6 settembre 2009: straordinaria cavalcata in MTB, dal Lago di Garda alle Alpi Ledrensi
Garda-Tremalzo
Partenza da Riva del Garda (in traghetto), quindi lo sbarco a
Limone del Garda, dove è iniziata la lunghissima salita che
attraverso Vesio e la Valle di San Michele ha condotto fino a
Tremalzo. Dopo il GPM di Cima Marogna l'altrettanto lunga
discesa, prima sulla suggestiva strada militare, poi nella Val
di Ledro. Rientro a Riva del Garda attraverso la "vecchia Po-
nale". 57 i km percorsi, con ben 2.062 metri di dislivello !!!


14 SOCI DEL CLUB (RECORD ASSOLUTO PER UN'USCITA RINCO-GOLD), OLTRE A DUE OSPITI, HANNO AFFRONTATO OGGI L'IMPEGNATIVO PERCORSO CHE RICALCA IN GRAN PARTE IL TRACCIATO DELLA GARA "BIKE-EXTREME".

        
   
 

     OSPITI   
     

Limone del Garda (BS), 06/09/09. "Più dura dello Stelvio". E' stato questo l'unanime commento di chi nel 2005 partecipò alla prima uscita del programma no-limits battezzato RincoGold (che si disputò appunto sul valico stradale più alto d'Europa) e che oggi ha avuto modo di partecipare anche al tour Garda-Tremalzo. Quasi uguale la lunghezza delle due salite (circa 30 km), ma il fondo sterrato di quella odierna, con rampe anche oltre il 20% di pendenza, ha reso veramente impegnativa l'ascesa, durata infatti diverse ore proprio a causa della scarsa scorrevolezza delle ruote su quel fondo a tratti ghiaioso, a tratti coperto di pietre, a tratti cementato a spina di pesce. E alla fine c'è scappato pure il primato di dislivello: 2.062 metri, contro i 2.036 fatti registrare al Klammlrunde (RincoGold 2007).

C'è voluta, a dire il vero, una modifica al tracciato, decisa la sera prima del via per ovviare alla possibile scarsità di parcheggi gratuiti a Limone. Così la partenza è stata spostata a Riva del Garda, dove il gruppo dei Rinco è salito sul traghetto "S.Marco", partito alle 8:00 in punto alla volta di Limone. Una volta raggiunta la vicina cittadina nell'alto bresciano, il percorso è poi ripreso come previsto in precedenza.

Usciti dal paese, infatti, i Rinco hanno imboccato la ripida provinciale per Tremosine, con pendenze subito impegnative che hanno messo già a dura prova le gambe ancora fredde. In pochi tornanti sono stati superati circa 300 metri di dislivello ed è stata raggiunta Bassanega (la più bassa delle frazioni che compongono il Comune di Tremosine), cosicché il Lago di Garda, lasciato alle spalle poco prima, appariva ora in lontananza, come in cartolina.

Proseguendo sulla ripida via, con un occhio sempre al fantastico panorama sul lago e sulle vette della sponda veronese, sono stati incontrati i paesini di Ustecchio (dove si transita a fianco di un'antica chiesetta), Voltino ed infine Vesio, adagiato su un piccolo altopiano. Qui è cominciato un tratto in leggera discesa che, passando sopra le frazioni di Villa e Voiandes, ha condotto fino all'imbocco della Valle di san Michele.

Da qui in poi (eravamo al km 12) è finito l'asfalto ed è iniziato lo sterrato. Dapprima in leggera discesa (circa 2 km) poi, una volta giunti in loc. S.Michele - dove si trova una piccola diga ed un laghetto -  in salita, e che salita!

Si sono presentate subito un paio di rampe con pendenza vicina al 20%, dove alcuni tratti - per evitare l'erosione delle acque piovane - sono stati lastricati in pietra. La salita è proseguita senza mai una tregua, con una pendenza mai scesa sotto il 10% ed il fondo spesso ghiaioso a rendere ancor più difficoltoso l'incedere.

