Uscita "B & B" d'autunno - stagione 2019
Distilleria Francesco

16/11/2019 - Disputata oggi nella Valle dei Laghi l'uscita autunnale del programma Bici & Bicèri che - come ormai da tradizione - ha chiuso la stagione ufficiale dei Rinco Boys, la 17ª di attività dal sempre più lontano 2003. In realtà, quello di oggi, è stato un "Trek & Bicèri", perchè a causa del maltempo che sta imperversando sul Trentino da qualche giorno, con piogge abbondanti e nevicate fino a quote medio/basse, con conseguente incertezza sul fronte meteo, si è scelto di accantonare le mtb e optare per una passeggiata fra i vigneti. Col senno di poi, vista la bella mattinata (addirittura con ampi squarci di cielo sereno e un tiepido sole), si sarebbe potuto anche pedalare, ma va bene così.

Breve ma interessante l'itinerario, con un primo passaggio lungo il lago di Santa Massenza, quindi nel borgo di Padergnone, poi fra i vigneti a valle di Vezzano ed infine sulla collina vitata che sovrasta il lago e l'abitato di Santa Massenza, rientrando in paese dopo circa 6 km di passeggiata.

Dopo la camminata ci sono stati la visita guidata ed la degustazione con ristoro presso la struttura della Distilleria Francesco, una delle 5 piccole realtà che hanno fatto grande il nome di Santa Massenza, minuscolo borgo ai piedi del Monte Gazza, legato a doppio filo al vino ed alla grappa, tanto che qui - negli anni '60 - si era arrivati ad avere addirittura 13 distillerie (con un centinaio di abitanti ...). Ecco i dettagli della giornata ...

 

La prima "B": la Bici ...
(che quest'anno era un trek ...)

 
L'itinerario inizia da Santa Massenza. Attraversato il centro storico del piccolo borgo, si raggiunge l'area dove si trova l'ingresso della grande centrale idroelettrica ipogea (costruita all'interno della montagna). Da qui si prosegue costeggiando la sponda nord del lago di Santa Massenza, fino a raggiungere quella orientale. Qui inizia la leggera salita verso il paese di Padergnone, con una breve deviazione su un colle panoramico (loc. Sottovi). Da Padergnone si sale quindi verso Vezzano, su una vecchia strada fra i vigneti, per poi deviare nuovamente verso Santa Massenza (con passaggio sotto al viadotto della statale 45-bis) e raggiungere la conca soleggiata che si trova a monte del lago, coltivata a vite ed ulivo. Intercettata la vecchia strada che collega Santa Massenza con Fraveggio, si scende verso il paese ed il lago, chiudendo il breve anello.
 
 
....La mappa
(clicca sull'immagine per accedere al tracciato sulle dettagliate mappe di OpenMTB)

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La panoramica 3D

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L'altimetria

 

 

Scarica qui la traccia in formato GPX per il tuo navigatore satellitare

................... scarica qui il file in formato kml
per vedere il tracciato con

 

Le foto della camminata


La sede (nuova) della Distilleria Francesco, dove inizia il nostro itinerario


Ci dirigiamo verso il centro del piccolo borgo


L'insegna di un vecchio ristorante (chiuso da anni), il cui nome si rifaceva alla villa del
Principe Vescovo di Trento, che in tempi antichi veniva qui a trascorrere le vacanze


Raggiungiamo la piazza

  
Scorci del centro storico


A spasso fra gli antichi vicoli e vòlti


Passiamo nel vicolo con il "palazzo del Vescovo"


Lo stemma principesco scolpito sopra il portale


Usciamo dal paese


Passiamo a fianco della costruzione che ospita l'ingresso alla grande centrale ipogea


Eccoci al lago


Lungo la passeggiata che costeggia il lago, ci sono dei pannelli descrittivi


Questo racconta la storia agricola del luogo


Un luogo che, come racconta questa cartolina, era di villeggiatura


Proseguiamo lungo la passeggiata


In montagna è tutto bianco, ma qui ci sono ancora i colori dell'autunno


Vista sul lago


Una delle grosse turbine utilizzate nella centrale idroelettrica


Uno dei pannelli descrittivi è dedicato proprio alla grande centrale, alimentata dalle acque
dei laghi di Molveno e Ponte Pià (artificiale). La particolarità che si legge e che nel 1952,
quando l'opera della centrale fu completata, era la cavità artificiale più grande del Mondo!


