari) non sono elevate, altrimenti - con quel fondo di pietre smosse - sarebbe quasi impossibile salire in bici. Invece, con non poca fatica, i Rinco sono arrivati in vetta, superando i vari tornanti che portano fino al forte.

Dal "Piz" la vista è straordinaria, in particolare sui laghi di Caldonazzo e Levico, ma anche su tutta la Valsugana, il Lagorai, Vigolana, Marzola, Bondone, Brenta ...

Davanti al vecchio forte (anch'esso ridotto in ruderi) è stata fatta la meritata pausa pranzo, poi si è tornati insella, ripercorrendo in discesa la rognosa mulattiera fino al bivio di malga Marcai. Da lì in poi si è tornati su asfalto, scendendo veloci a Busa Verle e al passo Vezzena.

Qui è iniziata la seconda parte del tour, con vari saliscendi fra le colline che caratterizzano questo territorio. Si è passati prima nel territorio di Luserna (in direzione di Millegrobbe), poi si è scesi a Malga Laghetto, entrando nel territorio di Lavarone.

Sono state attraversate le frazioni di Longhi e Rocchetti, con vari passaggi fra pascoli e boschi, arrivando fino a Chiesa. Da lì, passando vicino al Monte Rust (sul quale, in tempo di guerra, era montato un osservatorio), si è quindi scesi verso Carbonare, entrando nel territorio di Folgaria.

Da Carbonare si è quindi entrati nella valle del Torrente Centa, iniziando la discesa verso Caldonazzo. Passando dapprima per il Valico della Fricca, si è quindi scesi sotto la statale, imboccando la stradina comunale che collega le varie località della valle: Maso Menegoi, Maso Sadleri, Maso Maccani, MJaso Cioli, Maso Stauderi e quindi Centa san Nicolò, un tempo capoluogo comunale, prima della fusione con Vigolo Vattaro, Vattaro e Bosentino (oggi è tutto un unico comune, "Altopiano Vigolana").

Da Centa San Nicolò si è scesi ancora verso il fondo valle, passando per Maso Doss e Valle. Scendendo in sinistra Centa, si è quindi entrati nel territorio del Comune di Caldonazzo, arrivando a Maso Aonè. Qui si è passati in sponda destra del torrente, percorrendo gli ultimi km su sterrato, fino a Pineta di Caldonazzo, dove si è chiuso il tour di  65 km (e 1900 metri di dislivello).

 

i dati tecnici

Complessivamente sono stati percorsi circa 65 km, mentre il dislivello superato è stato di 1900 metri. L'altimetria, dopo il tratto iniziale in piano (a Caldonazzo), vede la lunga salita al Pizzo di Levico, 20 km con 1500 m di dislivello, interrotti da qualche breve falsopiano. Segue la discesa (5 km) a Passo Vezzena, quindi 20 km di saliscendi sugli Altipiani, fino a Carbonare. Si conclude con oltre 10 km di discesa, nella valle del Torrente Centa. GPM al Pizzo di Levico (m.1907).

L'altimetria
 

La panoramica in 3D

 
La mappa
Puoi vedere il tracciato sulle dettagliate
mappe "OpenCycleMap", grazie al sito:

NB: agendo con il mouse sui comandi +/- puoi
ingrandire o ridurre il dettaglio della mappa,
mentre con la "manina" (tenendo cliccato il
mouse) puoi trascinare la mappa stessa.

 

 

Scarica qui la traccia in formato GPX per il tuo navigatore satellitare

.............. scarica qui il file in formato kml
per vedere il tracciato con

 

le immagini

1. la "Strada del Menador"

 

2. a Passo Vezzena

 

3. salita al Piz di Levico

 

4. discesa dal Piz di Levico

ù

 

5. gli Altipiani di Luserna, Lavarone e Folgaria

 

6. discesa nella Valle del Centa

Complimenti a tutti
e ... alla prossima!