Inevitabile, in questo frangente, il frazionamento del gruppo, con i più in forma a fare da battistrada e gli altri sgranati dietro, a coppie o gruppetti di 3-4, a seguire le loro orme. Nelle retrovie gli ultracinquantenni Taverna (sempre a fianco del figlio) e Gigi non hanno ceduto un colpo e pur facendo qualche tratto a piedi hanno proseguito la loro marcia senza tentennamenti. Con loro si sono spesso ritrovati nelle soste il Presidente, Cecchi Paone e Tania, molto provata al termine della salita. 

In località Valscaletta (km 22), a quota 1325, è terminato il tratto più duro e un km in falsopiano ha introdotto i nostri bikers nei prati dove si trova Malga Cà dell'Era. Qui, vista l'ora (!), è stata fatta una sosta ristoro, sdraiati al sole sull'erba, per riposare le gambe e rifocillarsi a dovere.

Dopo la ripartenza ci sono voluti altri 6 km per arrivare al Rifugio Garda, adagiato a quota 1.700, in località Tremalzo, in cima alla cresta erbosa lungo la quale si snoda una serie di tornanti che assomiglia molto alla salita dello Stelvio.

Qui è stata fatta una seconda sosta, per ricompattare il gruppo che nel frattempo si era nuovamente sgranato e per un ulteriore spuntino in vista delle ultime fatiche. In questa occasione c'è stata anche la visita del Frà, salito in auto fino a Tremalzo, che ha esibito una mise da Circolo Caccia e Pesca.

Dal Rifugio Garda la salita è proseguita lungo la via militare che conduce alla Cima della Marogna. Si tratta di una strada costruita all'epoca della 1ª Guerra Mondiale, a servizio del fronte che all'epoca correva su questi crinali: da una parte i kaiserjäger austriaci (il cui impero si estendeva fino al basso Trentino), dall'altra gli alpini italiani.

Dopo un paio di km è stato raggiunto il GPM, a quota 1.860, collocato proprio nel mezzo della galleria che fora la Cima della Marogna: si entra nel tunnel in salita e si esce in discesa!

Da qui in poi la strada militare prosegue in discesa, snodandosi sulla costa sotto il crinale delle Alpi Ledrensi, con un budello di tornanti consecutivi davvero impressionante. E' necessario fare molta attenzione perchè il fondo è molto ghiaioso e non vi sono guard-rail o parapetti: se si scivola fuori dalla carreggiata si fa un volo di decine e decine di metri!

La cavalcata è così proseguita in direzione nord-est, per circa 8 km, passando per piccoli tunnel, fortini, casermette di guardia ed altri residuati bellici, fino a scendere ai 1200 metri di Paso Nota. Qui si incontra il bivio per la val di Bondo (che scende verso Tremosine e quindi Limone), dove nei programmi iniziali doveva proseguire il nostro percorso. Visto però che dopo la modifica del programma le auto erano rimaste a Riva, si è proseguito sulla strada militare in cresta, risalendo fino a Passo Bestana (terribile la rampa finale al 20% con il pavè in  porfido!) e poi, dopo un saliscendi, fino a Bocca dei Fortini. Qui è stata fatta una deviazione ad ovest, scollinando sul versante della Val di Ledro ed iniziando la lunga discesa verso Molina. 

Dopo circa 7 km di ripida discesa si è così giunti alla frazione di Legos, dove è stata imboccata la nuova pista ciclabile della Val di Ledro che alternando tratti sterrati a tratti in asfalto o cemento rigato (specie nei tornanti più ripidi), ha condotto - attraversando i paesini di Prè e Biacesa - fino all'imbocco della Vecchia Ponale, la strada che collegava Riva del Garda con la Val di Ledro e che fu mandata in pensione nel 1989, dopo la costruzione della lunga galleria.

Il giro si è quindi avviato alla conclusione sulla più suggestiva e panoramica delle strade ciclabili del Trentino, ricavata a sbalzo nelle rocce, con panorami mozzafiato sul lago, tornanti e gallerie, fino a giungere nuovamente sulle rive del Garda e chiudendo così l'anello di 57 km (più una decina in traghetto) e oltre 2.000 metri di dislivello.

