Franco e L'Uomo Silente sfortunati protagonisti di una caduta |
Trento, 20/07/2008. La fortuna è che si può raccontare l'episodio anche facendoci sopra le battute, ma il volo che ha visto protagonisti ieri pomeriggio Franco e L'Uomo Silente, nella lunga discesa da Costa d'Agra a Malga II Poste, poteva avere conseguenze ben più gravi. Alla fine i due bikers se la sono cavata, se così possiamo dire, con un dito rotto (Franco) ed una scheggiatura alla costola (Luca).
Entrambi, dopo aver fatto rientro
al Passo Sommo lungo la strada asfaltata, scortati dal Vice-Presidente Frà e
da Paola (la fidanzata dell'Uomo Silente, n.d.r.), si sono
recati
al Pronto Soccorso di Rovereto. Quando però ha visto la fila chilometrica di
persone in attesa, Franco ha deciso di recarsi all'Ospedale di Arco, visto
che abitando a Riva del Garda era comunque di strada. Qui se l'è cavata in
un paio d'ore, uscendo con il dito medio destro steccato e diverse
fasciature a coprire le numerose escoriazioni, alcune delle quali hanno
perfino richiesto dei punti di sutura. Stamattina, però, Franco è dovuto
tornare a Rovereto per fare la gessatura (che ad Arco evidentemente non
praticano). Sui tempi di recupero non ci sono certezze, ma con una frattura
si andrà verso il mese e mezzo/due.
All'uscita dall'Ospedale, ieri nel tardo pomeriggio, il Frà non ha perso l'occasione di immortalare l'amico (la qualità delle foto non è il massimo perchè sono state scattate con il telefono cellulare, n.d.r.), soprattutto quando ha visto quel dito medio sollevato in una inequivocabile posizione!
Un saluto a tutti i Rinco!
Che mal !
Franco guarda sconsolato la nuova
divisa, già strappata al primo utilizzo!
Una
vera Odissea ha invece atteso lo sfortunato Luca che, abitando a Mori, ha
deciso di rimanere all'Ospedale di Rovereto, anche se la fila era lunga.
Entrato al Pronto Soccorso (o meglio, al Soccorso, perchè di pronto c'era
ben poco) alle 16,00, è stato dimesso all'1 e 10 di notte, dopo 9 ore di
attesa! Neanche all'Ospedale di Kabul pare, ci sono dei tempi così lunghi.
Tant'è, in un primo momento il medico che lo ha visitato ha escluso fratture
alle costole, riservandosi però di visionare le lastre all'indomani mattina
(cioè di lì a qualche ora!). Oggi Luca è tornato all'Ospedale a ritirare la
lastra ed è emersa una scheggiatura ad una costola. La prima prognosi parla
di una decina di giorni di riposo assoluto, poi si vedrà.
Nella
storia dei Rinco Boys è questo il secondo incidente di una certa entità
accaduto durante un'uscita ufficiale. L'unico precedente risaliva infatti al
5 giugno 2004, quando in Val di Genova, scendendo dal Rifugio Bedole verso
le Cascate Nardis, il Kanoista perse il controllo della bici volando a terra
sull'asfalto. Le conseguenze della caduta (frattura di un dito,
lesione al ginocchio ed escoriazioni varie), anche in quell'occasione furono
tutto sommato poca cosa rispetto a quello che sarebbe potuto accadere,
considerando la velocità, la massa, le grosse pietre che si trovavano sui
bordi della stretta stradina e soprattutto che Luciano non portava il casco.
Per fortuna il Kanoista rotolò battendo il capo solo di striscio,
cavandosela con delle escoriazioni.
Dopo quell'episodio venne introdotto l'obbligo, nelle uscite dei Rinco, di indossare il caschetto protettivo e nacque lo slogan "Mona, proteggi il melone!", interpretato alla perfezione dal nostro fotomodello Ernesto.
OBBLIGATORIO L'USO DEL CASCHETTO PROTETTIVO Mona, proteggi il melone! |
Ai due infortunati i migliori auguri di pronta guarigione da tutti i soci.