Foto d'epoca del periodo di costruzione della centrale di S.Massenza


Le opere esterne della centrale, purtroppo, deturpano la vista del paese


La passeggiata prosegue sulla sponda nord del lago


Si passa sotto la struttura (spoglia) di un pergolato


Panorama verso sud, con il Monte Casale spruzzato di neve


A Santa Massenza ci sono anche 15 metri di spiaggia !


Sosta foto


Si riprende il cammino, verso Padergnone


La parte finale della passeggiata lungolago


Inizia la salita verso Padergnone


L'obelisco dei 21 martiri (cui è dedicata, a Trento, la Via dei Ventuno). Si tratta di 21 volontari
lombardi (la maggior parte originari di Bergamo) che durante la 1ª guerra di indipendenza (1848)
vennero catturati in questo luogo dagli austriaci e condotti al Castello del Buonconsiglio, dove
vennero giustiziati (nella "Fossa dei martiri", la stessa dell'esecuzione di Cesare Battisti). Qui info


Arriviamo a Padergnone, con vista sul viadotto della statale 45-bis


Prima di raggiungere il paese, saliamo sul colle di Sottovi


Da qui si vede il lago dall'alto


E proprio qui ci sono alcuni dei vigneti dell'azienda che andremo a visitare a fine camminata


Imbocchiamo una stradina che porta a Padergnone


Si tratta della vecchia strada che da Padergnone scendeva al lago


Scorcio di lago, fra i colori d'autunno


Camminando sotto un vecchio muro a secco, arriviamo al paese


Qui, purtroppo, il panorama è oscurato dal grande viadotto degli anni '70


In paese troviamo una caverna, chiusa da un cancello


Il cartello ne svela la funzione


Costeggiamo un tratto della roggia che lambisce il paese


Dopo le piogge di ieri, è bella carica!


Scorci rurali


L'acqua della roggia serviva come forza motrice per diverse attività produttive, in primis mulini


Un vecchio lavatoio, dove le donne del paese andavano a lavare i panni (e a ciaceràr)


La curva della roggia che scende da Vezzano


Fra i vicoli di Padergnone


La chiesa dedicata ai SS Filippo e Giacomo (secolo XVI)


Scorci rurali


Il centro storico di Padergnone vanta diversi palazzi antichi


Uno splendido stemma con cigno, scolpito sopra un portale


A spasso nella parte più vecchia del paese, in quella che era la "Via Imperiale"


Stupenda villa d'epoca, che ha vissuto tempi migliori ...


Anacronistico incitamento al mitico "Checco" (ritiratosi nel 1988)


Altri particolari delle antiche costruzioni di Padergnone


Ritorniamo verso la chiesa, che vanta anche pregevoli affreschi sopra una porta laterale


Usciamo da Padergnone in direzione nord


Di fronte a noi, la chiesetta di San Valentino e, sullo sfondo, la Paganella innevata


Si sale in direzione Vezzano


Le indicazioni del percorso "Mountain & Garda Bike"


La vecchia strada attraversa diversi vigneti


La pergola doppia "alla trentina"

        
Qui l'autunno non è così avanzato: le foglie delle vigne sono ancora verdi


Si prosegue in leggera salita


Lasciamo la strada per Vezzano e giriamo a sinistra, direzione S.Massenza


Uno sguardo a valle, verso Padergnone


Saliamo fino al passaggio sotto il viadotto della statale


Sull'altro lato, la vista si apre verso Santa Massenza e Toblino


Iniziamo la discesa


Vista su S.Massenza, purtroppo rovinata da tralicci e fili elettrici


Scorcio di lago


Sosta foto


Anche qui percorriamo una vecchia strada


Più avanti incontriamo l'antica pavimentazione in pietra


Particolari della pavimentazione, con il solco delle ruote dei carri


Dopo le copiose piogge, ruscelli e torrentelli sono gonfi d'acqua


La discesa prosegue


Finalmente una visuale (quasi) sgombra del paese di Santa Massenza


L'ultimo tratto della strada lastricata è diventata una sorta di ruscello ...