Complimenti a tutti presenti per la grinta e la tenacia dimostrate!

 

CARTINA E ALTIMETRIA


La cartina del tour (clicca sull'immagine per vederla ingrandita)


 


LE FOTO DELLA GIORNATA


La giornata inizia con il sole che sorge dietro al Monte Baldo,
trasformando il Lago di Garda in una tavola argentata


L'acquisto dei biglietti del traghetto


Il Presidente con Dorty. Sopra di loro la Rocca di Riva


Si inizia a salire sul traghetto


Sistemiamo le bici sulla punta dell'imbarcazione (ops!) ... a prua (giusto Fra?)


Il traghetto si chiama "San Marco" e per il Dori (e per tutti i Serenissimi) è una gran gioia!


Alle 8:00 in punto lasciamo il porto di Riva del Garda


Dopo la manovra nel porto di Riva ci dirigiamo veloci verso sud


Il "San Marco", con il suo prezioso carico, solca le acque tranquille


Il Merdatleta, notoriamente "petìz" ("che aria che tira!") si rintana invece in cabina


A bordo si notano strani connubi


In viaggio c'è il tempo per qualche lezione di geografia locale


Dorty ne approfitta per sgranocchiare qualche barretta


Nella Sala Comando le menti più lucide (!) del Club pianificano il nuovo tracciato


L'arrivo a Limone del Garda


Una delle storiche limonaie che hanno reso famoso questo angolo di mediterraneo tra le Alpi


Lo sbarco, non dei Mille ma dei 16, però con camicia rossa anche noi!


Sul molo di Limone ci prepariamo per salire in sella


Attraversiamo i vicoletti del centro storico


Foto ricordo sul lungo lago di Limone. Tra qualche ora saremo quasi a 2000 m. di quota!


Ci incolonniamo sulla provinciale per Tremosine


La salita si fa subito impegnativa


Pedaliamo tra gli olivi, tipicamente mediterranei. Tra un po' saremo in mezzo ai pini mughi!


Eccoci a Bassanega, la prima delle frazioni di Tremosine. 300 metri di dislivello sono andati ...


Il lago si vede sempre più lontano e sempre più dall'alto


L'antica chiesetta di Ustecchio, altra frazione di Tremosine


Altra pausa con vista lago, stavolta verso sud


Dopo 4 km di dura salita eccoci a Voltino


La strada non concede tregua, costringendo spesso i bikers ad alzarsi sui pedali


Proseguiamo in gruppo compatto, salendo verso Vesio


L'arrivo a Vesio. Da qui in poi ci sarà un tratto in cui respirare, prima della salita sterrata


Approfittiamo del tratto in piano per respirare un po' dopo le rampe precedenti


Imbocchiamo lo sterrato nella Valle di San Michele


Arrivati in località S.Michele facciamo una sosta: da qui riprende la salita


Il piccolo laghetto ottenuto con lo sbarramento del torrente


Questa è fame atavica!


Riprendiamo la salita e subito si presenta una rampa al 18-20%, con il pavè in pietre!


In alcuni punti, invece, è stato posato il cemento rigato, per evitare l'erosione con le piogge


Nel tratto successivo si entra nel bosco, all'ombra delle fronde


Il fondo molto sconnesso costringe a continui cambi di rotta, alla ricerca di punti più compatti


Guardando in alto si cominciano a intravedere le vette delle Alpi Ledrensi


Quando la fame chiama i Rinco ... rispondono, ovunque essi siano!


La strada prosegue ripida, con suggestivi passaggi sotto le rocce


Contrariamente a quanto accade negli Stati Uniti, il nostro Presidente
e il suo Vice vanno spesso in coppia (... nelle retrovie!)


Panoramica di un tornante cementato: la pendenza, qui, era tra il 18 e il 20%


Ecco Frank affrontare la ripida cirva


Uno dei rari (e purtroppo assai brevi!) tratti dove si poteva tirare il fiato


Dopo il tratto nei boschi arriviamo tra i pascoli e pedaliamo al sole


Sulla via incontriamo la splendida cascata del torrente San Michele


L'effetto ottico induce a credere che Gigi stia facendo la doccia sotto la cascata!


Dopo le foto ed una bella rinfrescata risaliamo in sella


Dopo un po' arriviamo a Malga Ca' dell'Era. Qui faremo la sosta pranzo


Approfittiamo della fontana per riempire le borracce


I mai domi ultracinquantenni Gigi e Taverna


La posa digestiva del Merdatleta


Dopo la sosta-pranzo ripartiamo verso Tremalzo


Finalmente riusciamo a vedere il nostro obiettivo


La faccia di Cecchi Paone è tutta un programma "Fin su lì dovèn nàr?"


Il passaggio dall'Agritur (chiuso!) di Malga Ciapa. Verrebbe da dire: Ma Ciapa ... la 'n del ...


Fortunatamente l'ultimo pezzo di salita ha pendenze più umane


Sui tornanti, nel tratto finale della lunghissima ascesa


Ormai a un passo ... da passo Tremalzo


Eccoci a P.so Tremalzo. Qui ci concediamo un meritato riposo prima dell'ultimo tratto di salita


Siamo nel Parco dell'Alto Garda Bresciano


In cima ci attendeva il Frà, in versione Indiana Jones


La foto di gruppo


Il Rifugio Garda, raggiungibile anche in auto dal versante trentino


Ci rimettiamo in sella, puntando verso Cima della Marogna (a dx)


La salita verso Tremalzo vista dalla strada per Cima Marogna


Gli ultimi, impegnativi, 200 metri prima del GPM


L'imbocco della galleria sotto Cima della Marogna. La particolarità è che si entra in salita
e si esce, dopo circa 80 metri, in discesa: il GPM (m.1860) è in mezzo al tunnel, al buio!


L'uscita sull'altro versante. Da qui comincia la lunga discesa


Il fondo è molto ghiaioso e non ci sono guard-rail: procediamo con molta cautela


Visti dall'alto, i numerosi tornanti che si susseguono, fanno davvero impressione!


Una curva dove è consigliabile di non rompere i freni !


Dorty si ferma per fotografare il meraviglioso panorama


Taverna & Son al passaggio in una piccola galleria


Un curioso tornante: quando giri fai cucù e sbuca un biker in senso contrario!


Per evitare la ghiaia bisogna pedalare nella traccia battuta dai numerosi bikers


Un latro suggestivo passaggio della vecchia strada militare


In alcuni punti la strada si infila sotto le rocce a strapiombo


L'arrivo a Passo Nota


Proseguiamo in saliscendi verso Passo Bestana


La ripidissima rampa spaccagambe prima di Passo Bestana


Anche nel tratto successivo ci attende qualche strappo alternato alla discesa


Ogni tanto una sosta è d'obbligo per ammirare il panorama


Quartetto in posa con il Monte Baldo e il Lago di Garda alle loro spalle


L'arrivo a Bocca dei Fortini: qui si scollina in Val di Ledro


Iniziamo la discesa verso Molina


Anche qui troviamo il cemento nei tratti più ripidi (oltre il 20%)


Gigi e Brücke in un tranquillo tratto pianeggiante


Le prime case, siamo quasi a Molina


Dopo una curva ecco sbucare il paese


Imbocchiamo la ciclabile che ci porterà fino al fondovalle


Alcuni punti della ciclabile sono sterrati


Dopo Biacesa imbocchiamo la "vecchia Ponale"


La suggestiva strada passa tra le pareti rocciose a strapiombo sul Lago di Garda


Cecchi Paone abbassa gli occhiali per ammirare il panorama

 
Uno scorcio di lago visto dai fori laterali di una galleria della "vecchia Ponale"


Finalmente si scorge Riva del Garda: il fantastico tour è finito!