Lasciamo la strada (che scende verso il lago) e deviamo su un sentiero a destra


Il sentiero passa nel bosco, a monte di alcuni frutteti


Percorriamo qualche centinaio di metri


Usciamo dal bosco e torniamo fra i vigneti


Si prosegue su erba (fradicia ...)


Imbocchiamo il "Sentiero di Fugè"


Vigneti


Per un tocco di "adventure" ... ecco il guado (su legno scivoloso!)


Si sale verso la conca che sovrasta il lago di santa massenza (ora alle nostre spalle)


La bellissima conca esposta a sud, baciata dal sole


Un ruscelletto ad uso irriguo, carco d'acqua come non mai


Vista verso il paese


Cosa non si fa per un grappoletto d'uva stramatura ...


Dopo un inizio di mattina così così, ora si cammina in pieno sole


Arriviamo nel punto più a nord del nostro giro


Qui si coltiva anche l'ulivo: i più settentrionali d'Europa


Inizia il rientro verso sud


Fra vigne ed ulivi


Imbocchiamo la vecchia strada che collega Santa Massenza con Fraveggio


Se si fosse fatto il giro in mtb, si sarebbe scesi proprio da qui


Alle nostre spalle si scorge l'abitato di Fraveggio


Finisce la discesa


Vigneti


L'ultimo tratto prima di entrare in paese


Arriviamo a Santa Massenza


Oh, non toccate gli alambicchi in questo paese ... prendete la scossa!


Eccoci arrivati


Prima di rientrare alla cantina, facciamo il giro nella parte alta del piccolo borgo


Anche qui, diversi scorci


Tornati in piazza, scendiamo verso la cantina


Il nostro breve itinerario è finito


Entriamo, ora ci dedichiamo alla 2ª B: i Bicèri

 

La seconda "B": i Bicèri ...

Dopo aver lasciato le nostre MTB, ci buttiamo con piacere nella 2ª parte del programma B&B. La seconda B, infatti, sta per Bicèri e così, dopo la "fatica" in sella, arriva l'atteso e gradito momento eno-gastronomico. Ad attenderci, all'interno della nuova struttura della Distilleria Francesco, c'è Alessandro (figlio di Francesco), che oggi - assieme alla sua famiglia - porta avanti l'azienda.

La Distilleria Francesco, di Francesco ed Alessandro POLI, consta di un'azienda agricola, dedicata alla produzione di vino, e di una distilleria, dove si produce la grappa. La prima vendemmia ufficiale di uve Nosiola da Vino Santo di Francesco e Alessandro risale al 1985. Bisogna aspettare il 1990 per assaggiare il primo Vino Santo targato Francesco Poli, ma da allora è stato un crescendo di apprezzamenti con l’uscita delle successive annate. Nel nuovo locale per l’appassimento, all’ interno dell’azienda, alloggiano le aréle, che sono di dimensioni ridotte rispetto al passato, per poter essere riempite con i grappoli direttamente nel vigneto, evitando così una successiva manipolazione delle uve.
Nei vigneti attorno al paese vengono coltivati i vitigni a bacca rossa: la Schiava, il Rebo, il Lagrein ed il Cabernet Sauvignon. Alcuni anni fa in località Naran, a 550 metri ai piedi del Monte Gazza e della Paganella, sono stati piantati dei vitigni naturalmente resistenti e che quindi non necessitano di alcun trattamento antiparassitario. Sono il Bronner e il Solaris, dal cui assemblaggio nasce il “Naranis”, un vino di montagna a impatto zero.
La distilleria ha un alambicco completamente rinnovato nel 1996, introducendo due nuovissimi distillatori discontinui a bagnomaria che permettono una lavorazione in tempi strettissi della vinaccia (4 ore circa). La particolarità della distillazione a bagnomaria sta nel modo di riscaldare la vinaccia: il vapore non è immesso direttamente nella materia prima da distillare, ma immesso in un intercapedine che porta in ebollizione la vinaccia.
La lavorazione inizia subito dopo la vendemmia: le vinacce da uve bianche giungono in distilleria appena poche ore dopo la pressatura delle uve, completamente diraspate, vengono poste in apposite vasche, dove svolgono la fermentazione alcolica in ambiente anaerobico e controllato.
Subito dopo la fermentazione (circa 7-10 gg) vengono passate nell’alambicco per ricavarne le grappe più fini ed aromatiche che ricordano le uve di provenienza: Moscato giallo, Traminer, Muller Thurgau e Nosiola.
La vinaccia da uve rosse giunge in distilleria dopo aver effettuato la fermentazione alcolica in cantina con il mosto stesso. Anche queste vinacce devono essere distillate nel più breve tempo possibile per dare al distillato finale tutta la freschezza e fragranza della vinaccia appena svinata.
Ecco - ad ogni modo - le immagini della visita in cantina e della successiva degustazione .

Le foto della visita


In azienda ci accoglie Alessandro POLI, figlio di Francesco


Una vecchia foto di inizio '900, con gli antenati degli attuali vignaioli e distillatori


Una enorme radice di genziana riposa nella grappa


La spiegazione inizia dagli alambicchi


Eccoli qua, i "gemelli" di rame ed acciaio


Alessandro POLI descrive la fase di lavorazione


Quando Mara scopre che gli alambicchi, appena usati, sono ancora
caldi, ne abbraccia uno nemmeno fosse una stufa ad olle ...


Alessandro mostra i "piatti" che si trovano all'interno della colonna


Le vinacce, dopo la distillazione, vengono scaricate all'esterno


Saliamo nel locale sottotetto, dove viene appassita l'uva per il Vino Santo ed il Reboro


In questo locale con le finestre aperte, sono collocate le arèle di legno


La Nosiola, a bacca bianca, darà il Vino Santo (pigiatura a inizio primavera)


Il Rebo, a bacca rossa, darà il Reboro (pigiatura a fine novembre/inizio dicembre)


Primo piano dell'uva in appassimento


La visita prosegue nel vigneto a monte dell'azienda, dove si pratica l'agricoltura biodinamica


Terminata l'interessante visita alla piccola struttura produttiva, passiamo agli assaggi


Nella nuova struttura è stata predisposta un'area dedicata all'ospitalità ed alla vendita dei prodotti


Ci accomodiamo in una tavolata imbandita


Si inizia con il benvenuto, con l'originale Nosiola spumantizzata


Le degustazioni sono accompagnate da un ricco buffet di salumi e formaggi


Dopo la Nosiola versione frizzante, passiamo alla Nosiola ferma (in etichetta "Majano")
seguita dal Naranis (un profumatissimo blend di uve c.d. resistenti, Solaris e Bronner)


Che profumi ...


Successivamente si passa alla Schiava, lo storico rosato del Trentino ...


... per arrivare poi al Rebo, rosso corposo (in etichetta "Massenza")


No, ma noi mica ci divertiamo quando andiamo in giro ...

 
Il vantaggio di portarsi la moglie come autista ...

 
I Love Reboro ...


E il dulcis in fundo non può che essere l'ambrato e speciale Vino Santo!


Prosit !!!


Ma la conclusione del ristoro è con la Grappa Riserva, ottenuta da vinacce di Vino Santo


Una robetta leggera ...


Della serie: "Non facciamo prigionieri" !!!
 

I VINI DEGUSTATI 


MAJANO (antico nome di Santa Massenza, ndr). La Nosiola


NARANIS. Blend di uve resistenti Solaris e Bronner


Il rosato: la
SCHIAVA


MASSENZA ROSSO. Il Rebo


REBORO. Il Rebo passito

Via del Lago, 13 Loc. S. Massenza 
38069 VALLELAGHI (TN)
Tel. e fax: +39 0461 340090
info@s.massenza.net


COMPLIMENTI AI PRODUTTORI, PER GLI ECCELLENTI VINI E PER L'OSPITALITA'

... alla prossima!

 

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